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PubblicatoDorotea Orlando Modificato 8 anni fa
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Michael Foucault “Sorvegliare e punire” LA PUNIZIONE
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XVII Secolo Inizia a cambiare il concetto di punizione: abituato a “veder sgorgare il sangue” il popolo impara presto che “non può vendicarsi che col sangue” La giustizia penale invece di vendicare deve PUNIRE
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Si avverte su più fronti la necessità di una RIFORMA DELLA GIUSTIZIA Eliminando il supplizio della punizione,non si tratta di punire MENO ma punire MEGLIO Necessità di CONTROLLARE e RICODIFICARE tutte le pratiche lecite
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Teoria del contratto : Insieme alle leggi della società, il cittadino accetta anche quelle che rischiano di punirlo. Criminale: colui che ha rotto questo patto Nemico dell’intera società Il diritto di punire è stato spostato dalla vendetta del sovrano alla difesa della società
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IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE “Bisogna punire esattamente abbastanza per impedire” La pena deve rinviare al crimine commesso ma in modo discreto e possibilmente impedire ogni eventuale recidiva
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REGOLE SU CUI SI FONDA IL POTERE DI PUNIRE Regola della quantità minimale:legata al crimine l’ idea di uno svantaggio,esso smette di essere desiderabile dal criminale Regola dell’idealizzazione insufficiente: se il crimine è favorito dal raggiungimento di un vantaggio, l’ efficacia della pena sta nello svantaggio che ci si aspetta Regola degli effetti laterali: gli effetti più forti della pena devono essere esercitati su coloro che non hanno commesso il crimine (posizione di Beccaria in “De delitti e delle pene”)
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Regola della certezza perfetta: le leggi che definiscono le punizioni ai crimini devono essere chiare,scritte in modo da non ammettere ignoranza Regola della verità comune: la verità del crimine può essere ammessa solo se effettivamente provata tramite ricerca empirica. Regola della specificazione ottimale: classificazione di tutte le infrazioni in un codice
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GRANDE IMPORTANTE CAMBIAMENTO: SPOSTAMENTO DEL POTERE DA CORPO AD ANIMA Sottomissione del corpo tramite il controllo delle idee “[…]Un despota imbecille può costringere gli schiavi con catene di ferro; ma un vero politico li lega assai più fortemente con la catena delle idee”
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XII Sec. : progressiva diffusione della carcerazione che anche se inizialmente non vista sempre in modo sempre positivo La prigione passa da mezzo per l’affermazione dell’ abuso di potere del sovrano (soprattutto contro oppositori) a mezzo per punire l’ illegalità comune
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Primo modello = carcere di Rasphius di Amsterdam Stretto impiego del tempo = lavori forzati Sistema di divieti ed obblighi Sorveglianza continua Letture spirituali
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IL MODELLO TROVA RISCONTRO IN 3 SITUAZIONI: Modello olandese Casa di forza di Gand: recupero attraverso il lavoro. Modello inglese (Glouchester) Principio del lavoro + isolamento. A partire da questo il detenuto può fare ritorno in se stesso e riscoprire il bene nella sua coscienza. Modello americano (Filadelfia)Occupazione del detenuto,isolamento non totale, moderazione della pena in base al comportamento
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DI FATTO ALLA FINE DEL XVII SEC. COESISTONO MODI DIVERSI DI ORGANIZZARE IL POTERE DI PUNIRE : Vecchi diritto monarchico Punizione = cerimoniale di sovranità. Evento pubblico,vendetta, effetto di terrore. Nuove posizioni dei giuristi Punizione = mezzo di riqualificare il condannato a fornire il reinserimento nel patto sociale. La pena non serve ad annullare il crimine ma pervenire il suo ripetersi
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STUDENTI : Roberto Paolini Valerio Guadagnoli Angelo Ranalli Mirko Orsatti Enea Carullo Marzia Apera Federico Ceci Realizzatori lavoro grafico: Veronica Di Benedetto, Luca Di Marco
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