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PubblicatoRosangela Meli Modificato 8 anni fa
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Laboratori storico – artistici sulle antiche civiltà del Mediterraneo
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I gioielli sumeri I geroglifici Il Mehen, il gioco del serpente arrotolato
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Abili artigiani e maestri d’arte di ineguagliabile bravura, i Sumeri realizzarono alcuni dei più bei gioielli finora ritrovati durante gli scavi archeologici.
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I raffinatissimi oggetti d’oro e gli ornamenti rinvenuti nelle tombe fanno pensare a modi di vita evoluti e a capacità artistiche e artigianali assai sviluppate.
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Gli ornamenti più comuni erano braccialetti cavigliere, collane, orecchini, inoltre si realizzavano scatole per cosmetici ed oggetti da toilette.
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Questo popolo non aveva a disposizione legno, pietra e metalli, perciò doveva procurarli scambiando i propri prodotti con altre popolazioni; sviluppò perciò il commercio sia per mare che per terra.
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Ora raggiungo la Mesopotamia e divento un abile artigiano sumero. Nella mia casa bottega preparo il progetto dell’ornamento più adatto per abbellire una preziosa collana.
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Posso trarre ispirazione dalla natura per scegliere i soggetti da realizzare: foglie, fiori, tralci…
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Ordino le successioni di perle in base ai colori ed infilo “ditalini” di pasta colorata che sostituiscono le pietre preziose: lapislazzuli, granati, smeraldi, turchesi…
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Su fogli di rame disegno ed incido i soggetti scelti come se fosse realizzati su lamine d’oro.
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Rendo il gioiello raffinato ed originale aggiungendo le decorazioni preparate tra i gruppi di perline.
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La scrittura degli antichi Egizi venne chiamata dai greci geroglifica, cioè scrittura sacra, perché inizialmente era stata ritrovata sulle pareti di tombe e templi. Per gli egizi la scrittura aveva infatti soprattutto un carattere magico e religioso.
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I geroglifici sono rimasti un grande mistero per molti anni finché venne ritrovata a Rosetta, nella regione del delta del Nilo, una stele di pietra con inciso il medesimo testo scritto in tre lingue diverse…
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…una di esse era il greco ed uno studioso che lo conosceva bene riuscì a trovare le corrispondenze delle parole greche con i segni egizi e così iniziò a chiarire l’enigma dei geroglifici.
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Sono uno scriba e vivo in Egitto, sono rispettato da tutti, ma ho dovuto studiare ed impegnarmi molto per imparare questa difficile arte della scrittura.
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Questo particolare “alfabeto” è composto da 800 segni; alcuni indicano una lettera dell’alfabeto altri corrispondono a gruppi di consonanti, alcuni inoltre servono a favorire una corretta lettura (ad es. per formare il femminile).
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Mi impegno per tracciare con la massima cura ogni simbolo perché questa scrittura è anche un’opera d’arte, infatti è diventata decorativa ed ornamentale nell’edilizia, nella scultura e nella pittura.
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I geroglifici possono essere dipinti, incisi su tavola di legno, scolpiti nella pietra, intarsiati con smalto nel legno ed accompagnati da scene pittoriche. Pensate che gli storici definiranno il “Libro di morti” il primo libro illustrato del mondo.
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Per oggi mi limiterò a scrivere il mio nome, facendovi notare che le punte dei becchi e gli artigli dei rapaci devono essere spuntate, perché si pensa possano magicamente animarsi durante la notte ed essere pericolosi.
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Il Mehen è un antico gioco egizio, il suo nome significa “serpente arrotolato” e il tavoliere ha proprio questa forma.
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Ci sono sei pedine a forma di leone e sei pedine sferiche a forma di disco. Sono stati ritrovati molti tavolieri di Mehen; alcuni hanno un supporto centrale, altri hanno un foro per poterli appendere al muro.
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Pare che il Mehen fosse un gioco rituale anche per i defunti, che giocavano contro il serpente; se avessero vinto la partita sarebbero stati protetti dal suo morso velenoso. Nella mitologia egizia il serpente che si mangia la coda era il simbolo dell’eternità.
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Sono un artigiano egizio e sto realizzando un Mehen. Dopo aver manipolato l’argilla morbida inizio a stenderla con un mattarello su una tavoletta di legno.
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Ora taglio lo strato uniforme come un disco e poi traccio la forma del serpente arrotolato partendo dalla testa per arrivare alla coda, incidendo l’argilla con un bastoncino.
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Incido il corpo del serpente arrotolato in modo da formare delle caselle che poi decorerò a piacere con puntini, onde, spirali, righine, quadretti… alternando una casella decorata con una casella liscia semplice.
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Ora arriva il momento più difficile: modellare le pedine dando loro la forma di piccole sfingi… ma come avranno fatto a realizzare quella enorme?
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Ora forza con colori e pennelli! Il serpente si anima!!!!
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