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PubblicatoIppolito Ceccarelli Modificato 8 anni fa
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Il genere lirico nella letteratura italiana
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La culla della lirica occidentale è la Grecia, dove il termine indicava una poesia accompagnata dal suono della lira. LIRICA TROVADORICA PROVENZALE La poesia trovadorica (dal verbo provenzale trobar, e cioè “poetare, fare poesia”) fiorisce alla fine del XI secolo nelle corti di Provenza (la regione della Francia meridionale) Si sviluppa dal secolo XI fino ai primi decenni del XIII. I poeti provenzali “ trovatori” scrivono le poesie in lingua d’oc e accompagnano le loro poesie col liuto Creano forme metriche complesse (la canzone, la ballata, la sestina...) LA TEMATICA- domina il vagheggiamento della donna ritualizzato secondo i canoni complessi dell’amor cortese: L’idealizzazione della donna; la complessa tensione di un desiderio che avampa e nel fratempo si frena e sublima – sono motivi estranei all’eros greco e propri dell’Europa cristiana Si tratta di un sentimento puro dell'anima rivolto ad una donna irraggiungibile un sentimento che può realizzarsi anche senza il contatto diretto con la donna amata _______________________________________________________________ la culla-kolijevka vagheggiare-priželjkivati occidentale-zapadni il vagheggiamento- priželjkivanje, č ežnja accompagnato-pra ć en, popra ć en ritualizzato-ritualiziran il liuto-lutnja il canone-kanon
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LA SCUOLA SICILIANA In Italia, il tema dell'amore fu trattato in maniera simile dai poeti della Scuola siciliana erano i primi ad usare la lingua volgare nella lirica d'amore si riunivano alla corte palermitana di Federico II di Svevia LA TEMATICA: i temi principali sono ripresi dalla lirica trobadorica e provenzale ma l’ambiente politico e sociale in Sicilia è diverso da quello provenzale I poeti siciliani vivono in una realtà cortigiana e non feudale e questo fatto determina significativi cambiamenti sono quasi tutti funzionari di stato (a differenza dei trovatori provenzali che provenivano dalle diverse classi sociali ) i poeti “siciliani” cantano dell’amore cortese rivolto ad una donna che è da tutti ritratta allo stesso modo: bionda la testa, chiaro il viso, nobile il sentimento "rosa profumata, "stella lucente" sono gli epiteti più comuni nelle loro poesie
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rifiutano i temi dell'esaltazione delle imprese militari, gli insegnamenti morali, la polemica politica, la satira dei costumi accettano solo l'amore cortese e intendono la poesia solo come evasione intellettuale la tendenza amorosa comprende la passionalità che rende "schiavi d'amore“ è presente il dolore per il distacco dall'amata, l'esitazione a manifestare il proprio amore, le lodi della donna, il biasimo per i maldicenti-indiscreti-invidiosi è presente anche il tema della lontananza Le principali strutture metriche della poesia siciliana: la canzone, la canzonetta e il sonetto La lingua usata è il volgare siciliano gli esponenti più rappresentativi della scuola sono Iacopo (Giacomo) da Lentini e Pier delle Vigne.
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Il Medioevo La poesia del Duecento 1.Poeti siciliani 2.Scuola toscana 3.Poeti comico- realistici 4.Poeti del Dolce Stil Novo Le tre “colonne” del Trecento Dante Alighieri Giovanni Boccaccio Francesco Petrarca
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POETI SICULO TOSCANI (SCUOLA TOSCANA) si chiamano siculo-toscani questo nome sottolinea gli elementi di continuità e di novità rispetto alla tradizione si ispiravano alla poesia siciliana e a quella provenzale, recuperandone moduli espressivi e tematiche dominanti La realtà socio politica in cui si inserirono era molto diversa da quella feudale della lirica provenzale si trattava di una realtà fatta di comuni prosperi economicamente ma in continua lotta tra loro Si trattava di intellettuali che avevano coscienza della loro autonomia da ogni forma di condizionamento esterno (soprattutto la chiesa) hanno ampliato le tematiche trattate dai poeti siciliani: trattavano anche il tema morale, civile, politico e religioso Il più importante tra questi poeti fu Guittone d'Arezzo Il suo stile era caratterizzato da un grande sperimentalismo
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DOLCE STIL NOVO Il “Dolce stil novo” si afferma tra il 1280 ed il 1310 a Firenze il suo precursore è il poeta bolognese Guido Guinizzelli gli esponenti principali sono Dante Alighieri e Guido Cavalcanti, entrambi fiorentini l’originalità della nuova poetica e anzitutto nei temi e riguarda due punti essenziali: che cos’è e come agisce l’amore? Per gli stilnovisti l’amore non è semplice corteggiamento, ma nobilitazione interiore, adorazione di una donna che non è più come un angelo, ma è un angelo. Amore, poesia ed elevazione spirituale sono tre aspetti di un unico valore supremo: la gentilezza. Sul piano stilistico la novità riguarda la ricerca di purezza e di musicalità.
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Gli stilnovisti portano a perfezione il processo di spiritualizzazione del sentimento dell'amore ritengono che la nobiltà non sia una virtù che si possa ereditare dagli antenati, ma una conquista personale ritengono che la donna possa influire molto nel perfezionamento morale dell'uomo amato Ne consegue che solo chi è fatto nobile da Natura può amare; anzi non può non amare, perché "al cor gentil ripara sempre Amore", come dice il bolognese Guinizelli, l'iniziatore del movimento la donna degli stilnovisti non vale tanto per la bellezza fisica (che pure possiede in modo egregio e della quale si serve per attirare l'uomo) quanto per la virtù che emana dalla sua presenza
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LA NASCITA DELLA POESIA LIRICA IN VOLGARE IN ITALIA SCUOLA SICILIANA LIRICA RELIGIOSAPOESIA COMICO- REALISTICA DOLCE STIL NOVO Prima metà del 12001200-1300Seconda metà del 1200Fine 1200 Sicilia – Corte di Federico II UmbriaComuni toscani (Firenze, Siena) Bologna-Firenze Temi: Amore cortese (sul modello della lirica provenzale) Temi: Lode a Dio e alla sua creazione Esaltazione della povertà Temi: Temi legati alla vita quotidiana Parodia dei valori (famiglia, chiesa, amore cortese) Lessico popolare Temi: Concetto di gentilezza - solo gli uomini nobili d’animo (gentili) possono amare L’amore porta a un miglioramento morale Donna angelo – la donna spinge l’uomo ad elevarsi moralmente e spiritualmente Federico II Pier delle Vigne Iacopo da Lentini San Francesco Iacopone da Todi Cecco AngiolieriG.Guinizelli G.Cavalcanti Dante Alighieri
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La poesia giocosa e burlesca Intesa come sotto-genere della lirica intesa in senso lato con la quale intrattiene un rapporto di parodia I motivi ricorrenti sono la donna, la taverna e il dado Il primo gruppo si forma in Toscana nella seconda metà del Duecento Cecco Angiolieri Rustico Filippi Meo de Tolomei Sviluppo successivo: 400’ e 500’ – l’intipetrarchismo 700’ Gozzi, Parini
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Dante Alighieri (1265-1321)
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Dante Alighieri, Vita nuova La Vita nuova (Vita nova) è la prima opera di Dante Alighieri Si tratta di una raccolta di 31 liriche (25 sonetti, 1 ballata, 5 canzoni) e 42 capitoli in prosa I capitoli in prosa rappresentano da un lato la narrazione vera e propria e dall'altro servono da spiegazione dei componimenti lirici Le liriche furono scelte fra quelle che Dante aveva composto dal 1283 e 1293 in onore di diverse figure femminili e, soprattutto, per Beatrice Le poesie descrivono tre momenti fondamentali della vita dell'autore: La prima fase in cui Beatrice gli concede il saluto, fonte di beatitudine e salvezza la seconda fase n cui ciò non gli è più concesso, cosa che arreca in Dante una profonda sofferenza la terza fase in cui Beatrice muore e il rapporto non è più tra il poeta e la donna amata, ma tra il poeta e l'anima della donna amata Dante narra di incontrare per la prima volta Beatrice quand'egli aveva appena nove anni e nove mesi e lei nove anni e tre mesi il numero nove, evidente richiamo alla Trinità appare diverse volte nell'opera: rappresenta il miracolo
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Francesco PETRARCA (1304-1374)
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F. Petrarca, Canzoniere Consiste di 366 componimenti lirici in volgare, scritti in momenti diversi, nell’arco di un lungo periodo (1330-1365), secondo una struttura di tipo diaristico L’opera è divisa in due parti: “In vita di Madonna Laura” e “In morte di Madonna Laura” Tra le forme metriche prevalgono sonetti e canzoni ma sono presenti anche ballate e madrigali. È una poesia severamente controllata e selezionata Ogni singolo elemento fonico, ritmico, sintattico, lessicale e retorico concorre alla costruzione di una perfetta armonia Tra le figure retoriche molto frequenti sono: enjambement, aferesi, apocope, asindeti, polisindeti, parallellismi, antitesi, chiasmi, antonomasie, metafore, ossimori...
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UMANESIMO QUATTROCENTO Riscoperta dei “CLASSICI” greco-latini E’ il secolo di Leonardo Da Vinci, di Lorenzo Il Magnifico e delle corti Angelo Poliziano Luigi Pulci Matteo Maria Boiardo
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Angelo POLIZIANO (1454-1494)
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Matteo Maria BOIARDO (1441-1494)
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RINASCIMENTO Cinquecento I “CLASSICI” greco-latini diventano un modello POESIAPROSA Ariosto Tasso MachiavelliGuicciardini
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Ludovico ARIOSTO (1474-1533)
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Torquato TASSO (1544-1595)
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BAROCCO Seicento E’ il secolo delle “stravaganze”artistiche ma anche della nascita della scienza POESIAPROSA Marino Tassoni GalileiCroce
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Giovan Battista MARINO (1569-1625)
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Alessandro TASSONI (1565-1635)
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NEOCLASSICISMO Settecento: la corrente più importante è quella dell’Arcadia E’ il secolo dell’Illuminismo e delle grandi rivoluzioni (quella francese e quella industriale) ma anche del “nuovo” teatro POESIA TEATRO Monti PariniAlfieri Goldoni
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Vincenzo MONTI (1754-1828)
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Giuseppe PARINI (1729-1799)
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OTTOCENTO Tre i massimi rappresentanti della letteratura italiana E’ il secolo del Romanticismo e del Risorgimento Foscolo Leopardi Manzoni
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Ugo FOSCOLO (1778-1827)
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Giacomo LEOPARDI (1798-1837)
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Tra OTTOCENTO e NOVECENTO E’ un momento di grandi cambiamenti Il legame con la tradizione poetica italiana Carducci Il Decadentismo poetico di La prosa realistica dei Veristi Verga Pascoli D’Annunzio
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Giosuè CARDUCCI (1835-1907)
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Giovanni PASCOLI (1855-1912)
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Gabriele D’ANNUNZIO (1863-1938)
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IL PRIMO NOVECENTO E’ un momento di grandi cambiamenti E’ il secolo delle guerre mondiali e delle avanguardie artistiche Un nuovo modo di fare “poesia” Ungaretti Due scrittori di dimensione europea Svevo Pirandello Montale Saba Ermetismo
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Giuseppe UNGARETTI (1888-1970)
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Eugenio MONTALE (1896-1981)
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Umberto SABA (1883-1957)
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