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PubblicatoAdelaide Dini Modificato 8 anni fa
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1) Busto Arsizio dal Rinascimento al barocco e i suoi grandi artisti di quest’epoca (Gaudenzio Ferrari, Giovan Battista della Cerva, Daniele Crespi, Francesco M.Richino) 2) L’industria tessile nel XIX e XX secolo (Museo del tessile e le ville degli industriali bustesi) 3) Le raccolte civiche del Palazzo Marliani Cicogna e opere d’arte significative nelle chiese.
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Busto Arsizio è una moderna città della Lombardia in provincia di Varese, nel nord Italia, a 25 km circa da Milano. La città è stata nei primi anni del ‘900 un importante centro industriale manifatturiero ed oggi è molto difficile immaginare la storia della città prima della rivoluzione industriale. Se però si cammina nel centro di Busto Arsizio si scopre che la città ha delle origini remoto di gran lunga precedenti l’avvento dell’industria
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Il primo popolo che abitò la città fu quello dei Liguri spesso definiti “selvaggi” da Plinio, “ladroni” da Livio, abili nella lavorazione del ferro, mercenari, praticavano il debbio cioè la tecnica di appiccare l’incendio alla foresta di roveri, roverelle, carpini neri, tipica della pianura padana, per costruirvi capanne di sassi con tetti di paglia e per ricavare campi da coltivare a vite ed a cereali poveri. Da qui l’origine del nome: Bustum Insediamento Arsicium bruciato
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I Liguri
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Successivamente, in ondate successive, arrivarono i Galli Insubri (Insubria): popolazioni celtiche presenti nel luogo intorno alla metà del I millennio a.C. La città venne infine fondata dai Romani tra il II e il IV secolo d.C., non è nota dai documenti la data precisa. Importanti, già da questo periodo, i fiumi che mettevano in comunicazione il primo nucleo urbano di Busto con il territorio: il Ticino (da Castelnovate a Sesto Calende) e il Tenore, linfa vitale dell’abitato; la strada di collegamento si chiamava: “strada di Milano”, alternativa all’attuale Sempione.(Percorso Milano-lago Maggiore)
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I Galli Insubri Territori del loro insediamento
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Seguì la dominazione longobarda, VIII sec. d.C., popolazione socialmente avanzata, numerosa, che adottò la tecnica amministrativa, la lingua e la tecnologia dei Romani, si collocarono fuori dal primitivo nucleo urbano, fondando, in seguito alla loro conversione le primitive cappelle di San Giovanni Battista e San Michele arcangelo, loro santi protettori. In epoca altomedievale Busto Arsizio dipendeva dalla Pieve di Olgiate (lo spostamento del centro della Pieve a Busto avverrà con San Carlo Borromeo 1582).
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Corona ferrea della regina Teodolinda, Museo del Duomo di Monza
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In epoca comunale (XII sec.) Busto Arsizio seguì le sorti del Ducato di Milano e della signora dei Visconti. Nel Medioevo, in particolare nel XIII secolo, è attestata a Busto, ma anche nel territorio limitrofo, la presenza delle monache Umiliate dalle quali pare abbia avuto inizio lo sviluppo dell’attività tessile nel paese.
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Il castello sforzesco di Milano Chiostro di un convento delle Umiliate
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Agli inizi del ‘500, Busto vive uno dei suoi periodi più importanti sia a livello economico che culturale che viene denominato come il Rinascimento bustese testimoniato dagli scritti dell’umanista, Gian Alberto Bossi. Il borgo si arricchisce delle presenze monumentali più significative, dei corali miniati custoditi nella Biblioteca Capitolare, dello splendido santuario di Santa Maria di Piazza. A metà del ‘600, la magnificenza barocca è espressa dalle chiese di San Giovanni Battista, di San Michele (entrambe con origini antiche), e da altre piccole chiese, oratori o cappelle della città
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Il Santuario di Santa Maria di Piazza Dal 1517 vi lavora Antonio da Lonate Dal 1520 intervento di Tommaso da Rodari allievo di Giovanni A. Amedeo, si dice che il progetto sia stato tratto da un disegno di Bramante attivo in quel tempo a Milano. Il Da Rodari fu anche esecutore dei portali rinascimentali con incisi i distici poetici di Gian Alberto Bossi Allora:VERO GIOIELLO RINASCIMENTALE ARTE+LETTERATURA Tutto sorge su cappella dell’originaria cristianizzazione e poi chiesa del XIII o XIV secolo
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1) Si evidenzia la tipologia di pianta o planimetria 2) Si procede con la descrizione dell’alzato cioè dello sviluppo in verticale della struttura dell’edificio 3)Si instaurano confronti con edifici stilisticamente simili e coevi 4) Si cerca di mettere in risalto riferimenti a edifici di epoche precedenti
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ESEMPI DI ALZATO DI EDIFICI SACRI
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Nel primo Cinquecento (Rinascimento maturo) si impone il modello della pianta centrale a croce greca o a impianto radiale (centralizzata) Schema geometrico riferito al centro era considerato perfetto perchè immutabile: ogni parte si relaziona armonicamente con il tutto Centralità già nel ‘400=bellezza degna della casa di Dio Donato Bramante, operante anche a Milano a fine ‘400, è l’architetto che meglio mette a punto nei suoi progetti la pianta centrale
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Bramante San Pietro in Montorio,1502 Roma
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Il Rinascimento sta ad indicare una rinascita, dopo il bizantinismo, dell’arte classica e della sua visione razionale del rapporto tra uomo e natura. Si afferma la coscienza della nuova dignità dell’uomo UMANESIMO=movimento intellettuale fondato sullo studio dei testi classici volto all’affermazione dell’uomo che acquisisce consapevolezza delle proprie capacità Cultura classica=mezzo di elevazione spirituale Gli architetti utilizzarono gli ordini architettonici, le regole di proporzione, archi, colonne, trabeazioni degli edifici classici. Bellezza=accordo armonico e proporzionato delle forme, chiarezza geometrica, accordo tra le parti, ordine, raggiungimento dell’equilibrio.
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Planimetria Alzato Navata Presbiterio Transetto Abside Catino absidale Campata Volta Arco Portale Cappelle laterali o radiali Cupola Tamburo Tiburio Loggia Lacunari Lesene Colonna Pilastro
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Il santuario di Santa Maria di Piazza Interno
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Gaudenzio Ferrari Ultima cena Polittico dell’Assunta
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Statua lignea, opera risalente al 1602, opera di Fabrizio de Magistris
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http://www.santamariadipiazzabustoarsizio.it /storia_del_santuario.html LINK UTILE
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Basilica di San Giovanni Battista. E’ la maggiore chiesa di Busto, il più importante monumento della provincia di Varese di stile Barocco lombardo FRANCESCO MARIA RICHINI (1615-18) Battistero della metà del ‘700 con opere del Bellotti
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Battistero di San Giovanni metà ‘700
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Sono sempre presenti gli elementi architettonici quali colonne, capitelli, lesene, che rimandano all’architettura del periodo classico ma che vengono rielaborati Maggiore movimento (concavo, convesso) delle facciate = dinamismo Ricchissimo repertorio decorativo sia all’esterno che all’interno Unione delle arti: ogni arte assume caratteri dell’altra (architettura imita la scultura, la scultura realizzata con diversi materiali di diverse gamme cromatiche si avvicina alla pittura ecc, utilizzo delle arti decorative) = concezione di pensiero che deve investire tutti i campi dell’esperienza dell’uomo.
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Grande efficacia comunicativa Suscitare meraviglia: Giambattista Marino “è del poeta il fin la meraviglia” per attrarre Poetica dell’irrazionale e del fantastico per persuadere il fedele delle verità dogmatiche (siamo negli anni della Controriforma Cattolica)
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Decorazione ad affresco della volta all’interno opera di Biagio Bellotti.
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Chiesa di San Michele Arcangelo Oggi esito di una serie di interventi dalla metà del ‘600 agli anni ‘40 del Novecento.
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Campanile di San Michele, IX_X sec Campanile di San Giovanni, inizio ‘400
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Palazzo Marliani Cicogna Dal ‘500 alla metà del ‘700 sede delle Civiche Raccolte d’arte e della biblioteca comunale
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Cortlile a U
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http://www.comune.bustoarsizio.va.it/musei-e-monumenti/palazzo-cicogna
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Gaudenzio Ferrari Giovan Battista della Cerva Polidoro da Caravaggio Daniele Crespi Nuvolone Biagio Bellotti Pietro Antonio Magatti Francesco Hayez Ambrogio Figino Giuseppe Bossi Arturo Tosi
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