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PubblicatoMarta Pinna Modificato 8 anni fa
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La politica fiscale
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Altre entrate (Tk) di cui: in C/C dismissioniprivatizzazioni Correnti Acquisti (Cg) beniservizistipendi Trasferimenti correnti:prestazioni sociali (Trc) Interessi (INT) In conto capitale Investimenti pubblici (Ig) Trasferimenti alle imprese (Trk) Correnti (Tc) Impostedirette per. Fisiche per.giuridicheindiretteconsumoproduzione Contributi sociali pagati dai datori di lavoro pagati dai lavoratori Uscite Entrate (T)
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BILANCIO DELLO STATO DOCUMENTO GIURIDICO CONTABILE CHE CONTIENE L'INDICAZIONE DELLE ENTRATE E DELLE USCITE DELLO STATO IN UN PERIODO DI TEMPO CHE NORMALMENTE E' L'ANNO, PROPOSTO DAL GOVERNO E APPROVATO DAL PARLAMENTO ART.81 DELLA COSTITUZIONE: OGNI LEGGE CHE PREVEDE DELLE SPESE PUBBLICHE DEVE INDICARE LE ENTRATE CON CUI FARVI FRONTE ANNO FINANZIARIO (PERIODO DI TEMPO CUI SI RIFERISCONO LE ENTRATE E LE USCITE DI BILANCIO) ESERCIZIO FINANZIARIO (INSIEME DELLE OPERAZIONI AMMINISTRATIVE CHE SI RIFERISCONO ALLA GESTIONE DELL'ANNO FINANZIARIO) = ANNO FINANZIARIO + ESERCIZIO SUPPLETIVO (PROLUNGAMENTO DELL'ESERCIZIO FINANZIARIO OLTRE L'ANNO). Dal 1979 in Italia non c’è più l’esercizio suppletivo. TIPI DI BILANCIO: PREVENTIVO (VALORE INFORMATIVO E AUTORIZZATIVO) CONSUNTIVO IL BILANCIO PREVENTIVO PUO’ ESSERE: DI COMPETENZA ( criterio: impegno e accertamento) DI CASSA (criterio: pagamento e riscossione) RESIDUI ATTIVI (ENTRATE ACCERTATE MA NON RISCOSSE) RESIDUI PASSIVI (SPESE IMPEGNATE MA NON PAGATE)
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I PRINCIPI DEL BILANCIO 1.Universalità (eccezione: gestioni extra-bilancio) 2.Integrità: le entrate e le spese devono essere iscritte ciascuna per intero 3.Unità: le entrate devono affluire tutte ad un unico fondo e da questo devono uscire tutte le spese (sono vietati i tributi di scopo) 4.Specializzazione: è diviso in capitolo e c’è il divieto degli storni 5.Pubblicità: viene pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
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L’attività finanziaria pubblica Quando si esamina l’attività finanziaria pubblica bisognerebbe tenere conto dei conti del settore pubblico allargato Questo comprende oltre allo Stato 1.Gli enti territoriali (Regioni, Province, Comuni) 2.Gli enti previdenziali (INPS, ecc.) 3.Le aziende sanitarie locali (ASL) 4.Altri enti pubblici e imprese pubbliche Glie enti del settore pubblico allargato devono redigere il bilancio con criteri uniformi
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Pareggio, avanzo e disavanzo di bilancio Spesso lo Stato non riesce a coprire le spese con le entrate (ordinarie). In questo caso può ricorrere: 1.Prestiti pubblici 2.Creazione di moneta (non più) Il debito pubblico e l’emissione di moneta sono considerate entrate straordinarie Il bilancio è in pareggio quando le entrate ordinarie sono pari eguali alle uscite, in disavanzo quando le uscite superano le entrate ordinarie e in avanzo quando le entrate ordinarie superano le uscite
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La politica di bilancio La teoria classica della finanza pubblica sosteneva che lo Stato deve tendere al pareggio del bilancio. Altre teorie sostenevano che lo Stato potesse finanziarie le spese straordinarie o inattese (guerre, terremoti, ecc.) con entrate straordinarie (prestiti) La teoria del doppio bilancio sostiene che le spese correnti devono essere finanziate mediante le imposte mentre le spese in conto capitale possono essere finanziate facendo ricorso al debito La teoria del bilancio ciclico sostiene che lo Stato dovrebbe mirare a raggiungere il pareggio durante un’intera fase del ciclo economico La teoria della finanza funzionale di stampo keynesiano considera il bilancio uno strumento per regolare il livello dell’attività economica
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Il finanziamento della spesa La spesa pubblica può essere finanziata: La spesa pubblica può essere finanziata: totalmente attraverso tributi, sino a raggiungere il pareggio di bilancio totalmente attraverso tributi, sino a raggiungere il pareggio di bilancio solo in parte tramite tributi, con la conseguente creazione di un disavanzo (deficit) di bilancio solo in parte tramite tributi, con la conseguente creazione di un disavanzo (deficit) di bilancio A sua volta, un deficit di bilancio può essere finanziato : A sua volta, un deficit di bilancio può essere finanziato : con il ricorso all’indebitamento (emissioni di titoli del debito pubblico) con il ricorso all’indebitamento (emissioni di titoli del debito pubblico) con la creazione di base monetaria con la creazione di base monetaria
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Il finanziamento tramite deficit L’effetto di aumenti di spesa interamente finanziati da corrispondenti aumenti di tassazione è comunque modesto (il moltiplicatore è infatti al massimo pari ad 1) L’effetto di aumenti di spesa interamente finanziati da corrispondenti aumenti di tassazione è comunque modesto (il moltiplicatore è infatti al massimo pari ad 1) Per questo motivo, la teoria Keynesiana si dichiarava favorevole al finanziamento in deficit Per questo motivo, la teoria Keynesiana si dichiarava favorevole al finanziamento in deficit Fino agli anni ‘80, molti paesi (tra cui, appunto, l’Italia) hanno in effetti praticato finanziamenti in deficit della spesa pubblica, per varie ragioni: Fino agli anni ‘80, molti paesi (tra cui, appunto, l’Italia) hanno in effetti praticato finanziamenti in deficit della spesa pubblica, per varie ragioni: considerazioni, di tipo keynesiano, sulla maggiore efficacia di questa scelta per perseguire obiettivi di crescita considerazioni, di tipo keynesiano, sulla maggiore efficacia di questa scelta per perseguire obiettivi di crescita natura asimmetrica della politica fiscale: natura asimmetrica della politica fiscale: è facile far approvare in Parlamento provvedimenti espansivi… è facile far approvare in Parlamento provvedimenti espansivi… … è molto più difficile far passare quelli restrittivi … è molto più difficile far passare quelli restrittivi
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Il finanziamento con creazione di Base Monetaria Nel caso in cui la politica monetaria “accompagni” la manovra fiscale espansiva Nel caso in cui la politica monetaria “accompagni” la manovra fiscale espansiva via effetti automatici legati ad accordi tra Tesoro e Banca Centrale o anche... via effetti automatici legati ad accordi tra Tesoro e Banca Centrale o anche......a seguito di iniziative “autonome” della Banca Centrale...a seguito di iniziative “autonome” della Banca Centrale Si ha una politica monetaria “accomodante”, ossia si hanno contemporaneamente: Si ha una politica monetaria “accomodante”, ossia si hanno contemporaneamente: aumenti di spesa pubblica aumenti di spesa pubblica aumenti di base monetaria aumenti di base monetaria
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Il finanziamento con creazione di Base Monetaria In questo caso, l’aumento di reddito generato dalla maggiore spesa pubblica e dall’aumento dell’offerta di moneta può essere (in tutto o in parte) vanificato dall’aumento dell’inflazione In questo caso, l’aumento di reddito generato dalla maggiore spesa pubblica e dall’aumento dell’offerta di moneta può essere (in tutto o in parte) vanificato dall’aumento dell’inflazione Un aumento dell’inflazione di questo tipo può essere considerato come una vera e propria “imposta” Un aumento dell’inflazione di questo tipo può essere considerato come una vera e propria “imposta”
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Il finanziamento con creazione di Base Monetaria Tale “imposta da inflazione” è particolarmente iniqua perché: Tale “imposta da inflazione” è particolarmente iniqua perché: non viene deciso in modo democratico tramite la discussione parlamentare… non viene deciso in modo democratico tramite la discussione parlamentare…...ma è una conseguenza...ma è una conseguenza di un automatismo di un automatismo della decisione di una autorità non sottoposta a controllo democratico (la Banca Centrale) della decisione di una autorità non sottoposta a controllo democratico (la Banca Centrale) Per queste ragioni, molto spesso si tenta di intervenire a livello legislativo e a volte costituzionale per impedire alla Banca Centrale di finanziare le scelte di spesa del Governo Per queste ragioni, molto spesso si tenta di intervenire a livello legislativo e a volte costituzionale per impedire alla Banca Centrale di finanziare le scelte di spesa del Governo
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Il finanziamento con creazione di Base Monetaria In Italia, si intervenne nel 1981 e la Banca d’Italia smise di acquistare i titoli di debito non sottoscritti sul mercato (divorzio Tesoro-Banca d’Italia) In Italia, si intervenne nel 1981 e la Banca d’Italia smise di acquistare i titoli di debito non sottoscritti sul mercato (divorzio Tesoro-Banca d’Italia) Nel sistema dell’Euro, tale obiettivo è perseguito tramite l’attestazione esplicita dell’indipendenza della BCE rispetto agli esecutivi (nazionali, comunitari) Nel sistema dell’Euro, tale obiettivo è perseguito tramite l’attestazione esplicita dell’indipendenza della BCE rispetto agli esecutivi (nazionali, comunitari)
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Il bilancio dello Stato in Italia: entrate Le entrate sono divise in titoli, categorie e capitoli. I titoli sono 4 1.Entrate tributarie 2.Entrate extratributarie (entrate provenienti da attività economiche gestite dallo Stato) 3.Entrate per alienazione e ammortamento di beni patrimoniale e per il rimborso di crediti. 4.Accensione di prestiti Ognuna di queste poi è divisa in categorie (esempio imposte sul patrimonio e sul reddito) e capitoli (esempio IRPEF)
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Il bilancio dello Stato in Italia: spese Anche queste sono divise in titoli, categorie e capitoli. Titoli: 1.Spese correnti (primarie più interessi) 2.Spese in conto capitale 3.Spese per rimborso di prestiti
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Alcune definizioni Entrate tributarie + entrate extratributarie + entrate per alienazione e ammortamento di beni patrimoniali e per il rimborso di crediti= entrate finali (titolo 1+2+3). Il titolo 4 rappresenta le entrate straordinarie Spese correnti + spese in conto capitale= spese finali
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Saldi RISPARMIO PUBBLICO = ENTRATE ordinarie (tributarie e extratributarie) - SPESE (correnti) SALDO PRIMARIO = ENTRATE ORDINARIE - SPESE PRIMARIE (CIOE’ CORRENTI – INTERESSI) SALDO NETTO DA FINAZIARE O IMPIEGARE (FABBISOGNO)= ENTRATE FINALI ordinarie (tributarie, extratributarie, alienazione di immobili ecc.) –SPESE FINALI ordinarie (correnti e in conto capitale) INDEBITAMENTO NETTO= entrate finali al netto della riscossione di crediti-spese finali al netto delle operazioni finanziarie RICORSO AL MERCATO=entrate finali - spese NB. L’accensione e il rimborso dei prestiti sono entrate e uscite straordinarie
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La politica fiscale nel contesto europeo Con la creazione dell’Unione Monetaria erano possibili tre opzioni su come gestire le politiche fiscali dei Paesi membri: 1.Unione fiscale 2.Politica fiscale indipendente e autonoma per ogni Stato 3.Politica fiscale autonoma ma soggetta a regole L’opzione scelta è stata la terza
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Vincoli alle politiche fiscale nell’UME Trattato di Maastricht, 1992 Trattato di Amsterdam o Patto di stabilità e crescita, 1997, riformato nel 2005 Trattato sulla stabilità, coordinamento e governance nell'unione economica e monetaria o Fiscal Compact, entrato in vigore nel 2013 (non è stato firmato da Regno Unito e Repubblica Ceca)
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Il Trattato di Maastricht Tra i criteri di convergenza ne prevede due su materie fiscali: 1.un disavanzo statale non superiore al 3% del PIL (rapporto deficit/PIL < 3%);disavanzo statalePIL 2.un debito pubblico al di sotto del 60% del PIL (o, comunque, un debito pubblico tendente al rientro) (rapporto debito/PIL < 60%).debito pubblico
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Il Patto di Stabilità e Crescita In base al PSC, gli Stati membri che, soddisfacendo tutti i cosiddetti parametri di Maastricht, hanno deciso di adottare l'euro, devono continuare a rispettare nel tempo quelli relativi al bilancio dello stato, ossia:parametri di Maastrichteurobilancio dello stato un disavanzo statale non superiore al 3% del PIL (rapporto deficit/PIL < 3%);disavanzo statalePIL un debito pubblico al di sotto del 60% del PIL (o, comunque, un debito pubblico tendente al rientro) (rapporto debito/PIL < 60%).debito pubblico A tale scopo, il PSC ha implementato la Procedura per deficit eccesivo di cui all'articolo 104 del Trattato, la quale nello specifico consta di tre fasi: avvertimento, raccomandazione e sanzione. In particolare: se il disavanzo di un Paese membro si avvicina al tetto del 3% del PIL, la Commissione europea propone, ed il Consiglio dei ministri europei in sede di Ecofin approva, un "avvertimento preventivo" (early warning), al quale segue una raccomandazione vera e propria in caso di superamento del tetto.Commissione europeaConsiglio dei ministri europeiEcofin se a seguito della raccomandazione lo stato interessato non adotta sufficienti misure correttive della propria politica di bilancio, esso può essere sottoposto ad una sanzione che assume la forma di un deposito infruttifero, da convertire in ammenda dopo due anni di persistenza del deficit eccessivo. L'ammontare della sanzione presenta una componente fissa pari allo 0,2% del PIL ed una variabile pari ad 1/10 dello scostamento del disavanzo pubblico dalla soglia del 3%. È comunque previsto un tetto massimo all'entità complessiva della sanzione, pari allo 0,5% del PIL.politica di bilancio se invece lo stato adotta tempestivamente misure correttive, la procedura viene sospesa fino a quando il deficit non viene portato sotto il limite del 3%. Se le stesse misure si rivelano però inadeguate, la procedura viene ripresa e la sanzione irrogata. Tale Patto è stato riformato e reso più flessibile nel 2005
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Fiscal Compact I principali punti contenuti nei 16 articoli del trattato sono: l'impegno ad avere un deficit pubblico strutturale che non deve superare lo 0,5% del PIL e, per i paesi il cui debito pubblico è inferiore al 60% del PIL, l'1%;deficit pubblicoPILdebito pubblico l'obbligo per i Paesi con un debito pubblico superiore al 60% del PIL, di ridurre ogni anno di un ventesimo dell'eccedenza; l'obbligo per ogni stato di garantire correzioni automatiche con scadenze determinate quando non sia in grado di raggiungere altrimenti gli obiettivi di bilancio concordati; l'impegno a inserire le nuove regole in norme di tipo costituzionale o comunque nella legislazione nazionale, che verrà verificato dalla Corte europea di giustizia;costituzionaleCorte europea di giustizia l'obbligo di mantenere il deficit pubblico sempre al di sotto del 3% del PIL, come previsto dal Patto di stabilità e crescita; in caso contrario scatteranno sanzioni semi-automatiche;Patto di stabilità e crescita l'impegno a tenere almeno due vertici all'anno dei 18 leader dei paesi che adottano l'euro.
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Fiscal Compact La Costituzione è stata modificata all'art. 81 in data 18 aprile 2012, legge costituzionale n.1/2012, pubblicata nella G.U. del 23 aprile 2012.Costituzione2012legge costituzionaleG.U. ll nuovo articolo reca al comma primo: Lo Stato assicura l'equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico; il secondo comma statuisce invece che: Il ricorso all'indebitamento è consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi di eventi eccezionali.
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