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1 Seminario L’Approccio LEADER stato dell’arte e prospettive future Roma martedì 16 ottobre 2012 www.reterurale.it/leader Carlo Ricci (Task Force Leader.

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1 1 Seminario L’Approccio LEADER stato dell’arte e prospettive future Roma martedì 16 ottobre 2012 www.reterurale.it/leader Carlo Ricci (Task Force Leader - INEA) VALUTAZIONE DEL VALORE AGGIUNTO DI LEADER: LA CAPACITÀ DI ANIMAZIONE

2 Le risorse destinate all’asse 4 (Leader) dovrebbero contribuire a conseguire le priorità degli assi 1 e 2 e soprattutto dell’asse 3, ma sono anche determinanti per la priorità orizzontale del miglioramento della governance e per la mobilitazione del potenziale di sviluppo endogeno delle zone rurali. Decisione del Consiglio del 20 febbraio 2006 relativa agli orientamenti strategici comunitari per lo sviluppo rurale (periodo di programmazione 2007-2013) La missione di LEADER nella strategia di sviluppo rurale dell’Unione Europea

3 Migliorare la governance nelle zone rurali Mobilitarne il potenziale di sviluppo endogeno Crescita di conoscenza tra i partner Apprendimento organizzativo Accelerazione delle dinamiche di innovazione Migliore utilizzazione delle risorse disponibili Valorizzazione di asset sottoutilizzati Aumento del grado di fiducia e condivisione Creazione di esternalità positive Migliori decisioni e quadri regolativi Mobilitazione delle risorse umane e delle istituzioni locali CHE TIPO DI EFFETTI ?

4 1.Questi effetti si manifestano in una fase tardiva 2.Molti dei fattori in gioco, come i principi, il cambiamento del grado di fiducia reciproca, la cultura politica, organizzativa ed istituzionale, sono difficili da misurare. 3.È praticamente impossibile individuare gli effetti di medio lungo termine di questo tipo ascrivibili esclusivamente ad uno specifico progetto (effetti netti del PSL): i rapporti causa effetto non sono isolabili ed il contro-fattuale è poco applicabile Criticità dell’applicazione della valutazione tradizionale: Se è difficile valutare gli effetti bisogna individuare dei risultati target rilevabili “nel processo”.

5 Migliorare la governance nelle zone rurali Mobilitarne il potenziale di sviluppo endogeno

6 Coinvolgimento degli attori locali “chiave” Comportamenti e decisioni virtuose Accompagnamento adeguato ai promotori di iniziative Elaborazione di piani di azione efficaci Informazione sulle opportunità Organizzazione, equa, inclusiva, trasparente Riconoscimento dell’identità del GAL Modalità efficaci di partecipazione Sostegno al trasferimento di innovazioni Conoscenza delle esigenze degli attori target Concertazione (coesione degli attori della Governance) Coinvolgimento e mobilitazione degli attori locali

7 1.Individuazione di indicatori target di monitoraggio, capaci di qualificare le interazioni del GAL (interlocutore, motivo, esito, gradimento …..) 2.Rilevazione di risultati ed effetti attraverso l’analisi delle percezioni dei diretti interessati (interviste e dialoghi strutturati con soggetti della Governance e attori socio-economici) 3.Uso di tecniche qualitative di approfondimento per spiegare e soprattutto condividere le dinamiche Componenti di un’analisi valutativa sistematica

8 Nel tempo L’analisi valutativa deve essere progettata in relazione alle specifiche fasi di evoluzione della strategia di sviluppo locale: -Fase preliminare all’approvazione del piano. È importante per valutare la qualità dei Piani di Sviluppo Locale e/o definire le raccomandazioni necessarie per adeguarli nel periodo interlocutorio che precede l’approvazione definitiva -Fase di avviamento del piano. Serve a definire una situazione di partenza (base line) per poi effettuare confronti di carattere evolutivo. In questa fase si individuano gli indicatori target -Fase di attuazione “a regime”. Qui ci si può concentrare sull’analisi di risultati ed effetti a medio termine CONDIZIONE CHIAVE: CONTESTUALIZZAZIONE ADEGUATA

9 …… e nello spazio Le domande devono tener conto degli elementi di contesto che delineano l’Asse 4 in quella specifica regione (quadro regolativo del PSR, risorse, livello generale di decentramento ecc.) e degli elementi che caratterizzano la cultura dello sviluppo locale in quello specifico territorio (esperienze precedenti, altri soggetti attivi nello sviluppo della governance, abitudine a collaborare e co-progettare degli organismi locali, livello di fiducia reciproca ecc.) Inoltre è determinante definire adeguatamente il “campo di osservazione” perché l’azione di LEADER è comunque molto piccola paragonata alla “dimensione” dei territori


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