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“ NON BEVIAMOCI LA VITA” Dr.ssa Maria Cristina Vallone – Dipartimento Patologia delle Dipendenze – ASL “NO” Corso di formazione gestori pubblici esercizi.

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Presentazione sul tema: "“ NON BEVIAMOCI LA VITA” Dr.ssa Maria Cristina Vallone – Dipartimento Patologia delle Dipendenze – ASL “NO” Corso di formazione gestori pubblici esercizi."— Transcript della presentazione:

1 “ NON BEVIAMOCI LA VITA” Dr.ssa Maria Cristina Vallone – Dipartimento Patologia delle Dipendenze – ASL “NO” Corso di formazione gestori pubblici esercizi e associazioni

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3 Alcool e luoghi comuni Ci sono molti luoghi comuni sull’alcool dovuti in buona parte al fatto che, nella nostra cultura, l’alcool è considerato una bevanda “amica”, “positiva”, “utile”. Si dice infatti che: l’alcool aiuta la digestione Non è vero: la rallenta perchè diminuisce la capacità di assorbimento e la velocità di svuotamento dello stomaco.

4 le bevande alcooliche sono dissetanti Non è vero: disidratano; l’alcool richiede una maggiore quantità di acqua per il suo metabolismo in quanto provoca un blocco dell’ormone antidiuretico e quindi fa urinare di più, aumentando così la sensazione di sete. l’alcool dà calore Non è vero: in realtà provoca la dilatazione dei vasi sanguigni e questa produce soltanto una momentanea sensazione di calore in superficie, calore che in breve si disperde e causa un ulteriore raffreddamento del corpo, aumentando il rischio di assideramento se fa freddo e ci si trova in un ambiente non riscaldato o all’aperto.

5 l’alcool aiuta a riprendersi da uno shock Non è vero: provoca infatti la dilatazione dei capillari e delle arterie periferiche, determinando la diminuzione dell’afflusso di sangue agli organi interni, soprattutto al cervello. l’alcool rende sicuri Non è vero: l’alcool all’inizio disinibisce, eccita e aumenta il senso di socializzazione anche nelle persone più timide, ma poi, passata questa fase di euforia iniziale, agisce come potente depressivo del sistema nervoso centrale. E’ da sottolineare poi che la “sicurezza” non vigile e senza il pieno controllo del proprio comportamento, indotta dall’alcool, si accompagna a una ridotta percezione del rischio e delle sensazioni di dolore, rendendo più vulnerabile l’individuo alle conseguenze di gesti o comportamenti potenzialmente dannosi verso se stesso e verso gli altri.

6 l’alcool rende virili Non è vero: l’alcool non solo riduce la virilità a dosi elevate, ma non l’aumenta neppure a dosi modiche. E’ scientificamente dimostrato che anche a piccole dosi interferisce con la funzionalità delle ghiandole sessuali, favorendo disfunzioni della potenza e della fertilità. La maggiore potenza sessuale avvertita è solo illusoria perchè è legata all’effetto psicoattivo della sostanza, cioè al cambiamento dello stato d’animo che essa induce. La birra “fa latte” Non è vero: in realtà la donna non ha bisogno di birra per produrre latte, ma soltanto di liquidi come l’acqua e i succhi di frutta, e di cibi nutrienti. Inoltre, una volta ingerito dalla madre che allatta, l’alcool si distribuisce velocemente dal sangue alle ghiandole mammarie, passa nel latte e quindi al bambino che lo assorbe e su cui manifesta più facilmente i suoi effetti tossici.

7 l’alcool dà forza Non è vero: l’alcool è un anestetico e produce soltanto una diminuzione del senso di affaticamento e della percezione del dolore. Inoltre solo una parte delle calorie fornite dall’alcool possono essere utilizzate per il lavoro muscolare. il vino fa sangue Non è vero: il vino ha uno scarsissimo contenuto di vitamine e di sali minerali e tutti gli alcolici tendono a provocare gastrite, cioè un’infiammazione dello stomaco, che riduce l’assorbimento di molte sostanze nutritizie. Infatti i forti bevitori solitamente soffrono di anemia per carenza di acido folico e vitamine B, causata dall’alcool.

8 Vi sono degli effetti alla prima sorsata di alcool 8 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17

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10 PESO CORPOREO: LA CONCENTRAZIONE DI ALCOOL NEL SANGUE E' MINORE IN UNA PERSONA CON PESO CORPOREO MAGGIORE A PARITÀ DELLA DOSE ASSUNTA SESSO: IL CORPO DELLE DONNE CONTIENE PIÙ GRASSI E MENO FLUIDI RISPETTO A QUELLO DEGLI UOMINI: DI CONSEGUENZA LA STESA DOSE DI ALCOL ASSUNTA RISULTA ESSERE PIÙ CONCENTRATA NEL SANGUE DELLE DONNE RISPETTO A QUELLO DEGLI UOMINI ETÀ: LE PERSONE PIÙ GIOVANI E PIÙ ANZIANE METABOLIZZANO L'ALCOL PIÙ LENTAMENTE. RAZZA: ESISTONO FATTORI DI VARIABILITÀ COLLEGATI ALLA REAZIONE ALL'ALCOL PER RAZZE DIFFERENTI. MODALITÀ DI ASSUNZIONE: L'ALCOL È ASSORBITO PIÙ LENTAMENTE A STOMACO PIENO; TIPO DI PREPARATO ASSUNTO: ALCUNI PREPARATI A BASE DI ALCOL SONO ASSORBITI PIÙ VELOCEMENTE DI ALTRI. PER ESEMPIO I VINI DETERMINANO UN ASSORBIMENTO DI ALCOL PIÙ IMMEDIATO RISPETTO ALLE BIRRE

11 Se una persona beve, la sua capacità di prendere decisioni viene danneggiata. 11 ASSUNZIONE ACUTA: Effetti sul cervello Effetto sull’aggressività Intossicazione, overdose Difficoltà scolastiche Difficoltà nei rapporti interpersonali Rapporti sessuali non protetti Guida in stato di ebbrezza

12 Consumando sempre più alcool, una persona può anche perdere l’equilibrio ed essere incapace di vedere o di parlare con chiarezza. Più una persona beve e peggiori sono gli effetti. 12 dalla Mostra “Sballo”

13 13 dalla Mostra “Sballo”

14 14 dalla Mostra “Sballo”

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17 Aumento dei consumi in alcuni gruppi a rischio I giovani (specie se figli di alcolisti, di forti bevitori, di immigrati), fra i quali si nota anche una progressiva diminuzione dell’età di inizio del consumo regolare di alcolici, le donne (soprattutto le giovani), gli immigrati, i tossicodipendenti (specie quelli in trattamento metadonico e i cocainomani) Aumento dell’influenza dei mass-media e rafforzamento dei sistemi di vendita Sono aumentate enormemente le spese pubblicitarie volte a promuovere i consumi alcolici, e i messaggi pubblicitari costantemente correlano l’uso di alcolici a simboli di successo e di affermazione dell’identità sociale, alla fruizione di valori economici, sessuali, relazionali, a condizioni di benessere fisico e personale, di relax e di divertimento; e questi messaggi pubblicitari sono particolarmente incentrati sui giovani e sulle donne

18 Età di iniziazione (In cui mediamente avviene il primo contatto con le bevande alcoliche, la loro conoscenza e l’avvicinamento ad esse) attorno agli 8 anni Età d’inizio di un consumo più regolare (ricorrente) (Con tendenza all’abbassamento dell’età; attualmente: 12-13 anni) attorno ai 13-14 anni Età media del consolidamento del consumo di alcolici (Con tendenza all’abbassamento dell’età; attualmente 15-16 anni. A questa età si assiste mediamente a un notevole incremento del consumo di alcool, in termini sia di quantità che di frequenza) attorno ai 17-18 anni

19 Tutte le ricerche in Italia sono concordi nel ritenere che questa quota di popolazione giovanile, che abusa di alcol e ha problemi per tale motivo, stia aumentando. A fronte di una generale stabilizzazione dell’uso di alcolici, si assiste infatti a un particolare incremento proprio nella popolazione giovanile (anche, assai meno, nei bevitori moderati adulti) La popolazione che sta riducendo i consumi è quella costituita dai forti consumatori adulti (forti bevitori o alcolisti)


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