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PubblicatoVittorio Galli Modificato 8 anni fa
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Economia del risparmio e della Previdenza II Modulo Intervento pubblico e protezione sociale
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Programma 1. nascita e evoluzione dei sistemi di welfare state; 2. analisi economica dell’intervento pubblico e della prestazione dei servizi sociali; 3. modelli di welfare state in Europa; 4. evoluzione e caratteri delle politiche sociali in Italia.
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Definizione di Welfare State (Stato Sociale) Con l’espressione “Stato sociale” si intende l’insieme delle iniziative assunte dai vari paesi nell’ambito dell’assistenza, della previdenza, della sanità, della regolamentazione del lavoro e, più in generale, per la tutela dei ceti più deboli. “Stato Sociale” è una espressione in apparenza di facile determinazione ovvero lo stato in cui il potere politico si interessa concretamente delle condizioni materiali e intellettuali dei cittadini, assicurando loro livelli accettabili di lavoro, di reddito, di salute, di istruzione. Immagine in realtà più controversa se si guarda alla storia del suo sviluppo e delle idee che lo hanno accompagnato, alla fisionomia mutevole dei suoi elementi e degli scopi ad esso assegnati.
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Sinonimi dell’espressione Stato sociale: Welfare State : stato del benessere, sottolinea il carattere positivo attribuito alla sua introduzione; storicamente identifica i sistemi di sicurezza sociale degli anni quaranta nel Regno Unito; Stato assistenziale: viceversa contrassegna il connotato negativo spesso attribuito dai suoi detrattori alla sua presenza. Politiche sociali: ugualmente è un concetto non rigidamente definito,dalla interpretazione ampia della tradizione anglosassone (sotto questa voce sono comprese la previdenza, l’assistenza sociale, la sanità, l’istruzione e le politiche abitative), alla lettura più restrittiva degli studiosi tedeschi (sotto questa voce includono soltanto la previdenza e l’assistenza sociale).
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Politiche costitutive dello Stato sociale Italiano Comprendono gli interventi pubblici nei settori: Istruzione: tappa fondamentale l’istituzione della scuola media dell’obbligo nel 1962; Sanità: in essa ricadono le cure mediche, i ricoveri ospedalieri e la fornitura di prodotti farmaceutici; tappa fondamentale l’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale nel 1978; Protezione sociale (tappa fondamentale l’introduzione delle pensioni sociali) che comprende: Previdenza sociale: si riferisce ai principali schemi assicurativi obbligatori (vecchiaia, invalidità, infortuni sul lavoro, malattie professionali, disoccupazione, maternità e assegni familiari). Assistenza sociale: comprende varie forme di tutela a favore di categorie di cittadini che si trovano in situazioni di bisogno.
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Obiettivi dello stato sociale Lo Stato sociale serve a: attenuare le differenze tra le opportunità offerte dall’esistenza, raggiungere una maggiore equità nei rapporti tra generazioni, a correggere le disuguaglianze dovute alla razza, al genere o alle condizioni di salute. In sintesi mira ad aiutare l’individuo a redistribuire il reddito nel suo ciclo di vita e a fornire un senso di sicurezza a tutti i cittadini “il guadagno offerto dallo stato sociale è l’universale riduzione dell’incertezza con cui devono confrontarsi gli individui” (Haveman, 1985)
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Soggetti Nell’evoluzione storica si è assistito alla progressiva dilatazione dei soggetti coinvolti: dalle misure sociali a favore dei poveri, ai lavoratori occupati, fino alla generalità dei cittadini.
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Le radici storiche del Welfare State Forme di assistenza e protezione sociale per garantire la copertura degli individui dalle più diffuse avversità e condizioni di disagio si diffondono nel corso delle varie epoche storiche. Nell’età pre-industriale costituiscono esempi i Monti di Pietà sorti in Italia già prima del cinquecento e le forme di assistenza ai poveri delle Poor Laws inglesi alle soglie del seicento. Maggior parte delle iniziative basate sulla carità privata.
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Caratteri delle istituzioni assistenziali Tutte le istituzioni a carattere assistenziale che sorgono fino a metà ottocento : sono ad amministrazione autonoma offrono servizi di vario tipo Ricevono risorse tramite carità privata, contributi dei datori di lavoro e dello Stato tramite la fiscalità generale. Da rilevare: nel tempo cresce il ruolo dello Stato nel perseguimento dei fini sociali di assistenza.
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Passaggio al modello statale di sicurezza sociale A partire dagli anni ottanta del XIX secolo intensa stagione di riforme sociali in Europa e affermazione di un nuovo ruolo da parte dello Stato Germania (cancelliere Bismarck), 1883- 1889: Introduzione di uno schema di assicurazioni (circoscritte ai lavoratori) a carattere obbligatorio gestite sotto il controllo pubblico contro le malattie, gli infortuni e l’invalidità e vecchiaia. Con questo atto la sicurezza sociale diviene un diritto del lavoratore, garantito dallo Stato. Il modello costituisce il primo esempio di Stato sociale moderno.
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Elementi del Modello tedesco (occupazionale ) Obbligatorietà: sancisce l’istituzionalizzazione delle assicurazioni occupazionali che diventano misure di routine. Finanziamento: con contributi a carico dei lavoratori e dei datori di lavoro, e il sostegno finanziario dello Stato(Ritter, Storia dello Stato sociale, p.62). Distinzione tra le questioni previdenziali, cioè quelle che rientrano nella nuova disciplina sulle assicurazioni obbligatorie, e quelle meramente assistenziali. Implicitamente, con l’assicurazione sociale si riconosce l’esistenza di cause sociali di bisogno di cui il singolo non è responsabile e che il perseguimento del benessere individuale è compito della società (Ritter, p.63-64).
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Diffusione in Europa Diffusione in Europa, in forme varianti, del modello tedesco delle assicurazioni sociali a carattere obbligatorio rivolte alla generalità dei lavoratori sotto la responsabilità pubblica. Le assicurazioni volontarie per gruppi sociali sono gradualmente sostituite da assicurazioni obbligatorie estese anche alla massa di operai non qualificati. Nel 1914 su 32 assicurazioni rilevabili su 14 paesi europei (tra infortuni, malattia e pensioni di vecchiaia), 18 erano obbligatorie e 14 volontarie.
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Quadro Europeo a metà anni venti: Sistema di protezione sociale imperniato sulla copertura di 4 tipologie di rischio (infortuni sul lavoro, malattia o maternità, invalidità e vecchiaia, disoccupazione). Tali assicurazioni potevano essere a carattere obbligatorio o facoltativo. Il finanziamento poteva assumere la forma a copertura occupazionale (tutela rivolta ai lavoratori tramite versamento di contributi), o a copertura nazionale o statale (tutela rivolta a garantire a tutti i cittadini in caso di bisogno un reddito medio) finanziata tramite prelievo fiscale (forme presenti nei paesi scandinavi).
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New Deal e il concetto di Social Security Grande crisi del 1929 e adozione di politiche sociali nell’ambito il piano di riforme economiche e sociali promosse dal presidente americano Franklin Delano Roosevelt fra il 1933 e il 1937, (New Deal): le riforme a carattere sociale sono inserite in un programma che per la prima volta è indicato con il termine social security (insieme dei provvedimenti di legge, principalmente contro la disoccupazione e la vecchiaia, volti a assicurare a tutti i ceti sociali una esistenza dignitosa e libera dal bisogno). Ugualmente, per la prima volta il provvedimento a carattere sociale è utilizzato anche come strumento anticiclico e di sviluppo, nel quadro della nuova filosofia economica Keynesiana.
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Il modello statale di sicurezza sociale Gran Bretagna 1942: Progetto di riforma del sistema di sicurezza sociale noto come Piano Beveridge (nome dell’autore della relazione finale). Il piano introduce due principi: 1.l’universalità (applicazione a tutti i cittadini) 2.l’ onnicomprensività (assicurazione di un reddito minimo garantito nei confronti di qualsiasi evenienza avversa )
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Affermazione del welfare state I modelli che si affermano in Europa: modello tedesco (adottato anche in Belgio e Francia) basato sulla copertura assicurativa obbligatoria dei lavoratori; modello scandinavo di assicurazione nazionale che tutela tutti i cittadini, comunemente fatto risalire ai progetti di riforma inglese di Lord Beveridge; Casi misti ( tra cui la Gran Bretagna). Nel secondo dopoguerra il sistema nazionale di assicurazione in molti paesi viene esteso alla previdenza sanitaria.
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Periodo d’oro del welfare state Inizia alla fine del secondo conflitto mondiale e raggiunge il suo culmine tra gli anni sessanta e la prima metà anni settanta: in tutti i paesi avanzati la spesa a fini sociali in rapporto al Pil cresce in misura considerevole. Fattori: la forte espansione economica che spinge verso politiche di redistribuzione della ricchezza; l’affermazione di politiche economiche di impronta keynesiana basate sul convincimento che l’intervento pubblico costituisca lo strumento per realizzare il miglioramento delle condizioni economiche e sociali dei sistemi capitalistici, in particolare per quanto riguarda i livelli di occupazione. Caratteristica del welfare State di questo periodo è l’intreccio tra politiche di pieno impiego e politiche sociali.
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Spesa sociale in percentuale del PIL in alcuni paesi dell’area occidentale Paese Francia Germania Italia Svezia Danimarca Belgio Gran Bretagna Stati Uniti 1960 13,2 15,4 12,0 12,2 11,1 15,3 10,4 6,8 1970 15,3 17,0 16,3 18,8 16,4 18,1 13,8 9,6
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Modelli storici di welfare state
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Sintesi: Fattori che spiegano la nascita del moderno Welfare State Rivoluzione industriale e processo capitalistico di sviluppo; Crescita demografica e aggravamento dei problemi di sicurezza; Affermazione del ruolo dello Stato nazionale e crescita dei poteri statali; Ampliamento del suffragio elettorale.
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I sistemi assicurativi in Europa Molteplicità di modelli, in particolare rispetto alla loro estensione di copertura del rischio, ma generalmente è comune l’ordine cronologico di introduzione dei rischi protetti: 1.Assicurazione antinfortuni 2.Assicurazione di malattia e vecchiaia 3.Assicurazione pensionistica 4.Assicurazione di disoccupazione
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Caratteri del modello di Welfare State a metà degli anni settanta Divrsità di appliDivrsità di appli Programmi previdenziali con diversità di modalità di applicazione da paese e paese che comprendono: Politiche previdenziali Fornitura di servizi (Istruzione e Sanità) Strumenti prevalenti utilizzati: Impresa pubblica Programmazione economica (Nazionalizzazioni in alcuni settori fondamentali)
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Principali Risultati Ampliamento del livello di scolarizzazione Innalzamento della vita media Estensione dei servizi e miglioramento della qualità di vita Diminuzione delle disuguaglianze distributive
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Bibliografia consigliata V.Zamagni, Funzioni e strumenti del Welfare state in prospettiva storica, in D. Da Empoli – G.Muraro, Verso un nuovo Stato Sociale, franco Angeli, 1997.
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