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PubblicatoSeverina Mele Modificato 8 anni fa
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Cap. 14/1 Economia aperta Economia aperta applicata ai –mercati dei beni –mercati delle attività finanziarie –mercati dei fattori Scambio di beni e servizi, attività e passività finanziarie (titoli azionari e obbligazionari, monete) Perché lo scambio di beni e servizi? Diverse tecnologie, diverse dotazioni di fattori produttivi, diverse preferenze, economie di scala, ecc. Perché i movimenti di capitali finanziari? Investimenti, speculazione In economie aperte
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Mercato dei beni: I consumatori possono scegliere tra beni nazionali (prodotti all’interno) e beni esteri (importati dal Resto del Mondo). Strumenti di restrizione alle importazioni: - dazi: tasse sui beni importati - quote: limiti alla quantità di beni che possono essere importati - svalutazioni: alterazioni del prezzo in valuta nazionale dei beni importati - pubblicità: richiamo al patriottismo dei consumatori In economie aperte
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I mercati finanziari: Gli investitori possono scegliere tra attività finanziarie estere o nazionali. I mercati finanziari sono caratterizzati da una sempre maggiore integrazione, con la riduzione dei controlli sui capitali I mercati dei fattori: Le imprese possono scegliere dove localizzare le proprie attività produttive. I lavoratori possono decidere in quale paese lavorare. In economie aperte
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Esportazioni e importazioni Un indice dell’apertura di un Paese (agli scambi con l’estero) è il rapporto tra Importazioni od esportazioni o anche una media delle due voci ed il PIL: IMP/Y, EXP/Yoppure (IMP+EXP)/2Y Un indice di apertura commerciale migliore rispetto al rapporto delle importazioni o delle esportazioni sul Pil è la proporzione di prodotto aggregato composta dai beni commerciabili – beni che competono con i beni esteri sia sul mercato interno sia sui mercati esteri.
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Esportazioni e importazioni Si stima che oggi negli Stati Uniti i beni commerciabili rappresentino circa il 60% della produzione totale. Le differenze tra paesi in termini di apertura commerciale dipendono essenzialmente da due fattori: - la distanza tra i mercati; - la dimensione dei paesi stessi: quanto più piccolo è un paese tanto minore sarà il numero di prodotti in cui si specializza.
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Cap. 14/6 Le scelte dei consumatori Economia chiusa S (risparmio) Y (reddito) C (consumo = acquisto di beni nazionali ) Economia aperta S (risparmio) Y (reddito) C (consumo) Beni nazionali Beni importati Comprare beni nazionali oppure esteri ?
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Cap. 14/7 Variabile cruciale: prezzo relativo dei beni nazionali in termini di beni esteri. Il prezzo relativo è il tasso di cambio reale Comprare beni nazionali o esteri ? Intuitivamente: Se per comprare un chilo di patate italiane occorre un chilo e mezzo (1,5 Kg) di patate neozelandesi, che flussi si attivano sul mercato?
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Cap. 14/8 Tassi di cambio nominali Due misure (definizioni) Quella del libro e “nostra”: –prezzo della moneta nazionale in termini di moneta estera E E la sua “inversa”: -il prezzo della moneta estera in termini della moneta nazionale 1/E 10 euro per un chilogrammo di mele Per 1 euro: un ettogrammo di mele Per 1 euro: 1,5 dollari 0,66 euro per un dollaro
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Tasso di cambio nominale (E) come prezzo della moneta nazionale in termini della moneta estera (e viceversa) Prezzo di: 1 euro 1 unità valuta estera E 1/E Dollaro: 1,3707(0,7295 €/$) Sterlina (UK): 0,82183(1,2167 €/£) Rublo: 48,0415(0,0207 €/r) Yen: 140,5000(0,0071 €/y) Renmimbi (Cina): 8,3495(0,1197 €/yuan)
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Cap. 14/10 Apprezzamento: variazione positiva del tasso di cambio. Se per (avere) un euro ci vogliono più dollari oppure per (avere) 1 dollaro ci vogliono meno euro allora ogni euro vale di più Aumento (!) del prezzo della moneta nazionale in termini di moneta estera Es.: da 2 a 3 $ per 1 € Deprezzamento: variazione negativa del tasso di cambio. Se per (avere) un euro di vogliono meno dollari oppure per (avere) 1 dollaro ci vogliono più euro allora ogni euro vale di meno Aumento del prezzo della moneta estera in termini di moneta nazionale = riduzione del prezzo della moneta nazionale (in termini di moneta estera) Es.: da 1,5 a 1 $ per 1 €
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11 1.4. Dai tassi di cambio nominali ai tassi di cambio reali Come possiamo costruire il tasso di cambio reale tra un paese dell’area euro e gli Stati Uniti? 1) Consideriamo il prezzo in euro di un’Alfa e convertiamolo in dollari. Il prezzo è di 50.000 € e se 1 euro vale 1,20 dollari, allora il prezzo dell’Alfa in dollari è di 50,000 € x 1,20 = 60.000 $. 2) Calcoliamo il rapporto tra il prezzo dell’Alfa in dollari e il prezzo di un Cadillac in dollari: se una Cadillac costa 40.000 $, il rapporto tra i prezzi dei due beni sarà pari a 60.000$/40.000$ = 1,5. Il tasso di cambio reale tra un paese, l’Italia, e gli Stati Uniti sarà quindi pari a 1,5.
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12 Dai tassi di cambio nominali ai tassi di cambio reali Fig. 16.3. La costruzione del tasso di cambio reale.
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Tasso di cambio nominale e tasso di cambio reale Tasso di cambio reale: prezzo dei beni nazionali in termini di beni esteri P*: livello dei prezzi esteri (deflatore del Pil estero) P: livello dei prezzi nazionali (deflatore del Pil) E: tasso di cambio nominale Il tasso di cambio reale: = EP/P*
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Il tasso di cambio reale è un numero indice, dato che la sua costruzione avviene per mezzo dei deflatori del Pil. Ad aver valore sono le informazioni sulle variazioni, mentre non è noto il livello del tasso di cambio reale. Apprezzamento reale: variazioni positive del tasso di cambio reale Deprezzamento reale: variazioni negative del tasso di cambio reale 110 126 110 96 Ricordiamo: ? Il tasso di cambio reale: = EP/P*
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Quando i tassi sono tanti … Unità di moneta estera: 1 $usa 1 £gb1 Baht “costo al tempo t o : 0,6318 1,2424 0,0199 “costo al tempo t 1 : 0,62971,2356 0,9537 ? Apprezzamento o deprezzamento (nominale) ?
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Cap. 14/16 Tasso di cambio multilaterale: prezzo medio dei beni di una nazione rispetto a quello di tutti i suoi partner commerciali Per misurare il tasso di cambio multilaterale è necessario usare come pesi le quote dei flussi commerciali di questa nazione con gli altri paesi. – dalle quote delle esportazioni si calcola il tasso di cambio all’esportazione – dalle quote delle importazioni si calcola il tasso di cambio all’importazione – si calcola la media delle quote di esportazioni ed importazioni
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La bilancia dei pagamenti è un documento contabile che registra gli scambi economici che intercorrono, in un certo lasso di tempo, tra i residenti di un paese e i residenti nel resto del mondo partita doppia, somma = 0 Flussi, non stock Residenza, non nazionalità “do ut des” bilaterale Bilancia dei pagamenti: riassume i conti che un Paese ha con il Resto del Mondo
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La bilancia dei pagamenti CONTO CORRENTE Beni ( MERCI !) Servizi Trasferimenti (rimesse,…) CONTO CAPITALE Investimenti diretti Investimenti di portafoglio Prestiti Crediti commerciali ERRORI ED OMISSIONI CONTO MONETARIO (ESITO) Variazione di riserve ufficiali partita doppia = doppia registrazione, con segno opposto, di ogni transazione
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Il conto corrente include la registrazione dei movimenti relativi a: importazioni ed esportazioni di merci e di servizi; redditi da investimenti ottenuti (reddito percepito da cittadini che possiedono attività, reali e/o finanziarie, estere) redditi da investimento pagati (a cittadini residenti all’estero e in possesso di attività, reali e/o finanziarie nazionali) trasferimenti netti ricevuti: valore netto delle entrate senza contropartita di pagamenti
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La somma dei pagamenti netti è il saldo di conto corrente. Saldo di conto corrente positivo: avanzo di conto corrente Saldo di conto corrente negativo: disavanzo di conto corrente
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Il conto capitale si compone di: variazioni delle attività finanziarie estere detenute da un Paese; variazioni delle attività finanziare nazionali detenute dal resto del mondo; La variazione netta dell’indebitamento con l’estero di un paese è detto flusso netto di capitale o saldo del conto capitale. Saldo del conto capitale positivo: avanzo del conto capitale Saldo del conto capitale negativo: disavanzo del conto capitale
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Per ribadire una nozione intuitiva - I Merci o servizi ? Allora: arriva valuta estera Merci o servizi ? Allora: esce valuta estera NOINOI L O R O Il RdM
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Per ribadire una nozione intuitiva - II Strumenti finanziari ? Allora: arriva valuta estera Strumenti finanziari ? Allora: esce valuta estera NOINOI L O R O Il RdM
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Scegliere tra attività finanziarie: nazionali od estere? Titoli nazionali 100 euro 100 *(1+i) euro Dopo 1 anno: Titoli esteri 100 euro 100*E t dollari100 *E t *(1+i°) dollari [100 *E t *(1+i°) dollari] / E t+1
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Una digressione di “richiamo” Chi compra titoli italiani dove ha intravisto la convenienza ? Nel rendimento ?Cioé ? Interessi (cedola) ?Aumento dei corsi ? + ? E chi compra titoli esteri ? Interessi (cedola) ? Aumento dei corsi ? Apprezzamento dell’euro ?
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Mondo integrato: parità scoperta del tasso di interesse Attività finanziarie estere o nazionali? I tassi di rendimento, in valuta nazionale, attesi dai titoli nazionali e da quelli esteri devono essere uguali. E e t+1 - E t i t i * t – E t
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Mondo integrato: parità scoperta del tasso di interesse Mancato rispetto della condizione di parità scoperta dei tassi di interesse: condizione di arbitraggio I tassi di rendimenti attesi in valuta nazionale dei titoli nazionali ed esteri devono essere uguali. E e t+1 - E t i t i * t – E t
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La scelta tra attività finanziarie nazionali ed estere L’ipotesi che gli investitori finanziari tengano soltanto i titoli con tasso di rendimento atteso più elevato è evidentemente troppo restrittiva per due ragioni: - ignora i costi di transazione; - ignora l’esistenza del rischio.
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Tassi di interesse e tassi di cambio Riscriviamo l’equazione come: Una buona approssimazione di questa equazione è data da:
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Tassi di interesse e tassi di cambio Una buona approssimazione di questa equazione è data da: Il tasso di interesse nazionale dev’essere uguale al tasso di interesse estero meno il tasso di deprezzamento atteso della moneta estera. Se allora
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Cap. 15/31 La curva IS in economia aperta Domanda di beni nazionali: Z (C + I + G) + EXP – IMP/ domanda nazionale di beni (C+I+G) - importazioni (domanda nazionale di beni esteri) + esportazioni (domanda estera di beni nazionali) = domanda di beni nazionali Le importazioni sono espresse in termine di beni nazionali, per questo motivo la quantità di importazioni è divisa per il tasso di cambio reale.
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Cap. 15/32 Determinanti di C, I, G Il consumo dipende dal reddito disponibile L’Investimento dipende dal livello di reddito e dal tasso di interesse reale La spesa pubblica è una variabile esogena Importazioni La quantità di importazioni dipende: positivamente dal livello di reddito, Y positivamente dal tasso di cambio reale, . Un tasso di cambio reale più elevato rende i beni nazionali relativamente più costosi e quindi spinge ad aumentare la quantità di importazioni. Le importazioni possono essere scritte come: IMP = imp(Y, ) + +
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Esportazioni La quantità delle esportazioni dipende: –positivamente dalla produzione estera, Y* –negativamente dal tasso di cambio reale, . Un aumento del prezzo relativo dei beni esteri in termini di beni nazionali rende i beni nazionali relativamente più convenienti: EXP = exp(Y*, ) Il mercato dei beni è in equilibrio quando la produzione interna è pari alla domanda di beni nazionali: Y = c(Y-T) + I(Y, r) + G – IMP(Y, ) / + EXP(Y*, )
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Il livello di produzione in corrispondenza del quale si ha equilibrio della bilancia commerciale (NX = 0) è dato dalla condizione: EXP = IMP/ N. B.: Il livello di equilibrio naturale della produzione può non essere uguale al livello di produzione che pareggia la bilancia commerciale.
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ZZ, DD e NX DD = C + I + G = domanda nazionale AA = C + I + G – IMP/ = domanda nazionale di prodotti nazionali ZZ = C + I + G – IMP/ + EXP = domanda totale di prodotti nazionali Y IMP = ?EXP = ? Y° Y° livello di produzione per cui NX = 0 NX
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Le determinanti della produzione (reddito) nazionale L’equilibrio nel mercato dei beni sarà dato dalla seguente equazione: + + - + + + + -
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Le determinanti della produzione (reddito) nazionale Per semplicità possiamo scrivere: Dove NX indica le esportazioni nette. Riscriviamo la condizione di equilibrio come:
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Un aumento del tasso di interesse reale genera una riduzione della spesa per investimenti, e quindi una riduzione della domanda di beni nazionali. Attraverso il moltiplicatore, questo conduce a una diminuzione della produzione. Un aumento del tasso di cambio reale provoca uno spostamento della domanda a favore dei beni esteri e quindi un calo delle esportazioni nette. La riduzione delle esportazioni nette fa diminuire la domanda e la produzione attraverso il moltiplicatore. Una veduta d’insieme (a chiacchiere !)
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Una veduta d’insieme (più formale) Introduciamo due semplificazioni: 1: il livello dei prezzi nazionali ed estero è esogeno: il tasso di cambio nominale e reale si muovono assieme 2: assenza di inflazione, effettiva e attesa, in quanto i livelli dei prezzi sono dati Con queste semplificazioni, possiamo scrivere:
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L’equilibrio dei mercati finan La condizione di uguaglianza tra domanda e offerta di moneta è espressa come: M/P=YL(i) Passando da un contesto di economia chiusa a un contesto di economia aperta, non si modifica la relazione di equilibrio sul mercato della moneta.
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Scegliere tra titoli nazionali ed esteri Affinché in equilibrio siano detenuti dal pubblico sia i titoli nazionali sia i titoli esteri, essi devono avere lo stesso tasso di rendimento, quindi deve essere soddisfatta la seguente condizione di arbitraggio: (1 + i t ) = (1 + i t °)*E t / E atteso t+1 Moltiplicando entrambi i lati per E e t+1 e riorganizzando i termini si ottiene: E t = [ (1 + i t ) / (1 + i t °) ] * E atteso t+1
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Scegliere tra titoli nazionali ed esteri Da cui segue: Il tasso di cambio corrente dipende dal tasso di interesse nominale, dal tasso di interesse estero e dal tasso di cambio atteso: un aumento del tasso di interesse interno provoca un aumento del tasso di cambio; un aumento del tasso di interesse estero provoca una riduzione del tasso di cambio; un aumento del tasso di cambio atteso porta a un aumento del tasso di cambio corrente.
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Scegliere tra titoli nazionali ed esteri E i Fig. 6.10. La relazione tra il tasso di interesse e il tasso di cambio descritta dalla parità dei tassi di interesse. Un maggior tasso di interesse comporta un maggior tasso di cambio, cioè un apprezzamento. A iaia EaEa
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Scegliere tra titoli nazionali ed esteri Ipotesi fondamentale: quando il tasso di interesse cambia, il tasso di cambio atteso resta invariato. Questo implica che un apprezzamento oggi porta a un deprezzamento atteso in futuro, poiché ci si aspetta che il tasso di cambio torni allo stesso valore. La relazione tra tasso di interesse e tasso di cambio è chiamata la parità dei tassi di interesse. Quando il tasso di interesse interno è uguale al tasso di interesse estero, il tasso di cambio corrente è uguale al tasso di cambio futuro atteso.
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L’equilibrio nel mercato dei beni richiede che la produzione dipenda anche dal tasso di interesse e dal tasso di cambio: Il tasso di interesse è determinato dall’eguaglianza fra la domanda e l’offerta di moneta: M/P=YL(i) E la parità dei tassi di interesse fa sì che esista una relazione positiva tra tasso di interesse e tasso di cambio: E t = [ (1 + i t ) / (1 + i t °) ] * E atteso t+1 Ancora una veduta d’insieme
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Un aumento del tasso di interesse ha due effetti: 1) già presente in economia chiusa, è l’effetto diretto sull’investimento. Un aumento del tasso di interesse provoca una diminuzione dell’investimento e della domanda di beni nazionali; 2)presente solo in economia aperta, è l’effetto che opera attraverso il tasso di cambio. Un aumento del tasso di interesse interno genera un apprezzamento che provoca una diminuzione delle esportazioni nette e quindi una riduzione della domanda di beni nazionali. Ancora una veduta d’insieme Considerando la relazione tra tasso di interesse e tasso di cambio, si ottiene: IS: LM:
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Analisi congiunta dei mercati reali e finanziari in economia aperta E i i Y iAiA EAEA YAYA
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La curva IS è inclinata negativamente: un aumento del tasso di interesse porta direttamente o indirettamente attraverso il tasso di cambio a una riduzione della domanda e a un calo della produzione. La curva LM è inclinata positivamente: un aumento del reddito fa aumentare la domanda di moneta, e ciò provoca un aumento del tasso di interesse di equilibrio.
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Aumento della spesa pubblica Quali sono gli effetti sulla produzione e sulla bilancia commerciale? Assumiamo che inizialmente la bilancia commerciale sia in equilibrio. Poi: GG domanda aumenta produzione aumenta le esportazioni nette non sono direttamente dipendenti dalla spesa pubblica ma l’incremento della produzione genera un disavanzo commerciale (IMP )
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Un aumento della spesa pubblica, in un’economia aperta genera: – disavanzo commerciale – l’effetto sulla produzione è inferiore rispetto all’effetto in un’economia chiusa. NB: il moltiplicatore ha un valore inferiore, dato che i consumatori possono scegliere tra i beni nazionali e i beni esteri.
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ZZ ZZ = C + I + G – IMP/ + EXP = domanda totale di prodotti nazionali Y Y° Y° = livello di produzione per cui NX = 0 ma Y < Yn NX Y°° Y°° = livello di produzione per Y = Yn ma con NX < 0
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Aumento della domanda estera Assumiamo che la bilancia commerciale sia in equilibrio all’inizio del periodo Y* aumento delle esportazioni, EXP aumento della domanda di beni nazionali (per ogni livello di produzione) produzione la bilancia commerciale migliora
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DD, ZZ ZZ = C + I + G – IMP/ + EXP = domanda totale di prodotti nazionali Y Y° Y° = livello di produzione per cui NX = 0 ma Y < Yn NX Y°° Y°° = livello di produzione per Y = Yn e con NX = 0 DD = C + I + G = domanda nazionale
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54 Un riesame della politica fiscale Un aumento della domanda nazionale provoca un incremento della produzione, ma anche un peggioramento del saldo commerciale. Un aumento della domanda estera provoca un incremento della produzione nazionale e un miglioramento del saldo commerciale.
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Deprezzamento e bilancia commerciale Ricordiamo l’espressione delle esportazioni nette: NX = exp(Y*, ) – imp(Y, )/ E ricordiamo anche la nozione di tasso di cambio reale: = EP/P*
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Un deprezzamento reale (una riduzione di ) influenza il saldo della bilancia commerciale attraverso tre canali: EXP : i beni nazionali diventano relativamente meno costosi IMP : un aumento della domanda interna di beni nazionali e una riduzione delle importazioni il prezzo relativo delle importazioni Tre considerazioni: 1.Un aumento dell’investimento deve riflettersi in un aumento del risparmio privato, del risparmio pubblico o di un disavanzo commerciale 2.Un aumento del disavanzo di bilancio deve riflettersi in una riduzione dell’investimento o in un disavanzo commerciale 3.Un paese con elevato tasso di risparmio deve avere o un elevato tasso di investimento o un significativo avanzo commerciale
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