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PubblicatoMartino Vinci Modificato 8 anni fa
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Distu Università di Viterbo 17 ottobre 2011 Gli uffici di staff
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I gabinetti come uffici di staff dei ministri hanno colmato il vuoto di raccordo tra indirizzo politico e gestione amministrativa che scaturiva dalla separazione strutturale tra classe politica e dirigenza pubblica La classe politica primorepubblicana ereditò i gabinetti e ne produsse l’ampliamento delle funzioni e delle strutture I gabinetti rispondevano all’esigenza dei ministri di dotarsi di un apparato sensibile alle loro sollecitazioni in assenza di una dirigenza pubblica capace di offrire policy advice Gabinetti e Dirigenza Pubblica Cristallizzata
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I gabinetti si sovrapposero alle strutture ministeriali piuttosto che svolgere funzioni di coordinamento Ai vertici dei gabinetti i politici nominarono personale proveniente dai grands corps (Consiglio di Stato, Corte dei Conti, Avvocatura dello Stato, Consiglieri parlamentari) che eccelle in expertise giuridica quale risorsa particolarmente rilevante in un sistema legalista di tradizione napoleonica Le amministrazioni di puissance (Esteri, Interno, Difesa, Giustizia) esprimevano invece i vertici dei gabinetti I gabinetti offrivano sostegno tecnico alla realizzazione di politiche definite dai negoziati tra leaders di partito quali attori che dominavano i processi di policy-making Gabinetti: Funzioni e composizione
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Fino al 1999 i gabinetti si erano sviluppati spontaneamente in assenza di una normativa specifica D.lgs. 300/1999 li ribattezza “uffici di diretta collaborazione” e ne definisce le funzioni di supporto alle attività di indirizzo strategico e valutazione dei risultati La riforma della dirigenza pubblica, più autonoma e responsabile, presupponeva uffici di diretta collaborazione snelli, rinnovati nel personale (dai giuristi ai tecnici con competenze manageriali), caratterizzati da una articolazione strutturale flessibile Gli uffici di diretta collaborazione venivano anche messi in rete e coordinati dalla Presidenza del Consiglio per il coordinamento e la diffusione delle pratiche di controllo strategico e analisi d’impatto Gabinetti, Uffici di diretta collaborazione e Riforme amministrative
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I ministri non hanno sfruttato gli ampi margini di flessibilità organizzativa concessi dal d.lgs. 300/1999 Prevale invece l’isomorfismo strutturale, un insieme standardizzato di uffici tende a essere riprodotto nei ministeri Gli uffici di diretta collaborazione: Articolazione
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Capo di gabinetto: coordinamento a livello sia di staff che di line Ufficio legislativo: rule-making Organismo di valutazione: indirizzo e controllo Segreteria personale: agenda del ministro Segreteria tecnica: formulazione delle politiche Ufficio stampa: public relations Consigliere diplomatico Segreteria amministrativa Gli uffici di diretta collaborazione: Articolazione
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Gli uffici di diretta collaborazione: Dimensioni MinisteroVerticiEspertiDirigentiTotale Economia84637294 Sv. Econ.85410290 Istruzione83511259 Trasporti787166 Beni Cult.6406135 Welfare72013133 Salute71213125 Ambiente610n.d.114 Pol. Agric.820875
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Persistente il gigantismo degli uffici di diretta collaborazione come apparati pesanti a disposizione dei ministri Persiste anche il monopolio sugli incarichi di diretta collaborazione da parte dei membri dei grands corps nel periodo 1996-2011 Capi di gabinetto (valori percentuali): 31,5 Consiglio di Stato; 21,3 Corte dei Conti; 11,1 Avvocatura di Stato; 17,6 Dirigenza; 10, 2 Altro; 5,5 magistrati; 2,8 consiglieri parlamentari Capo ufficio legislativo (valori percentuali): 37,1 Consiglio di Stato; 16,7 Corte dei Conti, 23,1 Avvocatura di Stato; 8,3 magistrati; 4,3 consiglieri parlamentari; 3,7 Dirigenza; 6,5 altro Gli uffici di diretta collaborazione: Dimensioni e composizione
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Dal 1996 al 2011 114 individui hanno ricevuto incarichi apicali di diretta collaborazione 30 individui hanno accumulato 103 dei 216 incarichi distribuiti e provengono esclusivamente da corpi professionali con formazione giuridica: si tratta dei “gabinettisti” quali professionisti della diretta collaborazione Basso grado di specialismo di policy: 80% dei “gabinettisti” ha operato in diversi ministeri Basso livello di lealtà politica: 60% dei gabinettisti ha servito ambedue le coalizioni che si sono alternate al governo Gli specialisti della diretta collaborazione: i “gabinettisti”
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Gli uffici di diretta collaborazione continuano a svolgere funzioni di policy advice VERTICALE: - sovrapposizione e duplicazione rispetto alle strutture (produzione di provvedimenti piuttosto che coordinamento) - “police patrol oversight”, monitoraggio dei comportamenti dei dirigenti precarizzati Inoltre, essi hanno acquisito il controllo su funzioni di policy advice ORIZZONTALE: - Gabinettisti sono nodi di reti di coordinamento e comunicazione estese su tutto il sistema di governo - Reti cementate dalla comune socializzazione nei grands corps e da percorsi di carriera che attraversano tutte le amministrazioni Gli uffici di diretta collaborazione: Funzioni
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Condizione per l’espansione delle funzioni degli uffici di diretta collaborazione è stato il crollo dei vecchi partiti che ha reso i gabinettisti l’unica élite capace di coordinamento dell’esecutivo Nuove élites politiche hanno dovuto stringere un patto con i professionisti della diretta collaborazione per guadagnare il controllo sul policy-making nel breve termine Cruciale è stato il meccanismo attivato dalla rapidità del cambiamento politico che ha spinto le élites politiche a fare ricorso ai gabinettisti senza sperimentare le innovative formule di policy advice auspicate dalle riforme amministrative In assenza di reti partitiche strutturate, il coordinamento dei gabinettisti resta affetto da frammentazione e fluidità Gli uffici di diretta collaborazione e la crisi dei partiti
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