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PubblicatoErico Bartolini Modificato 8 anni fa
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UNIVERSITA’ DELLA CALABRIA Corso di laurea magistrale in Scienze della Formazione Primaria Fondamenti e didattica della fisica Professoressa Studentessa Assunta Bonanno Melania Codispoti 159404 Anno Accademico 2014/2015
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L’idea di effettuare questo esperimento nasce da un confronto con l’insegnante di classe sulle tematiche affrontate durante l’anno scolastico in corso. Si è scelto di comune accordo questo argomento in continuità con le lezioni svolte e anche basandosi sul fatto che i bambini sono soliti effettuare gli esperimenti scientifici a casa da soli, in classe supervisionati dall’insegnante e nel laboratorio con l’aiuto un esperto.
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Prima di procedere con l’esperimento sono stati analizzati i prerequisiti dei bambini, precedentemente elencati, attraverso una conversazione guidata. La discussione ha visto il recupero di informazioni relative alla lezione “L’acqua nelle nostre case”. Nel corso di questa lezione erano stati descritti la struttura e il funzionamento degli impianti idrici.
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La domanda posta ai bambini è stata: ”Come fa l’acqua a sgorgare dai rubinetti presenti nelle nostre case?” I bambini hanno prontamente risposto che l’acqua dell’acquedotto viene portata tramite delle pompe in un grande serbatoio posto in cima ad una torre. Da qui partono dei grandi tubi che la portano nei vari edifici.
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Ma sapete perché accade questo?
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A questo punto i bambini hanno iniziato a chiedersi cosa significasse l’espressione “vasi comunicanti” e, a seguito di un brainstorming, siamo giunti alla conclusione che: VASO significa CONTENITORE; COMUNICANTI significa che i contenitori sono in comunicazione tra loro.
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Per comprendere meglio questo principio è stato eseguito un esperimento nel laboratorio scientifico. Lo scopo era rendere visibile e tangibile ai bambini una situazione che si presenta nella realtà. Per realizzare l’esperimento è stato utilizzato uno strumento costruito con materiale facilmente reperibile, in modo tale da permettere ai bambini di riprodurlo a casa.
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Dopo aver presentato lo strumento è stato chiesto ai bambini di fare delle ipotesi compilando la seguente scheda:
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Servendomi dell’ausilio della statistica sono state così organizzate le risposte dei bambini:
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Nel giustificare il “perchè” della scelta di quell’opzione, le risposte più accreditate dai bambini sono state: “Le bottiglie hanno altezza diversa, quindi nel contenitore più alto ci può stare più liquido” “Il liquido passa nella cannuccia dal contenitore grande a quello piccolo perciò il contenitore piccolo si riempie di più”
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Alla visione dell’esperimento i bambini sono rimasti molto sorpresi e hanno voluto sperimentare diverse condizioni; a tal proposito mi hanno chiesto di versare il liquido prima nel contenitore più piccolo, poi nello stesso momento in entrambi i contenitori, per assicurarsi che la condizione di uguaglianza del livello dei liquidi si verificasse nuovamente.
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La domanda più frequente però è stata: PERCHE’ SUCCEDE QUESTO????????
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La soluzione di acqua e succo, essendo un liquido, non ha una forma propria ma assume la forma del recipiente che la contiene. Per questo motivo, se si versa un liquido in vasi tra loro in comunicazione, esso si dispone allo stesso livello in ognuno dei contenitori stessi.
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Nonostante la precedente affermazione e per evitare che i bambini potessero generare misconcezioni pensando che questo tipo di esperimento possa essere fatto servendosi di due soli contenitori, ho posto alla loro attenzione un altro caso. Dunque ho presentato un nuovo strumento, simile al precedente, realizzato però con tre contenitori diversi tra loro per forma ed altezza.
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Dopo aver presentato il nuovo strumento e così come è avvenuto in precedenza, è stato chiesto ai bambini di fare delle ipotesi compilando una scheda simile alla precedente:
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Anche in questo caso, servendomi dell’ausilio della statistica sono state così rielaborate le risposte dei bambini:
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Nel giustificare il “perchè” della scelta di quell’opzione, le risposte più accreditate dai bambini sono state: “La metà del liquido del contenitore grande va in quello medio e poi la metà di quello medio va nel piccolo perché il liquido passa nelle cannucce” “Le bottiglie hanno altezza diversa, quindi nel contenitore più alto ci può stare più liquido e poi passa in quello medio e alla fine in quello piccolo” “Anche se le bottiglie hanno forma e altezze diverse il liquido, anche se è colorato, è come l’acqua e quindi si distribuisce in modo uguale nei tre contenitori”
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Dopo aver realizzato l’esperimento con il nuovo strumento la maggior parte dei bambini è rimasta molto contenta dall’aver ipotizzato questa volta in maniera corretta. Per quanto riguarda i bambini che avevano scelto le altre alternative di risposta, e che avevano ancora qualche dubbio in merito, ho pensato di far riprodurre loro da soli l’esperimento.
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Inoltre ho voluto che i bambini si approcciassero alla strategia del problem solving associando ad essa quella del peer tutoring. Pertanto sono stati i bambini che avevano risposto correttamente ad aiutare quelli ancora dubbiosi, ragionando con loro sul perché l’esperimento avvenisse in quel dato modo e secondo quali condizioni.
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Una volta rientrati in classe ho sottoposto ai bambini un test finale composto da tre quesiti: uno relativo al loro indice di gradimento sull’esecuzione dell’esperimento; l’altro sulla quantità di informazioni apprese a seguito dell’esperienza appena fatta; infine, l’ultimo quesito riguardava la loro valutazione in merito alla mia trasposizione didattica.
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Le risposte dei bambini alla domanda “perché ti è piaciuto questo esperimento?” sono state: “È stato molto interessante!” “Ho imparato cose nuove!” “Mi sono divertito/a tanto!”
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Ho imparato POCO … Ho imparato MOLTO … “Avevo già visto fare questo esperimento in tv e alcune cose le sapevo già” “Vale per tutti i liquidi e il livello nei contenitori è sempre uguale” “Ho capito che l’esperimento si può fare con ogni liquido, non solo acqua ma anche succo di frutta, olio, ecc..” “Possiamo fare lo stesso esperimento anche con tanti contenitori di forme e altezze diverse tra loro e il risultato è sempre lo stesso”
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I bambini hanno risposto tutti che l’esperimento è stato spiegato BENE; dunque è stato chiesto loro di giustificare la loro scelta. Queste sono state le risposte più comuni: “Sono riuscito/a ad imparare a fare l’esperimento e a capire perché succedono quelle cose” “La tirocinante ha spiegato in modo che potevo capire quello che stava dicendo” “Ho ascoltato tutto quello che mi hanno detto e ho sono stato/a attento/a” “Si capiva chiaro e bene quello che la tirocinante diceva”
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Su richiesta dell’insegnante i bambini hanno, infine, elaborato sui loro quaderni delle relazioni nelle quali hanno descritto l’esperimento realizzato insieme ed espresso delle loro considerazioni in merito.
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FINE
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