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PubblicatoIsabella Santoro Modificato 8 anni fa
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Prof.ssa Raffaella Morselli A.A. 2014/2015 Corso di Laurea triennale in Scienze della Comunicazione* Scienze del Turismo (mutua sul II modulo di Linguaggi artistici e musicali)** Insegnamento: Linguaggi artistici e musicali – (II modulo)* - II anno Storia dell’Arte** - II anno 6 crediti Inizio lezioni: martedì 23 settembre 2014 Termine lezioni: giovedì 18 dicembre 2014
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Circa un miliardo e 600 milioni di persone al mondo vive attualmente senza accesso alla rete elettrica. Molti si affidano alle lampade a cherosene per avere luce, ma il cherosene è costoso e rappresenta un rischio per la salute. Una bambina di dieci anni che fa i compiti di sera alla luce di una lampada a cherosene inala una quantità di emissioni tossiche pari al fumo di 40 sigarette al giorno. Ciò che affascina dell’energia solare è che prende qualcosa che appartiene a tutti, ovvero il sole, e lo mette a disposizione di ognuno. Sostituendo le lampade a cherosene con le lampade Little Sun, una famiglia che vive in aree off-grid può ridurre i costi di illuminazione del 90% nel giro di tre anni usufruendo allo stesso tempo di una fonte di illuminazione dieci volte più intensa nonché qualitativamente migliore. Con 5 ore di luce solare naturale Little Sun è in grado di produrre luce per una serata intera. Olafur Eliasson, Little Sun, 2012 «Ho sempre pensato che la luce fosse ben più di una fonte di illuminazione»
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Olafur Eliasson, Little Sun, 2012 Vincent Van Gogh «Mangiatori di patate», 1885 «Ho cercato di sottolineare come questa gente che mangia patate al lume della lampada, abbia zappato la terra con le stesse mani che ora protende nel piatto, e quindi parlo di lavoro manuale e di come essi si siano onestamente guadagnato il cibo» (aprile 1885) «Little Sun illumina i gesti della vita quotidiana come cucinare, mangiare, leggere, scrivere, vedere e osservare; ma anche opportunità di studio, incontro, fruizione estetica, lavoro e commercio»
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#selfie Nel ricco Dopoguerra dell’Occidente, nelle strade e nelle case iniziarono a entrare «oggetti» inesistenti fino a pochi anni prima, ma subito vissuti come INDISPENSABILI: automobili utilitarie, poster, frigoriferi, lavatrici, detersivi, cibo in scatola e bevande confezionate. PAG. 355 « La vera svolta che ha cambiato le coordinate di fondo della ricerca artistica definibile come strettamente contemporanea, i cui aspetti più significativi sono ancora uno stimolo vitale per la complessa e articolata situazione attuale, inizia sia in Europa sia in America più o meno nella seconda metà degli anni Cinquanta, sviluppandosi nel decennio successivo. Tale svolta va in direzione di un definitivo sfondamento dei confini tradizionali della pittura e della scultura […]. E si caratterizza attraverso un coinvolgimento concreto della realtà oggettuale quotidiana; un’apertura provocatoria della cultura d’élite all’universo della cultura di massa; un nuovo e più diretto rapporto fra arte e vita, in termini di interventi performativi e di installazioni ambientali […]» Francesco Poli
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Théodore Géricault La zattera della Medusa, 1819 …un’apertura provocatoria della cultura d’élite all’universo della cultura di massa; un nuovo e più diretto rapporto fra arte e vita, in termini di interventi performativi…
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Masaccio (1401 – 1428). “Trinità”(1426-28). Firenze, Santa Maria Novella “Ma quel che vi è bellissimo, oltre alle figure, è una volta a mezza botte tirata in prospettiva, e spartita in quadri pieni di rosoni che diminuiscono e scortano così bene, che pare che sia bucato quel muro”. (Vasari) Nicolas Bourriaud Estetica relazionale «Io fu già quel che voi sete: e quel ch'i' son voi a[n]co[r] sarete".
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ANALISI GRAFICA Leonardo da Vinci.”Ultima cena” (1495-98). Milano, Chiesa di Santa Maria delle Grazie (refettorio).
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Christian Marclay. The Clock, 2011
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Andrea Pozzo. “Gloria di Sant’Ignazio”. (1691-94) Roma, chiesa di Sant’Ignazio James Turrell Sky Space I, 1976 Villa Panza, Biumo, Varese
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Rispondendo a questa invasione degli oggetti, incominciarono a diffondersi opere che li includevano: dalle carcasse di automobili ai manifesti strappati. Era la nuova forma assunta dal Realismo: la realtà non sarebbe più stata «rappresentata», ma spesso più semplicemente scelta, modificata e «presentata». Lo spunto veniva tratto dal fumetto, dalla fotografia da rotocalco, dal cartellone pubblicitario. PAG. 355 Il Nuovo Realismo Louise Nevelson (1899-1988) «Royal Tide» IV 1959-1960 «Scaffali pieni di ricordi»
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Il fenomeno più appariscente nato da queste premesse fu, però, un completo superamento dell’idea stessa di «opera», con la nascita di ciò che è noto sotto il nome HAPPENING, «accadimento». PAG. 356 Allan Kaprow (1927-2006) Yard (1961) Nel 1958 Allan Kaprow organizzò i suoi primi happening: un’azione nella quale la distinzione tra pubblico e artista andava perduta, essendo tutti chiamati a interagire. La componente teatrale era molto forte, ma a differenza di quanto accade a teatro, il pubblico doveva prendere parte all’azione e non era prevista una regia dogmatica come invece accadde nelle più tarde performance. PAG. 356 Allan Kaprow (1927-2006) Diciotto happening in sei parti (1959) – Rueben Gallery New York
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Estetica relazionale Rirkrit Tiravanija “L’incontro con l’opera non genera tanto uno spazio quanto una durata” (Nicolas Bourriaud)
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FLUXUS Un’aggregazione più o meno spontanea di artisti, nata nell’ambito di un festival musicale in Germania nel 1962 Non si trattò di un movimento artistico nel senso proprio, anche perché il solo punto fermo della compagine fu non avere punti fermi: non considerarsi un gruppo prestabilito, non avere regole di appartenenza, non considerare importanti gli steccati che dividono musica, arte visiva, teatro e altre discipline creative per favorire invece il «flusso» di persone, di tematiche e di metodi. Nam June Paik, destinato a essere ricordato come l’iniziatore della Videarte P. 357
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Alessio Chierico, Trā ṭ aka, 2014
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Jasper Johns Three Flags, 1958 Un’indagine sulla natura della pittura «Dipingere una bandiera significa occuparsi di una bandiera, ma non meno di quanto ci si occupi della pennellata o di un colore o della fisicità della pittura» Il NEW DADA americano
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Jasper Johns Painted Bronze II: Ale Cans, 1964
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1951, Robert Rauschenberg (1925 – 2008), White Painting 1952, John Cage (1912 – 1992), 4’33’’ Queste opere volevano riflettere proprio l’accidentalità e l’immanenza e agire, come Rauschenberg stesso dichiarò, «nell’intercapedine che separa arte e vita». PAG. 361
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Mark Napier p-Soup “una zuppa primordiale di grafiche animate”
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Robert Rauschenberg, Bed, 1955
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Neodadaismo > America Nouveaux Réalisme > Europa Le opere partono da un brandello di archeologia del presente, un comune segno dei tempi da presentare al futuro. PAG. 363
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César, Compressione «Ricard», 1962
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Mimmo Rotella (1918-2006), Marilyn, 1963 «Strappare i manifesti dai muri è la sola soddisfazione, l’unico mezzo per protestare contro una società che ha perso il gusto per il cambiamento e per le favolose trasformazioni»
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