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Grammatica teorica della lingua italiana
IL NOME Grammatica teorica della lingua italiana
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Il nome come parte del discorso
Il nome è la parte variabile del discorso che indica una persona, un luogo, una cosa o, più in generale, qualsiasi entità animata, inanimata o pensata, una realtà di cui possiamo parlare, sia essa tangibile, sotto i nostri occhi (tavolo), sia che esista solo nella nostra mente (virtù). Il nome, in italiano, varia nel genere e nel numero.
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N O M E Suddivisione dei nomi in base al loro significato
Nomi propri, che designano un particolare individuo di una specie o categoria (di persona, di città ecc.). Nomi comuni, che desinano ogni possibile individuo di una specie o categoria (uomo, tavolo), Nomi collettivi, che designano un gruppo di individui (mandria, biancheria), Nomi concreti, che designano oggetti percepibili dai sensi direttamente o eventualmente aiutati da strumenti di percezione (ciliegia, onda, luce), Nomi astratti, che designano concetti (bontà, tristezza).
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Classificazione dei nomi sulla base della delimitabilità del referente
numerabili indicano oggetti o entità delimitabili, che possono normalmente esistere in una pluralità, come casa, città, uomo. non numerabili o nomi massa indicano sostanze amorfe, come acqua, latte, sale, o materiali considerati genericamente, come legno, ferro.
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Il genere dei nomi Secondo il genere, il nome italiano può essere maschile o femminile Il genere grammaticale può essere diverso da quello che corrisponde effettivamente al tipo sessuale dell’ente indicato dalla parola – genero naturale, in quanto si estende a nozioni che non comportano differenze nel genere naturale (la scuola, il tuono) o addirittura gli si oppone (il vecchio era la guardia più fidata; la bambinaia era un donnone imponente). In quanto ai nomi di esseri inanimati, la classificazione secondo il genere è da considerarsi convenzionale, non essendo possibile giustificarla logicamente.
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Sono di genere maschile:
i nomi degli alberi terminanti in -o od in -e: il melo, il pero, il pino, il noce, il salice, il rovere; ma la vite, la quercia, la palma, l'elce fanno eccezione; i nomi dei metalli: l'oro, l'argento, il piombo, il ferro, il rame,ecc.; i nomi dei punti cardinali: il nord (settentrione), l'est (levante, oriente), il sud (mezzogiorno, meridione), l'ovest (ponente, occidente); i nomi dei mesi e dei giorni della settimana (tranne la domenica); i nomi dei monti, fiumi e laghi: il Monte Rosa, il Gran Sasso, i Pirenei, gli Appennini (fanno eccezione: le Alpi, le Ardenne, la Maiella, la cordigliera delle Ande); il Piave, il Tevere, il Reno, il Danubio (fanno eccezione: la Senna, la Loira, la Dora, la Sprea, la Garonna, la Sava, la Drava); il Garda, il Trasimeno.
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Sono di genere femmenile:
i nomi dei frutti: la mela, la pera, la castagna, l'uva (fanno eccezione: il fico, il limone, il cedro, il lampone, l'ananas, il mirtillo, il ribes che sono maschili e denotano tanto l'albero quanto il frutto); i nomi delle scienze e di tutte le nozioni astratte: la chimica, la matematica, la storia, ecc.; la bontà, la virtù, la fede, ecc.: i nomi delle feste religiose: la Pasqua, la Pentecoste (fanno eccezione: il Natale, Ognissanti; i nomi di continenti, stati e province, città e isole: Europa, Africa, Asia, Oceania; Francia, Italia, Austria; Lombardia, Toscana, Puglia; Roma, Milano, Napoli; Sicilia, Sardegna, Rodi. Fanno eccezione: il Belgio, il Brasile, il Cile, il Canadà, il Perù, l'Uruguay, il Venezuela, il Giappone, l'Egitto; il Molise, il Piemonte, il Veneto; il Cairo.
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Nomi mobili di genere comune di genere promiscuo
hanno una forma per il maschile e una per il femminile: bambino-bambina, maestro-maestra, attore-attrice, principe-principessa, poeta-poetessa. di genere comune hanno una sola forma per entrambi i generi, distinguibili dall'articolo o dall'aggettivo concordanti: il nipote – la nipote, il cantante – la cantante; bravo pianista – brava pianista. di genere promiscuo i nomi per i quali la specificazione è data dall'aggiunta dei determinanti maschio e femmina: la rondine maschio, la rondine femmina; il topo maschio, il topo femmina.
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Accanto alla normale pluralizzazione, vi sono Nomi invariabili
Il numero dei nomi Altra classificazione dei nomi riguarda il loro numero, per cui si distinguono in singolari e plurali. Accanto alla normale pluralizzazione, vi sono Nomi invariabili Nomi difettivi Nomi sovrabbondanti hanno il singolare uguale al plurale. mancano del singolare o del plurale. I nomi con doppia forma al singolare o al plurale. Es. gru, analisi, città, gas,foto, ecc. Es. giustizia, alluminio, grano, fame, prole, Natale, mutande, forbici, spiccioli, nozze, ecc. Es. sg. braccio; pl. bracci, braccia. sg. arma, arme; pl. armi. sg. frutto, frutta; pl. frutti, frutta, frutte.
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