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Ghiandole salivari Anatomia 1
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Antomia Tre paia di ghiandole salivari maggiori:
parotide sottomandibolare sottolinguale Ghiandole salivari minori: intraparietai, piccole e assai numerose, sistemate nella tonaca propria o nella sottomucosa della cavità orale 2
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Parotide Anatomia macroscopica Peso medio: 30 gr. Aspetto lobulato
Ricoperta da una robusta capsula fibrosa Contiene frequentemente tessuto adiposo 3
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Parotide Occupa la loggia parotidea nella regione laterale del collo: in alto dal padiglione, dal meato acustico e dalla porzione timpanica dell'osso timpanico; anteriormente dal ramo ascendente della mandibola e dal muscolo pterigoideo interno. Da tale spazio la ghiandola deborda, distendendosi in modo variabile sul muscolo massetere. 4
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Faccia superficiale della parotide
È la maggiore va dal ramo della mandibola al massetere, ricoperta dalla fascia parotidea-masseterina e dai piani cutanei. Al terzo superiore emerge il dotto di Stenone che dirigendosi in avanti sul m. massetere contornandolo anteriormente, poi obliqua in profondità perforndo il m. buccinatore e dopo un breve tratto sottomucoso emerge nel vestibolo orale all'altezza del secondo molare superiore in corrispondenza di una piccola papilla. 5
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Contenuto della loggia parotidea
Nervo facciale Nervo auricolo-temporale Arteria carotide esterna Vena giugulare esterna 6
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Anatomia microscopica della parotide
Ghiandola di tipo sieroso Gli acini, che costituiscono gli adenomeri, sono formati da cellule sierose a forma piramidale con apice rivolto verso la cavità di secrezione Tra le cellule dell'acino e la membrana basale si localizzano cellule di natura mioepeteliale ricche di miosina ed actina che abbracciano l'acino e svolgono attività contrattile, favorendo il deflusso del secreto 7
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Anatomia microscopicadella parotide
La porzione tubolare dell'acino è sottile e formata da cellule basse e si continua nei dotti preterminali che si riuniscono per formare i dotti intralobulari. Nei condotti salivari si ritiene che avvenga sia un riassorbimento di parte dell'acqua contenuta nella saliva primaria, sia uno scambio attivo di elettroliti tra plasma sanguigno e tale saliva. 8
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Anatomia macroscopica della sottomandibolare
Pesa 8 grammi, a forma a prisma triangolare: - faccia laterale: in rapporto con la fossa sottomandibolare della mandibola e, in dietro, col m.pterigoideo interno. Tra la ghiandola e il muscolo decorrono la v. e l'a. sottomentale e alcuni linfonodi - faccia mediale: in rapporto con i mm. milioideo, ioglosso, stiloioideo; un prolungamento anteriore si diparte tra i mm. ioglosso e miloioideo e può giungere a contatto della sottolinguale - faccia inferiore: in rapporto con la fascia cervicale superficiale, platisma e cute 9
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Anatomia del dotto di Warthon
È lungo 4-5 cm, emerge dalla faccia mediana, si porta obliquamente in avanti, in alto e medialmente, superato il margine posteriore del muscolo miloioideo si spinge nel corpo linguale Raggiunta la mucosa del pavimento orale, decorre nel solco linguale traendo rapporti, posteriormente, con l'a. sottolinguale e il n. linguale e, anteriormente, con la ghiandola sottolinguale Infine si apre all'apice della caruncola linguale 10
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Anatomia microscopica della sottomandibolare
A secrezione mista sieromucosa a prevalenza sierosa. Gli adenomeri misti hanno struttura tubulare. Il lume del tubulo è ampio. Ben rappresentata è la componente mioepieliale. La parte terminale è chiusa dalle semilune sierose la cui secrezione facilita il drenaggio mucoso. 11
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Anatomia macroscopica della sottolinguale
È la più piccola, pochi grammi. Forma ovoidale: - faccia laterale, in rapporto con la fossetta sottolinguale dellamandibola - faccia mediana, in rapporto con i mm. genioglosso e longitudinale inferiore, il n. linguale, l'a. sottolinguale e il dotto sottomandibolare - margine superiore solleva la mucosa del solco sottolinguale - margine inferiore in rapporto con l'origine del m. miloioideo - polo anteriore in rapporto con l'origine del m. genioglosso - polo posteriore può raggiungere la sottomandibolare 12
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Anatomia macroscopica della sottolinguale
È costituita da un gruppetto di piccoli lobuli, una quindicina, situati al di sotto della mucosa del pavimento della cavità buccale. Ogni lobulo è provvisto di un suo dotto escretore che sbocca direttamente nel solco sublinguale o in un dotto maggiore (Bartolini) 13
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Anatomia microscopica della sottolinguale
Ghiandola mista a secrezione sieromucosa con prevalenza mucosa 14
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Ghiandole salivari minori
Intraparietali, in tutta la cavità orale: nel contesto della mucosa della guancia, labbra, pavimento orale, area retromolare, tonsille palatine, porzione posteriore del palato duro e palato molle, porzione ventrale, bordi e terzo posteriore della lingua Ne sono prive la mucosa gengivale, il tratto anteriore del palato duro e il terzo anteriore del dorso linguale. La secrezione è di tipo misto con prevalenza sierosa 15
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Fisiologia delle ghiandole salivari “l'innervazione secretoria”
Sistema nervoso autonomo: - simpatico - parasimpatico 16
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Regolazione della secrezione della saliva
Durante la veglia si ha una secrezione basale prevalentemente a carico delle ghiandole sottolinguali, che viene annullata nel sonno L'aumento della secrezione durante l'assunzione di cibo è mediato da riflessi diretti e riflessi condizionati: - riflessi diretti originano dai recettori del gusto e tattili condotti ai nuclei salivatori dai nn trigemino e glossofaringeo - riflessi condizionati originano dai centri coscienti della corteccia cerebrale che attivano i centri salivatori 17
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Regolazione della secrezione della saliva
Il controllo nervoso orto e parasimpatico determina effetti molteplici: Aumento del flusso salivare, parasimpatica Attivazione delle cellule mioepiteliali, prevalentemente ortosimpatico Vasodiltazione, para e ortosimpatico Modificazione della composizione salivare, ortosimpatico 18
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Regolazione della secrezione della saliva
Sostanze sapide: secrezione prevalentemente sottomandibolare povera di mucina e atta a sciogliere le sostanze Cibo difficile da ingerire: saliva viscosa e lubrificante prodotta dalle sottolinguali e minori Cibi disgustosi; saliva acquosa della parotide 19
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Funzioni salivari durante la masticazione e l'alimentazione
Diluisce gli alimenti per il riconoscimento sensoriale dei gusti Diluisce il cibo per essere triturati dai denti La viscosità della mucina lubrifica le superfici dentali, riducendone l'attrito, e le superfici mucose, facilitando la deglutizione L'α-amilasi inizia la digestione dei carboidrati Umidifica la bocca durante la fonazione 20
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Composizione della saliva
Acqua Piccole molecole organiche: creatina, glucosio, lipidi,acido urico, acido sialico, urea, azoto Elettroliti: K+, Na+, Ca+, Cl-, PO4-, HCO3-, NH3, fluoro, iodio, magnesio, sulfati, tiocianati Proteine: mucine, α- e β-globuline, albumina, α-amilasi, β-galattosidasi, β-glucoronidasi, lisozima, fosfatasi acida e alcalina, lipasi, colinesterasi,carbossianidrasi,proline, cistatina,lactoferrina, istatina, fibronectina, gustina, perossidasi salivare, tirosina, vitamine legate alle proteine, ribonucleasi, aggreghina parotidea, latticodeidrogenasi,peptidasi, esterasi, callicreina, fattori di crescita tissutali 21
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Composizione della saliva
Secreta in quantità giornaliera da 0,5 a 2 litri Liquido incolore, più o meno filante, viscoso, lievemente opalescente, peso specifico tra 1,002 e 1,020, pH neutro nel flusso basale e 7,4 nel flusso stimolato Composta per il 99,4% di acqua,sostanze inorganiche 0,2% e organiche 0,4% 22
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Funzioni della saliva Funzione correlata alle attività della bocca
Funzione di controllo e di omeostasi sull'ambiente orale 23
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Funzioni salivari durante la masticazione e l'alimentazione
Diluisce gli alimenti per il riconoscimento sensoriale dei gusti Diluisce il cibo per essere triturati dai denti La viscosità della mucina lubrifica le superfici dentali, riducendone l'attrito, e le superfici mucose, facilitando la deglutizione L'α-amilasi inizia la digestione dei carboidrati Umidifica la bocca durante la fonazione 24
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Funzioni della saliva sul controllo della salute orale
Biofilm orale(placca batterica) su tutte le superfici del cavo orale, svolge un ruolo importante sull'omeostasi dei tessuti dentali Tutta la cavità orale è a contatto della saliva e tutte le superfici sono coperte da proteine di origine salivare, le quali sono colonizzate da una complessa e variegata flora microbica che ne modifica e condiziona la struttura e il comportamento 25
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Funzioni della saliva sul controllo della salute orale
Le proteine salivari consentono l'adesione batterica, non indiscriminata ma selettiva, predileggendo specie batteriche non patogene e ostacolando almeno l'adesione e colonizzazione del biofilm a opera di microrganismi patogeni 26
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Funzioni della saliva sul controllo della salute orale
La saliva ha un ruolo attivo nel ridurre la carica batterica orale con azione puramente fisico-meccanica di diluizione e lavaggio del cavo orale 27
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Funzioni della saliva sul controllo della salute orale
Le proteine salivari consentono l'adesione batterica, non indiscriminata ma selettiva, predileggendo specie batteriche non patogene e ostacolando almeno l'adesione e colonizzazione del biofilm a opera di microrganismi patogeni 28
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Funzioni della saliva sul controllo della salute orale
La saliva ha azione battericida, batteriostatica e funzioni inibitorie dell'attività enzimatica batterica sia sui batteri sospesi nella saliva sia verso quelli che colonizzano la superficie più esterna del biofilm 29
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Epidemiologia e clinica dell'ipofunzione salivare
Xerostomia Iposalivazione Alterazione della composizione della saliva 30
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Eziologia della ipofunzione salivare cause di iposcialia
- età - sesso - positività all'HIV - ipertensione - farmaci - terapia radiante - fumo e consumo di alcolici - diabete - trapianto di midollo - malattie autoimmuni - cause dentarie e protesiche - altre patologie a carattere infiammatorio 31
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Sindrome di Sjögren definizione
È una malattia autoimmune, a decorso lentamente progressivo, caratterizzata da una infiltrazione linfocitaria delle ghiandole esocrine che determina xerostomia e secchezza oculare (“Sindrome Sicca”) 32
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IMPEGNO GHIANDOLE SALIVARI
Xerostomia con difficoltà alla deglutizione di cibi secchi, cambiamento della percezione dei sapori, bruciore nel cavo orale, difficoltà a parlare a lungo, incremento delle carie dentali, candidiasi secondaria. Tumefazione parotidea e delle ghiandole salivari maggiori: presente nel 60% dei casi, nella maggior parte dei pazienti è episodica, ma può anche diventare persistente. La tumefazione inizialmente può essere unilaterale ma più spesso è bilaterale.
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IMPEGNO OCULARE
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Sindrome di Sjögren primaria aspetti clinici
I sintomi di esordio possono essere aspecifici (artrite, facile stancabilità, fenomeno di Reynaud) e, spesso, intercorre un periodo di anni tra l'inizio dei sintomi e la fase conclamata di malattia Sintomi oculari Sintomi orali e periorali Estensione ad altre ghiandole esocrine Manifestazioni extraghiandolari (sistemiche) 35
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Sindrome di Sjögren diagnosi
Esami oftalmologici: esame della congiuntiva e test di Schirmer Misurazione del flusso salivare Scialigrafia parotidea: dilatazione acinare, scomparsa del parenchima omogeneo Scintigrafiasalivare: diminuzione della captazione di radioisotopi RM ed ecografia: non previste Biopsia delle gh. Salivari minori 36
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Terapia xerostomia Sostituto salivare
Polimeri della cellulosa + enzimi Oralbalance 5-6 applicazioni al di 37
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Terapia secchezza oculare
Lacrime artificiali Colliri di metilcellulosa Dacriosol, lacribase, lacrimart,tears, lacrisol 1-2 gocce x 3-4 volte al di 38
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