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Sviluppo e innovazione della contrattazione aziendale e territoriale Pinuccia Cazzaniga Bari 17 giugno 2014.

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Presentazione sul tema: "Sviluppo e innovazione della contrattazione aziendale e territoriale Pinuccia Cazzaniga Bari 17 giugno 2014."— Transcript della presentazione:

1 Sviluppo e innovazione della contrattazione aziendale e territoriale Pinuccia Cazzaniga Bari 17 giugno 2014

2 1. Genesi delle contrattazione aziendale 2 Anni 60 prime contrattazione nei grandi gruppi Anni ‘70 si afferma dentro le grandi lotte sindacali anche nelle piccole imprese Nel 1993 accordo Governo (Ciampi) Sindacati e Associazione imprenditori (la costituzione dei sindacati) riforma contrattazione e definisce la svolta nelle R.I. Scadenze temporali dei due livelli e definizione dei contenuti degli stessi CCNL: rinnovo ogni 2 anni salario e normative Contrattazione aziendale e territoriali a meta percorso Introduzione del salario legato alla produttività, qualità efficienza (variabilità) 30/05/2016

3 2. L’evoluzione 3 DopoPrima Contrattazione nei grandi gruppi Valutazione empirica andamento aziendale Estensione piccole aziende Decentramento produzione e estensione delle piccole imprese meno di 15 dipendenti Contrattazione diffusa Valutazione sui temi produttività macro (bilanci) Poco sul micro (odl) Difformità nei comportamenti sindacali ( scarsa applicabilità salario variabile) Rigidità sindacato e imprese 30/05/2016

4 La contrattazione di 2°livello deve generare un circolo virtuoso: attraverso coinvolgimento personale, generare risorse per distribuire welfare, orari, salari 30/05/2016 4 Accordo di Welfare Coinvolgimento dei lavoratori Aumento, produttività, qualità. tempi e flessibilità Innovazione e Sviluppo dell’impresa Risorse da distribuire

5 Crescita debito pubblico Stretta: più tasse meno spesa Stagnazione E declino Alti interessi sul debito I due circoli viziosi: macro e micro No innovazione Riduzione quote mercato riduzione margini Scarsi investimenti Macro: Governo, Europa Micro: Imprese, sindacati Enti locali 30/05/2016 5

6 Italia: declino industriale caduta di competitività e produttività  Nell ’ ultimo decennio La produttività del sistema industriale non è cresciuta Il Pil è cresciuto più che altro per aumento degli occupati in settori marginali Le retribuzioni sono ferme e gli investimenti sono ancora molto scarsi  C’è una crisi del sistema industriale: che non si è adattato alla globalizzazione:  Le innovazioni mancate:  Debole aggressione dei nuovi mercati emergenti  Scarsa innovazione interna di prodotto e di processo  Non innovata l’architettura del ciclo come invece le piattaforme globali dell’industria tedesca MANCA UNA VISIONE DEL FUTURO INDUSTRIALE A LIVELLO POLITICO E ANCHE DELLE IMPRESE (ES. ELETTROLUX E WHIRPOOL 30/05/2016 6

7 La crisi del modello di sviluppo del sistema industriale DA Multinazionali storiche Filiere e reti locali Distretti 2000-2014 diffuso ampliamento internazionale con il paradigma delle reti lunghe L’INTERNAZIONALIZZAZIONE STA CAMBIANDO IN PROFONDITA’ IL CONTESTO DEL SISTEMA INDUSTRIALE A Multinazionali globali Reti globali Distretti estesi Il vecchio modello è entrato in crisi Il nuovo modello non si è ancora affermato 30/05/2016 7

8 Le cause del declino industriale: sistema e/o aziende ? La questione industriale  Quali cause? Colpa del contesto esterno? pubblica amministrazione inefficiente, giustizia lenta, burocrazia, servizi professionali troppo cari, mancanza infrastrutture etc. Colpa del contesto interno alle aziende? crollo investimenti soprattutto nelle PMI, relazioni industriali rigide, precariato dei giovani. ect. In effetti: a) Le cause sono molteplici, non c ’ è una sola causa b) Quindi forse è necessario aumentare la produttività in tutti i settori: Industria, Servizi, Pubblica Amministrazione 30/05/2016 8

9 Cambiare il paradigma 30/05/2016 9  Acquisire consapevolezza che la politica di conciliazione si ottiene intervenendo sul sistema degli orari di lavoro che producono un aumento della produttività nell’impresa  La negoziazione assume un ruolo fondamentale se coinvolge i soggetti affidando responsabilità e partecipazione

10 1. BILANCIAMENTO POSSIBILE DEL TEMPO LAVORATIVO E DEL TEMPO FAMILIARE O DI CURA 2. RILANCIO DELLE POLITICHE DI CONCILIAZIONE 3. AZIONI PER L’INCLUSIONE DELLE DONNE NEL MERCATO DEL LAVORO 4. FAVORIRE L’OCCUPABILITÀ Finalità della contrattazione aziendale per conciliare vita e lavoro 30/05/2016 10

11 Aumento la tensione tra competitività aziendale e richieste di personalizzazione dei singoli AZIENDA FLESSIBLITA’ PRODUTTIVA PERSONA PERSONALIZZAZIONE DEL TEMPO DI LAVORO SOTTO L’ATTUALE MODELLO STANDARD Gioco a somma negativa RIGIDITA’ DI ORARIO PER I SINGOLI ALTERNATIVA - ACCETTO RIGIDITA’ - CAMBIO LAVORO PERCHE’ NON CAMBIARE MODELLO DI SOLUZIONE E REGOLAZIONE ?  GIOCO A SOMMA POSITIVA  CONCILIAZIONE VITA E LAVORO 30/05/2016 11

12 Lo schema della conciliazione può favorire Sviluppo e Innovazione Nel contesto della crisi attuale lo schema della conciliazione tra impresa e lavoro è utilissimo per produrre sviluppo e competitività. Due motivi di fondo : L ’ idea è che una nuova stagione negoziale possa contribuire ad accelerare l ’ innovazione con la partecipazione dal basso, a) La complessità dei sistemi produttivi richiede un coinvolgimento diretto dei lavoratori per accrescere la produttività la flessibilità e la qualità b) La stagnazione dei salari negli ultimi 20 anni rende impraticabile la strada di ulteriori “sacrifici” o riduzioni di salario 30/05/2016 12

13 Nuove relazioni industriali per lo sviluppo delle imprese Le RI attuali sono “bloccate” se centrate su sfere di competenza distinte CONFLITTO PRIMA DI TUTTOCONFLITTO PRIMA DI TUTTO PREGIUDIZI OPPOSTIPREGIUDIZI OPPOSTI DIFFIDENZEDIFFIDENZE LENTEZZELENTEZZE DIFFICOLTA’ DI SCAMBIODIFFICOLTA’ DI SCAMBIO MACCHINOSO MACCHINOSO PER GENERARE SVILUPPO OCCORRE SVILUPPARE NUOVE RELAZIONI INDUSTRIALI A sistema di scambio rapido e adattativo per produrre sviluppo e innovazione Più innovazione e meno conflittoPiù innovazione e meno conflitto SCAMBIO TRASPARENTESCAMBIO TRASPARENTE RAPIDITA’ DECISIONALERAPIDITA’ DECISIONALE RISPETTO DEGLI ACCORDIRISPETTO DEGLI ACCORDI SEMPLICITA’SEMPLICITA’ Sostegno a sviluppo: flessibilità e produttività con il coinvolgimentoSostegno a sviluppo: flessibilità e produttività con il coinvolgimento 30/05/2016 13

14 LA PARTECIPAZIONE ORGANIZZATIVA: PERCHE ’ E ’ MOLTO IMPORTANTE OGGI  L ’ innovazione organizzativa e tecnologica nell ’ industria italiana oggi  è a metà del guado e avanza troppo lentamente  è perseguita con poco impegno dalle imprese  soffre di incompetenze e incertezze manageriali nel coinvolgimento dei lavoratori  Il capitalismo italiano da solo non ce la fa: ci vuole una spinta dal basso o un qualche obbligo (legale o contrattuale )  Bisogna controllare come si produce il valore in fabbrica L ’ idea è che l ’ azione sindacale possa contribuire ad accelerare l ’ innovazione con la partecipazione dal basso controllando come si attua 30/05/2016 14

15 Ripartire dalla organizzazione del lavoro Nuovi contenuti contrattuali adeguati al nuovo modo di produzione: 1.Produttività di sistema e coinvolgimento dei lavoratori 2.Professionalità come polivalenza, relazione, apprendimento 3. Orario flessibile e sincronizzazione/ desinc. –orari a menù e banca ore alla tedesca –somma positiva tra flex aziendale e individuale –nuovi inquadramenti professionali –regolare teamworking e team leader –criticità della formazione continua –nuovi istituti salariali (es. gli accordi Welfare Luxottica e Ferrero sono un premio di qualità di sistema) –adeguamento Premi di Risultato –regolare le procedure di coinvolgimento dei lavoratori: partecipazione diretta 30/05/2016 15

16 16 Il Metodo per il “matching” lato aziendalato lavoratori Struttura impianti, Vincoli e 0pportunità tec./org. Matching e combinazioni possibili ipotesi soluzioni alternative percorsi possibili: -indagine sui fabbisogni e soluzione concordata -scelta menù predefinito da parte dei singoli -sperimentazione guidata di nuove soluzioni processo negoziale con scambio a somma positiva Orari di funzionamento impianti richiesti dal mercato avvio cambiamento e processo innovazione orari praticati oggi e antaggi/svantaggi orari desiderati da ogni gruppo sociale orari nuovi accettabili dai singoli e dai gruppi orario impianti attuali e criticita’ 30/05/2016 16

17 Contrattattazione di 2° livello in aziendaconcili Vincoli aziendali Vincoli delle persone Accordo aziendale o di gruppo Part-time, flex e/u, telelavoro, diverse turnazioni, scambio turno, salario variabile, welfare aziendale/territoriale commissioni bilaterali: Coinvolgimento e partecipazione dal basso Ricercare combinazioni Interessi reciproci e modalità di gestione degli accordi Mercato, organizz.lavoro, produttività, qualità turnazioni, cassa integrazione 30/05/2016 17

18 30/05/2016 Nazionale Minimi contrattuali normative procedure Aziendale Premio di risultato Gestione orari Gestione organizzazione del lavoro Territoriale Temi sociali Welfare territoriale per piccole imprese Sviluppo territorio I livelli di contrattazione e le competenze

19 30/05/2016 Ccnl 3 anni rinnovo salario e normative Territoriali 3 anni Aziendale 3 anni SCADENZE CONTRATTUALI

20 CCNL Contrattano le categorie nazionali e le associazioni nazional degli imprenditori se sono previste Aziendale Le Rsu/Rsa oppure direttamente i sindacalisti di categoria Dove esiste Territoriale Cgil Cisl Uil e associazioni imprenditori a livello locale I soggetti della contrattazione 30/05/2016

21 I passi della contrattazione Analisi della domanda Vincoli e opportunità Pianificazione Informazione ai lavoratori Valutare vantaggi e svantaggi

22 30/05/2016 I passaggi legislativi e contrattuali 1.Legge 53 art. 9 ha finanziato schemi di orario di lavoro per favorire la conciliazione attraverso la contrattazione 1. avviso comune 7.3.2011 Apertura al tema degli orari Finalizzazione esperienze micro Non si è realizzata diffusione- continuità, troppo circoscritta Non ha cambiato l’organizzazione del lavoro Da un respiro più ampio e possibile legame con la riorganizzazione degli orari con produttività aziendale 22

23 Le tappe: contratti e leggi sulla produttività Legge 126/2008 sulla produttività 16 novembre 2012 accordo parti sociali sulla produttività 22 gennaio 2013 decreto legge 30/05/2016 23

24 Contenuti di riferimento tipiche della contrattazione di 2° livello Qualità, produttività Redditività, efficienza, innovazione Sistemi flessibili (orari multiperiodali, flessibilità, part- time flex,nuovi schemi di turno etc.) Impiego di nuove tecnologie orientate a maggiore produttività Fungibilità delle mansioni e integrazione delle competenze 30/05/2016 24

25 Non vengono più considerati le seguenti voci Straordinario o orario supplementare Elargizioni salariali unilaterali e una tantum Monitoraggio entro 2013 per verifica funzionamento e stabilizzazione 30/05/2016 25

26 Accordi sindacali con le parti sociali stipulati: Livello aziendale Livello territoriale Innalzamento da 30.000 a 40.000 Euro: 2013-2014 Tale detassazione riguarda solo il settore privato Tetto Mx 2500 euro Riduzione 10% Ambiti di riferimento 30/05/2016 26

27 Temi tipo da affrontare nella contrattazione di 2° livello aziendale/territoriale Nuovi schemi di orario di lavoro (modelli di turnazione, e/u, scorrimento etc. scambio) Nuovi schemi di orario di lavoro (modelli di turnazione, e/u, scorrimento etc. scambio) Nuove forme di part-time: più conciliazione e meno sprechi Nuove forme di part-time: più conciliazione e meno sprechi banca ore banca ore Job sharing Job sharing telelavoro: telelavoro: Flessibilità Azioni di inserimento Welfare innovativo di sostegno alle performance aziendali formazione che accompagna le donne nel post maternità per reinserirle al meglio formazione che accompagna le donne nel post maternità per reinserirle al meglio formazione per continuazione sviluppo di carriera formazione per continuazione sviluppo di carriera formazione per sostenere l’innovazione (nuove organizzazioni lean, cambio orari di lavoro etc.) persone che possono sostituire l’orario quando persone richiedono un part-time formazione per sostenere l’innovazione (nuove organizzazioni lean, cambio orari di lavoro etc.) persone che possono sostituire l’orario quando persone richiedono un part-time Interventi di sostegno per bambini, anziani, salute, trasporti, costo della vita, tempo libero che supportano la crescita delle performance aziendali 27 30/05/2016

28 Interventi innovativi 1. azioni per l’infanzia e i bambini in età scolare 28 INFANZIA Fonte: Donneeuropee (2010), Politiche innovative a sostegno dei mutamenti della famiglia Età 0-2babysitter a domicilio o alla figura delle educatrici domiciliari o nidi 3-5Menù di soluzioni (asili- babysitter, parenti) 6-10la necessità si sposta verso i servizi pomeridiani, che garantiscano non solo la custodia ma possibilità di socializzazione e relax. 11-13Pensare a servizi di accudimento temporaneo. Es. periodi di vacanze, il sabato etc., turni speciali etc.,centri estivi 30/05/2016

29 Interventi innovativi 2. I servizi per gli anziani. INFANZIA beneficiariParenti stretti di lavoratori presenti nelle imprese breveAssistente domiciliare e/o permessi per accudimento lungoContributo assistente domiciliare in supporto a quello pubblico, convenzioni strutture. tipologieDisabilità permanenti o temporanee tipologieGenitori, figli con disabilità temporanee o permanenti 30/05/2016 29

30 Interventi innovativi 3. La salute Convenzioni per cure specialistiche Potenziamento assicurazioni sanitarie Agevolazioni cure relative a particolari lavori Disabilità permanenti o temporanee Genitori, figli con disabilità temporanee o permanenti 30/05/2016 30

31 Interventi innovativi 4. Studio e tempo libero lavoratoriConvenzione per vacanze studio, corsi di lingua straniera, di italiano (immigrati), permessi per il culto figliBorse di studio per i figli, buoni acquisto testi scolastici Lavoratori e famiglia Buoni per riparazione macchina e assicurazione, carburante (se lontani dal luogo di lavoro). figli Buoni acquisto prodotti prima infanzia 30/05/2016 31


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