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Piano provinciale delle Politiche Sociali e di Parità Interventi per la formazione degli operatori sociali 2012 – 2013 1.

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Presentazione sul tema: "Piano provinciale delle Politiche Sociali e di Parità Interventi per la formazione degli operatori sociali 2012 – 2013 1."— Transcript della presentazione:

1 Piano provinciale delle Politiche Sociali e di Parità Interventi per la formazione degli operatori sociali 2012 – 2013 1

2 7 maggio 2013 - Sala Consiglieri Provincia di Torino SIS CADMO Infor Cartella Sportello On Line 16 Enti gestori 2 Comuni capoluogo di Provincia 6 Province Interessate 297 comuni consorziati 555 operatori abilitati 7280 m2 di superficie in corso di installazione: Casale Monferrato - ASL AL SOC SSA Valenza - ASL AL SOC SSA 3

3 Piano provinciale delle Politiche Sociali e di Parità Interventi per la formazione degli operatori sociali 2012 – 2013 1

4 7 maggio 2013 - Sala Consiglieri Provincia di Torino I SIS Locali Territoriali. Fonte CSI Piemonte – Novembre 2012 2

5 7 maggio 2013 - Sala Consiglieri Provincia di Torino SIS CADMO Infor Cartella Sportello On Line 16 Enti gestori 2 Comuni capoluogo di Provincia 6 Province Interessate 297 comuni consorziati 555 operatori abilitati 7280 m2 di superficie in corso di installazione: Casale Monferrato - ASL AL SOC SSA Valenza - ASL AL SOC SSA 3

6 Piano provinciale delle Politiche Sociali e di Parità Interventi per la formazione degli operatori sociali 2012 – 2013 1

7 7 maggio 2013 - Sala Consiglieri Provincia di Torino >>> CONFRONTO E CONDIVISIONE <<< >>> GLI ATTORI DEL TERRITORIO: RACCOLTA DELLE DOMANDE E CONDIVISIONE <<< >>> AGGIORNAMENTO COSTANTE DEL SISTEMA INFORMATIOVO SOCIALE <<< 4 Dialogo tra Enti Gestori e Buone Pratiche Dallo spirito di Saluzzo: 6 giugno 2008… …all’esperienza dei Tavoli di Lavoro Richieste Clienti Emersione delle Buone Pratiche.

8 7 maggio 2013 - Sala Consiglieri Provincia di Torino Facilita il confronto tra Enti con diversi Sistemi Informativi Collaborazione per l’individuazione del MINIMO COMUN DENOMINATORE dei Sistemi Sociali Individuazione di Definizioni e regole condivise 5 Il Corso: Metodi e Obiettivi Ruolo della Provincia di Torino: Intesa con La Mendola Il progetto

9 7 maggio 2013 - Sala Consiglieri Provincia di Torino Definizioni e Tipologie alla prova della raccolta dati promossa dall’ISTAT Calendario dei Lavoro Emersione delle Buone Pratiche e loro formalizzazione. (Questionario) 6 Gli Incontri CADMO Infor Inizio del confronto Venerdì 10 maggio: Il Corso: Metodi e Obiettivi

10 7 maggio 2013 - Sala Consiglieri Provincia di Torino Links di riferimento  Provincia di Torino – Formazione: www.provincia.torino.gov.it/solidarietasociale/formazione/calenda_corsi  SIS-Sistema Informativo Sociale-CADMO Infor: www.cadmoinfor.com/sis  Partecipazione Sociale CADMO Infor: www.webinfor.it/it/site.asp?page_id=1000000243  Tavoli di Lavoro CADMO Infor: www.cadmoinfor.com/agedoc/99999/it/default.asp  Corso Provincia di Torino-Area di documentazione: www.siss-piemonte.org/cms/it/provinciatorino2013.asp  Corso Provincia di Torino - Calendario: www.webinfor.it/it/site.asp?page_id=1000000380  Corso Provincia di Torino - Itinerari: www.webinfor.it/it/site.asp?page_id=1000000381  SIS - ISTAT Web -CADMO Infor: www.cadmonline.net/webservices/app/it/default.asp 7

11 Piano provinciale delle Politiche Sociali e di Parità Interventi per la formazione degli operatori sociali 2012 – 2013 1

12 10 maggio 2013 - Sala Consiglieri Provincia di Torino SIS CADMO Infor Cartella Sportello On Line 16 Enti gestori 2 Comuni capoluogo di Provincia 6 Province Interessate 297 comuni consorziati 555 operatori abilitati 7280 m2 di superficie in corso di installazione: Casale Monferrato - ASL AL SOC SSA Valenza - ASL AL SOC SSA 3

13 10 maggio 2013 - Sala Consiglieri Provincia di Torino Dalle Buone Pratiche alla Raccolta dei Dati:  Caricare la Buone Pratiche influenza il Sistema, motiva gli Operatori, fornisce risultati innovativi  Partire dagli input e non dagli output costruisce una cultura, diffonde la buone prassi  Condividere regole e prassi tra Enti diversi permette e garantisce un livello regionale di confronto, non solo istituzionale ma sui contenuti del servizio Regole condivise tra differenti sistemi permettono e garantiscono un livello regionale di uniformità e conoscenza. 8 Regole condivise a livello regionale vanno ora definite per quanto riguarda la rilevazione dei dati. I dati obbligatori devono essere pochi, ma l’’estensione territoriale di raccolta deve essere la massima possibile. Meglio pochi dati certi, che tanti disomogenei

14 10 maggio 2013 - Sala Consiglieri Provincia di Torino >>> CONFRONTO E CONDIVISIONE <<< >>> GLI ATTORI DEL TERRITORIO: RACCOLTA DELLE DOMANDE E CONDIVISIONE <<< >>> AGGIORNAMENTO COSTANTE DEL SISTEMA INFORMATIOVO SOCIALE <<< 4 Dialogo tra Enti Gestori e Buone Pratiche Dallo spirito di Saluzzo: 6 giugno 2008… …all’esperienza dei Tavoli di Lavoro Richieste Clienti Emersione delle Buone Pratiche.

15 10 maggio 2013 - Sala Consiglieri Provincia di Torino I Sistemi Informativi Territoriali sono il livello inferiore del Sistema Informativo della Regione Piemonte 9 I Sistemi Informativi Territoriali ESISTONO Regione Livello Nazionale Sistemi Informativi Territoriali

16 10 maggio 2013 - Sala Consiglieri Provincia di Torino nuclei registrati utenti registrati accessi operatori 2008 23881 43036 27863 2009 28178 55901 61521 2010 34523 82016 104654 2011 62348 121649 183997 2012 80731 161491 209119 SIS CADMO Infor Trattasi di dati puramente informatici dei nuclei e degli utenti registrati senza considerare gli attivi o i chiusi 10

17 10 maggio 2013 - Sala Consiglieri Provincia di Torino 11 Il valore del territorio è rappresentato dalle migliaia di utenti serviti, dalle centinaia di operatori impegnati sul campo, dalle centinaia di comuni che hanno condiviso la gestione dei sevizi, dalle decine di enti gestori che vi lavorano da più lustri. Questo patrimonio di lavoro, di competenze, di buone pratiche è giusto trovi degli standard di costo omogenei sul territorio piemontese ma le operazioni di rilevazione non possono essere solo ragionieristiche o tabellari. Se una più elevata qualità del servizio aumenta i costi è necessario ridefinire le regole di erogazione del servizio a un livello più alto; riconoscere le buone pratiche, valorizzandole economicamente, ed estenderle gradatamente ad altri Enti Gestori. (Fonte: Nota Informativa SIS COL Livello Regionale Appunti CADMO - 13/2012) I Sistemi Informativi Territoriali ESISTONO

18 10 maggio 2013 - Sala Consiglieri Provincia di Torino 12 Come rileva anche la Ricerca dell’’Università di Torino (Nota 2) il caso piemontese è particolarmente interessante in quanto ha garantito il consolidamento di una governance territorialmente diffusa dei sistemi informativi dei servizi sociali. La Regione abbandonò presto, per motivi economici e funzionali, l’idea di impiantare procedure regionali centralizzate e ha affidato ai singoli enti la responsabilità di adottare sistemi informativi propri. La maggior parte degli Enti lo ha fatto attingendo al mercato e il panorama di distribuzione dei prodotti vede la presenza di unico operatore (CSI Piemonte) per il Comune di Torino e ii differenti sistemi promossi da realtà produttive private tra cui emergono due operatori ( La Mendola e CADMO Infor ) che insieme servono 27 enti gestori. Per inciso nelle province di Biella e Cuneo vi è omogeneità di sistema informativo adottato dagli Enti Gestori per quanto riguarda quelli coincidenti territorialmente all’’ASL dii Biella e all’’ASL Cn 1. (Fonte: Nota Informativa SIS COL Livello Regionale Appunti CADMO - 13/2012) Governance diffusa del Sistema Informativo Piemontese dei Servizi Sociali

19 10 maggio 2013 - Sala Consiglieri Provincia di Torino 12 Il mantenimento di sistemi informativi territoriali è vitale per la ricchezza professionale che ha alimentato ma gli Enti Gestori devono ricevere richieste dalla Regione di output dati non contraddittorie e certe nel tempo. Il basso costo di manutenzione dei sistemi diffusi può essere mantenuto dagli Enti ma a livello regionale devono essere predisposte le condizioni che garantiscano l’invio periodico dei dati e l’alimentazione di flussi permanenti. (Fonte: Nota Informativa SIS COL Livello Regionale Appunti CADMO - 13/2012) Governance diffusa del Sistema Informativo Piemontese dei Servizi Sociali La rete internet permette la gestione di flussi, anche qui pochi e certi, ma le condizioni infrastrutturali e le regole generali devono essere assunte a livello piemontese.

20 10 maggio 2013 - Sala Consiglieri Provincia di Torino 13 Le regole di rilevazione dei dati sono state in questi ultimi anni ballerine. Non è un invenzione retorica che, spesso contemporaneamente, siano stati richiesti, da uffici regionali diversi, dati diversi afferenti alla medesima erogazione di servizi. La cultura e la pratica della rilevazione è ampiamente cresciuta tra gli Enti Gestori ma servono regole certe e condivise sulla definizione dei servizi. Qualsiasi ulteriore passo in avanti, come quello di introdurre una contabilità per centri di costo, deve essere anticipata da una corretta individuazione delle modalità di erogazione dei servizi, da un costante e non episodico caricamento dei dati, da una continua verifica delle anomalie. Corretta è la scelta della raccolta dati secondo le tipologie ISTAT le quali, anche se non sono esaustive, possono permettere un’ avvio metodologicamente corretto ma soprattutto una comparazione su differenti scali territoriali. Non solo è possibile confrontarsi con le altre Regioni ma si potrebbe assumere altresì la raccolta storicizzata per comune al fine di restituire al territorio il massimo di conoscenza di servizi erogati. (Fonte: Nota Informativa SIS COL Livello Regionale Appunti CADMO - 13/2012) ISTAT: primo terreno di riferimento

21 10 maggio 2013 - Sala Consiglieri Provincia di Torino 14 Gli Enti Gestori hanno lavorato a lungo in questi anni per affinare con gli operatori sociali ( assistenti sociali, educatori, operatori socio sanitari) le differenti tipologie di servizio e le regole di caricamento dei dati. Quando il lavoro è stato fatto bene questa attività di rilevazione è diventata quotidiana e componente non occasionale delle attività di servizio. Soprattutto negli Enti con molte sedi territoriali in Comuni diversi, per far fronte alle domande dei Comuni, finanziatori decisivi delle spese, il lavoro di sintesi relativo ai costi è stato fatto agli Uffici Amministrativi e dalla Ragioneria in particolare, in occasione dei Bilanci annuali. (Fonte: Nota Informativa SIS COL Livello Regionale Appunti CADMO - 13/2012 Bilancio Sociale: utopia culturale o pratica da conquistare ?

22 10 maggio 2013 - Sala Consiglieri Provincia di Torino 15  Sistemi Informativi Territoriali ed il rapporto con la Regione  Raccolta dei dati con la finalità dell’ISTAT  Il collegamento tra la raccolta dei dati sociali ed quelli amministrativi  Modalità della situazione attuale e obiettivi possibili Argomenti del gruppo di lavoro

23 10 maggio 2013 - Sala Consiglieri Provincia di Torino Links di riferimento  Provincia di Torino – Formazione: www.provincia.torino.gov.it/solidarietasociale/formazione/calenda_corsi  SIS-Sistema Informativo Sociale-CADMO Infor: www.cadmoinfor.com/sis  Partecipazione Sociale CADMO Infor: www.webinfor.it/it/site.asp?page_id=1000000243  Tavoli di Lavoro CADMO Infor: www.cadmoinfor.com/agedoc/99999/it/default.asp  Corso Provincia di Torino-Area di documentazione: www.siss-piemonte.org/cms/it/provinciatorino2013.asp  Corso Provincia di Torino - Calendario: www.webinfor.it/it/site.asp?page_id=1000000380  Corso Provincia di Torino - Itinerari: www.webinfor.it/it/site.asp?page_id=1000000381  SIS - ISTAT Web -CADMO Infor: www.cadmonline.net/webservices/app/it/default.asp  Cartella On Line – COL – CADMO Infor: www.cadmoinfor.com/cartellaonline 7

24 Piano provinciale delle Politiche Sociali e di Parità Interventi per la formazione degli operatori sociali 2012 – 2013 1

25 26 giugno 2013 – CISAP Grugliasco – Sede del Consorzio 16 Requisiti Minimi di Sistema  Connessione ADSL presso sede dell’Ente.  Password di accesso alla postazione di lavoro ed adeguate iniziative per la sicurezza e la privacy.  Accesso alla rete geografica da una propria postazione di lavoro configurata secondo standard condivisi.

26 26 giugno 2013 – CISAP Grugliasco – Sede del Consorzio 17 Requisiti Minimi di Sistema  Sistemi di back up dei dati e protezione delle infrastrutture secondo regole condivise.  Individuazione di Referenti interni per il Sistema Informativo Sociale e per la rete locale di riferimento.  Censimento e monitoraggio evolutivo per le infrastrutture e le attrezzature utilizzate.

27 Piano provinciale delle Politiche Sociali e di Parità Interventi per la formazione degli operatori sociali 2012 – 2013 1

28 28 giugno 2013 – Centro Famiglie CISA Rivoli I Sistemi Informativi Territoriali sono il livello inferiore del Sistema Informativo della Regione Piemonte 9 I Sistemi Informativi Territoriali ESISTONO Regione Livello Nazionale Sistemi Informativi Territoriali

29 Servizio Socio Assistenziale ASL AL - Casale I Sistemi Informativi Territoriali sono il livello inferiore del Sistema Informativo della Regione Piemonte 18 I Sistemi Informativi Territoriali ESISTONO Regione Livello Nazionale Sistemi Informativi Territoriali Servizio Socio Assistenziale ASL AL - Valenza 28 giugno 2013 – Centro Famiglie CISA Rivoli


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