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PubblicatoFilippo Fedele Modificato 8 anni fa
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1990 1963 1973 1978
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Il Regolamento CEE n. 2081/92 Il Regolamento CE n. 1107/96 Regolamento CE n. 510/06 ( nuovo simbolo DOP )
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4.987 allevamenti 128 macelli 161 aziende produttrici 3.000 lavoratori nel settore
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La scelta di sottoporsi: - alle regole produttive previste dal disciplinare; - al sistema di controllo e certificazione; - alla vigilanza;
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I suini devono essere nati, allevati e macellati nelle 10 regioni del centro e nord Italia. Il suino destinato a divenire Parma, deve: essere macellato oltre i 9 mesi di età e pesare almeno 150 Kg
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Le funzioni di controllo e di certificazione sono svolte dall’Istituto Parma Qualità ente autonomo e indipendente, riconosciuto dal Mipaaf
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Codice allevatore Mese di nascita Provincia di provenienza
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Sigla identificazione macello
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Mese e anno inizio lavorazione
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Sigla aziendale
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Il processo di certificazione di ogni fase della filiera rende il Parma un prodotto rintracciabile e controllato
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Come ogni fase della lavorazione, anche l’affettamento e il confezionamento avvengono solo ed esclusivamente nella zona tipica di produzione e solo in presenza degli ispettori dell’Istituto Parma Qualità
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Le caratteristiche della vaschetta del pre-affettato sono riportate nel disciplinare di produzione Il triangolo nero rappresenta il 25% della superficie dell’intera confezione.
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In questo modo le aziende produttrici garantiscono: - la GENUINITÀ del prodotto; - la TRASPARENZA dei soggetti coinvolti; - una METODOLOGIA produttiva precisa; - la SERIETÀ dell’intero sistema. LE 4 PAROLE CHIAVE DI QUESTA GIORNATA
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SVILUPPO perché il sistema non è una nicchia irrilevante di mercato, ma favorisce: - la crescita economica - delle opportunità professionali - un ampliamento progressivo delle possibilità - una “localizzazione” sana in un contesto di globalizzazione selvaggia
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DEL TERRITORIO perché il vincolo al territorio “umano, geografico e sociale” è necessario (garantito per legge!) e coinvolge vari livelli: - economico; - sociale (stili di vita – valori di riferimento – ecc.); - urbanistico; - ambientale; - culturale (valorizzazione della tradizione).
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È sviluppo RESPONSABILE perché è fondato sulla GESTIONE COLLETTIVA DI UN BENE COMUNE - la DOP, come bene comune - gestita collettivamente attraverso il CONSORZIO
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La DOP non è un marchio privato, monopolio di uno o di pochi, è invece un BENE-VALORE COMUNE di un intero territorio, dei suoi abitanti (operatori), delle comunità, del tessuto sociale, di una tradizione. Un bene “aperto”, disponibile a tutti coloro che entrano a far parte di questo contesto “territoriale”.
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La DOP è un diritto senza “proprietario”! È un casus juridicus perché, appunto, non è previsto un titolare né individuale, né collettivo di tale diritto. Ecco perché possiamo dire che è un BENE COMUNE
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Il sistema della DOP permette uno sviluppo RESPONSABILE in quanto gestito COLLETTIVAMENTE. Intendo la RESPONSABILITA’ come capacità: - di rispondere, di entrare in dialogo e di interagire; - di riconoscersi in RELAZIONE; - di rispondere delle conseguente del proprio agire.
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La RESPONSABILITA’ dello sviluppo è dunque legata alla capacità di RELAZIONE, cioè di: - Scegliere - Progettare - Operare INSIEME guardando oltre i singoli interessi
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È questa l’esperienza del Consorzio, costituito dalle aziende produttrici che, INSIEME, cercano di promuovere e tutelare al meglio quel BENE COMUNE rappresentato dal prosciutto di Parma e gli interessi collettivi, ben più ampi dei singoli interessi individuali, ad esso connessi.
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In questo modo, come comparto, cerchiamo di partecipare alla sviluppo del nostro territorio in particolare proponendo: - un modo di fare impresa e di produrre “in qualità”; - un sviluppo ambientale rispettoso e di “basso impatto”; - una crescita urbanistica che sappia integrare il valore della bellezza e della tradizione; - uno stile di vita “sostenibile” che permetta di “gustare” le nostre eccellenze.
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