Scaricare la presentazione
La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore
PubblicatoAlessia Beata Valeri Modificato 8 anni fa
1
Associazione Genitori Si Diventa, 19 febbraio 2011 Dott.ssa Daniela Cosco
2
…il genitore può a volte… Impartire lezioni….”so io come si fa!” Non agisco: “sono inadeguato” Non agisco: “tanto non funziona” Non agisco: “ho paura, mi rovino la faccia”
3
Qualora esistesse il genitore perfetto sarebbe dannoso perché non permetterebbe mai al figlio di staccarsi da lui. Accontentiamoci dunque di essere genitori abbastanza buoni. Cioè adulti disposti a considerare se stessi come parte in causa nelle difficoltà del bambino e, se necessario, a mettersi in crisi, ma anche capaci di apprendere dall’esperienza in modo da non ripetere gli stessi errori…(Vegetti Finzi, a Piccoli passi, 1991) Un genitore sufficientemente buono
4
è limitata è filtrata è condizionata La nostra conoscenza
7
Nelle transizioni familiari La crisi, un momento cruciale della biografia di un individuo La crisi
8
Evento critico Disorganizzazione Ricerca soluzioni stallo riorganizzazione
9
dipendenza autonomia ambivalenza …La crescita…
11
Ogni esperienza di crisi evolutiva o della coppia genitoriale contiene una forza propulsiva, delle potenzialità maturative, sollecitate dalla rottura di un equilibrio ormai inadeguato alle nuove capacità emergenti…la crisi può trasformarsi in occasione di crescita personale e relazionale… Valore del concetto di crisi
12
Scorza, tartaruga e padre del piccolo Guizzo, vede suo figlio uscire dalla corrente; mentre il padre di Nemo vorrebbe subito correre in suo soccorso, lui lo ferma e dice: “ferma i motori. Vediamo se Guizzo sa cavarsela in solitaria”. Padre di Nemo: hai visto? Hai visto che cosa ha fatto? Scorza: “è incredibile, lasciamo le uova sulla spiaggia a schiudersi e poi patapum…trovano subito la strada per il profondo blu. Padre di Nemo: “li lasciate DA SOLI? Come fate a capire quando sono pronti? Scorza: “beh…non lo sai per certro ma quando lo sanno loro, lo sai anche tu”
13
un processo…un cantiere con lavori in corso spinte in avanti e soste in terre già conosciute vissuti di successi e fallimenti Lo sviluppo del bambino “A un bambino regalerei le ali, ma lascerei che da solo imparasse a volare” (G. Garcia Marquez) “Per quanto presto possa alzarti, il tuo destino si alza sempre un’ora prima di te” (proverbio africano)
14
il dono della nostalgia Si aprono sempre nuovi capitoli all’interno della coppia Essere capaci di donare le radici e le ali… Assistono ad uno scenario a quattro personaggi: il bambino che “fu”, il bambino che si è ancora, l’adulto che si affaccia e che si guarda intorno, l’adulto che vorrà essere “non è facile sostare nel momento dell’aurora di un adulto nel crepuscolo di un bambino” (Dolto) Al cambiamento dei figli corrisponde anche quello dei genitori
15
Comprendere i bisogni del figlio Esprimere i propri bisogni di genitori Scontro dei propri bisogni e quelli dei figli: il conflitto L’ascolto e comprensione dei bisogni
16
la cura di sé Il tempo per la coppia Esprimere i propri sentimenti I bisogni dei genitori
17
area cognitiva area dell’identità di sé/sociale area psicosessuale Area affettivo/emotiva Aree dello sviluppo
18
bisogno di autostima bisogni fisiologici di accudimento autorealizzazione bisogno di appartenenza bisogno di sicurezza La piramide dei bisogni
19
Di fronte ad un comportamento…alcuni pensano Mio figlio è un problema… Mio figlio ha un problema… Mio figlio sta cercando di risolvere un problema…. Il comportamento del bambino si basa su quelli che per a suo parere sono validi motivi, che derivano da una visione del mondo immatura
20
…ALCUNI MESSAGGI… Dare ordini: “metti a posto!” Minacciare: “se non metti a posto….” Fare la predica: “non dovresti…” Diagnosticare: “vuoi stare al centro dell’attenzione” Montare in cattedra: “perché una buona volta non ubbidisci?” Prendere in giro:” ecco è arrivato il…”
26
METODI…
27
Messaggio-tu e messaggio-io Il messaggio-tu non comunica al figlio nulla dei sentimenti e dei bisogni del genitore in quel momento Il messaggio-io comunicano sul figlio quale effetto abbia sul genitore un comportamento inaccettabile
28
Genitore stanco “ Tu dei una peste” Bambino “io sono cattivo” Genitore stanco “Io sono stanco” Bambino “il papà è stanco”
29
Regole per il genitore nel conflitto con i figli… Non entrare nel turbinio delle emozioni…del bambino Intuire il sentimento e il senso che possono avere le cose per il bambino Mettersi accanto al bambino e non sopra Il bambino è sempre intero nelle azioni che fa. Attenzione alle proiezioni
30
Un bisogno nella comunicazione salvaguardare L’AUTOSTIMA conoscenza e l’esperienza di quello che siamo; essa si riferisce a quanto conosciamo di noi stessi e a come consideriamo ciò che sappiamo. L’autostima è un pilastro del nostro essere una base di sostegno. Una sana autostima significa: “mi sento bene, ho un valore perché esisto”
31
I bisogni nella comunicazione: L’empatia Comprendere un bambino non per quello che concerne l’intelligenza, l’esperienza o la maturità ma per ciò che sono i sentimenti e le emozioni…avere una relazione empatica vuol dire sforzarci di metterci nei panni dell’altro e comprendere dall’interno e non dall’esterno…
32
I bisogni nella comunicazione …ASCOLTO… Ascoltare un bambino/ragazzo vuol dire trasmettergli il riconoscimento e la capacità di comprensione, compiere lo sforzo di metterci nei suoi panni, decentrarsi da sé, cercare di vedere la realtà per qualche istante dal suo punto di vista, essere aperti ai messaggi e alle richieste che ci invia…
33
I bisogni nella comunicazione : il silenzio A volte è importante ascoltare, aspettare, rispettare senza disperare o scomparire. È importante che i figli sentano un mondo adulto capace di sopportare le loro incertezze e le loro angosce, sentano adulti che sono presenti e che si accorgano di loro anche senza riempire lo spazio con le parole…
34
“Ci vuole un villaggio per fare crescere un bambino” educatori insegnanti amici parenti istituzioni genitori un proverbio …
Presentazioni simili
© 2024 SlidePlayer.it Inc.
All rights reserved.