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LA PREPARAZIONE PREOPERATORIA AMBULATORIALE: Ruolo dell’infermiere

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Presentazione sul tema: "LA PREPARAZIONE PREOPERATORIA AMBULATORIALE: Ruolo dell’infermiere"— Transcript della presentazione:

1 LA PREPARAZIONE PREOPERATORIA AMBULATORIALE: Ruolo dell’infermiere
UCO di Chirurgia Generale - Trieste Direttore prof. Nicolò de Manzini

2 Come si entra a far parte della “lista di attesa”
VISITA CHIRURGICA AMBULATORIALE: Diagnosi e indicazione all’intervento chirurgico TIPOLOGIE DI UTENTI: Persona con patologia benigna Persona con patologia tumorale Persona candidata a intervento bariatrico

3 PROTOCOLLO DI PREPARAZIONE
Esami svolti prima o subito dopo la visita chirurgica ESAMI RADIOLOGICI (ECO, TC, RMN....) ESAMI ENDOSCOPICI (EGDS, COLONSCOPIA, ev. BIOPSIE....) In caso di pazienti con patologia complessa: discussione multidisciplinare del caso Per tutti i tipi di intervento sono previsti i seguenti esami: EMATOCHIMICI ECG RX TORACE (in base all’età ed all’abitudine al fumo) VISITA ANESTESIOLOGICA

4 IL PAZIENTE ONCOLOGICO
I ª visita: solitamente la persona arriva già con una diagnosi in quanto gli accertamenti sono stati richiesti dal medico curante o da altro specialista. Il chirurgo compila la proposta di ricovero o “modulo” e la consegna alle infermiere dell’ambulatorio che inseriscono immediatamente in lista di attesa il paziente

5 PREPARAZIONE IMMEDIATA
Alla persona viene comunicata subito la data della preparazione all’intervento: il tempo di attesa non è mai superiore ad una settimana. Si spiega al paziente gli esami che dovrà eseguire e si cerca di ridurre il suo livello d’ansia, che in questo momento è uno dei bisogni prioritari della persona.

6 I° APPUNTAMENTO Esami di routine: ■ Esami ematochimici (+ markers tumorali) ■ ECG (+ eventuale visita cardiologica se paziente cardiopatico) ■ Rx torace ■ Ecografia epatica in tutte le neoplasie del colon e in quelle presumibilmente avanzate dello stomaco, della mammella ecc.

7 Per tutti gli interventi sovra-mesocolici si richiede la prova di funzionalità respiratoria e la visita pneumologica, a cui eventualmente seguirà la FKTR PREOPERATORIA, CHE VERRA’ RIPRESA DOPO L’INTERVENTO Ad esempio nel caso di DCP ed ESOFAGECTOMIA

8 II° APPUNTAMENTO La visita anestesiologica dovrebbe rappresentare la tappa conclusiva dell’iter di preparazione della persona… a volte però vengono richieste ulteriori indagini che rallentano il percorso del paziente: per questo motivo è importante controllare fin dall’inizio la presenza di patologie associate per richiedere per tempo tutti gli accertamenti necessari.

9 Controllare bene la cartella anestesiologica…
L’anestesista può aver prescritto: ■ la profilassi antitrombotica, in questo caso noi forniamo la seleparina ed educhiamo il paziente sulla somministrazione ■ la profilassi antiallergica ■ il posto letto in terapia intensiva (che bisogna prenotare con anticipo..)

10 IL CA DEL COLON-RETTO Per questa patologia è sempre prevista una colonscopia se non eseguita precedentemente in modo completo. MARCATURA: quest’ultima può essere richiesta dal chirurgo se la neoplasia non è particolarmente evidente e l’intervento si esegue in laparoscopia PREPARAZIONE: dieta + probiotici

11 QUANDO LA RMN? Sempre nel caso della neoplasia del retto per stadiare la patologia e valutare se il paziente dovrà eseguire una RCT(radio-chemioterapia) neoadiuvante. In quest’ultimo caso (soprattutto nel CA del retto basso) le infermiere dei moduli prenotano le visite presso il centro di RADIOTERAPIA e quello ONCOLOGICO ed inviano la documentazione necessaria avvisando il paziente ed eventualmente facendolo parlare con un medico se necessita di ulteriore spiegazioni.

12 RCT LUNGA ■ CICLO DI 5 SETTIMANE ■ RMN DI CONTROLLO POST RCT
■ INTERVENTO DOPO 6-8 SETTIMANE DALLA FINE DELLA TERAPIA ■ VISITA ANESTESIOLOGICA DURANTE LA PAUSA

13 RCT SHORT ■ CICLO DI UNA SETTIMANA
■ VISITA ANESTESIOLOGICA ANTECEDENTE ALLA TERAPIA ■ INTERVENTO DOPO UNA SETTIMANA DALLA FINE DEL CICLO DI RCT

14 RCT ANCHE NEL CA DELL’ESOFAGO
Anche per questa patologia si effettua la stessa procedura con la differenza che l’esame utile per la stadiazione è la TAC preceduta sempre da una broncosopia. Rimangono invariate le tempistiche della terapia neoadiuvante e di pausa successiva; si esegue sempre una TAC DI CONTROLLO POST RCT.

15 Conclusioni Gli infermieri addetti alla preparazione ambulatoriale pre-operatoria devono essere ben informati ad aggiornati sui protocolli in vigore nella loro unità operativa Il ruolo dell’infermiere non si esaurisce con la pianificazione ed esecuzione degli esami e degli appuntamenti, ma si esplica anche attraverso un supporto psicologico che favorisce la compliance della persona ottimizzando i risultati.


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