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L’Italia nell’Alto Medioevo: i Longobardi a Cividale
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Le tappe della migrazione
Quali sono stati gli spostamenti dei Longobardi in Europa?
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Le tappe della migrazione
I Longobardi erano un popolo nomade. Partiti dai lontani territori della Scandinavia, si fermano per un periodo in Pannonia (attuale Ungheria). Nel 568 questo popolo, guidato dal re Alboino, abbandona anche questi luoghi ed entra in Italia, oltrepassando le Alpi orientali.
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I Longobardi, con donne, bambini e averi, guidati dal loro re Alboino, iniziano così l’occupazione dell’Italia. Ecco l’Italia di oggi con le sue regioni…
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I Longobardi in Italia Quali erano i territori occupati dai Longobardi in Italia?
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I Longobardi in Italia Giunti in Italia, occupano la Pianura Padana (la capitale è Pavia) e quindi gran parte della penisola. L’Italia così rimane divisa in due parti: -territori dei Longobardi in azzurro; - territori dei Bizantini (Impero romano d’Oriente, con capitale Costantinopoli) in arancio.
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Cividale , antica città romana, è la prima a cadere nelle mani dei Longobardi di Alboino.
A Cividale, il nipote di Alboino, Gisulfo, diventa primo duca in terra italiana: nasce così il primo ducato dei 36 del Regno.
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L’aspetto fisico di uomini e donne
Qual era l’aspetto dei Longobardi?
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L’aspetto degli uomini
Gli uomini erano di altezza elevata: spesso superavano il metro e novanta centimetri. Portavano i capelli tosati (rasati) fino alla nuca e con le ciocche rimanenti posizionate ai lati del viso. Indossavano abiti ampi e di lino.
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L’ aspetto delle donne Le donne longobarde avevano i capelli biondi e lisci, divisi (con la riga in mezzo) in due bande che spesso ricadevano sulle spalle. A volte li raccoglievano in trecce e li fermavano con degli aghi crinali o indossavano un velo.
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Le donne (imitando le dame romane)
indossavano anche orecchini e collane. L’altezza media era di un metro e settanta. Il colorito della pelle era chiaro.
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Le spille o fibule, che fermavano i mantelli o le gonne, riproducevano figure animali stilizzate.
Solo le donne di alta classe sociale (nobili) potevano indossarle.
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La vita quotidiana Che cosa sappiamo della vita quotidiana dei Longobardi?
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La vita quotidiana Tutto ciò che sappiamo sui Longobardi è stato scoperto grazie allo studio delle necropoli (= i cimiteri)
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La sepoltura Com’erano le sepolture (= tombe) longobarde?
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La sepoltura I morti venivano sepolti fuori dalle mura, in una semplice fossa, con i piedi rivolti a est, per vedere il sorgere del sole. Le fosse erano più o meno profonde, a seconda del corredo funebre che accompagnava il corpo. Corredo funebre: oggetti, appartenuti al defunto, che potevano essere anche di gran valore.
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La vita quotidiana I guerrieri avevano diverse armi da combattimento ed era segno di ricchezza possedere un cavallo.
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In molte tombe di ricchi longobardi è anche presente una crocetta d’oro,
simbolo della cristianità del defunto. I Longobardi, grazie alla loro regina Teodolinda ( ), si erano convertiti al Cristianesimo, la religione dei Romani. …
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La vita quotidiana La spada a doppio taglio veniva usata per il combattimento a cavallo. Lo scudo era in legno, protetto da borchie e da una parte centrale in metallo, chiamata umbone.
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Per gli scambi commerciali usavano vari tipi di moneta.
Inizialmente erano solo d’oro, poi, dalla fine dell’VIII secolo, iniziarono a battere le monete d’argento, più resistenti e meno costose.
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Le abitazioni Le abitazioni erano assai modeste: in legno, con pavimenti in terra battuta , semplici focolari e tetti in legno. Ipotesi di casa longobarda
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L’organizzazione della società
Com’era organizzata la società longobarda?
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L’organizzazione sociale
Il RE era il capo della società longobarda Gli UOMINI LIBERI o ARIMANNI: formavano l’aristocrazia militare dei duchi e eleggevano il re. gli UOMINI SEMILIBERI (o aldii): amministravano le proprietà degli arimanni. I SERVI: allevavano il bestiame e lavoravano nei campi. Gli SCHIAVI: NON avevano nessun diritto Teodolinda sposa Agilulfo (dettaglio). Affresco degli Zavattari, 1444.
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L’editto del re longobardo Rotari
E’ la prima raccolta di leggi dei Longobardi. E’ stata scritta in latino, la lingua dei vinti (Romani), nel 643 d. C., e rappresenta un segnale di integrazione tra i due popoli.
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Che cosa stabiliva l’Editto di Rotari?
Se un uomo libero offendeva o danneggiava un altro uomo libero, doveva pagare al re una multa. Essa cambiava in base alla gravità dell’offesa. La multa era inferiore se a subire il danno era una donna. Infatti, nella società longobarda, la donna, poiché non partecipava ai combattimenti, era considerata inferiore all’uomo ed era sottomessa all’autorità del padre, del marito o degli altri maschi della famiglia. Miniatura medievale in cui Rotari detta le sue leggi
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Paolo Diacono Chi era Paolo Diacono?
Perché oggi ci ricordiamo ancora di lui?
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Paolo Diacono Paolo Diacono nasce a Cividale nel 720 ed è un monaco, storico e poeta longobardo. Scrive l’Historia Langobardorum (storia dei longobardi) , la sua opera più importante. L’Historia è scritta in latino, è suddivisa in sei libri e tratta la storia del popolo longobardo dalle origini fino alla morte del re Liutprando (747). Historia Langobardorum Museo Archeologico Nazionale Cividale del Friuli
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Cividale longobarda Quali sono le principali testimonianze della presenza dei Longobardi a Cividale?
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Il Battistero di Callisto
E’ un portico a forma di ottagono, attorno ad una vasca fatta realizzare dal patriarca Callisto ( ). Museo Cristiano del Duomo, Cividale
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Altare di Ratchis E’ un esempio di scultura alto-medievale. Prende il nome da Ratchis, duca longobardo dal 737 al 744. E’ un altare in pietra del Carso ed è composto da quattro lastre decorate con scene della storia di Cristo. Museo Cristiano del Duomo, Cividale
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Croce di Gisulfo E’ una preziosa croce, sbalzata in lamiera d’oro.
E’ stata realizzata nel VII secolo da artigiani longobardi. E’ alta 11 cm e ha due bracci di simile lunghezza, impreziositi di pietre preziose. Museo Archeologico, Cividale
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Il Tempietto Longobardo
Risale al sec. VIII ed è un capolavoro assoluto dell’arte alto-medievale. E’ il punto d’incontro tra espressività “barbarica” e raffinatezza latina. Nella parete in fondo si possono vedere le sei magnifiche figure di donna e, nella parte in basso, un tralcio di vite con grappoli. Tempietto Longobardo, Cividale del F.
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Il Tempietto Longobardo
Era, probabilmente, la cappella di un monastero benedettino femminile, il Monastero di Santa Maria in Valle
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Ed ecco i lavori artistici eseguiti dagli alunni delle classi seconde, che riproducono le tecniche utilizzate dagli orafi longobardi….
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Sono stati imitati stili e tecniche degli artigiani longobardi, con l’uso di materiali diversi (cartone, alluminio, fogli di rame, acrilici, smalti, indelebili, colori a rilievo), per ottenere un risultato originale. OGGETTI REALIZZATI: fibule di vario stile e forma (fibula a disco, a forma di aquila) e croci di vario formato e stile di lavorazione, simili, nell’aspetto, ai gioielli originali.
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FIBULA A DISCO FIBULA AD ESSE FIBULA A FORMA DI AQUILA
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Parole longobarde fra noi
Molte parole della lingua italiana di oggi derivano da parole della lingua longobarda, che era germanica. Ad esempio: spalto (muro di protezione), spiedo (spada), strale (freccia) sguattero (guardia), manigoldo (soldato). Es. Schifo (antica e piccola imbarcazione), stamberga (casa in pietra e legno) , panca, guancia, schiena, milza, anca (parti del corpo) e molte altre…
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