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PubblicatoLeonzia Parodi Modificato 8 anni fa
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Caso Mannesman
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La strategia collusiva è strutturata in modo tale, che alla presenza di un oligopolio esso, invece di attuare strategie di prezzi predatori o offrire prezzi concorrenziali ( quindi con un minor profitto per l’azienda), le imprese facenti parte di un oligopolio si accordano (esplicitamente o tacitamente) per un prezzo di monopolio comune e si spartiscono il mercato in parti eque.
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Meno imprese ci sono nell’ oligopolio più è facile colludere, perché, dato il “principio della concentrazione”: 1. è più facile il monitoraggio ( dei prezzi e quindi di eventuali deviazioni); 2. Aumenta i principi collusivi, modificando la convenienza relativa.
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Dato il “principio della simmetria” più le imprese facenti parte dell’oligopolio sono simili: in costi fissi, output di mercato, conoscenze tecnologiche ecc. più sarà alto il fattore di collusione. Dato il “principio di omogeneità dei prodotti” più le imprese producono prodotti simili a prezzi simili più il fattore di collusione sarà alto
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Dato il “principio dell’osservabilità” più è facile osservare i cambiamenti dei prezzi(sconti di prezzo, agevolazioni) delle varie imprese facenti parti dell’oligopolio più alto sarà il fattore di collusione.
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Più è facile comunicare tra le imprese, un punto di equilibrio, più sarà facile per le imprese raggiungere un prezzo di monopolio comune es: il regolatore fissa un prezzo massimo per un determinato bene, le aziende si rifaranno fissando il loro prezzo a quel benchmark(punto focale).
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La Collusione esplicita è quella strategia collusiva con la quale le imprese possono coordinarsi nel raggiungere un prezzo ottimale tramite comunicazione orale o scritta. Questo riduce i rischi di incomprensione che fanno sembrare un cambio di prezzo una deviazione e quindi una probabile e futura punizione da parte delle altre imprese.
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La Collusione tacita è quella strategia collusiva dove le imprese non comunicano tra di loro per raggiungere un prezzo ottimale per entrambe le aziende. Questa strategia aumenta i rischi di incomprensione fra le imprese per trovare il prezzo ottimale per entrambe, quindi ogni variazione di prezzo applicata da un’ azienda può essere interpretata come un possibile tentativo di deviazione.
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Nel 2000 in Germania il numero dei possessori di telefonini quasi raddoppierà. Secondo un sondaggio condotto dall'agenzia ''Dpa'', si e' passato da 25 milioni a 48 milioni di apparecchi, su una poplazione di 82 milioni di abitanti. Piu' di un tedesco su due possiede un telefonino. Leader del mercato e' Mobilfunk della Mannesmann con 19,2 milioni di utenti, seguita dall'affiliata Telekom, T-Mobil, con 19,1 milioni di clienti. Nel mondo, intanto, rallenta la crescita della telefonia mobile. Secondo valutazioni Nokya, e' destinata a slittare di sei mesi, alla fine del 2002, la previsione che assegnava un cellulare ad almeno un miliardo di persone, pari al 16% della popolazione mondiale. ANALISI STATISTICA SOCIALE DEL CONTESTO TEDESCO
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INTRODUZIONE AL CASO SPECIFICO
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ASTA PUBBLICA: COMPORTAMENTO COLLUSIVO Lo stato tedesco mette all’asta 10 blocchi di frequenze. In questo viene utilizzato uno schema di asta simultanea a rialzo, cioè ogni nuova offerta avrebbe dovuto essere rilanciata del 10% della precedente. Le uniche aziende partecipanti all’asta sono, la Mannessmann e T Mobile. Cronologie di offerte: Mannessmann offre 18,8 M per il primo blocco dall’1 al 5 e 20 M dal blocco 6 al 10. T Mobile offre dopo Mannessmann solo 20M per il primo blocco.
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ANALISI DEL COMPORTAMENTO COLLUSIVO Siamo in presenza di una strategia collusiva tacita, dove Mannessmann invece di offrire come era più logico la stessa cifra per entrambi i lotti lascia lo spazio per il rilancio minimo del 10% a T Mobile. Perché? In un eventualità dove nessuna delle due aziende avesse fatto collusione le offerte per i lotti avrebbero raggiunto sicuramente prezzi molto più alti. Facendo ciò, Mannessmann attua una strategia collusiva per accaparrarsi metà dell’intero mercato ad un prezzo basso.
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POSSIBILI RIMEDI A STRATEGIE COLLUSIVE IN ASTE PUBBLICHE Adottando i seguenti criteri si ridurrebbero i fattori di rischio di collusione: Fare offerte solo con cifre tonde Tenere segrete le offerte e le intenzioni di offerte Possibili altre alternative da discutere: Non effettuare aste simultanee a rialzo, ma aste con afferta singola c.d. senza incanto.
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