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PubblicatoCristoforo Valente Modificato 8 anni fa
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Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Nuovo Codice di Prevenzione Incendi Norme tecniche di Prevenzione Incendi D.M. 3/08/2015 REAZIONE AL FUOCO RESISTENZA AL FUOCO COMPARTIMENTAZIONE Mauro Caciolai Direzione Centrale Prevenzione e Sicurezza Tecnica Ufficio per la protezione passiva, la protezione attiva, settore merceologico e laboratori
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Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Quadro di assieme Individuazione dei livelli di prestazione in funzione dei criteri di attribuzione Livelli di prestazione (I, II, III, … ) Soluzioni conformi Soluzioni alternative (Applicazione FSE) Integrazione con le prescrizioni della RTV (se prevista) Verifica diretta del livello di prestazione Verifica indiretta del livello di prestazione Scelta della tipologia di soluzione
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Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica 2015, v130 CODICE DI PREVENZIONE INCENDI Reazione al fuoco
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Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica STRUTTURAZIONE DELLA REAZIONE AL FUOCO IN QUATTRO LIVELLI DI PRESTAZIONE DEFINITI IN FUNZIONE DEL CONTRIBUTO ALL’INCENDIO LIVELLI DI PRESTAZIONE applicati ove si intenda limitare la partecipazione dei materiali alla combustione e ridurre la propagazione dell'incendio
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Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica I CRITERI DI ATTRIBUZIONE DEI LIVELLI DI PRESTAZIONE
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Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica I CRITERI DI ATTRIBUZIONE DEI LIVELLI DI PRESTAZIONE PROFILO DI RISCHIO Rvita PER LE TIPOLOGIE DI DESTINAZIONE D’USO (OCCUPANCY) PIU COMUNI
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Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Le soluzioni conformi si riferiscono a gruppi di materiali : GM0: tutti i materiali aventi classe 0 di reazione al fuoco italiana o classe A1 di reazione al fuoco europea GM1: vedi tabelleda adottare per livelli di prestazione IV GM2: vedi tabelleda adottare per livelli di prestazione III GM3: vedi tabelleda adottare per livelli di prestazione II GM4: tutti i materiali non compresi nei gruppi GM0, GM1, GM2, GM3 SOLUZIONI PROGETTUALI CONFORMI
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Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica SOLUZIONI PROGETTUALI CONFORMI Le tabelle si riferiscono ad ambiti di applicazione dei materiali S.1-4:classificazione in gruppi per arredamento, scenografie, tendoni per coperture S.1-5:classificazione in gruppi di materiali per rivestimento e completamento S.1-6:classificazione in gruppi di materiali per l’isolamento S.1-7:classificazione in gruppi di materiali per impianti
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Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica SOLUZIONI CONFORMI PER I LIVELLI DI PRESTAZIONE SOLUZIONI CONFORMI PER I LIVELLI DI PRESTAZIONE 1/4 IVIIIII le classi indicate sono quelle minime previste per ciascun livello di prestazione
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Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica IVIIIII SOLUZIONI CONFORMI PER I LIVELLI DI PRESTAZIONE SOLUZIONI CONFORMI PER I LIVELLI DI PRESTAZIONE 2/4 le classi indicate sono quelle minime previste per ciascun livello di prestazione
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Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica IVIIIII SOLUZIONI CONFORMI PER I LIVELLI DI PRESTAZIONE SOLUZIONI CONFORMI PER I LIVELLI DI PRESTAZIONE 3/4 le classi indicate sono quelle minime previste per ciascun livello di prestazione
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Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica IVIIIII SOLUZIONI CONFORMI PER I LIVELLI DI PRESTAZIONE SOLUZIONI CONFORMI PER I LIVELLI DI PRESTAZIONE 4/4 le classi indicate sono quelle minime previste per ciascun livello di prestazione
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Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica FLESSIBILITA’ DELLE SOLUZIONI CONFORMI Indipendentemente dalle soluzioni conformi adottate per i rivestimenti a parete o a pavimento5% della superficie lorda sono comunque ammessi materiali installati a parete o a pavimento compresi nel gruppo di materiali GM4 per il 5% della superficie lorda interna delle vie d'esodo o dei locali dell'attivita (es. somma delle superfici lorde di soffitto, pareti, pavimento ed aperture del locale).
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Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Esclusione dalla verifica dei requisiti di reazione al fuoco Non e richiesta la verifica dei requisiti di reazione al fuoco per: a. materiali stoccati od oggetto di processi produttivi (es. beni in deposito, in vendita, in esposizione,...); b. elementi costruttivi o strutturali portanti per i quali sia già richiesta la verifica dei requisiti di resistenza al fuoco; c. materiali protetti con separazioni di classe di resistenza al fuoco almeno K 30 o EI 30. Per eventuali rivestimenti ed altri materiali applicati sugli elementi costruttivi o strutturali di cui al comma 1.b rimane comunque obbligatoria la verifica dei requisiti di reazione al fuoco in funzione dei pertinenti livelli di prestazione.
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Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica ASPETTI COMPLEMENTARI facciate Sulle facciate devono essere utilizzati materiali di rivestimento che limitino le probabilità di incendio delle facciate stesse e la successiva propagazione a causa di un eventuale fuoco avente origine esterna o origine interna, a causa di fiamme e fumi caldi che fuoriescono da vani, aperture, cavità, interstizi. porte, lucernari, pannelli fotovoltaici Si richiama la possibilità di prevedere prestazioni di reazione al fuoco anche per altri materiali (es. porte, lucernari, pannelli fotovoltaici,...) laddove la valutazione del rischio ne evidenzi la necessità (es. corridoi di esodo con presenza rilevante di porte, cavedi o canalizzazioni con presenza importante di cavi elettrici, percorsi di esodo con presenza significativa di lucernari, coperture combustibili sottostanti pannelli fotovoltaici,...).
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Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica 2015, v130 CODICE DI PREVENZIONE INCENDI Resistenza al fuoco
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Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Livelli di prestazione
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Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Criteri di attribuzione Occupate occasionalmente Separate Assenza di effetti domino Scarsamente occupate Assenza di effetti domino Altezza ridotta A richiesta Casi residuali (la maggioranza)
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Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Soluzioni conformi (novità) REQUISITI S a E S 200 REQUISITO M EN 13501-2 EN 1363-2 EN 1634-3
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Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Verifica dei livelli di prestazione Verifica indiretta del livello di prestazione Verifica diretta del livello di prestazione Es. metodo della distanza di § S.3.o NFPA 92 o NFPA 555 (cfr. § M.2.6.5 co. 3) ASSENZA DELLA DOPPIA VERIFICA
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Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Carico di incendio specifico di progetto Come nel DM 9/3/2007, ma riassociati Primo tentativo almeno 15 minuti Possibilità di legno protetto q f per attività (frattile 80%), per oggetto, per materiale Passeremo da Cla.Raf 2.0 a Cla.Raf 3.0
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Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica 2015, v130 CODICE DI PREVENZIONE INCENDI Compartimentazione
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Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Premessa d
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Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Definizioni (principali novità) Spazio a cielo libero = piove! Lo spazio scoperto è luogo sicuro temporaneo se di superficie idonea! È luogo sicuro se, in più, è sempre collegato alla pubblica via e non ha problemi di irraggiamento e di crolli (§ S.4.5.1)
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Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Definizioni (principali novità) Il filtro è il “vecchio” disimpegno (lobby) Nel filtro è ammesso un modesto carico di incendio specifico (c.a. 3 kg legna /m 2 ) Solo in condizioni di emergenza e non sempre! S = p x b x h (spinta sulla porta) F = S x b / 2d (Forza per l’apertura) per una porta 0,9 x 2,2 mxm → S min ≈ 60 N E 30-S a R/REI/EI 30 Bisogna dimostrare che funziona! E 30-S a R/REI/EI 30 p b h d E 30-S a
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Dimensioni dei compartimenti
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Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Organizzazione dei compartimenti eccezione
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Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Varchi tra compartimenti DepositoAttività E Sa E I
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Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Ubicazione e comunicazioni Un’unica regola generale Le RTV possono integrare queste disposizioni Significativo, pericoloso, di norma … = Valutazione del rischio Il fumo deve rimanere confinato nel compartimento di origine
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Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Distanza di separazione Se il carico di incendio specifico è inferiore a 600 MJ/m 2, è sufficiente uno spazio scoperto
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Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Distanza di separazione Esempio: p = 0,5 d >1200 = 6,0 x 0,5 + 2,5 = 5,5 m d <1200 = 3,9 x 0,5 + 1,3 = 3,3 m Non è detto che 3,5m siano sufficienti!
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Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Grazie per l’attenzione
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