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L’importanza clinica delle proteine plasmatiche

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Presentazione sul tema: "L’importanza clinica delle proteine plasmatiche"— Transcript della presentazione:

1 L’importanza clinica delle proteine plasmatiche
Le proteine plasmatiche sono indicatori molto importanti della funzionalità di molti organi in quanto le alterazioni delle loro quote possono rendere visibile un gran numero di patologie e controllare l’evoluzione di molteplici malattie. Per esempio: del fegato, che produce la maggior parte delle proteine dei reni, in quanto in condizioni patologiche le proteine possono essere perse con le urine; del sistema immunitario (le gamma globuline possono essere diminuite nelle immunodeficienze o aumentate in alcuna patologie come nel caso del mieloma multiplo).

2 Le proteine sieriche ammontano in totale a circa 6-8 g/dL
Sono costituite da una mescolanza di specie molecolari diverse per natura chimica, origine e funzioni in particolare, nel siero si trovano: proteine semplici, costituite unicamente da aminoacidi, come l’albumina proteine complesse o coniugate nelle quali sono presenti zuccheri, lipidi o loro derivati, legati alla catena proteica con legame di natura covalente e, quindi, sufficientemente stabile

3 Caratteristiche chimico-fisiche
In base alla solubilità, le proteine sieriche sono frazionabili in: Albumine, solubili in acqua Globuline, solubili in soluzioni saline In condizioni fisiologiche,le proteine sieriche costituiscono una soluzione colloidale Questa soluzione di solito è stabile e diventa progressivamente instabile quando la concentrazione dell’albumina scende al di sotto del 50% del totale e la frazione globulinica aumenta La pressione colloido-osmotica, anche detta come pressione oncotica, indica la pressione esercitata dai soluti in unasoluzione (di solito biologica come liquido interstiziale e/o plasma). Essa viene determinata da una maggiore concentrazione di proteine e minerali presenti nei liquidi biologici.

4 Funzioni biologiche delle proteine plasmatiche
Alcune proteine rivestono precise funzioni biologiche nel plasma: Funzione nutritiva (frazione albuminica) Capacità tampone (nonostante l’effetto tampone dovuto all’emoglobina sia preponderante, le proteine plasmatiche ne prendono parte) Coagulazione e fibrinolosi (molte proteine coinvolte sono già presenti allo stato attivo nel plasma, altre sono in uno stato inattivo o vengono liberate in conseguenza alla cascata emocoagulativa) Fattori di difesa (immunoglobuline e fattori del complemento) Funzioni di trasporto (le proteine plasmatiche rendono biodisponibili molte sostanze insolubili in acqua come lipidi ormoni steroidei, vitamina, bilirubina, sostanze tossiche, farmaci, alcuni metalli , creando con le stesse dei legami differenti per affinità e specificità) Mantenimento della pressione colloidoosmotica (l’albumina, sia per la sua concentrazione che per il basso peso molecolare, gioca un ruolo chiave nella distribuzione dei fluidi extracellulari) Altre proteine, come gli ormoni, alcuni enzimi, presentano una localizzazione plasmatica transitoria, ma non esplicano funzioni biologiche.

5 Sintesi delle proteine plasmatiche
Sono sintetizzate prevalentemente dal fegato Fanno eccezione le immunoglobuline (sintetizzate dalle plasmacellule) Alcuni costituenti del sistema del complemento (sintetizzati dai macrofagi) Alcune lipoproteine (sintetizzate dalle cellule intestinali)

6 Alterazioni delle proteine del plasma
Alterazioni nella concentrazione plasmatica delle proteine possono riscontrarsi sia in condizioni patologiche a carico del metabolismo proteico, sia in situazioni che alterano la volemia. La volemia rappresenta il volume totale di sangue nell‘organismo e comprende sia il volume del sangue circolante che quello del sangue immobilizzato in alcuni organi (fegato, milza, ecc.).

7 L’aumento delle proteine totali può essere causato da:
Quali sono le possibili cause per l’aumento delle proteine totali? La concentrazione è sempre dipendente da due fattori: La quantità del soluto La quantità del solvente diminuendo il volume del solvente (disidratazione) aumentando la quantità del soluto (iperproteinemia)

8 L’aumento delle proteine totali può essere causato da:
Disidratazione o processi di emoconcentrazione sia fisiopatologici che legati ad esempio a fenomeni di stasi durante il prelievo: in questi casi si ha un aumento proporzionale di tutte le frazioni proteiche

9 La diminuzione delle proteine totali è un fenomeno di più frequente riscontro, e può essere causata da: Durante la gravidanza, a causa dei fenomeni di iperidratazione, si riscontra una diminuzione della protidemia generale, che però non indica una diminuzione delle proteine in senso assoluto. Una reale diminuzione della protidemia si riscontra in seguito a diminuita sintesi proteica (per insufficiente apporto proteico alimentare, malassorbimento, ecc.), o ad aumentata perdita proteica (attraverso il rene, l’intestino, per emorragie, in seguito ad ustioni o neoplasie).

10 Distribuzione delle proteine plasmatiche negli spazi interstiziali
In condizioni fisiologiche, le plasmaproteine si distribuiscono negli spazi extravascolari (nel liquido interstiziale, sinoviale e cerebrospinale, nelle cavità sierose e nel liquido intraoculare) in condizioni di equilibrio con il pool plasmatico. Il contenuto proteico dei liquidi extravascolari è variabile, in quanto è legato alla composizione proteica del plasma, al peso molecolare delle proteine, alla permeabilità della parete capillare, all’eventuale stasi locale di proteine

11 Mentre, in condizioni patologiche tale equilibrio è spostato e provoca una anomala distribuzione proteica, dovuta a: Modificazioni idrostatiche Modificazioni osmotiche Aumento della permeabilità capillare

12 Modificazioni idrostatiche
L’aumento della pressione arteriosa capillare, della pressione venosa o l’ostruzione dei vasi linfatici provoca un movimento di H2O verso gli spazi interstiziali

13 Modificazioni osmotiche
L’ipoproteinemia, e in particolare l’ipoalbuminemia, provoca una diminuzione del gradiente osmotico tra il plasma e i tessuti e quindi un movimento di H2O verso gli spazi interstiziali

14 Aumento della permeabilità capillare
tipica delle patologie infiammatorie Se l’integrità anatomica-capillare è preservata, il liquido extravascolare presenta un modesto contenuto in proteine e si parlerà si trasudato per capillari gravemente danneggiati, si riscontra un incremento spiccato della quota proteica e si parlerà di essudato, caratterizzato da una concentrazione proteica superiore a g/l, aspetto giallo/dorato/paglierino, vischioso con fiocchi di fibrina essudato

15 Dosaggio delle proteine del plasma
In biochimica clinica si misurano normalmente le proteine totali e l’albumina in un campione di siero, riportando la frazione globulinica, come differenza tra I primi due risultati. Le immunoglobuline vengono misurate come classi,mentre per misurare proteine specifiche ed ormoni vengono adoperati metodi immunochimici. Gli enzimi vengono misurati sia mediante la determinazione della loro attività, sia con metodi immunochimici per determinare la loro massa.

16 Dosaggio delle proteine del plasma
Proteine totali Albumina Proteine specifiche Routine biochimica Indagini speciali

17 Modulo di richiesta indagini biochimiche
Proteine specifiche Elettroforesi delle proteine

18 Tipologia di campione Sangue intero Plasma Siero 18

19 Tecniche adoperate in biochimica clinica per l’identificazione delle proteine

20 Elettroforesi delle proteine
Si definisce elettroforesi la migrazione di particelle dotate di carica elettrica attraverso un mezzo fluido e sotto l’influenza di un campo elettrico Studio delle macro molecole al fine di ottenere la loro separazione qualitativa e la loro analisi quantitativa Mobilità elettroforetica Condizione a cui il sistema (per es. una proteina o una particella solida) non reca una carica netta.  Il valore del punto isoelettrico è molto importante per le operazioni di separazione e purificazione delle proteine perché corrisponde alla condizione in cui la solubilità è minima e la mobilità, in un campo elettrico, è zero (quindi la proteina si accumula).  Massa molecolare Conformazione della proteina Punto isoelettrico (pI)

21 Elettroforesi zonale Separazione in bande o zone
Elettroforesi eseguita su supporto inerte, per esempio su carta, acetato di cellulosa. Il termine zonale indica che le sostanze migrano, in queste condizioni, sotto forma di bande Separazione in bande o zone Colorazione delle bande Quantificazione delle bande

22 Acetato di cellulosa Non presenta fenomeni di adsorbimento
Alto potere risolutivo Tempi brevi di esecuzione Tempi brevi di colorazione

23 Elettroforesi su acetato di cellulosa
Molecole con carica netta positiva  catodo (-) Molecole con carica netta negativa  anodo (+) La mobilità elettroforetica dipende da: Intensità del campo elettrico Coefficiente frizionale (dimensione e carica della particella) Colorazione e quantificazione Colorazione che lega specificatamente le proteine del plasmatiche Quantificazione mediante densitometria

24 Elettroforesi delle proteine plasmatiche
Le principali frazioni proteiche vengono separate in base alla loro diversa velocità di migrazione su gel (di acetato di cellulosa o di agarosio) nel caratteristico tracciato a “cinque bande”, poi sottoposto a lettura densitometrica Permette di ottenere la loro separazione qualitativa e la loro analisi quantitativa A 1 2   Albumina 1-antitripsina Immunoglobuline 2-macroglobulina aptoglobina Transferrina C3 del complemento

25 I tracciati elettroforetici, una volta colorati, sono letti mediante il densitometro: le bande proteiche vengono trasformate in picchi di diversa altezza, a base larga o stretta a seconda della loro intensità di colorazione e della loro larghezza, che rispecchiano la quantità proporzionale delle diverse proteine contenute nel siero. Sul protidogramma normale si ritroveranno quindi diversi picchi e curve

26 Quadro proteico elettroforetico
Prealbumina Albumina -1 globuline -2 globuline Β globuline  globuline Albumina 3.5 – 5.4 g/dL a – 0.4 g/dL a – 0.9 g/dL b 0.6 – 1.1 g/dL g 0.8 – 1.5 g/dL

27 Tracciato elettroforetico normale
1. La banda “A” corrispondente all’albumina 2. La banda “1” corrispondente all’ 1 –antitripsina 3. La banda “2” costituita da due proteine: 2-macroglobulina e l’aptoglobina 4. La banda “β” costituita nella parte anodica dalla transferrina e nella parte catodica dalla frazione C3 del complemento 5. La banda “” rappresentata dalla maggior parte delle immunoglobuline anodo catodo

28 Aumenti o diminuzioni in altezza o nel numero dei picchi del protidogramma sono quindi da mettere in relazione all’aumento o alla diminuzione patologica o fisiologica delle proteine che li compongono. Più proteine si trovano in una banda, più alto sarà il rispettivo picco l’altezza corrisponde grosso modo alla quantità totale di proteine appartenenti ad una categoria, ma se per esempio delle gamma globuline (immunoglobuline IgA, IgD, IgE, IgG, IgM) si vuole sapere la quantità di ognuna delle diverse classi, si dovrà ricorrere al dosaggio individuale.

29 Raccomandazioni Per l’analisi sono raccomandati campioni freschi.
I sieri devono essere prelevati seguendo le procedure convenzionali per i test clinici di laboratorio. 

 I sieri vanno refrigerati (2-8 ーC) e si possono conservare fino ad una settimana. 

 Se necessitano periodi di conservazione più lunghi mantenere i campioni congelati (fino ad un mese).

30 CAMPIONI DA EVITARE Non utilizzare campioni di siero emolizzati
L'emolisi causa un aumento delle zone alfa-2 e beta.
 Evitare campioni di plasma
 Evitare campioni vecchi o mal conservati

31 Transtiretina o Prealbumina
Definita cosi poichè ha una maggiore mobilità elettrodoretica rispetto all’albumina. Il termine transtiretina le fonisce un significato funzionale, dato che la proteina funge da trasportatore plasmatico di tiroxina e retinolo  g/L 2.7% proteine totali Varia con l’età Trasporto aminoacidi, farmaci, ormoni, vitamine Marker stato nutrizionale (poichè ha una breve emivita (2-3 giorni), è un marker ideale dello stato di nutrizione in quanto la sua sintesi non dipende dallo stato di salute del fegato, e poiché non risente dell'influenza dello stress e dell‘’infiammazione acuta). Diminuzione: denutrizione, patologie epato-biliari, stati infiammatori

32 Albumina Le funzioni principali sono:
Valori di riferimento: 3,6-4,9 g/dl È la proteina più abbondante della frazione sieroproteica Viene sintetizzata e secreta dal fegato (rappresenta il 50% della produzione totale di proteine epatiche) Tempo di persistenza: circa 20 giorni L’ipoalbuminemia è responsabile di ipoprotidemia, poiché costituisce da sola il 55-64% delle proteine plasmatiche totali Le funzioni principali sono: il mantenimento della pressione oncotica Il trasporto di acidi grassi, bilirubina, ormoni e farmaci L'albumina è una proteina del plasma sanguigno prodotta dal fegato con peso molecolare di daltons. È contenuta anche nel latte e nell'albume dell'uovo, da cui il nome.Il normale intervallo di valori della concentrazione di albumina nel corpo umano va da 3.5 a 5.0 g/dL, e costituisce circa il 60% di tutte le proteine del plasma; l'insieme di tutte le altre proteine plasmatiche può essere chiamato nel suo complesso globuline.L'albumina è essenziale per la regolazione ed il mantenimento della pressione oncotica, ovvero la pressione osmotica necessaria per la corretta distribuzione dei liquidi corporei nei compartimenti intervascolari e nei tessuti.La molecola dell'albumina è carica negativamente, come la membrana glomerulare dei reni, la repulsione elettrostatica impedisce quindi il passaggio dell'albumina nell'urina.Nelle sindromi nefritiche questa proprietà viene persa e quindi si nota la comparsa di albumina nelle urine del malato. L'albumina per questo è considerata un importante marcatore di disfunzioni renali che compaiono anche a distanza di anni.

33 Funzioni dell’albumina
Contribuisce alla pressione oncotica plasmatica La sua drastica diminuzione può determinare la formazione di un edema.

34 Le 4 cause principali che derminano abbassamento della concentrazione di albumina plasmatica….
Tra le funzioni dell'albumina rientrano:•mantenere la pressione oncotica•trasportare gli ormoni della tiroide•trasportare gli altri ormoni, in particolare quelli solubili nei grassi (liposolubili)•trasportare gli acidi grassi liberi•trasportare la bilirubina non coniugata•trasportare molti farmaci•legarsi competitivamente agli ioni calcio (Ca2+)•tamponare il pH. Cause delle carenze di albumina:•cirrosi del fegato (è la causa più comune)•diminuita produzione (come nel caso della denutrizione)•eccesso di secrezione dei reni (come nelle nefriti)•eccesso di secrezione nell'intestino (enteropatia)

35 1) Distribuzione anomala
L’albumina può distribuirsi nello spazio interstiziale per effetto di un’aumentata permeabilità capillare, nella risposta alla fase acuta dell’infiammazione (in presenza di citochine infiammatorie, Tumor necrosis factor, interleuchine..)

36 2) Sintesi diminuita Può essere dovuta a malnutrizione, malassorbimento, malattia epatica cronica nello stadio avanzato. Profilo normale Cirrosi

37 3) Diluizione Si può generare un’ipoalbuminemia per effetto di una sovraidratazione, Es., in condizioni parafisiologiche come gravidanza e allattamento per effetto della ipervolemia

38 4) Escrezione anomala o degradazione
Tra le cause principali ci sono la compromissione renale, ustioni, enteropatia con perdita di proteine, ferite, emorragia, stati catabolici

39 SINDROME NEFROSICA Proteinuria Ipoprotidemia Edema
La perdita delle proteine attraverso il filtro glomerulare può essere causata da 2 condizioni: Alterata e ridotta distribuzione delle cariche anioniche sulla barriera glomerulare Alterazione anatomica dei pori da parte delle lesioni istologiche, per cui si ha anche il passaggio di proteine grandi Nella lezione precedente abbiamo parlato del rene e delle sue principali funzioni e dabbiamo detto che l’alterazione a carico della funzionalità glomerulare può determinare la perdita di proteine attarverso il filtro glomerulare detta anche sindrome nefrosica Proteinuria Ipoprotidemia Edema

40 Proteinuria La presenza di proteine nelle urine
nella sindrome nefrosica si perdono oltre 3,5 gr di proteine al giorno

41 - riduzione delle proteine totali sieriche
Ipoprotidemia - riduzione delle proteine totali sieriche - ipoalbuminemia aumento percentuale della a2 e ß2 globuline riduzione delle g globuline globuline a

42 Edema La diminuzione della concentrazione di albumina dovuta alla ipoprotidemia,determina un ‘alterazione della pressione oncotica e una fuoriuscita di acqua verso gli spazi interstiziali determinando la formazione di un edema

43 La patogenesi dell’edema
- segno clinico più caratteristico della sindrome nefrosica - è sottocutaneo e molle - localizzato al dorso piedi, in regione presacrale e periorbitale La patogenesi dell’edema nell’ipoalbuminemia

44 Alfa1-globuline Valori di riferimento: 0,2-0,4 g/dl Gravidanza
Tale frazione elettroforetica esprime le proteine della fase acuta positive (α1-antitripsina, siero amiloide A, aptoglobina, α1-antichimotripsina, α2-macroglobuline e ceruloplasmina) la cui produzione viene considerevolmente aumentata nel primo periodo dell’ infiammazione (soprattutto le alfa1). Gravidanza Malattie infettive Malattie infiammatorie croniche Infarto del miocardio Neoplasie Alfa globuline
 Questo gruppo di proteine comprende le proteine della fase acuta positive (α1-antitripsina, siero amiloide A, aptoglobina, α1-antichimotripsina, α2-macroglobuline e ceruloplasmina) la cui produzione viene considerevolmente aumentata nel primo periodo dell’ infiammazione (soprattutto le alfa1). Un loro aumento può essere quindi associato a: infiammazioni epatiche, infiammazioni renali, setticemie, infiammazioni e necrosi tumorali. Carenza congenita di 1-antitripsina Sclerodermia Sindrome nefrosica

45 1 antitripsina Banda -1 0.8-2.0 g/L Glicoproteina
Sintetizzata dal fegato Inibitore tripsina e plasmina Aumento: sindrome nefrosica, epatopatie terminali, pancreatiti acute, fase acuta dell’infiammazione Diminuzione: difetti congeniti, trattamento con steroidi anabolizzanti, estrogeni o gravidanza

46 Alfa1-fetoproteina Sintetizzata dal fegato
Valori di riferimento: <5 mg/L Sintetizzata dal fegato È presente nei tessuti e nel plasma del feto, la sua concentrazione cala dopo la nascita  in gravidanza Usata per il monitoraggio delle terapie anti-neoplastiche

47 Aumento di Alfa1-fetoproteina
Nel liquido amniotico e nel siero materno: Anencefalia Spina bifida Epatocarcinoma Teratoma testicolare Diminuzione di Alfa1-fetoproteina Successo terapeutico antineoplastico Trisomia del cromosoma 21 (Sindrome di Down)

48 Alfa2-macroglobulina Valori di riferimento: 1,5-4 g/L È un potente inibitore delle proteasi (come la tripsina, la callicreina plasmatica, la trombina, la plasmina) e quindi, rappresenta un importante punto di collegamento tra le svariate attività enzimatiche che interessano i sistemi della coagulazione e quelli fibrinolitici. Costituisce circa 1/3 delle alfa 2 globuline Sindrome nefrosica, per ritenzione selettiva legata alle dimensioni molecolari Gravidanza (circa del 20% in più) Età senile Fase acuta dell’infiammazione Pancreatiti Carcinoma della prostata, perché si lega al PSA

49 Aptoglobina Banda -2 0.4-3.2 g/L Dimero dell’emoglobina libera
Aumento: stati infiammatori Diminuzione: in caso di aumentato turnover dell’emoglobina

50 Ceruloplasmina Valori di riferimento: 0,2-0,4 g/L
È dotata di modesta attività ossidasica verso alcune sostanze di natura aminica e fenolica. Veicola il rame, legando fino a otto atomi di rame per molecola, controllandone l’omeostasi epatica. Gravidanza Assunzione di anticoncezionali Infezioni acute Neoplasie (leucemie) Morbo di Wilson

51 Beta-globuline Valori di riferimento: 0,6-1 g/dl Tale frazione elettroforetica esprime principalmente il comportamento della transferrina, C3, proteina C reattiva, 2-microglobulina, -lipoproteine, Ig Talora è possibile osservare uno sdoppiamento in frazioni 1 e 2 1: transferrina, complemento e Ig 2: microglobuline, lipoproteine e IgM Gravidanza Cirrosi epatica Sindrome nefrosica Beta globuine 
Proteine della fase acuta infiammatoria positive: proteina C reattiva, transferrina, beta-lipoproteine. Proteine dell’infiammazione cronica (aumento in una/tre settimane): complemento, immunoglobuline (IgM). Un aumento delle beta globuline, se associato ad un aumento in zona alfa, è maggiormente significativo di un danno infiammatorio recente o tumorale, se associato a un aumento delle gammaglobuline, è più significativo di un danno infiammatorio cronico, probabilmente di natura parassitaria, infettiva o immunomediata.  A-beta-lipoproteinemia congenita Atransferrinemia congenita Enteropatie essudative

52 Beta-globuline Un aumento delle beta globuline, se associato ad un aumento in zona alfa, è maggiormente significativo di un danno infiammatorio recente o tumorale. Se associato ad un aumento delle gammaglobuline, è più significativo di un danno infiammatorio cronico, probabilmente di natura parassitaria, infettiva o immunomediata.  Sono le proteine della fase infiammatoria

53 Transferrina 1: transferrina
Valori di riferimento: 3-3,5 g/L Quando l’elettroforesi viene realizzata in un tampone contenente ioni Ca++ È possibile osservare uno sdoppiamento in frazioni 1 e 2 1: transferrina È deputata al trasporto del ferro nel plasma, ai siti di deposito (fegato e cellule reticolo-endoteliali). Il complesso Fe-transferrina è legato da recettori posti sulla membrana cellulare, viene internalizzato e scisso Sindromi protidodisperdenti Anemie (per neoplasia) Epatopatie: per diminuzione della sintesi epatica Stati ferrocarenziali Gravidanza Terapia estro-progestinica

54 β-2-microglobulina Banda β-2 0.002 g/L
<1% nelle urine rispetto a quella plasmatica basso peso molecolare Aumento: insufficienza renale, infiammazione o neoplasia

55 Frazione C3 del Complemento
Valori di riferimento: 3-3,5 g/L Quando l’elettroforesi viene realizzata in un tampone contenente ioni Ca++ È possibile osservare uno sdoppiamento in frazioni 1 e 2 2: C3 Con il termine di Complemento si comprendono un insieme di proteine, alcune delle quali con attività enzimatica, che insieme agli Anticorpi svolgono un ruolo di primaria importanza nei meccanismi di difesa dell’immunità umorale. Malattie autoimmuni Anemia emolitica, perché si determina consumo del complemento Epatiti Il complemento è costituito da una ventina di proteine circolanti capaci di interagire con le membrane biologiche e con specifici recettori situati sulla superficie di diversi tipi cellulari, hanno la capacità di opsonizzare i patogeni e di indurre una serie di reazioni infiammatorie che aiutano a combattere le infezioni. Blocco del suo catabolismo in cirrosi biliare primitiva, Fase acuta (dopo 5-6 giorni)

56 Proteina C-reattiva Banda  <0.005 g/L
In condizioni normali è assente Monitoraggio infiammazione acuta Aumenta dopo circa 2 ore dallo stimolo infiammatorio fino a raggiungere un picco massimo alle 48 ore

57 Gamma-globuline Comprendono le Immunoglobiline (G, M, A, D, E)
Valori di riferimento: 0,9-1,4 g/dl Comprendono le Immunoglobiline (G, M, A, D, E) È un gruppo di proteine eterogenee che migrano principalmente nella zona  Costituiscono gli anticorpi umorali in grado di facilitare la distruzione degli antigeni estranei all’organismo da parte del sistema immunitario Sono sintetizzate e secrete dalle plasmacellule (derivanti dai linfo B) Poichè la frazione IgG, in condizioni normali, è prevalente sulle altre, la banda delle -globuline è rappresentata soprattutto dalle IgG

58 Gamma-globuline Valori di riferimento: 0,9-1,4 g/dl Diagnosi differenziale: un aumento delle -globuline può essere distinto nei quadri della gammopatia policlonale o monoclonale Policlonale: con aumento di molte classi di immunoglobuline Epatopatie croniche (epatite cronica, cirrosi epatica) Infezioni congenite Infezioni batteriche acute e croniche Parassitosi Monoclonale: con aumento di un unico tipo di immunoglobulina Malnutrizione Ustioni Terapia immunosoppressiva Sindrome nefrosica

59 Gammapatia policlonale
La stimolazione di numerosi cloni di plasmacellule da parte di antigeni o virus epatotropi induce l’incremento di diverse classi di Immunoglobuline All’elettroforesi le gammapatie policlonali sono caratterizzate da un incremento diffuso ed eterogeneo della frazione In alcuni casi nelle malattie infettive si può avere aumento isolato di una classe di immunoglobuline, che non è diagnostico ma può contribuire alla diagnosi differenziale IgM: fase precoce di infezione IgG: contatto con un antigene già noto IgA: danno epatico (alcool, contraccettivi orali) globuline a

60 Gammapatia monoclonale
Derivano da proliferazione clonale maligna o potenzialmente maligna (mentre i policlonali da processi infiammatori) Sono caratterizzate da: Iperproliferazione di un clone di cellule della linea linfocitaria B, in assenza di uno stimolo antigenico dimostrabile Sintesi di immunoglobuline omogenee per struttura e caratteristiche antigeniche Deficit a carico delle immunoglobuline normali globuline a Elettroforesi: Picco monoclonale a banda stretta

61 Ipogammaglobulinemia
La concentrazione delle immunoglobuline aumenta progressivamente fin dalla nascita. La diminuzione della sintesi di immunoglobuline è clinicamente associata ad una ridotta resistenza alle infezioni. Si distinguono deficit immunitari: primitivi (globali o parziali) secondari (a infezioni, neoplasie, trattamento con farmaci, …) globuline a Elettroforesi: È facilmente riconoscibile quando riguarda le tre classi; il contrario se l’immunodeficienza è selettiva È quindi necessario integrare con altri esami, es: conteggio e classificazione in sottopopolazioni dei linfociti circolanti

62 Proteine specifiche La misura di alcune proteine specifiche può fornire informazioni utili nella diagnosi e nel trattamento terapeutico. Si possono osservare variazioni nella concentrazione di alcune proteine plasmatiche in seguito a traumi , durante i processi infettivi o durante lo sviluppo di tumori. Tali proteine dette della fase acuta, possono essere utilizzate per monitorare il progredire della malattia o l’effetto della terapia.

63 Proteine specifiche Tra le proteine specifiche inoltre possiamo identificare anche Nome della proteina Funzione Scopo del dosaggio 1-antitripsina Inibitore delle proteasi Ridotta in caso di deficit dell’ 1antitripsina Ceruloplasmina Enzima ossidante Ridotta nel Morbo di Wilson Proteina C reattiva Coinvolta nella risposta immunitaria Aumenta nelle patologie acute, es. infezioni Aptoglobina Lega l’emoglobina Ridotta in condizioni di emolisi 2-microglobulina Subunità dell’antigene HLA Aumenta su tutte le membrane cellulari in caso di disfunzione tubulare renale Ferritina Lega il ferro nei tessuti Fornisce indicazioni sulla riserva di ferro corporeo Transferrina Trasporto di ferro Valutazione sullo stato del ferro e/o risposta ad un apporto nutrizionale Globulina che lega la tirosina (TBG) Lega l’ormone tiroideo Ricerca sulle malattie della tiroide Globulina che lega l’ormone sessuale (SHBG) Lega testosterone ed estradiolo Ricerca sull’eccesso di androgeni e/o resistenza all’insulina

64 Enzimi Enzimi coinvolti nella cascata della coagulazione, che possiedono un precisa funzione nel sangue. Enzimi che compaiono nel sangue accidentalmente e la loro determinazione è importante nella diagnosi. In caso di un danno tissutale ad esempio, si osserva un aumento dell’attività di questi enzimi nel siero.

65 Enzimi Alanina aminotrasferasi ( ALT). La sua presenza nel siero indica in generale una danno epato-cellulare Fosfatasi alcalina: aumenta nella colestasi epatica e marca un’attività osteoblastica in patologie ossee Amilasi: indica un danno cellulare nella pancreatite acuta Aspartato aminotrasferasi: indica un danno muscolare ad esempio nell’infarto del miocardio Creatina chinasi: infarto del miocardio acuto g -glutamil transpeptidasi: indica un danno epatico lipasi: indica un danno cellulare nella pancreatite acuta . In caso di un danno tissutale ad esempio, si osserva un aumento dell’attività di questi enzimi nel siero.

66 Isoenzimi Alcuni enzimi sono presenti nel plasma in due o piu’forme molecolari ,isoenzimi. Essi pur avendo strutture diverse, svolgono la stessa funzione catalitica. Isoenzimi diversi possono dervare da tessuti diversi e la loro rivelazione specifica può fornire indizi sul sito della patologia.

67 Isoenzimi Gli isoenzimi della fosfatasi alcalina permettono di distinguere tra patologia ossea ed epatica,ad esempio nei quali si sospetta la presenza di metastasi di tipo osseo o epatico. L’isoenzima della creatin chinasi (CK-MB) è utilizzato nella determinazione precoce dell’infarto del miocardio. Il muscolo cardiaco contiene una quantità maggiore di questo isoenzima rispetto al muscolo scheletrico, livelli alti di CK-MB indicano la presenza di un infarto del miocardio.


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