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TAVOLO DI COORDINAMENTO TRA MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI E LE CITTA’ RISERVATARIE AI SENSI DELLA LEGGE 285/97 INCONTRO TECNICO ROMA,

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Presentazione sul tema: "TAVOLO DI COORDINAMENTO TRA MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI E LE CITTA’ RISERVATARIE AI SENSI DELLA LEGGE 285/97 INCONTRO TECNICO ROMA,"— Transcript della presentazione:

1 TAVOLO DI COORDINAMENTO TRA MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI E LE CITTA’ RISERVATARIE AI SENSI DELLA LEGGE 285/97 INCONTRO TECNICO ROMA, 30 OTTOBRE 2014

2 ANALISI DELLE SCHEDE DI DOCUMENTAZIONE ATTIVITA’

3 Le schede sono state compilate dagli operatori scuola e campo ad inizio, durante e fine attività Scheda scuola e campo differente struttura e analisi - Differenti le tipologie di attività -Livello delle progettualità -Percorso a scuola più strutturato e uniforme a livello nazionale, più vario e legato a specificità territoriali quello con i contesti abitativi

4 18 scuole primarie, 33 classi (prime e seconde classi) 5 scuole secondarie di primo grado (9 prime classi) a) Formazione b) Laboratori c) Cooperative Learning in classe Scheda documentazione attività SCUOLA

5 a) Formazione degli insegnanti: Alcuni dati Gli incontri sono stati in media 7, con una variazione tra città e città da 3 a 18 incontri. I partecipanti sono stati in media 14, numero minore di quello previsto 20 (con un minimo di 3 partecipanti ed un massimo di 25) Gli incontri si sono svolti tra Dicembre e Maggio Scheda documentazione attività SCUOLA

6 a) Formazione degli insegnanti: GLI OBIETTIVI Scheda documentazione attività SCUOLA

7 a) Formazione degli insegnanti: CRITICITÀ sovraccarico per gli insegnanti (mancato riconoscimento) il ritardo di avvio della formazione l’assenza alla formazione del corpo non docente e/o di altri docenti della scuola RISULTATI maggiore consapevolezza rispetto a contesti e metodologie del progetto (la comprensione delle ragioni storiche, sociali, pedagogiche e politiche alla base della “questione rom” e l’acquisizione di elementi teorico- metodologici del cooperative learning) acquisizione di elementi “meta-cognitivi” e “meta-relazionali”, (capacità di “riflettere su”, “mettere in connessione” contesti e attori diversi, costruire contesti di relazione e apprendimento tra pari nello stesso contesto di insegnanti) Scheda documentazione attività SCUOLA

8 b) Cooperative Learning in classe: ALCUNI DATI  monte ore dedicato che va dalle 20 ore alle 176  Incontri dedicati alla metodologia cooperativa in media16  (forbice tra le città che va dai 5 incontri ai 37 incontri)  Cooperative learning non utilizzato in alcune classi (soprattutto dove la formazione sulla metodologia è stata breve o debole) Scheda documentazione attività SCUOLA

9 b) Cooperative Learning in classe: GLI OBIETTIVI Scheda documentazione attività SCUOLA

10 b) Cooperative Learning in classe: criticità Ritardo di avvio delle attività di formazione e di CL in classe Monte ore dedicato alle attività di operatori e insegnanti insufficiente incertezza della prosecuzione del progetto Poca conoscenza del cooperative learning da parte degli insegnanti (“confusione” percepita tra lavori di gruppo e metodologia di apprendimento cooperativo) Diffidenza (iniziale) degli insegnanti rispetto al metodo proposto risultati Miglioramento del clima di classe: collaborativo e rispettoso dei diversi stili di apprendimento e delle potenzialità dei singoli Miglioramento della motivazione alla frequenza scolastica degli allievi/e Sviluppo di un primo approccio alla metodologia cooperativa, e maggiore adesione dei docenti alla metodologia proposta (in relazione alla formazione realizzata) Scheda documentazione attività SCUOLA

11 c) I laboratori: alcuni dati Media degli incontri laboratoriali: 10 (minimo di 2 incontri ed un massimo di 28 incontri) Numero di laboratori realizzati: da 1 a 4 per ciascuna scuola Temi scuole primarie Musicale (percussione; teatrocanto; musica rom e italiana, capoeira; laboratorio musicale; vocalità corale; coroinsieme; Musica nella scuola – Musica Oltre; ) Natura (il bosco incantato; noi e gli animali: un fantastico mondo da scoprire; ripiantiamoci) Abilità e tradizioni (circoscienza; circo; carnevale; Ambarabaci-CIRCO!) Didattica interculturale e multiculturale (il libro illustrato plurilingue; tradizioni, usi e costumi della cultura rom e italiana a confronto; kumpania) Didattica e giochi didattici (tanto tempo fa; laboratori scientifici) Scheda documentazione attività SCUOLA

12 …..ancora primaria laboratori su temi relazionali e di autonarrazione (Stop Motion; ricerca azione; Chi ben comincia; laboratorio emozioni) Temi secondarie di I grado attività curriculari attraverso modalità cooperative (Nessun uomo è un’isola) valorizzazione di competenze trasversali e extracurriculari, clima di classe (Ciclofficina, laboratorio emozioni; espressione e autonarrazione) Scheda documentazione attività SCUOLA

13 c) I laboratori: criticità Coinvolgimento degli insegnanti: laddove gli insegnanti si sono dimostrati interessati, partecipi e hanno dato continuità in classe agli obiettivi delle attività laboratoriali, questi hanno avuto maggiore efficacia; dove la diffidenza ha prevalso è stato difficile costruire relazioni positive con tutti gli attori scolastici (insegnanti, allievi, famiglie). Difficoltà relazionali dei bambini del gruppo classe, dovute alla scarsa abitudine alla modalità cooperativa e laboratoriale, e al conseguente “spaesamento” dei bambini davanti alle nuove proposte. Difficoltà che in alcuni casi sono state superate proprio all’interno dei laboratori Interazione con le famiglie del campo: Difficoltà logistiche relative all’uso di spazi, tempistiche di realizzazione, classi numerose alla primaria e difficoltà organizzative nella scuola secondaria. Scheda documentazione attività SCUOLA

14 c) I laboratori: risultati raggiunti Valorizzazione della relazione all’interno del contesto scolastico (sopr. primaria) Sviluppo di elementi motivazionali per la frequenza scolastica per la didattica per il gruppo classe Valorizzazione delle competenze e della cultura dei bambini RSC quale rafforzamento dell’autostima dei bambini e ragazzi rom all’interno del contesto scolastico della primaria Sviluppo di competenze trasversali e creative

15 Riflessioni di sintesi: Costruire per ciascun territorio un progetto complessivo e inclusivo degli altri insegnanti, personale non docente, famiglie, territorio. Formazione insegnanti: Approfondimento sulla metodologia cooperativa per comprenderne a pieno le potenzialità e la filosofia; riconoscimento insegnanti; antiziganismo; coinvolgim ampio di doventi e non Attività di CL in classe: Percorso di supervisione e accompagnamento alle attività in classe (legato a formazione) ; Sperimentazione su didattica curriculare e non solo come metodo di lavoro in gruppo; affiancamento sistema di valutazione che tenga conto della metodologia adottata Attività laboratoriali: Collegate con le attività didattiche realizzate in classe dalle insegnanti; Collaborazione tra attori (esperti, operatori, insegnanti) nella defin delle criticità e delle soluzioni percorribili; Maggiore coinvolgimento delle famiglie RSC Scheda documentazione attività SCUOLA

16 a) sostegno socio-educativo individuale e di gruppo b) accompagnamento e dialogo scuola-famiglie c) empowerment accesso ai servizi delle famiglie RSC d) manutenzione e interventi straordinari al campo Scheda documentazione attività CONTESTO ABITATIVO

17 a)Sostegno socio-didattico rivolto in totale a 125 alunni RSC (quasi il 90%) oltre agli alunni target le attività di sostegno hanno riguardato, in quasi tutte le città (12), altri alunni non RSC della classe o altri bambini RSC coinvolti nel sostegno “misto” oltre 70 bambini non RSC di origine italiana e/o straniera Scheda documentazione attività CONTESTO ABITATIVO

18 a)Sostegno socio-didattico Criticità: Situazione ambientale: in diversi territori è risultato critico individuare un contesto idoneo dove svolgere le attività di supporto. Numero limitato/insufficiente di operatori e di ore a disposizione Diffidenza iniziale: alcune famiglie RSC si sono mostrate inizialmente restie o poco collaborative Difficoltà di interazione con gli alunni residenti in appartamento. Punti di forza: Valorizzazione interazione con realtà del territorio. (sopr. attività di gruppo) Creazione clima collaborativo tra alunni RSC e non Facilitazione dialogo e autonomia famiglie. ha permesso in molte situazioni, di approfondire il dialogo con i bambini e con le loro famiglie avviando processi virtuosi di partecipazione e coinvolgimento nelle attività scolastiche e non solo Scheda documentazione attività CONTESTO ABITATIVO

19 b) Relazione scuola-famiglie Criticità: Rischio delega da parte delle famiglie RSC Diffidenza iniziale da parte delle famiglie RSC Docenti non collaborativi Punti di forza: Creazione relazione di fiducia tra operatori e famiglie Esperienze/ricadute positive anche per altre famiglie RSC Aumentata partecipazione alle attività scolastiche Apertura da parte di professori e riconoscimento della capacità genitoriale delle famiglie RSC. Scheda documentazione attività CONTESTO ABITATIVO

20 c) Empowerment e accesso ai servizi Scheda documentazione attività CONTESTO ABITATIVO

21 c) Empowerment e accesso ai servizi Criticità: Ritardo nell’avvio della programmazione di molte attività relative all’accesso ai servizi Mancato o limitato coinvolgimento di alcuni servizi socio-sanitari ai tavoli di coordinamento: Scarsa abitudine delle famiglie RSC a usufruire dei servizi. Precarie condizioni dei campi Punti di forza: Attività di mediazioni giuridiche svolte o favorite dagli operatori Promozione di percorsi di autonomia nella fruizione dei servizi con il coinvolgimento di reti territoriali: Elaborazione di materiale informativo specifico Scheda documentazione attività CONTESTO ABITATIVO

22 : c) Empowerment e accesso ai servizi a Genova, la predisposizione di un percorso di accompagnamento con il SER.T, in merito a problematiche legate alla diffusione dell’alcol all’interno della comunità sinta; a Bari la creazione di laboratori/incontri al campo con associazione di medici per effettuare interventi di primo livello e l’orientamento ai servizi sanitari territoriali; a Torino sono stati svolti – con l’accompagn degli operatori – laboratori di educazione sessuale rivolti ai ragazzi della secondaria direttamente nel consultorio di zona. a Napoli Barra la diffusione di una guida ai servizi territoriali in lingua italiana e romanes e la sensibilizzazione di un gruppo di medici per facilitare l’accesso a prestazioni sanitarie per i bambini e genitori RSC (medico di base, centro odontoiatrico); Scheda documentazione attività CONTESTO ABITATIVO

23 D) Manutenzione e interventi specifici ai campi Criticità: Forte degrado ambientale nella maggior parte dei campi Complicato percorso burocratico per avviare/autorizzare interventi Punti di forza: Interventi (più o meno rapidi) realizzati in particolare dopo il sollecito degli operatori del progetto, Elaborazione materiale informativo (es. a Firenze l’elaborazione– in partenariato con l’associazione medici per i diritti umani (MEDU) – di un libercolo informativo rivolto in particolare agli operatori impegnati nei campi in merito alla gestione dei rifiuti e a danni ambientali) Scheda documentazione attività CONTESTO ABITATIVO

24 Riflessioni di sintesi:  Valorizzazione percorsi che favoriscano “l’uscita dal campo” (sostegno di gruppo) da parte dei bambini e dei ragazzi RSC, trasformando tale attività in un’opportunità di interazione col territorio e con realtà diverse rispetto a quelle abituali della comunità  Coinvolgimento delle famiglie RSC nella realizzazione dei laboratori in classe e/o nell’organizzazione di eventi o feste di fine anno.  Valorizzare l'apporto delle famiglie RSC nell'ambito della co-progettazione delle attività specifiche al fine di trasformare il ruolo delle famiglie target da soggetti beneficiari a soggetti protagonisti del processo, capaci di fornire indicazioni, suggerire strategie ed orientare le azioni specifiche.  Scambio buone pratiche tra città soprat. su azioni/prodotti per l’accesso ai servizi  Coinvolgimento e migliore definizione dei ruoli dei servizi territoriali ai tavoli di coordinamento  Analisi dei bisogni/monitoraggio contesto abitativo e facilitazione interventi specifici attraverso coinvolgimento/attività del TL ed EM Schede documentazione attività CONTESTO ABITATIVO


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