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PubblicatoMartino Ricci Modificato 8 anni fa
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1 novembre 2012 L’U.N.I.T.A.L.S.I. LOMBARDA a MONZA per Il rombo dei motori e la nostra disponibilità per una giornata in pista
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Qualche numero Partecipanti 44, di cui 17 disabili 17 accompagnatori 10 ospiti Sottosezioni rappresentate: Busto Arsizio, Varese, Como, Pavia e Monza
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L’arrivo a Vedano al Lambro ospiti degli amici dell’Unitalsi
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La preparazione: come accompagnare
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La preparazione: tutti in classe
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La location
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L’arrivo e l’accredito
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Subito in pista …
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La voce dell’organizzatore: la UILDM di Monza in attesa dell’U.n.i.t.a.l.s.i.
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Chi accompagna l’altro?
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«Ho già partecipato tante volte a questa manifestazione, ma ogni volta è una grande emozione che attendo con trepidazione. Non capita tutti i giorni di poter girare sul circuito di Monza come i grandi campioni! Quando salivo sulla macchina avrei voluto che il percorso fosse infinito. Ma quando scendevo sapevo che c’era Mattia ad aspettarmi. La presenza di qualcuno al mio fianco è stata fondamentale: avevo un punto fisso, qualcuno a cui rivolgermi in caso di bisogno. E questo ragazzo ha saputo aiutarmi in ogni mia piccola difficoltà. Anche il pranzo comunitario è stato un momento importante della giornata, perché ci siamo trovati tutti insieme attorno allo stesso tavolo a ridere, scherzare e condividere le emozioni della mattinata.» (Dario)
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Ancora automobili
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Di nuovo in pista …
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Non solo pista … un giro tra i box
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… un giro tra i box in cerca di relax
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Il giro d’onore …
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… a rischio della vita.
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Un ringraziamento e poi ….
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… a pranzo dagli Amici dell’Unitalsi
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Quasi pronti per tornare a casa …
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… con qualcosa di nuovo nel cuore «Quando mi è stato proposto di partecipare come volontario all’evento “6 ruote di speranza” ho subito detto il mio “sì” con entusiasmo. Quale ragazzo della mia età non vorrebbe rifarsi gli occhi guardando tutte quelle auto che sfrecciano davanti al tuo sguardo? Ma non si trattava soltanto di quello, sapevo che era un’altra occasione che mi avrebbe permesso di continuare il mio servizio iniziato quest’estate a Lourdes. Ho avuto la fortuna di essere l’accompagnatore di Dario. Ho sentito che il mio compito principale non è stato portarlo da una macchina all’altra per permettergli di effettuare giri in pista, ma è stato fargli compagnia, chiacchierare con lui, discutere delle nostre rispettive fedi calcistiche… dopotutto, cosa vi aspettavate da un’accoppiata interista-juventino? Scherzi a parte, si è instaurato un vero e proprio rapporto d’amicizia. Sono rimasto colpito dall’atmosfera che si respirava. Ho visto molte persone in difficoltà che non facevano altro che divertirsi e sorridere: oltre a dimostrare una grandissima forza d’animo, questo modo di porsi gratifica il volontario e lo ripaga dello sforzo fatto.» (Mattia)
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… ed un ringraziamento che diventa preghiera.
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