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PubblicatoMario Caselli Modificato 8 anni fa
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Cappuccetto Arancione Classe II A della Scuola Primaria di Quarona Anno Scolastico 2014/2015
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PREMESSA Questa è una fiaba ideata, scritta e illustrata dagli alunni della classe II A della scuola primaria di Quarona, guidati dall’insegnante Giunta Antonina. L’idea è nata dopo aver letto un libro di Bruno Munari che si intitola “Cappuccetto rosso, verde, giallo, blu e bianco”; a quel punto è stato scelto il colore arancione per dare spazio alla fantasia. Ognuno ha dato il proprio indispensabile contributo, perciò ecco l’elenco di tutti i giovani scrittori: Bordiga Emma Cagnoli Christian Colpo Matteo De Araujo Michele Frigiolini Benedetta Giglio Giulia Kuci Aurora Kuci Kristian Maccarrone Franco Minaroli Rebecca Navarro Leonel Panetti Filippo Spinella Veronica Taglier Emma Zanoli Claudio Zizzari Pietro Zocchetti Greta Viva la fantasia, viva i colori, viva la vita… Buona lettura!!!
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Cappuccetto Arancione C’ era una volta una bambina che viveva con i genitori in campagna, la sua casa era circondata da un prato e da un giardino con aranci e mandarini. Aveva i capelli lunghi e rossi che legava con due codini, i suoi occhi erano azzurri, il naso era a patata, aveva le lentiggini sul viso. Era una bambina sportiva, indossava quasi sempre una tuta arancione e per questo la chiamavano Cappuccetto Arancione. Amava giocare a pallavolo, correre, saltare alla corda, fare le flessioni; andava a ginnastica artistica tre volte alla settimana e non era mai stanca. Le piaceva andare a scuola e preferiva l’ italiano. Era sempre allegra, gentile con tutti, era simpatica, amava tutti gli animali, tranne il lupo cattivo che, a volte, si aggirava dalle sue parti.
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Cappuccetto Arancione aveva un’ amica volpe che si chiamava Arancina. Era una bellissima volpe dal pelo arancione, folto e morbido; la sua coda era soffice e lunga con la punta bianca, aveva anche il petto ed una parte del muso bianchi. Era molto furba ed intelligente, voleva sempre proteggere la sua amica umana. Cappuccetto aveva anche una nonna di nome Carla che adorava fare le marmellate di tutti i tipi; portava sempre un foulard arancione in testa. La nonna abitava poco lontano da Cappuccetto, la sua casa era sotto una grande quercia. La nonna, Arancina e Cappuccetto si divertivano insieme.
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Tutto il gruppo spesso in giardino raccoglieva le arance per fare la marmellata. Un giorno la mamma di Cappuccetto Arancione le disse: “Mio tesoro, potresti portare questo cesto alla nonna? “ Cappuccetto non se lo fece ripetere due volte e andò dalla nonna accompagnata dalla sua inseparabile amica volpe.
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Dentro al cesto c’erano: arance, mandarini, carote, una zucca, una marmellata e delle rose arancioni. Mentre camminavano, il lupo nero nero le vide perché era in alto, sopra un albero.
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Il lupo era molto malvagio, ma finse di essere bravo e domandò: “ Dove vai bella bambina? “ “ Dalla nonna! “ rispose Cappuccetto un po’ impaurita. Il lupo saltò giù dall’ albero con l’ intenzione di divorare la bambina, ma Cappuccetto scappò via correndo velocemente. La volpe Arancina aveva preparato una trappola: una buca sotterrata, coperta da tante foglie. C’ era una corda tirata in modo che il lupo potesse inciampare e cadere. Così avvenne che Arancina andò su un albero a sinistra, Cappuccetto salì sull’ albero a destra, il lupo andò in mezzo perché pensava che fosse la via più veloce, ma inciampò nella corda e cadde nella buca con le foglie.
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Chiamarono subito la guardia forestale che lo portò nei suoi territori lontano dal paese di Cappuccetto. Cappuccetto e Arancina proseguirono il cammino, appena arrivarono dalla nonna le raccontarono la disavventura con il lupo. La nonna prese il cesto e disse: ”Cappuccetto, hai portato le cose che desideravo! Vuoi fare la marmellata di arance con me?” “Sìììì ! “ gridò Cappuccetto Arancione. Con l’ aiuto di Arancina, sbucciarono le arance, le misero in una pentola sul fuoco, aggiunsero tanto zucchero e fecero cuocere per tanto tempo.
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Appena la marmellata fu pronta la misero nei barattoli. La nonna diede un paio di vasetti a Cappuccetto da portare alla sua mamma. Cappuccetto andò a casa, consegnò la marmellata e raccontò alla mamma tutto quello che era successo. Il lupo ormai era lontano, era stato portato nel bosco in alta montagna. Cappuccetto Arancione, i suoi genitori, la nonna e la volpe vissero felici e contenti senza più la paura del lupo.
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