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La Scienza moderna nacque da uomini che avevano ben radicate alcune convinzioni, comuni a tutto il mondo occidentale  senso di positività dell’universo.

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2 La Scienza moderna nacque da uomini che avevano ben radicate alcune convinzioni, comuni a tutto il mondo occidentale  senso di positività dell’universo fisico: il mondo non è mera apparenza, inganno  il mondo non è un insieme caotico di elementi: è cosmo, ordine  esso è strutturato secondo regole stabili  le leggi che regolano il mondo sono conoscibili dall’uomo; per scoprirle non basta l’uso della capacità logica ma ci vuole l’osservazione  idea di ragione come obbedienza alla realtà  centralità dell’uomo  nessun aspetto della natura è tabù  costruttività, tensione a risolvere problemi e a rispondere ai bisogni La Terra e le sfere celesti, una raffigurazione da Les échecs amoureux, codice miniato degli inizi del XVI secolo

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4 Le origini dell’astronomia e di una potente astrologia si collocano nella pianura compresa tra il Tigri e l’Eufrate, dove l’atmosfera limpida fa apparire i corpi celesti più vicini e più potenti rispetto al fosco cielo nordico. I presagi astrologici si estendono anche agli dei locali, che discutono dei destini del paese per volgerli al bene o al male. Tutte le scritte astrologiche finora reperite della biblioteca di Ninive risalgono ad una sola grande opera che, dalle parole di apertura della prima frase ha ricevuto il titolo generale di "Quando Anu Enlil ". Si pensa che essa risalga ad oltre il VII secolo a. C. Le tavole contengono osservazioni sulla luna, sul Sole, sui pianeti Marte, Venere, Giove e Saturno, presagi per giorni foschi e notti buie, pronostici fatti sulla base dei venti e delle condizioni meteorologiche. I BABILONESI

5 GLI EGIZI Nei papiri egizi sparsi in vari musei del mondo troviamo il primo abbozzo di “metodo scientifico". È quello applicato nelle descrizioni dei casi di chirurgia, ove sono indicate un'anamnesi, una diagnosi ed una terapia chirurgica, il tutto descritto nei minimi particolari: la preparazione del paziente, la strumentazione usata, la tecnica operatoria, la prognosi ed il decorso post- operatorio. Gli Egizi erano molto esperti di anatomia grazie anche alle diffuse pratiche dell’imbalsamazione e della mummificazione. Essi però non applicavano gli stessi principî nel campo della medicina generale: così, i papiri di terapia medica egizia sono improntati soprattutto a pratiche legate al superstizioni e a credenze religiose. dei terreni, inondati ogni anno dal Nilo. Nei papiri appaiono determinazioni di aree e di volumi, risoluzioni di problemi. Per calcolare lo scorrere del tempo gli Egizi utilizzarono anche le clessidre, sia ad acqua che a sabbia, le meridiane, l’orologio ad acqua. Svilupparono numerose conoscenze matematiche, necessarie per le attività pratiche, per la misurazione dei campi e

6 Gli antichi Egizi e i Babilonesi, con le loro osservazioni e le conoscenze acquisite, non pervennero a creare scienza. Gli Egizi si mossero prevalentemente su un piano empirico-pratico, in cui era assente la capacità teorica di trovare un collegamento stabile tra le cause e gli effetti dei fenomeni. I Babilonesi crearono invece un sapere di tipo magico-mitologico.

7 Esso fu definito «sapienza» (sophia), «verità» (alétheia) e «scienza» (epistéme). I primi che tentarono di sganciarsi dal mito e dall’osservazione empirico - pratica della natura per un sapere improntato all’ uso del logos e che pertanto fosse stabile, tendenzialmente definitivo, verificabile, universale, necessario, furono i Greci.

8 Il primo “saltatore” Talete di Mileto, (624-548 a.C.) fu il primo – a nostra conoscenza – che nacque animista e morì scienziato e filosofo. Disse che l’acqua è il principio di tutte le cose. Osservando la natura, previde con molto anticipo un grande raccolto di olive e monopolizzò a proprio vantaggio i frantoi, diventando ricco. Previde inoltre un’elissi di sole. Malgrado la sua capacità di fare previsioni, morì d'insolazione, per essere stato obbligato a rimanere senza cappello sotto il sole, durante i Giochi Olimpici. A lui si fa risalire il famoso Teorema di Talete.


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