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PubblicatoOrtensia Ferraro Modificato 8 anni fa
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Corso di formazione per catechisti dott. Domenica Arrigoni Paullo, 7 marzo 2012
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Programma degli incontri I incontro19 ottobre 2011 “Dal bambino all’adolescente: aspetti psicopedagogici e relazionali. Incrementare interesse, motivazione, attenzione II incontro mercoledì 7 marzo 2012 “Comunicazione efficace: con i giovani e con le famiglie” III incontro mercoledì 18 aprile 2012 “Adolescenza: profilo dell’adolescente, problematiche caratterizzanti questa fase evolutiva”
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L’atto educativo è imprescindibile dall’elemento umano
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L’ Educare presuppone una relazione, un confronto, uno scambio, un mettere in comune, presuppone una comunicazione tra due o più individui.
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Se la comunicazione è carente, è distonica, non è chiara, non funziona, anche l’atto educativo ne risente.
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Nell’educare l’atto comunicativo assume un ruolo centrale L’educatore deve possedere elevate competenze comunicative
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Competenze comunicative e relazionali Cos’è la comunicazione e quando diventa efficace?
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La comunicazione è…. …quella vasta gamma di comportamenti utilizzati in maniera intenzionale per trasmettere informazioni, osservazioni, e per procurare cambiamenti nell’ambiente
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"Comunicazione è tutto ciò che, esplicitamente o implicitamente, incide (modificandoli o rinforzandoli), sugli atteggiamenti e sui comportamenti delle persone". La comunicazione è attività quotidiana di tutti, persone, istituzioni, aziende ecc. che si esplica volontariamente o involontariamente, nei confronti di chiunque si ponga in relazione con chi (o cosa) la attui.
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COMUNICARE DIRE QUALCOSA (Messaggio) Attraverso un canale A QUALCUNO (Destinatario) = METTERE IN COMUNE La comunicazione è uno scambio di informazioni tra individui, che consente di trasmettere il sapere da generazione a generazione, è veicolo culturale.
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La comunicazione è…. Dimensione psicologica costitutiva di ogni essere umano Attività sociale Risposta a bisogni di tipo fisico Contribuisce a formare e consolidare il nostro senso di identità Attività prevalentemente cognitiva
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“Un tempo, neppure troppo lontano, si diceva comunicare con…, mentre oggi si dice semplicemente e con stupefacente disinvoltura comunicare a… e non sembra sia necessario attendersi risposta” (Ferrarotti ). Eppure comunicare è mettere in relazione con l’altro, condividere e in taluni casi influenzare e essere influenzati
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Comunicare è… INVIARE TRASMETTERE TRASFERIRE NOTIFICARE FAR SENTIRE FAR CONOSCERE PARTECIPARE UNIRE METTERE IN RELAZIONE SCAMBIARE ? ?
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La comunicazione può essere considerata da tre punti di vista: il CONTESTO in cui avviene la comunicazione, il CONTENUTO, la RELAZIONE
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CONTENUTO In ogni comunicazione ci sono due livelli : La notizia oggettiva in sè, il dato, l’informazione, l’opinione: COSA SI DICE RELAZIONE Il modo soggettivo di interpretare la notizia rispetto al suo significato relazionale: COME SI DICE Il livello relazionale è una METACOMUNICAZIONE: UNA COMUNICAZIONE SULLA COMUNICAZIONE METACOMUNICAZIONE: UNA COMUNICAZIONE SULLA COMUNICAZIONE CONTENUTO E RELAZIONE
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La comunicazione è quindi un veicolo di messaggi che possono essere fondamentalmente di due tipi: di contenuto, rispetto a ciò che si comunica di relazione, che si focalizza sul modo in cui i partecipanti alla conversazione si vivono mentre si parlano
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Si comunica sia con il linguaggio (comunicazione verbale), sia con il corpo (comunicazione non verbale) COMUNICAZIONE VERBALE modo di esplicare la comunicazione utilizzando il linguaggio, cioè tramite parole pronunciate o scritte COMUNICAZIONE NON VERBALE modo di esplicare la comunicazione attraverso il corpo (postura, gesti, sguardo, tono. La comunicazione non verbale può essere in accordo con quanto enunciato verbalmente ma anche non essere confermato
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Riassumendo: La comunicazione è l’insieme di due livelli di informazioni con veicoli diversi, quello verbale o linguistico, più gestibile e soggetto alla volontà dell’individuo, e quello non verbale appartenente al corpo, molto meno controllabile.
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COMPONENTI COMUNICATIVE VERBALE: cosa dico PARAVERBALE: come lo dico NON VERBALE: cosa dico senza parole
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COMPONENTE VERBALE La comunicazione esiste perchè esiste una relazione tra due o più persone. In una relazione tra due persone non è possibile non comunicare. Anche il silenzio comunica. Fino a che punto l’idea di chi riceve il nostro messaggio è simile all’idea che volevamo trasmettere? La soluzione sta nel comunicare il messaggio in base alle possibilità dell’altro (comprensione, interpretazione, memoria, personalità, motivazione). Il significato della propria comunicazione è nella risposta che si ottiene.
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COMPONENTE PARAVERBALE Riguarda tutto ciò che si osserva o, meglio, si ascolta nel modo di parlare di una persona ( non ciò che dice, ma come lo dice): tono, timbro, volume e ritmo della voce sono le caratteristiche principali di una voce che può quindi essere acuta o grave (tono), sonora o sussurrata (volume), nasale o "a singhiozzo" (timbro), senza pause o lentissima (ritmo).
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USO DELLA VOCE E’ il canale su cui si esercita un minor controllo Rivela in modo più veritiero i reali stati emotivi e gli atteggiamenti interpersonali Può diventare una delle caratteristiche di una persona ( sesso, età, provenienza geografica) “ Con il tono giusto si può dire tutto, con quello sbagliato non si può dire nulla “ ( George Bernard Shaw )
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COMPONENTE NON VERBALE MIMICA, ESPRESSIONE FACCIALE POSTURA PROSSEMICA (distanza, vicinanza tra gli individui) GESTUALITA’ (mani, piedi, gambe, braccia. ecc). SEGNALI AUTOMATICI (arrossire, sudare, dilatazione della pupilla, aumento frequenza cardiaca, ecc.). SEGNALI SOCIALI (abbigliamento, trucco, piercing, tatuaggi).
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La comunicazione non verbale : sistema di comunicazione sociale complesso ed elaborato strettamente legata ad un contesto influenzata da fattori culturali (es: cultura giapponese, del silenzio e della distanza; cultura latina, della parola e della vicinanza ) svolge svariate funzioni utilizza canali autonomi e ben definiti
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Funzioni della comunicazione non verbale Esprimere emozioni Comunicare atteggiamenti interpersonali Presentare se stessi Sostenere, modificare, completare, sostituire il discorso
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MIMICA, ESPRESSIONE FACCIALE Le espressioni del volto hanno la funzione di comunicare le emozioni e gli atteggiamenti interpersonali Sopracciglia : forniscono un costante commento al discorso. Sguardo : rivela soprattutto l’intensità dell’emozione. Posizioni del capo, atteggiamento di labbra, bocca, mento : sostengono ed accompagnano il discorso.
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LA POSTURA riflette: Uno stato d’animo Un atteggiamento Il ruolo o status sociale L’immagine che si ha del proprio corpo
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La distanza interpersonale: la PROSSEMICA
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Orientazione fianco a fianco : indica un certo grado di intimità ed anche atteggiamenti cooperativi Orientazione frontale : è utilizzata in situazioni più formali ed in cui si tende a stabilire un rapporto gerarchico, indica anche atteggiamenti competitivi
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GESTI E MOVIMENTI Le gestualità è collegata al movimento Esistono gesti spontanei, universali e innati, e gesti appresi, con un valore convenzionale tipico di un determinato background culturale, che assumono il loro significato in determinati contesti Le gestualità è collegata al movimento Esistono gesti spontanei, universali e innati, e gesti appresi, con un valore convenzionale tipico di un determinato background culturale, che assumono il loro significato in determinati contesti
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METACOMUNICAZIONE LA METACOMUNICAZIONE PUO’ ESSERE: COERENTE CON IL CONTENUTO. CONTRADDITTORIA CON IL CONTENUTO. IL PIU’ DELLE VOLTE LE METACOMUNICAZIONI SONO NON-VERBALI
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La congruenza Un messaggio è CONGRUENTE quando tutte e tre le componenti (VERBALE, PARAVERBALE e NON VERBALE) sono coerenti, cioè si accordano tra loro nell’esprimere il messaggio. Da noi, cortesia e disponibilità verso la persona sono al primo posto
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L’incongruenza Un messaggio è INCONGRUENTE quando le tre componenti ( verbale, paraverbale, non verbale ) sono incoerenti, cioè sono in conflitto tra loro nell’esprimere il messaggio. Da noi, cortesia e disponibilità verso la persona sono al primo posto
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CONOSCERE I SIGNIFICATI DELLA COMUNICAZIONE NON VERBALE NON SERVE per “ giocare allo psicologo”interpretando le intenzioni dell’interlocutore SERVE per imparare a controllare il proprio comportamento per diventare consapevoli degli effetti che la nostra comunicazione produce negli altri
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La comunicazione diventa efficace nel momento in cui i due interlocutori riescono a trasferirsi informazioni chiare e decodificate In una comunicazione efficace è necessario che gli interlocutori, inoltre, condividano lo stesso linguaggio e gli stessi segni o simboli, lo stesso codice La comunicazione è efficace quando c’è congruenza Una comunicazione efficace presuppone una buona capacità di ascolto
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Chi oggi lavora con le giovani generazioni deve tenere assolutamente conto di questi aspetti; troppo spesso gli scontri generazionali sono determinati da limiti comunicativi
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Ehi, mi passi il sale? Se non mi passi il sale mi arrabbio Passami sto sale! Cameriere, mi porta il sale? Per cortesia, mi passeresti il sale? Scommetto che non mi dici di no se ti chiedo di passarmi il sale Ho bisogno di aiuto: mi passi il sale? Quanto vuoi per passarmi il sale? Lei adesso mi deve passare il sale Devo alzarmi a prendere il sale o si degna di portarmelo Lei? QUANTI MODI DI COMUNICARE!
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Lasciar finire la domanda Rispondere comunque Limitarsi al contenuto, senza commenti, senza esprimere giudizi Dare riconoscimenti positivi non verbali Risposte non lunghe Successivo rilancio allargato COME RISPONDERE ALLE DOMANDE POSTE DA BAMBINI E ADOLESCENTI?
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Saper ascoltare per poter comunicare efficacemente ASCOLTARE IL PUNTO DI VISTA DELL’INTERLOCUTORE ANCHE SE E’ DIVERSO DAL PROPRIO GUARDARE L’INTERLOCUTORE NON PENSARE A COME RIBATTERE MENTRE TI STANNO ANCORA PARLANDO NON GIUDICARE PRIMA DI AVER CAPITO NON INTERROMPERE - LASCIA CHE L’ALTRO SVILUPPI IL PROPRIO PENSIERO FARE DOMANDE PER AVERE ALTRE INFORMAZIONI, SE E’ NECESSARIO PER CAPIRE FARE SINTESI PER VERIFICARE LA COMPRENSIONE ASCOLTARE ATTIVAMENTE: - NON SALTUARIAMENTE - NON SUPERFICIALMENTE ASCOLTARE IL PUNTO DI VISTA DELL’INTERLOCUTORE ANCHE SE E’ DIVERSO DAL PROPRIO GUARDARE L’INTERLOCUTORE NON PENSARE A COME RIBATTERE MENTRE TI STANNO ANCORA PARLANDO NON GIUDICARE PRIMA DI AVER CAPITO NON INTERROMPERE - LASCIA CHE L’ALTRO SVILUPPI IL PROPRIO PENSIERO FARE DOMANDE PER AVERE ALTRE INFORMAZIONI, SE E’ NECESSARIO PER CAPIRE FARE SINTESI PER VERIFICARE LA COMPRENSIONE ASCOLTARE ATTIVAMENTE: - NON SALTUARIAMENTE - NON SUPERFICIALMENTE
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- Abbassa il livello emotivo, riduce stress e tensioni - Fornisce informazioni - Aumenta l’autostima - Maggiore produttività - Riduce le incomprensioni, favorendo rapporti più profondi e soddisfacenti Vantaggi di un ascolto efficace
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Elementi di un processo comunicativo efficace Consapevolezza Obiettivo Ruolo Chi è il nostro interlocutore? Storia della relazione Strumenti utilizzati Contesto Tempo Ascolto
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Per concludere... LA COMUNICAZIONE EFFICACE LA COMUNICAZIONE EFFICACE RIDUCE LE CONSEGUENZE NEGATIVE PRODOTTE DA UNA SITUAZIONE CRITICA AUMENTA I VANTAGGI DI UNA SITUAZIONE FAVOREVOLE
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Inoltre………… LA COMUNICAZIONE EFFICACE LA COMUNICAZIONE EFFICACE FINALIZZATA CONSAPEVOLE CONTESTUALIZZATA CREA INTEGRAZIONE A …..LIVELLO DELLA RELAZIONE EVITA CONFLITTI INUTILI
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