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PubblicatoCecilia Leone Modificato 8 anni fa
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IN MEZZO ALLA FIABA Un’analisi dei mezzi e dei metodi didattici Martina Beneduce
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IN MEZZO ALLA FIABA Letture di albi illustrati, filastrocche e fiabe dei fratelli Grimm tratte dalla nuova edizione Donzelli, a cura dell’associazione Cartastraccia
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L’EVENTO Organizzato dall’associazione culturale Cartastraccia, ha avuto luogo giovedì 3 dicembre nell’Auditorium del Goethe Institut a Roma. Due delle volontarie dell’associazione hanno intrattenuto un gruppo di bambini di età molto varia recintando fiabe e filastrocche.
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I TEMPI Giovedì 3 dicembre 2015, ore 17:00. Attività pomeridiana extra-scolastica. La durata totale dell’iniziativa è stata di circa un’ora e mezza.
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TARGET L’evento era rivolto a bambini compresi tra i 3 e i 7 anni e ai loro genitori. Il gruppo finale si è rivelato composto da una ventina di bambini di età molto varia (dai 2 ai 9 anni). I genitori erano in sala ad assistere alle attività, ed erano chiamati a partecipare a loro volta.
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IL LUOGO Auditorium del Goethe-Institut Rom -Una sala rettangolare, molto ampia. -Sul fondo, appena entrati, si trova un palchetto con una lunga cattedra. -Al centro della sala si trovano diverse file di sedie. -L’altra estremità della sala ha un piano rialzato e molto spazio libero. -Ad eccezione di qualche elemento fisso (ad esempio la cattedra), l’ambiente è molto versatile (e progettato per essere tale). È possibile riorganizzare lo spazio secondo le proprie esigenze.
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ORGANIZZAZIONE DELLO SPAZIO
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Le attività si sono concentrate in una sola zona della sala, al fine di non rendere il lavoro troppo dispersivo e di creare un maggiore contatto tra bambini (pubblico) e lettori (volontarie).
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Lo spazio sicuramente più adatto allo scopo era il palchetto rialzato che si trova all’estremità della sala più vicina all’entrata. ▪ È uno spazio discretamente ampio che ha permesso ai bambini di muoversi liberamente. ▪ L’assenza di elementi fissi lo ha reso sufficientemente versatile. ▪ Il “rialzo” ha costituito una divisione fisica tra lo spazio della lettura e delle fiabe e quello del “mondo reale” degli adulti. ▪ È stato possibile girare alcune file di sedie per permettere ai genitori di assistere pur rimanendo al di là della “linea di confine”. Chiunque di loro poteva comunque attraversarla e unirsi ai bambini nel mondo della fiaba.
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I METODI E I MEZZI Il palchetto – il luogo del gioco e della fiaba – è stato riempito di cuscini di diverse dimensioni. I bambini sono stati invitati a sedersi sui cuscini o sul pavimento, un luogo particolarmente congeniale al gioco, perché è una superficie estesa e potenzialmente illimitata. La disposizione che ne è risultata era approssimativamente a semicerchio. Le volontarie erano di fronte ai bambini, a volte in piedi, altre sedute a loro volta per terra. Erano in tutto e per tutto mischiate al loro pubblico.
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L’utilizzo dei cuscini al posto delle sedie è stata una scelta interessante. Si è voluto creare un ambiente il più possibile aperto: nessun bambino era quindi costretto al suo posto, ma era libero di cambiare e spostarsi. Sono stati inoltre utilizzati cuscini di due dimensioni diverse: alcuni molto grandi, altri più piccoli (“monoposto”). Oltre al pavimento, lo spazio condiviso da tutti per la lettura delle fiabe, si sono creati così altri microspazi, con linee di confine invisibili e sottili (il cuscino più piccolo come spazio personale, quello più grande come spazio ulteriormente condiviso tra due o più bambini.
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L’ATTENZIONE DEI BAMBINI L’età dei bambini era molto varia, ed è stato quindi difficile mantenere alta l’attenzione di tutti in ogni momento. Le lettrici hanno utilizzato diversi espedienti per richiamare il loro interesse, in particolar modo richieste e richiami pratici per coinvolgerli direttamente. Hanno inoltre cercato con grande bravura di interpretare e re- interpretare in modo divertente e coinvolgente ciò che leggevano (ad esempio attraverso l’utilizzo di voci particolari per i personaggi delle fiabe).
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LA RISPOSTA DEI BAMBINI Una metà di loro, soprattutto i più grandi, è stata sempre molto attenta, interessata e partecipe. I più piccoli invece all’inizio hanno faticato un po’ a trovare l’attenzione necessaria: si sono distratti volentieri tra loro o con i cuscini, ma non appena hanno capito che le volontarie stavano leggendo qualcosa di interessante anche la loro attenzione è stata conquistata. La partecipazione, alla fine, è stata ottima.
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OSSERVAZIONI Si sono lette sia fiabe illustrate, di cui le volontarie mostravano i disegni, sia fiabe non illustrate, tratte dalla nuova edizione Donzelli. Tenendo ben conto della differenza d’età esistente tra i bambini (2-9 anni), che talvolta ha rappresentato un ostacolo non indifferente, ho riscontrato che l’attenzione era sempre maggiore quando c’era un oggetto fisico a cui rivolgerla (in questo caso il libro e le illustrazioni). Quando si sono lette le fiabe non illustrate, molti dei bambini più piccoli si sono distratti più facilmente. Molti altri, pur non potendo comprendere del tutto la storia, sembravano invece affascinati dall’atto stesso del narrare.
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I bambini più grandi, quelli già in grado di leggere e scrivere, hanno partecipato volentieri sia alla lettura della fiabe illustrate che di quelle non illustrate. Anche in questo secondo caso, infatti, il loro interesse è rimasto alto, e li ha spinti talvolta a chiedere anche il significato di parole che non conoscevano (ad esempio “ducato d’oro”).
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LA PARTECIPAZIONE DEI GENITORI Anche i genitori hanno partecipato volentieri. Sia che si siano uniti direttamente ai bambini o che siano rimasti seduti hanno contribuito ad indirizzare i bambini, e sono stati un punto di riferimento “esterno” della massima importanza. È stato un momento importante di condivisione con i propri figli.
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LE ATTIVITÀ FINALI Dopo la lettura dei testi i bambini sono stati coinvolti in attività pratiche: si è chiesto loro di individuare le illustrazioni delle fiabe lette tra quelle esposte nella sala. Dalle stampe di queste ultime si sono poi creati dei segnalibri. L’incontro si è concluso con un piccolo rinfresco- merenda.
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