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PubblicatoOlimpia Lombardo Modificato 8 anni fa
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la prospettiva della sociologia relazionale l’oggetto del lavoro sociale: ricerca di una distinzione da sociologia e psicologia E’ possibile definire un oggetto epistemologico per il servizio sociale?
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Il lavoro sociale si colloca nel punto di intersezione tra le due discipline Oggi si assiste ad uno sbilanciamento verso la psicologia
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Definizione dell’oggetto specifico del lavoro sociale: esso studia la CAPACITA’ DI AZIONE, intesa come risultante parzialmente indeterminata di influssi interni ed esterni,dei soggetti sociali interessati al mantenimento o al recupero di standard minimi, socialmente definiti, di benessere che li riguardano.
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Azione individuale come risultante relazione persona-ambiente ambiente persona azione
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Caratteristiche: l’incertezza e l’indeterminazione dell’oggetto di studio. I problemi relativi al lavoro sociale possono essere classificati a seconda della provenienza, possono derivare da comportamenti devianti, tossicodipendenza, autoemarginazione, oppure da evidenti costrizioni come per esempio malattie invalidanti, handicap fisici…
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Caratteristiche: Il lavoro sociale non si occupa dello studio di disfunzioni sociali intese in senso collettivo e generale, come fanno la sociologia e la politica sociale, ma delle modalità attraverso cui la parte interna e la parte esterna del soggetto si intrecciano e danno vita al problema sociale di quella persona nel suo specifico percorso di vita.
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Il lavoro sociale studia ciò che produce o ciò che ripara l’incapacità di azione, quella considerata socialmente inaccettabile. Ciò è condizionato storicamente Problemi, oggetto del lavoro sociale, nascono non da deficit dell’umano o del sociale presi separatamente, ma come prodotto della loro interazione
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Il lavoro sociale studia i modi attraverso cui la parte di soggettività o intersoggettività definita come capacità di azione dei soggetti interessati, che in casi particolari potrebbe anche presentarsi limitata o tendente a zero, inter-agisce con la parte del sistema sociale che si identifica nelle istituzioni del welfare state, da intendersi prima ancora che come sistema di servizi e di strutture organizzati, come interventi micro di operatori professionali appartenenti alle politiche pubbliche o al mercato dell’autoorganizzazione comunitaria o di un loro intreccio.
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lavoro sociale e lavoro clinico: la questione della patologia Il lavoro clinico ha che fare con patologie personali diverse: -Organico-mentali -Psichiche -Cognitive/apprendimento Il lavoro sociale non tratta direttamente la patologia ma le sue conseguenze
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modello medico e lavoro sociale Modello medicoOttica sociale Diagnosi/trattamentoNo alla ricerca di cause SpecialismoGlobalità Attenzione ai sintomi, al deficit Focus sui punti di forza
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Definizioni di lavoro sociale Sul piano epistemologico: scienza applicata all’incrocio tra psicologia e sociologia Sul piano euristico: studio delle condizioni riferibili a disagio sociale e su come le persone le fronteggiano attraverso la capacità/incapacità di agire Sul piano metodologico: studio di metodi e tecniche per affrontare modificare gli stati di insufficienza di azione
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Benessere e capacità di azione Benessere come fenomeno instabile (bilancia) Benessere soggettivo e collettivo Natura dinamica e processuale del benessere (Maslow) Sensazione soggettiva Non derivante dal possesso Espressione della dinamica Bisogni risorse
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Benessere come autonomia, come capacità di agire (well being) empowerment Welfare= mancanza di privazioni Benessere come processo ecologico
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Autonomia ovvero autodeterminazione Assumere decisioni Agire per superare problemi Autonomia non significa indipendenza ma gestione delle proprie dipendenze
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Professioni sanitarieProfessioni sociali Interno della persona (sfera organica, cognitiva, emotiva..) Orientamento al funzionamento complessivo cioè azione della persona nell’ambiente Attenzione a dinamiche interattive esterno-interno regolate dal senso soggettivo degli interessati.. Le professioni sociale e lororapporto con il benessere
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Stati dinamici della capacità di azione Autosufficienza ( bisogni primari) Autorealizzazione ( sfera delle scelte, del comportamento) Eterorealizzazione ( cura/ orientamento verso gli altri)
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I livelli dell’intervento sociale Assistenza e controllo: equilibrio tra “sostituzione”e sviluppo autonomia Differenza tra “care” e “cure” Assistenza/assistenzialismo CONTROLLO: responsabilità di osservare, monitorare, riferire ad autorità competenti circa le condizioni di rischio e pericolo in cui si trovano soggetti fragili
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Riparazione Riparazione: ristabilire anche parzialmente competenze perdute attraverso processi di ri/apprendimento
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Prevenzione e promozione Intervento volto a categorie a rischio per impedire il manifestarsi del disagio Difficoltà a leggere le condizioni di rischio Difficoltà a lavorare sulla “normalità” Difficoltà a cogliere i risultati per “assenza di feedback” Difficoltà, in condizioni di risorse scarse, ad assegnare finanziamenti sulla prevenzione
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Lo specifico del servizio sociale Assistenza: distinzione tra “cure” e “care” Counseling sociale
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Assistenza: governare una situazione compromessa o a rischio Di lungo periodo (social care planning): sviluppare e organizzare servizi di assistenza sul territorio per specifici bisogni e gruppi di utenti o per un singolo utente attraverso l’uso di risorse materiali e immateriali, personali, istituzionali e sociali. A.S. funge da connettore di risorse
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Il counseling sociale Azione dell’assistente sociale per risolvere problemi contingenti Si parla di crisi quando il problema assume una forma acuta minando le condizioni minime di benessere della persona
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Coping = fronteggiamento Fronteggiamento focale Fronteggiamento diffuso Counseling di sostegno
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Rischi connessi alle contingenze pratiche: l’operatore rischia di addossare su di sé l’intera responsabilità dell’intervento. Da qui l’idea di servizio sociale come prodotto standardizzato. In realtà ogni problema presenta due componenti, soggettiva e oggettiva, distinguibili analiticamente ma non nella realtà.
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La soluzione per essere efficace deve essere percepita come tale dal destinatario Una soluzione ritenuta tale solo dall’assistente sociale non produrrà mai gli effetti desiderati. Eccezione va pensata per le emergenze…
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