Scaricare la presentazione
La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore
PubblicatoIlario Savino Modificato 8 anni fa
2
Finalità del progetto Realizzazione e sperimentazione di un sistema di autovalutazione e di valutazione (sistema di accreditamento tra pari) per il miglioramento della qualità dell’integrazione / inclusione. ( disabilità e bisogni educativi speciali)
3
Come nasce questo progetto Nasce dalle criticità emerse attraverso un’indagine sulla qualità della integrazione scolastica effettuata sulla totalità delle scuole della provincia negli anni scolastici 2004/2007
4
Quali criticità? Scarsa valorizzazione della figura dell’insegnante di sostegno (spesso isolato nella sua operatività) Carenze quantitative e qualitative nella formazione specifica (soprattutto dei curricolari) Scarso lavoro di rete con le istituzioni e le associazioni del territorio Carenza nella documentazione delle esperienze e nella valutazione degli interventi Frequente tourn-over degli insegnanti di sostegno
5
Quali esigenze Si va verso una cultura della valutazione - autovalutazione. Necessità di sperimentare modelli e strumenti di (auto)valutazione non imposti, ma co-costruiti e condivisi.
6
Testo della Conferenza unificata Stato – Regioni … del 20/03/08 (nuovi “criteri per l’accoglienza scolastica e la presa in carico dell’alunno con disabilità” – intesa ai sensi dell’art. 8, comma6, della legge 5 giugno 2003, n. 131) “…Tutti i citati soggetti istituzionali, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze, e nel rispetto delle proprie autonomie e delle specifiche potestà organizzative e programmatorie si impegnano a realizzare gli interventi di seguito descritti, prevedendo anche modalità di valutazione e monitoraggio.”
7
Obiettivi del progetto: 1. Organizzare situazioni strutturate di dialogo e di collaborazione tra le Istituzioni, gli Enti e le Associazioni del territorio per promuovere la qualità dell’integrazione; 2. realizzare, nella provincia di Viterbo, un’estesa rete di scuole per collaborare e condividere gli intenti del progetto;
8
3. realizzare un manuale di requisiti di auto-valutazione e di valutazione della qualità dell’integrazione, sottoposto ad aggiornamenti e modifiche sulla base delle indicazioni provenienti dalla sua attuazione e diffusione; 4. promuovere una cultura orientata alla (auto)valutazione, alla verifica degli esiti e alla formazione continua;
9
5. ottenere un livello di qualità “diffuso” il più possibile in linea con gli standard definiti nel manuale e promuovere, attraverso il confronto, la possibilità di trasmissione delle esperienze di eccellenza; 6. raccogliere la documentazione relativa alle esperienze/progetti sull’integrazione al fine della loro condivisione e diffusione.
10
Destinatari: gli alunni diversamente abili, o con bisogni educativi speciali ai quali la scuola dovrebbe garantire la ricerca e l’attuazione di buone pratiche d’integrazione secondo standard di qualità, così come la normativa prevede e dispone; tutto il personale scolastico che opera secondo le indicazioni procedurali e didattiche che il manuale evidenzia e mette a disposizione;
11
le famiglie, che attraverso le buone prassi e le esperienze scambiate e diffuse, possono trovare risposte più adeguate alle loro aspettative; gli operatori della Sanità e le altre figure professionali coinvolte nel processo d’integrazione.
12
Soggetti coinvolti Il progetto, per la complessità degli obiettivi che si propone, coinvolge gli operatori delle diverse istituzioni che operano sul territorio:
13
insegnanti e dirigenti (hanno sinora partecipato appartenenti a 20 istituzioni scolastiche della provincia); rappresentanti delle associazioni dei genitori; rappresentanti del GLIP e dell’USP; della Consulta Provinciale per l’Handicap; operatori AUSL (Neuropsichiatria Infantile e Psicologia).
14
Cosa occorre per costruire un sistema di autovalutazione della qualità dell’integrazione/inclusione? Definire un “manuale” di requisiti stabilire i criteri soglia per la soddisfazione dei requisiti avere una mappa condivisa ( modello di “servizio” condiviso che viene delineato attraverso i requisiti definiti “dal basso” e con il contributo degli stakeholder) elaborare un glossario dei principali termini da condividere Sperimentare sul campo
15
FASI DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO Fase 1 realizzazione del manuale Fase 2: sperimentazione della autovalutazione e valutazione tra pari
16
Realizzazione del manuale 1.costituzione dei gruppi di lavoro 2.raccolta normative e materiale bibliografico 3.definizione della prima bozza del manuale dei requisiti e del glossario 4.attivazione dei feedback tra gruppo di riferimento e gruppo allargato 5.stesura del manuale (nella versione da sottoporre a consulenza di esperti esterni e a sperimentazione) 6. consensus conference 7.analisi dei feedback forniti dagli esperti esterni, ulteriore revisione della bozza e completamento del glossario
17
Alcune caratteristiche del manuale Contiene numerosi requisiti di qualità raggruppati in 23 aree e i criteri di attribuzione dei punteggi; permettere un’analisi dettagliata di tutti gli aspetti relativi ai processi di integrazione/inclusione messi in atto nelle istituzioni scolastiche; è modificabile nel tempo; consente di identificare e realizzare le priorità per il cambiamento attraverso il superamento dell’autoreferenzialità ( Alcuni dei requisiti previsti possono essere scelti come obiettivi per migliorare la qualità dell’integrazione/inclusione)
18
Raggruppamenti dei requisiti 1.Gestione delle risorse finanziarie specifiche 2.Gestione del personale 3.Ambienti fisici accessibilità ed arredi 4.Attrezzature e dotazioni 5.Organizzazione e progettazione 6.Pianificazione educativa e programmazione individualizzata 7.Valutazione dell'alunno 8.Gestione delle riunioni istituzionali per l’integrazione 9.Partecipazione 10.Continuità 11.Documentazione 12.Sistema informativo 13.Formazione 14.Biblioteca e raccolta software per la didattica speciale 15.Ricerche e pubblicazioni 16.Gestione dei rischi 17.Integrazione con il territorio 18.Relazione con le famiglie 19.Rapporti con il servizio sanitario 20.Rapporti con il volontariato e le associazioni di familiari 21.Rapporti con gli enti locali 22.Soddisfazione degli alunni, delle famiglie e degli stakeholder 23.Soddisfazione del personale
19
ESEMPI DI REQUISITI Quando necessario, viene attuata la riformulazione per tutta la classe della trasmissione delle conoscenze in modo da renderle accessibili ed efficaci all’alunno con bisogni educativi speciali? (attribuire punteggio 3 nel caso in cui venga regolarmente annotata sul registro della classe e/o dell’insegnante la riformulazione delle aree d’intervento riguardanti le abilità emergenti dell’alunno disabile).
20
E’ stato definito un piano specifico di formazione del personale su argomenti orientati a promuovere interventi appropriati nell’ambito dell’integrazione e dei bisogni educativi speciali? (attribuire punteggio 3 nel caso in cui sia verificabile attraverso documentazione; attribuire il punteggio 5 nel caso in cui vi siano evidenze che tale piano scaturisca da un accurata analisi del fabbisogno formativo del personale e delle esigenze degli alunni con bisogni educativi speciali di quella scuola )
21
SCALA DEI PUNTEGGI 0= Non si fa nulla o quasi nulla e non esistono progetti concreti per arrivare a soddisfare il requisito 1=Esiste un piano scritto per arrivare a soddisfare il requisito 2=Requisito soddisfatto in modo parziale, ma ancora non accettabile 3=Requisito soddisfatto in modo accettabile 4=Requisito soddisfatto in modo più che accettabile 5=Requisito soddisfatto in modo eccellente NC=Requisito con cui non si concorda NP=Requisito non pertinente
22
IL MANUALE È UNO STRUMENTO PER: Autovalutazione e confronto Formazione (auto) Crescita professionale Miglioramento dell’organizzazione Avere una mappa (implica la costruzione di un modello di “servizio” condiviso che viene definito attraverso i requisiti)
23
SPERIMENTAZIONE DELL’AUTOVALUTAZIONE E VALUTAZIONE TRA PARI 1.costituzione e formazione del gruppo dei facilitatori/visitatori 2. sperimentazione del manuale di autovalutazione nelle scuole interessate (compilazione del manuale a cura di un team interno di insegnanti per ogni scuola) 3.sperimentazione delle visite tra pari (per la messa a punto definitiva del manuale) 4.analisi e valutazione dei risultati del progetto - eventuale raccolta delle “migliori” esperienze 5.diffusione dei risultati (convegno a settembre 2009)
24
Programma di visite tra pari (sperimentazione) COSTITUZIONE E FORMAZIONE dei facilitatori interni – visitatori esterni VISITA Costituzione del gruppo interno di autovalutazione (sperimentazione) Visita ( facilitatori esterni) POST- VISITAInterventi di miglioramento Relazione finale di visita REVISIONE DEL MANUALE
25
FUNZIONE DEI FACILITATORI – VISITATORI: nella fase di autovalutazione, animare e coordinare la discussione all’interno dei gruppi di autovalutazione circa la corrispondenza della propria organizzazione agli standard di buona qualità; nella fase successiva, quella della visita dall'esterno, costituire l'interfaccia tra gli operatori della propria scuola e il gruppo dei visitatori. I visitatori sono facilitatori, gruppo di 4 o 5 insegnanti, appartenenti a scuole diverse, che prestano la loro attività consulenziale nell’attività di scambio di visite tra pari.
26
Gruppo di lavoro di autovalutazione Il gruppo di lavoro di autovalutazione interno alla scuola (max 6 insegnanti di cui almeno 2 curricolari). È composto da facilitatore/i, funzione strumentale per l’integrazione, f.s. per la valutazione, insegnanti di sostegno. Trasmette il manuale compilato al gruppo dei visitatori almeno 15 giorni prima della visita. Viene individuato dal Dirigente Scolastico che fornisce e consente l’accesso alle informazioni richieste nel manuale.
27
LA VISITA Avviene successivamente all'autovalutazione; è attuata dai visitatori esterni, che hanno il compito visionare la documentazione prodotta internamente, visitare la struttura e verificare la conformità tra la realtà osservata e quanto rilevato dal gruppo di lavoro di autovalutazione interno alla scuola ( facoltativa).
28
I visitatori svolgono un'attività consulenziale e non di controllo, in un’ottica di interscambio e di collaborazione Infine dovranno compilare collegialmente una relazione di sintesi sulla visita (per una restituzione assembleare). Una volta a regime, le visite (scambio di visite) possono essere attivate nuovamente per la stessa scuola a distanza di 2 o 3 anni.
29
L’innovazione: attraverso ideazione e diffusione di soluzioni organizzative e idee progettuali La formazione (soprattutto auto-formazione) Lo sviluppo organizzativo L’empowerment (coinvolgere e valorizzare le idee) Contenimento dell’autoreferenzialità Costituzione di una rete di scuole Scambio e documentazione delle esperienze OPPORTUNITÀ
Presentazioni simili
© 2024 SlidePlayer.it Inc.
All rights reserved.