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PubblicatoGemma Viola Modificato 8 anni fa
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LE SPECULAZIONI RIGUARDO ALLE ORIGINI DEL LINGUAGGIO Indice Contenuti – informazioni generali Contenuti – informazioni generali Contenuti – informazioni generali Contenuti – informazioni generali Introduzione Introduzione Introduzione Derivazione divina Derivazione divina Suoni naturali Suoni naturali Suoni naturali Suoni naturali Oralità e gestualità Oralità e gestualità Oralità e gestualità Oralità e gestualità Glottogenetica e adattamento fisiologico Glottogenetica e adattamento fisiologico Glottogenetica e adattamento fisiologico Glottogenetica e adattamento fisiologico Interazione e transazione Interazione e transazione Interazione e transazione Interazione e transazione Bibliografia Bibliografia Bibliografia
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Contenuti – informazioni generali La lezione seguente ha come scopo di avvicinare le nozioni di base riguardanti le speculazioni sulle origini del linguaggio. Discuteremo su diverse teorie in merito, come quelle basate su: la derivazione divina la derivazione divina i suoni naturali i suoni naturali le relazioni tra i gesti fisici e i suoni prodotti oralmente le relazioni tra i gesti fisici e i suoni prodotti oralmente Conosceremo i cambiamenti biologici che influirono sullo sviluppo del linguaggio umano. Parleremo delle nozioni come transazione e interazione – due principali funzioni del linguaggio.
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Che il linguaggio umano si sia originato mentre gli uomini si divertivano, è una delle più tenere speculazioni riguardo alle origini del linguaggio. Noi non sappiamo in che modo abbia avuto origine il linguaggio. Non troviamo prove dirette concernenti il linguaggio dei nostri lontani antenati. Forse a causa dell’assenza di queste prove fisiche non sono mai mancate speculazioni sulle origini del linguaggio umano. Introduzione
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Derivazione divina Nella maggior parte delle religioni sembra esserci una fonte divina che fornisce alla gente il linguaggio. „Dio creò Adamo e in qualunque modo Adamo avrebbe chiamato gli esseri viventi, quello doveva essere il loro nome”. (Genesi 2,19) Invece secondo una tradizione indù, il linguaggio proveniva dalla dea Sarasvati, moglie di Brahma, creatore dell’universo. In base ad alcuni esperimenti sembra esserci stata l’ipotesi che se i bambini fossero stati fatti crescere senza la possibilità di ascoltare una qualsiasi lingua, avrebbero cominciato spontaneamente a usare la lingua originaria data da Dio.
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Alcuni esperimenti svolti nel tentativo di ritrovare il linguaggio divino originario: Nel 600 a.C. un faraone egiziano di nome Psammetico tentò l’esperimento su due neonati – isolati (vivevano in compagnia di un gregge di capre e di un pastore muto) – i bambini cominciarono a emmettere i suoni simili a „bekos” che nella lingua frigia significa „pane”. La conclusione era che il frigio doveva essere la lingua originale. Verso il 1500 d.C. Giacomo IV di Scozia svolse un esperimento analogo – si racconta che i bambini cominciarono a parlare ebraico. Però tutti questi esperimenti danno le prove vere e proprie a confermare la ”derivazione divina” della lingua. In realtà i bambini che crescono senza la possibilità di accedere al linguaggio umano nei primi anni di vita crescono senza linguaggio.
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I suoni naturali Tra numerose teorie sull’origine della lingua ci sono anche quelle basate sul SUONO. - La ”teoria bau-bau” sostiene che le parole primitive potrebbero essere stati imitazioni dei suoni naturali che i primi uomini e le prime donne udivano intorno a loro. Infatti, anche le lingue moderne hanno certe parole la cui pronuncia sembra riprodurre dei suoni che si ritrovano in natura (vuol dire le parole onomatopeiche). Per esempio, in inglese abbiamo: cuckoo, splash, bang, rattle, buzz, hiss, screech, bow-wow, e in italiano, corrispondentemente: cuculo, schizzo, botto, rimbombo, strepitìo, ronzìo, sìbilo, stridìo, bau bau. cuculo, schizzo, botto, rimbombo, strepitìo, ronzìo, sìbilo, stridìo, bau bau.
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Ogni lingua possiede un numero di parole onomatopeiche (come quelle citate sopra), però sarebbe difficile spiegare la provenienza di tantissime entità ”silenziose” del nostro mondo, per non parlare di quelle astratte. - Secondo un’altra proposta, i suoni originari del linguaggio sarebbero derivati da manifestazioni sonore naturali di certe emozioni, come dolore, collera, gioia. Sono soprattutto le esclamazioni come in italiano: AIA! (dolore) oppure le interiezioni come: mhm!, ts!, Oppure in inglese: wow!, yuck!. In sostanza si è notato che i rumori espressivi legati a reazioni emotive contengono suoni altrimenti non impiegati nelle lingue e di conseguenza essi non sembrano probabili candidati al ruolo di suoni originari.
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La ”teoria oh-issa” è un’altra proposta del tipo “suoni naturali”. Secondo essa la fonte del nostro linguaggio potrebbero essere i suoni prodotti da una persona impegnata in uno sforzo fisico, soprattutto tale in cui venivano coinvolte più persone, quindi doveva essere coordinato. Un gruppo di uomini primitivi potrebbe aver sviluppato un insieme di grugniti, gemiti e imprecazioni usati nel sollevare e nel trasportare pezzi di alberi o mammut senza vita. Si tratta di un’idea interessante della relazione tra i suoni prodotti dagli esseri umani e lo sviluppo del linguaggio umano – che in questa teoria viene inserito in un contesto sociale. Essa però non risolve la questione delle origini dei suoni.
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Oralità e gestualità La ”teoria orale-gestuale” rinvia a una delle ipotesi sulle origini dei suoni del linguaggio umano che mette in relazione i gesti fisici con i suoni prodotti oralmente. In realtà la gestualità fisica, che riguarda l’intero corpo, serve a segnalare una vasta gamma di stati e di intenzioni emotive ed è un mezzo tuttora in uso accanto alle più sviluppate capacità linguistiche.
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Questa teoria propone una connessione estremamente specifica tra gesto fisico e gesto orale. Secondo essa originariamente si sviluppò come mezzo di comunicazione un insieme di gesti fisici; quindi si sviluppò un insieme di gesti orali che implicavano specificamente la bocca, con movimenti della lingua, delle labbra ecc., che venivano riconosciuti in base a schemi di movimento analoghi a quelli dei gesti fisici. Si potrebbe pensare al movimento della lingua (gesto orale) in un messaggio di saluto come rappresentativo dell’agitare la mano o il braccio (gesto fisico). Sarebbe una pantomima specializzata della lingua e delle labbra – che attualmente sembra un po’ bizzarra.
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Glottogenetica e adattamento fisiologico Glottogenetica - è una disciplina che studia i fondamenti biologici della formazione e dello sviluppo del linguaggio umano, concentrandosi su alcuni degli aspetti fisici degli esseri umani che non sono condivisi da nessun altro essere. Glottogenetica - è una disciplina che studia i fondamenti biologici della formazione e dello sviluppo del linguaggio umano, concentrandosi su alcuni degli aspetti fisici degli esseri umani che non sono condivisi da nessun altro essere. In qualche fase precoce i nostri antenati umani adottarono la posizione eretta, che comportava la locomozione bìpede e un nuovo ruolo per gli arti anteriori. Gli effetti di questo cambiamento sono visibili nelle differenze fisiche tra il cranio di un gorilla e quello dell’uomo di Neandertal. Dalla ricostruzione dell’apparato fonatorio di un uomo di Neandertal si può desumere che ad esso fosse stato possibile distinguere suoni simili alle consonanti.
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Nell’adattamento fisiologico si possono distinguere le caratteristiche seguenti: - I - I denti denti umani umani sono diritti diritti e non inclinati all’infuori come quelli delle scimmie, e sono all’incirca della stessa altezza; - Le - Le labbra umane umane hanno una muscolatura molto più complessa complessa di quella che si ritrova in altri primati; - La - La bocca umana umana è relativamente piccola, piccola, può venire aperta e chiusa rapidamente e contiene una lingua flessibile flessibile che può essere impiegata per formare una vasta gamma di suoni.
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- La - La posizione della laringe laringe umana umana (”sede (”sede della voce” voce” che contiene le le corde vocali) vocali) è diversa da quella delle scimmie – in conseguenza della posizione eretta si è formata una cavità, chiamata: faringe faringe (cassa (cassa di risonanza); - Il - Il cervello umano umano è lateralizzato lateralizzato –vuol dire dotato di di funzioni specializzate specializzate in ciascuno dei due emisferi.
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Tutte le lingue, compresi i linguaggi gestuali, richiedono l’organizzazione e la combinazione di suoni o di gesti in costruzioni specifiche, quindi coinvolgono le capacità manipolative le quali uomo possiede grazie alla specializzazione di alcune parti del cervello, la caratteristica che manca ad altri primati.
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Interazione e transazione Nello sviluppo del linguaggio umano osserviamo molti fattori che lo accompagnarono, tra cui le due funzioni del linguaggio fondamentali: 1) La funzione interazionale riguarda il modo in cui si usa il linguaggio al fine di interagire con altre persone, sia dal punto di vista sociale che da quello emotivo (gentilezza, coopoerazione o ostilità, fastidio, dolore, piacere ecc.) 2) La funzione transazionale serve a impiegare le capacità linguistiche per comunicare conoscenze, abilità, informazioni. Questa funzione si deve essere in parte sciluppata allo scopo di trasmettere conoscenze da una generazione all’altra. La funzione interazionale ha luogo nel momento attuale della comunicazione, invece la funzione transazionale dà effetti, possiamo dire, a lungo termine – permettendo così lo sviluppo delle civiltà.
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Bibliografia: Berruto G., La sociolinguistica, Zanichelli, Bologna 1987 Bobrowski I., Zaproszenie do językoznawstwa, IJP PAN, Kraków 1998. Dardano M., Manualetto di linguistica italiana, Zanichelli Bologna 2002 Dardano M., Trifone P., Grammatica italiana con nozioni di linguistica, Zanichelli Bologna 2002 Fabbro F., Il cervello bilingue, Casa Editrice Astrolabro, Roma 1996 Fisiak J., Wstęp do współczesnych teorii lingwistycznych, Warszawa 1978. Grzegorczykowa R., Wprowadzenie do semantyki językoznawczej, PWN Warszawa 2001 Kurcz I., Język a psychologia: podstawy psycholingwistyki, WsiP, Warszawa 1992 Kurcz, Psycholingwistyka – przegląd problemów badawczych, Warszawa 1976. Lepschy G., La linguistica del Novecento, il Mulino, Bologna, 1996 Polański K. (red.), Encyklopedia językoznawstwa ogólnego, Ossolineum, Wrocław 1995 Yule G., Introduzione alla linguistica, Bologna 2002.
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