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PubblicatoFrancesco Longo Modificato 8 anni fa
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Domande d’esame Prima parte del corso di Economia e Organizzazione Aziendale di Federico Franceschini1/15
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Cos’è il tasso d’interesse? E’ la remunerazione del costo opportunità dell’uso del denaro. C’è un rischio in quest’azione: quando prestiamo dei soldi, essi possono non esserci restituiti. Il tasso d’interesse è anche il costo della rinuncia alla liquidità. La rinuncia alla liquidità per un periodo ampio di tempo richiede una remunerazione più alta; maggiore è questo tempo, maggiore è il rischio. Il rischio stesso dipende anche dalle caratteristiche del creditore 2/15
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Qual è la differenza tra efficacia ed efficienza? L’efficacia misura il grado di raggiungimento di un obiettivo, possibilmente in un tempo specificato. Ad esempio, uno studente universitario è efficace se supera l’esame al primo appello utile. L’efficienza si misura specificando un vincolo sull’output o sull’input. Si è efficienti se si massimizza la produzione di un bene, dati input iniziali. 3/15
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E’ necessario un capitale proprio per fondare un’impresa? No, sebbene sia meglio di sì! Il capitale si può trovare altrove, per esempio grazie a finanziatori disposti a finanziare idee innovative. Ciononostante le imprese con capitale proprio sono più credibili, in quanto chi le ha create è stato disposto ad investirci risorse proprie. Il capitale è anche una garanzia contro i rischi di insolvenza 4/15
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Qual è il meccanismo su cui si fonda il sistema capitalistico di mercato? I capisaldi sono due: specializzazione e scambio, intrinsecamente collegati tra loro. Ciascuno si specializza nella produzione di un bene o un servizio, che consistono di una piccolissima parte di tutte le necessità che ci servono per vivere. Questo fa sì che ogni soggetto è interdipendente dal resto dei soggetti. Tramite gli scambi di mercato, agevolati dalla moneta, possiamo acquistare tutti i beni e i servizi di cui abbiamo bisogno. 5/15
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Cosa spinge un individuo a specializzarsi, a scambiare, a costituire un’impresa? Questo processo messo in moto dagli individui è un bene o un male per la società? Poniamo il caso di in una società autarchica, in cui ognuno produce per sé i beni necessari, senza aver bisogno di «scambiare» (e quindi dar vita al mercato). In tale scenario, supponiamo che gli individui hanno un vincolo di tempo per «creare» i propri beni; è piuttosto facile che i bisogni non vengano soddisfatti appieno, siccome il tempo necessario da dedicare all’appagamento dei beni è superiore al tempo disponibile. In sintesi: la persona non riesce a colmare del tutto i propri bisogni. Di conseguenza, è essenziale che esista un mercato, affinché ciascun individuo possa soddisfare le sue necessità. Ci si specializza nella produzione di un bene, altri individui faranno lo stesso per altri beni; da notare che ognuno persegue primariamente il proprio interesse privato nel fare ciò. Tutti possono acquistare tutti gli altri beni e servizi di cui hanno bisogno. Ci vogliamo arricchire ma, quando tutti gli individui si arricchiscono, allora anche la società stessa trae beneficio da ciò. Per cui l’ «egoismo» capitalistico è un bene anche per la società. Il sistema economico ha determinato la crescita economica grazie alla specializzazione e allo scambio. 6/15
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Chi assume le decisioni strategiche dell’impresa? Nel caso di piccole imprese, sono assunte da chi ne ha la proprietà (in questo caso manager = imprenditore) In generale vengono assunte da chi detiene la maggioranza assoluta del capitale sociale. Nelle società di azionariato diffusa, si può detenere il controllo di fatto anche con la maggioranza relativa del capitale sociale 7/15
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Che cosa s’intende per governance duale? S’intende la presenza di due organi di gestione di governo, vale a dire: Consiglio di sorveglianza: rappresenta l’espressione della volontà dei soci e controlla il consiglio di gestione Consiglio di gestione: assume i poteri decisionali operativi 8/15
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Qual è il rapporto tra la proprietà e il suo controllo? Nelle piccole aziende o in quelle personali c’è coincidenza tra proprietà e management. Nelle grandi aziende, c’è sovente un divario tra proprietà e controllo. Entra in gioco il meccanismo di delega; ossia chi ha la proprietà della società, deve delegare la gestione a terze persone. Ci sono aziende in cui il controllo è nettamente separato dalla proprietà, come il caso delle public companies: in esse nessuno detiene il controllo delle aziende e la proprietà è diffusa tra gli stake-holders. 9/15
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Come si risolve il problema proprietà- controllo? Attraverso le governance societarie. Quando non possono controllare la società, i soci nominano un consiglio d’amministrazione, nominando gli amministratori indipendenti (non soci dell’azienda); indipendenti poiché debbono rappresentare l’interesse dei soci, di fatto un ulteriore meccanismo di controllo sugli amministratori. Essi non devono avere compiti gestionali, bensì devono tutelare il socio. Per tenere insieme proprietà e controllo, al manager talvolta viene data una remunerazione legata alla compartecipazione della proprietà. Se si è remunerati con una quota della proprietà dell’impresa, si è incentivati maggiormente al risultato ed alla condivisione degli obiettivi degli azionisti 10/15
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Perché si sono diffuse le società di capitali? In quali settori si diffondono maggiormente? Le società di capitali limitano il rischio, per questo paradossalmente hanno più incentivi a rischiare. La proprietà risponde alle obbligazioni solo col capitale sociale (responsabilità limitata). Si diffondono nei settori dove investire dei soldi è più rischioso 11/15
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Qual è il compito del collegio sindacale? Controllare e verificare gli amministratori a garanzia dei soci, degli share-holders e degli stake-holders. Vigila inoltre sull’osservanza della legge e dello statuto, sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile adottato dalla società sul suo concreto funzionamento 12/15
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Quali sono gli organi delle società di capitale? Organo deliberativo: è la sede in cui i soci si riuniscono e assumono le loro decisioni di carattere ordinario o straordinario (come la fusione con altre società) Organo amministrativo: i soggetti delegano l’amministrazione della società e può essere nominato un comitato esecutivo se il consiglio è sufficientemente ampio Organo di controllo: professionisti esterni che svolgono una funzione di controllo sugli amministratori, allo scopo di verificare che svolgano correttamente tutte le funzioni 13/15
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Quali sono le tipologie di società? Impresa individuale: caratterizzate da un unico proprietario, che ha responsabilità illimitata verso i creditori Società di persone: ci sono più soci, che hanno responsabilità illimitata Società di capitale: hanno personalità giuridica (per cui la società NON corrisponde all’insieme dei soci, in quanto tra essi e la società intercorre un rapporto giuridico) e responsabilità limitata verso i creditori. Questa società ha un suo atto costitutivo che ne certifica l’identità giuridica. 14/15
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Cosa s’intende per direzione e coordinamento di una società sull’altra? Una società può avere dei soci come persone o come altre società. Qualora una società detenga il più del 50% delle azioni di un’altra società, essa controlla quest’ultima società. Se il socio ha una partecipazione rilevante nell’impresa, o perché è socio unico o perché ha più del 50% delle azioni, il suo ruolo di socio di controllo lo rende responsabile della società controllata. I soci che svolgono direzione e coordinamento rispondono anche della società controllata, perciò hanno un compito più invasivo nella vita dell’impresa. E’ quasi come se ci fosse una violazione della separazione tra soci e società. 15/15
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