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PubblicatoSilvano Franceschini Modificato 8 anni fa
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SERVIZIO PER LE DIPENDENZE AZIENDA SANITARIA MERANO LA VALUTAZIONE DI QUALITÁ A cura di: Dr.Gabriele GHIRARDELLO Ass.San. Laura POZZI Ed.Prof. Paolo ENDRIZZI
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REPORTS VALUTAZIONE DI QUALITÁ A cura di: Ass.San Laura POZZI
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INDICATORE TRASPARENZA RAPPORTO SERVIZIO/UTENTE
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GRAFICO INDICATORE TRASPARENZA RAPPORTO SERVIZIO/UTENTE
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INDICATORE: VELOCITÁ DI AGGANCIO (patenti di guida escluse)
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CAPACITÁ DI AGGANCIO
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CAPACITÁ DI AGGANCIO DATI ESPRESSI IN PERCENTUALI
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ANZIANITÁ DI SERVIZIO
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LA QUALITÁ DELL‘EQUIPE A cura di: Ed.Prof. Paolo ENDRIZZI
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OBIETTIVI DELLA RIUNIONE DI EQUIPE E SUO COORDINAMENTO DISCUTERE I CASI AL FINE DI UTILIZZARE IN MODO EFFICACE ED EFFICIENTE LE RISORSE INTERNE/ESTERNE DEL SERVIZIO TENENDO PRESENTE LA DOMANDA DELL’UTENTE GLI OBIETTIVI DEFINITI DALLA EQUIPE NEL PROGETTO TERAPEUTICO SOCIO-RIABILITATIVO MODALITÁ: GRUPPO DI LAVORO STRUMENTI: SEDUTE DI EQUIPE RISORSE: LE DIVERSE PROFESSIONALITÁ, PERSONALITÁ, DISCIPLINE, STILI OPERATIVI PRESENTI IN SERVIZIO TEMPI: OGNI MARTEDÍ DALLE 8.45 ALLE 10.45
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FATTORI AGEVOLANTI: DEFINIZIONE TIPO DI CASO DA DISCUTEREDEFINIZIONE INDICATIVA TEMPI PRIMI COLLOQUI20 minuti circa APPROFONDIMENTO CASO GIÁ IN CARICO20 minuti circa INFORMAZIONI/ COMUNICAZIONI 5 minuti LA DEFINIZIONE CHIARA DELLA RICHIESTA DELL’OPERATORE ALL’EQUIPE UNA BUONA COESIONE E INTEGRAZIONE TRA LE DIVERSE PROFESSIONALTÁ, PERSONALITÁ E DISCIPLINE PRESENTI LA PRESENZA DI UN COORDINATORE.
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STIMOLANDO IL CONFRONTO MULTIPROFESSIONALE E MULTIDISCIPLINARE CHIARENDO ELEMENTI DUBBI RELATIVI AL CASO SINTETIZZANDO, AL TERMINE DELL’ESPOSIZIONE DEL CASO, LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI, APPROFONDIMENTI E ATTIVITÁ RELATIVI AL CASO MEDIANDO INTERPRETAZIONI, PROPOSTE ESPRESSE DAGLI OPERATORI UTILIZZANDO IN MODO ADEGUATO RISORSE INTERNE ED ESTERNE AL SERVIZIO TENENDO PRESENTE LE DIVERSE FASI DELLA DISCUSSIONE CASO: 1.ESPOSIZIONE DELLE INFORMAZIONI SUL CASO DA PARTE DELL’OPERATORE 2.DISCUSSIONE 3.DEFINZIONE BISOGNI, PROBLEMI E DOMANDE SINTESI: 1.DEFINIZIONE OBIETTIVI, APPROFONDIMENTI, ATTIVITÁ 2.INDIVIDUAZIONE DELLE RISORSE DA INVESTIRE FORMALIZZANDO LE DECISIONI PRESE E L’ATTIVITÁ SVOLTA DALL’EQUIPE ATTRAVERSO LA COMPILAZIONE DI ALCUNE SCHEDE COMPITI DEL COORDINATORE CONDURRE LA RIUNIONE:
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STRUMENTI DEL COORDINATORE FORMALIZZAZIONE DELLE DECISIONI PRESE: NOME SCHEDACONTENUTO SCHEDA DOCUMENTAZIONESINTESI DELLA SCHEDA DI PRIMO CONTATTO SCHEDA 3OBIETTIVI, APPROFONDIMENTI, ATTIVITÁ, RISORSE DEL SERVIZIO (mini-equipe e al suo interno operatore di riferimento) SCHEDA 4/aCOORDINATE PER CONNOTAZIONE CASO, TEMPI DI VERIFICA MINI EQUIPE, SINTESI ESITO SOMMINISTRAZIONE SELF-REPORT APPOSITO MODULOSCADENZA A DUE MESI APPOSITO MODULOREGISTRAZIONE PER ARCHIVIO PAZIENTI
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STRUMENTI DEL COORDINATORE FORMALIZZAZIONE ATTIVITÁ SVOLTA DALL’EQUIPE: NOME SCHEDACONTENUTO SCHEDA EQUIPEREGISTRAZIONE OPERATORI PRESENTI E VALUTAZIONE DELLA SEDUTA APPOSITO MODULOREGISTRAZIONE PRESTAZIONE PER SINGOLO CASO: SEDUTA DI EQUIPE
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FATTORI AGEVOLANTI: CONOSCERE SUFFICIENTEMENTE LE DIVERSE PROFESSIONALITÁ, DISCIPLINE E “STILI” OPERATIVI PRESENTI MANTENERE UN DISCRETO LIVELLO DI INTEGRAZIONE E DI COESIONE DI GRUPPO PREPARARE I NUOVI OPERATORI AL LAVORO DI GRUPPO TENERE PRESENTE IL CARICO DI LAVORO DI OGNI SINGOLO OPERATORE CONOSCERE PRIMA DELLA RIUNIONE QUANTI CASI VERRANNO DISCUSSI IN EQUIPE RITORNARE ALL’EQUIPE IL CARICO DI LAVORO CHE DOVRÁ SVOLGERE DURANTE LA SEDUTA PARAMETRANDO IN MODO ADEGUATO I TEMPI GARANTIRE CHE IL LAVORO VENGA SVOLTO NEI TEMPI PREFISSATI O QUALORA SI RENDESSE NECESSARIO DICHIARARE E DECIDERE CON L’EQUIPE L’OPPORTUNITÁ DI SPOSTARE LA DISCUSSIONE AD ALTRA SEDUTA MEDIARE RITORNARE OGNI ANNO CON IL RISQ IL CARICO DI LAVORO SVOLTO DALL’EQUIPE
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2000200120022003 Documentazione relativa alla scheda 1/u 1/f 0,770,940,770,93 Documentazione relativa alla scheda 3 0,740,930,880,91 Documentazione relativa agli strumenti di approfondimento 0,510,720,840,82 Indicatore complessivo: buon livello di approfondimento 0,690,860,950,89 INDICATORE: BUON LIVELLO DI APPROFONDIMENTO
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GRAFICO INDICATORE BUON LIVELLO DI APPROFONDIMENTO
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INDICATORE: QUALITÁ DELL‘EQUIPE
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GRAFICO INDICATORE QUALITÁ DELLÉQUIPE
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CARICO DI LAVORO DELL‘EQUIPE IL 75% DEI CASI DISCUSSI SONO PRIMI COLLOQUI
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CARICO DI LAVORO PER IL SERVIZIO
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SCHEDA 5 - DIREZIONALE (A CURA DELLA DIREZIONE DEL SER.T. DI MERANO) Utente: Nome e Cognome_________________________________________________________________________ Nomi Operatori Mini-Equipe _______________________________________________________________________ Nome Operatore/trice di riferimento dell’utente _______________________________________________________ Congruenza schede 3 e 4aSINO (vedasi anche scheda 4a, ultima sezione) Esito interventi Mini-Equipe: obiettivi generali raggiuntiSINOPARZ. obiettivi specifici raggiuntiSINOPARZ. Variazioni Operatori Mini-EquipeSINO Incontri mini-equipeSINO Se SI: Numero incontri Mini-Equipe nel periodo previstodal progetto1 2 3 4 5 6 7 8 9 Incontro Direzione/Mini-Equipe oppure Operatore/trice di riferimento dell’utente: SINO Se SI:in data________________________ Elaborazione nuove strategie ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Data e firma Direzione del Ser.T. di Merano:___________________________________________________________
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LA VALUTAZIONE DI QUALITÁ È LE RICADUTE SUL SERVIZIO STIMOLATO GLI OPERATORI, DI PROPRIA SPONTE, A PROPORRE NEL TEMPO IPOTESI DI MIGLIORAMENTO DELLA PROCEDURA E PROPOSTE CONCRETE DI VARIAZIONI DEI SUPPORTI CARTACEI CHE MIRAVANO SEMPRE PIÙ ALL’INDIVIDUAZIONE E ALLA RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI NECESSARIE E UTILI PER LA DEFINIZIONE DI UN PROGETTO TERAPEUTICO E SOCIO-RIABILITATIVO, IN TEMPI ADEGUATI E NEL MODO PIÙ SNELLO POSSIBILE. IN ULTIMA ANALISI ABBIAMO ASSISTITO AD UN PERCORSO CHE HA : MODIFICATO UN SERVIZIO FORNENDOGLI STRUMENTI DI LETTURA E INTERPRETAZIONE DELLA REALTÀ OPERATIVA COINVOLTO TUTTE LE FIGURE PROFESSIONALI PRESENTI PRESSO IL SER.T. DI MERANO AVUTO COME CARATTERISTICA QUELLA DI ESSERE VISSUTO COME UN WORK IN PROGRESS
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LA VALUTAZIONE DI QUALITÁ DEI PROGETTI IN COMUNITÁ TERAPEUTICA A CURA DI: Dr.Gabriele GHIRARDELLO
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I PUNTI DI CONTATTO CON LA PROCEDURA DI QUALITÀ INTERNA Gli STRUMENTI utilizzati QUALITÀ INTERNAQUALITÀ DELLE CT Per l’assessment in fase di accesso/invio Questionario per valutare il rapporto con le sostanze (droghe, alcol, percezione del rischio) Questionario per valutare la qualità della vita (N.H.P.) Questionario per valutare il rapporto con le sostanze (droghe, alcol, percezione del rischio) Questionario per valutare la qualità della vita (N.H.P.) Questionario per valutare la motivazione al cambiamento (MAC-E) Per la valutazione in itinere Questionario per valutare il rapporto con le sostanze (droghe, alcol, percezione del rischio) Questionario per valutare la qualità della vita (N.H.P.) Questionario di osservazione dei comportamenti (ogni 3 mesi) Questionario per valutare la qualità della vita (N.H.P.) - ogni 6 mesi)
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PROCEDURA DI INVIO DI UN UTENTE IN COMUNITÁ TERAPEUTICA
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SCHEDA DI PRESENTAZIONE DELL’UTENTE IN COMUNITÀ
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ESITI DELL'ASSESSMENT SULL'UTENTE
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PROCEDURA DI GESTIONE "A DISTANZA" DEI PROGETTI IN COMUNITÁ TERAPEUTICA
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SCHEDA DI VERIFICA DEGLI INTERVENTI IN COMUNITA'
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PUNTI DI CRITICITÀ E VANTAGGI PERCEPITI DOPO LA SPERIMENTAZIONE (I PRINCIPALI E MAGGIORMENTE SIGNIFICATIVI) VANTAGGI ʾ Avere sperimentato nuovi strumenti di assessment e di valutazione (il Mac- E e la scheda per l’osservazione dei comportamenti) ʾ Avere scelto uno strumento conosciuto anche dagli operatori della CT (MAC-E) ʾ Avere sperimentato all’esterno il modello di procedura implementato all’interno del Ser.T. ʾ Avere sperimentato una gestione completamente informatizzata di dati e documenti ʾ Avere conosciuto meglio le modalità di lavoro utilizzate in CT PUNTI DI CRITICITÀ ɫ Caratteristiche culturali e di approccio alla valutazione disomogenee (tra Ser.T. e C.T. e all’interno di essi, tra gli operatori) ɫ Difficoltà iniziali a condividere le finalità ma soprattutto le pratiche operative con gli operatori della CT (non rispetto dei tempi, non corretto utilizzo dei documenti…) ɫ Alto turn over, che ha reso più difficile la messa a regime dei comportamenti degli operatori, di C.T. e Ser.T. ɫ Iniziale difficoltà degli operatori del Ser.T. ad utilizzare gli strumenti, le schede riassuntive, soprattutto per il fatto che si è tentata una gestione completamente informatizzata di dati e documenti ɫ Troppo pochi i casi inseriti per poter effettuare una buona sperimentazione del processo di gestione “a distanza” dei casi in C.T.. Non si può parlare oggi di “avvio a regime” della nuova procedura di qualità delle C.T..
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Collaboratori coinvolti nella realizzazione: Definizione della procedura: Pindinello Roberta, Tscholl Anita (Amministrazione) Contenuti: Kircher Hildegard, Endrizzi Paolo, Ghirardello Gabriele (piccolo gruppo) Responsabile Interno Sistema Qualitá: Pozzi Laura
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Grazie per l’attenzione! C.G. Lichtenberg (tratta da: “L’arte del cambiamento” – Nardone e Watzlawick), già proposta nel 2001. “TUTTO VA IMPARATO: NON PER ESIBIRLO, MA PER UTILIZZARLO”
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