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A LTERNANZA S CUOLA -L AVORO componente fondamentale e ordinaria del curricolo A cura della prof.ssa Lucia Golinelli.

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1 A LTERNANZA S CUOLA -L AVORO componente fondamentale e ordinaria del curricolo A cura della prof.ssa Lucia Golinelli

2 L’E UROPA Nel 2012 la Commissione europea ha indicato gli obiettivi per lo sviluppo di un’istruzione e una formazione professionale di eccellenza. In particolare, è stata sollecitata la promozione: dell'apprendimento basato sul lavoro, anche con tirocini e periodi di apprendistato di qualità e modelli di apprendimento duale per agevolare il passaggio dallo studio al lavoro; di partnership fra istituzioni pubbliche e private (per garantire l'adeguatezza dei curricoli e delle competenze); della mobilità attraverso il programma “Erasmus +” lanciato nel 2014.

3 L A L EGGE 107/2015 Comma 33 - Monte ore obbligatorio 400 per professionali e tecnici e 200 per i licei a partire dall’A.S. 2015-2016. -scopo: incrementare opportunità di lavoro e orientamento - Inserimento nel PTOF Comma 34 Amplia le tipologie di enti con cui stipulare convenzioni: ordini professionali; musei; istituti operanti nei settori del patrimonio e delle attività culturali, artistiche e musicali; enti che svolgono attività afferenti al patrimonio ambientale, enti riconosciuti dal CONI Comma 35 L’alternanza scuola-lavoro può essere svolta durante la sospensione delle attività didattiche secondo il programma formativo e le modalità di verifica ivi stabilite nonché con la modalità dell’impresa formativa simulata. Il percorso di alternanza scuola-lavoro si può realizzare anche all’estero Comma 40 Compiti del Dirigente Scolastico: - Stipula le convenzioni - Al termine di ogni A.S. redige una scheda di valutazione sulle strutture ospitanti, evidenziando la specificità del loro potenziale formativo e le eventuali difficoltà incontrate nella collaborazione Comma 41 A decorrere dall’anno scolastico 2015/2016 è istituito presso le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura il registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro. Comma 38 Le scuole svolgono attività di formazione in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro mediante l’organizzazione di corsi rivolti agli studenti inseriti nei percorsi di alternanza  modulo base + modulo relativo al livello di rischio dell’attività che si andrà a svolgere Comma 39 Per attuazione commi 33, 37 e 38 + assistenza tecnica e monitoraggio delle attività ivi previste, è autorizzata la spesa di euro 100 milioni annui a decorrere dall’anno 2016. Legge 107/2015

4 Comma 37.  “Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola lavoro”  possibilità per lo studente di esprimere una valutazione sull’efficacia e sulla coerenza dei percorsi stessi con il proprio indirizzo di studio».  Ad oggi questa carta non esiste ancora, ma è necessario prevedere una forma di valutazione dell’alternanza da parte degli studenti Comma 41.  Registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro istituito presso le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura: a) Elenco delle imprese e degli enti pubblici e privati disponibili a svolgere i percorsi di alternanza. Con numero massimo degli studenti ammissibili e periodi dell’anno in cui è possibile svolgere l’attività di alternanza; b) Una sezione speciale a cui devono essere iscritte le imprese che consente la condivisione, nel rispetto della normativa sulla tutela dei dati personali, delle informazioni relative all’anagrafica, all’attività svolta, ai soci e agli altri collaboratori, al fatturato, al patrimonio netto, al sito internet e ai rapporti con gli altri operatori della filiera delle imprese che attivano percorsi di alternanza. Comma 41.  Registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro istituito presso le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura: a) Elenco delle imprese e degli enti pubblici e privati disponibili a svolgere i percorsi di alternanza. Con numero massimo degli studenti ammissibili e periodi dell’anno in cui è possibile svolgere l’attività di alternanza; b) Una sezione speciale a cui devono essere iscritte le imprese che consente la condivisione, nel rispetto della normativa sulla tutela dei dati personali, delle informazioni relative all’anagrafica, all’attività svolta, ai soci e agli altri collaboratori, al fatturato, al patrimonio netto, al sito internet e ai rapporti con gli altri operatori della filiera delle imprese che attivano percorsi di alternanza.

5 G UIDA OPERATIVA C AP 2 L’alternanza è una metodologia con le seguenti finalità: a) attuare modalità di apprendimento flessibili e equivalenti sotto il profilo culturale ed educativo, che colleghino sistematicamente la formazione in aula con l'esperienza pratica; b) arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici e formativi con l'acquisizione di competenze spendibili anche nel mercato del lavoro; c) favorire l'orientamento dei giovani per valorizzarne le vocazioni personali, gli interessi e gli stili di apprendimento individuali; d) realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche e formative con il mondo del lavoro e la società civile; e) Correlare l’offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio

6 G UIDA OPERATIVA : L O S TAGE O T IROCINIO C URRICOLARE (C AP 1 NOTA 3 E C AP 13) L’alternanza si articola in periodi di formazione in aula e periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro. Il periodo di apprendimento che lo studente trascorre in un contesto lavorativo può essere considerato a tutti gli effetti come un tirocinio curriculare (si vedano in proposito l’art. 4 della Legge 53/03, la Nota del Ministero del Lavoro n. 4746 del 14 febbraio 2007 e la Circolare del Ministero del Lavoro n. 24 del 12 settembre 2011). Il tirocinio curricolare non può essere identificato con l’alternanza tout court, poiché è un momento dell’alternanza, ovvero la fase “pratica” di tale percorso, il periodo di formazione svolto dallo studente presso la struttura ospitante.  è imprescindibile Non essendo ancora definita una disciplina del tirocinio curriculare, le scuole, nel momento in cui stipulano le Convenzioni con i soggetti ospitanti, fanno ancora riferimento all’art. 18 della legge 196/97 (“Tirocini formativi e di orientamento”) e al relativo decreto attuativo (DM 142/98).. Ad oggi, infatti, sono ancora i provvedimenti appena richiamati, benché ormai ampiamente superati, a costituire l’unico quadro normativo di riferimento per l’attivazione dei tirocini curriculari L’inserimento degli studenti nei contesti operativi può essere organizzato, tutto o in parte, nell’ambito dell’orario annuale dei piani di studio oppure nei periodi di sospensione delle attività didattiche come sviluppo di attività finalizzate al raggiungimento degli obiettivi formativi previsti nel progetto educativo personalizzato. L’alternanza si articola in periodi di formazione in aula e periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro. Il periodo di apprendimento che lo studente trascorre in un contesto lavorativo può essere considerato a tutti gli effetti come un tirocinio curriculare (si vedano in proposito l’art. 4 della Legge 53/03, la Nota del Ministero del Lavoro n. 4746 del 14 febbraio 2007 e la Circolare del Ministero del Lavoro n. 24 del 12 settembre 2011). Il tirocinio curricolare non può essere identificato con l’alternanza tout court, poiché è un momento dell’alternanza, ovvero la fase “pratica” di tale percorso, il periodo di formazione svolto dallo studente presso la struttura ospitante.  è imprescindibile Non essendo ancora definita una disciplina del tirocinio curriculare, le scuole, nel momento in cui stipulano le Convenzioni con i soggetti ospitanti, fanno ancora riferimento all’art. 18 della legge 196/97 (“Tirocini formativi e di orientamento”) e al relativo decreto attuativo (DM 142/98).. Ad oggi, infatti, sono ancora i provvedimenti appena richiamati, benché ormai ampiamente superati, a costituire l’unico quadro normativo di riferimento per l’attivazione dei tirocini curriculari L’inserimento degli studenti nei contesti operativi può essere organizzato, tutto o in parte, nell’ambito dell’orario annuale dei piani di studio oppure nei periodi di sospensione delle attività didattiche come sviluppo di attività finalizzate al raggiungimento degli obiettivi formativi previsti nel progetto educativo personalizzato.

7 P ROGETTAZIONE DIDATTICA DELLE ATTIVITÀ DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO (C AP 4 E 12) Ruolo del Comitato Tecnico Scientifico (CTS)  svolge un ruolo di raccordo sinergico tra gli obiettivi educativi della scuola, e i fabbisogni professionali espressi dal mondo produttivo Coerenza con il POF  La progettazione triennale dei percorsi in alternanza contribuisce a sviluppare le competenze richieste dal profilo del corso di studi  RUOLO FONDAMENTALE DEI DIPARTIMENTI Tempi e metodi di progettazione  equivalenza fra esperienza scolastica e esperienza lavorativa perciò sono necessarie progettazione e una valutazione congiunta del percorso di alternanza (tutor interno + tutor esterno) Progettazione del curriculum integrato dell’alunno  le discipline sono necessariamente contestualizzate e coniugate con l’apprendimento mediante esperienza di lavoro. Gli esiti dell’apprendimento in alternanza vengono condivisi e accolti anche dal C.d.C.  Incidono sul voto di profitto, sul voto di condotta e sull’attribuzione dei crediti.  All’Esame di Stato l’esperienza può essere valorizzata nel Colloquio orale, ma anche concorrere alla formulazione della Terza prova La progettazione pertanto deve definire anche procedure e strumenti per la certificazione finale. (  da acquisire entro la data degli scrutini di ammissione agli Esami di Stato)  curriculum dello studente (comma 28 L. 107/2015)

8 C OSA CAMBIA ? Con queste modalità di attivazione l’alternanza scuola lavoro diventa una metodologia didattica che si innesta all’interno del curricolo scolastico e diventa una componente strutturale della formazione “al fine di incrementare le opportunità di lavoro e le capacità di orientamento degli studenti”. ________________________________________ Tutti i dipartimenti e i C.d.C. sono coinvolti Con queste modalità di attivazione l’alternanza scuola lavoro diventa una metodologia didattica che si innesta all’interno del curricolo scolastico e diventa una componente strutturale della formazione “al fine di incrementare le opportunità di lavoro e le capacità di orientamento degli studenti”. ________________________________________ Tutti i dipartimenti e i C.d.C. sono coinvolti

9 A TTIVITÀ DI ALTERNANZA POSSIBILI …. L’alternanza in una prospettiva pluriennale. Può prevedere una pluralità di tipologie di integrazionecon il mondo del lavoro: Project work Simulazione d’impresa Tirocini curricolari Incontri con esperti Visite aziendali Ricerca sul campo Autocommesse Progetti Concorsi ….

10 L A S CUOLA I MPRESA Un esempio di alternanza è costituito dalle esperienze di Scuola Impresa Le scuole già oggi possono commercializzare beni o servizi prodotti durante le attività didattiche e reinvestirei loro utili a scopo didattico. Ne sono un esempio: - le aziende agrarie annesse agli istituti tecnici e professionali agrari o i ristoranti didattici attivati da alcuni istituti alberghieri in cui giovani non simulano ma apprendono attraverso esperienze reali di lavoro in un’azienda che vende i prodotti secondo le norme previste per legge e reinveste gli utili nell’attività di impresa. - Per incentivare la diffusione di queste esperienze, sono all’esame ulteriori interventi normativi per semplificare e rivedere le norme contabili che governano le scuole. (  normativa non ancora presente  Persolino “fattoria didattica”  riqualificazione di Villa Orestina)

11 I E FP E A LTERNANZA I IeFP II IeFP III IeFP Qualifica Alternanza IVV Alternanza

12 I NDICAZIONI PER LA SUDDIVISIONE TRIENNALE DELLE ORE DI ALTERNANZA 400 ore Serv. per l’Agricoltura Serv. Commerciali Opzione promozione comm. e pubbl. III 130 / 14060 Stage 70 Altro120 Stage 20 Altro80 Stage 60 Altro IV 200120 Stage 80 Altro140 Stage 60 Altro150 Stage 50 Altro V 60/ 70Altre attività

13 P ROPOSTE ORGANIZZATIVE (C AP 8) Dirigente Coordinatore ASL di Istituto Referenti ASL i Servizi per l’Agricoltura 2 Tutor (minimo 1 per classe) Referenti ASL Servizi Comm.Opz. Prom. Comm. e Pubbl. 1 o 2 Tutor (minimo 1 per classe) Referenti ASL Servizi Commerciali Tutor (minimo 1 per classe) Referenti ASL Alunni con certificazione 104 Funzioni strumentali Tutor C.d.C.

14 F IGURE COINVOLTE E COMPITI Il DS, secondo la normativa vigente, ha: Il compito di individuare le imprese e gli enti pubblici e privati disponibili per l’attivazione di percorsi di alternanza scuola lavoro e di stipulare convenzioni finalizzate anche a favorire l’orientamento dello studente. Analoghe convenzioni possono essere stipulate con musei e altri luoghi della cultura, nonché con gli uffici centrali e periferici del Ministero per i beni e le attività culturali; Il compito di stendere, al termine dell’a A.S. una scheda di valutazione finale sulle strutture convenzionate in cui sono evidenziate le specificità del loro potenziale formativo e le eventuali difficoltà incontrate nella collaborazione. Il DS, secondo la normativa vigente, ha: Il compito di individuare le imprese e gli enti pubblici e privati disponibili per l’attivazione di percorsi di alternanza scuola lavoro e di stipulare convenzioni finalizzate anche a favorire l’orientamento dello studente. Analoghe convenzioni possono essere stipulate con musei e altri luoghi della cultura, nonché con gli uffici centrali e periferici del Ministero per i beni e le attività culturali; Il compito di stendere, al termine dell’a A.S. una scheda di valutazione finale sulle strutture convenzionate in cui sono evidenziate le specificità del loro potenziale formativo e le eventuali difficoltà incontrate nella collaborazione. Il coordinatore ASL d’Istituto: Si occupa di aggiornarsi e aggiornare in riferimento a: normativa – modulistica – bandi regionali e ministeriali Si rapporta con il DS, la segreteria, i referenti di indirizzo e il Comitato Tecnico Scientifico Assiste il Dirigente Scolastico nella redazione della scheda di valutazione sulle strutture con le quali sono state stipulate le convenzioni per le attività di alternanza, evidenziandone il potenziale formativo e le eventuali difficoltà incontrate nella collaborazione. Il coordinatore ASL d’Istituto: Si occupa di aggiornarsi e aggiornare in riferimento a: normativa – modulistica – bandi regionali e ministeriali Si rapporta con il DS, la segreteria, i referenti di indirizzo e il Comitato Tecnico Scientifico Assiste il Dirigente Scolastico nella redazione della scheda di valutazione sulle strutture con le quali sono state stipulate le convenzioni per le attività di alternanza, evidenziandone il potenziale formativo e le eventuali difficoltà incontrate nella collaborazione.

15 Il referente di indirizzo: Ricerca e individua sul territorio le aziende in occasione degli stage aziendali Coordina le attività del CdC ed assicura a tutti i docenti una continua ed aggiornata informazione sull’andamento dei vari momenti del progetto Esamina/analizza il percorso formativo personalizzato concordato dal tutor scolastico e aziendale Organizza le fasi di verifica e valutazione delle diverse attività previste dal percorso ASL Fornisce i dati necessari al coordinatore ASL per la verifica del percorso Organizza/coordina progetti e attività di ASL Rapporti con la segreteria (fornisce dati sulle aziende e sugli abbinamenti alunno-azienda ai fini della stipula delle convenzioni)

16 I L TUTOR (C AP 8) ( MINIMO 1 PER CLASSE ) È designato dall’istituzione scolastica tra coloro che, avendone fatto richiesta, possiedono titoli documentabili e certificabili, svolge le seguenti funzioni: Contatta le aziende dopo aver concordato con il referente di indirizzo gli abbinamenti alunno-azienda (recupera dalla segreteria le convenzioni, ne verifica la correttezza e si accerta che siano firmate in tempo utile) Elabora, insieme al tutor esterno, il percorso formativo personalizzato sottoscritto dalle parti coinvolte (scuola, struttura ospitante, studente/soggetti esercenti la potestà genitoriale); Assiste e guida lo studente nei percorsi di alternanza e ne verifica, in collaborazione con il tutor esterno, il corretto svolgimento; Gestisce le relazioni con il contesto in cui si sviluppa l’esperienza di alternanza scuola lavoro, rapportandosi con il tutor esterno; Monitora le attività e affronta le eventuali criticità che dovessero emergere dalle stesse valutando insieme al referente di indirizzo eventuali interventi correttivi. Raccoglie i dati necessari alla valutazione delle varie fasi del percorso (segue la costruzione del portfolio dell’alunno) Promuove l’attività di valutazione sull’efficacia e la coerenza del percorso di alternanza, da parte dello studente coinvolto; Informa gli organi scolastici preposti (Referente di indirizzo, Dipartimenti, ecc…) ed aggiorna il Consiglio di classe sullo svolgimento dei percorsi. È designato dall’istituzione scolastica tra coloro che, avendone fatto richiesta, possiedono titoli documentabili e certificabili, svolge le seguenti funzioni: Contatta le aziende dopo aver concordato con il referente di indirizzo gli abbinamenti alunno-azienda (recupera dalla segreteria le convenzioni, ne verifica la correttezza e si accerta che siano firmate in tempo utile) Elabora, insieme al tutor esterno, il percorso formativo personalizzato sottoscritto dalle parti coinvolte (scuola, struttura ospitante, studente/soggetti esercenti la potestà genitoriale); Assiste e guida lo studente nei percorsi di alternanza e ne verifica, in collaborazione con il tutor esterno, il corretto svolgimento; Gestisce le relazioni con il contesto in cui si sviluppa l’esperienza di alternanza scuola lavoro, rapportandosi con il tutor esterno; Monitora le attività e affronta le eventuali criticità che dovessero emergere dalle stesse valutando insieme al referente di indirizzo eventuali interventi correttivi. Raccoglie i dati necessari alla valutazione delle varie fasi del percorso (segue la costruzione del portfolio dell’alunno) Promuove l’attività di valutazione sull’efficacia e la coerenza del percorso di alternanza, da parte dello studente coinvolto; Informa gli organi scolastici preposti (Referente di indirizzo, Dipartimenti, ecc…) ed aggiorna il Consiglio di classe sullo svolgimento dei percorsi.

17 P ERSONALIZZAZIONE DEL PERCORSO (C AP. 4 PAR. E ) Studenti con difficoltà ___ Eccellenze Strutture ospitanti ____ “Gruppi di scopo” La personalizzazione dei percorsi riguarda: Alla scuola è lasciata la responsabilità di come individuare gli allievi rispetto alle strutture ospitanti. (referenti di indirizzo e tutor)

18 D IPARTIMENTI E C ONSIGLIO DI CLASSE I Dipartimenti: Per garantire l’unitarietà del progetto di alternanza rispetto alla sua attuazione a cura dei singoli Consigli di Classe, è utile che il piano di lavoro, inserito nel Piano dell’Offerta Formativa, sia redatto a livello Dipartimentale. (CAP 4 par c)  (⅓ didattica frontale; ⅓ laboratorio interno; ⅓ laboratorio esterno) ? I Consigli di classe decidono le modalità di realizzazione delle diverse attività, a seconda delle caratteristiche della classe, individuano le competenze da sviluppare in alternanza e, tenuto conto delle indicazioni dei Dipartimenti (che organizzano le competenze di curricolo), concordano le azioni da intraprendere e le modalità di valutazione delle competenze da certificare.

19 C O - PROGETTAZIONE Team alternanza di Istituto Dipartimenti CdC Aziende CTS ALUNNO Tutors Tutors e referenti


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