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PubblicatoNorberto Olivieri Modificato 8 anni fa
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Gli acquiferi sotterranei nell’ambito del Piano Regionale di Tutela delle Acque della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Ing. Sebastiano Cacciaguerra (Direttore del servizio infrastrutture civili e tutela acque da inquinamento – RAFVG)
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Idrogeologia regionale
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Carta geolitologica Le caratteristiche di un territorio fisiograficamente eterogeneo identificano anche le diverse province idrogeologiche. Da nord a sud, si riconoscono le grandi strutture alpine (alpi e prealpi, carniche e giulie), costituite da rocce principalmente di origine sedimentaria con diverse tipologie geologiche ed idrogeologiche ove si sviluppa un vasto sistema di sorgenti montane. Segue poi l’anfiteatro morenico tilaventino e la vasta pianura alluvionale, divisa in alta e bassa pianura dalla fascia delle risorgive
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Acquiferi regionali Acquiferi montani Campo di Gemona-Osoppo
Anfiteatro morenico Alta pianura Fascia delle risorgive Bassa pianura
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Acquiferi montani I complessi idrogeologici montani sono composti per lo più da unità idrogeologiche allineate est-ovest, suddivise da sistemi di faglie e sovrascorrimenti, talora dislocate da un sistema di faglie trasversali Il sistema delle sorgenti montane ed il ruscellamento superficiale creano la vasta rete idrografica dei grandi fiumi regionali: Cellina-Meduna, Tagliamento-Fella, Torre, Natisone, Isonzo. Parte delle sorgenti montane è costantemente utilizzata per l’approvvigionamento idrico-potabile della popolazione regionale
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Campo di Osoppo-Gemona ed anfiteatro morenico
Nella parte più settentrionale la falda freatica settentrionale è ben sviluppata ma poco profonda La falda freatica viene a giorno nella zona più meridionale del Campo di Gemona-Osoppo, in una fascia di risorgive piuttosto sviluppata Si riconosce una falda artesiana, peraltro poco profonda ed a bassa pressione
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Alta pianura – falda freatica
Falda freatica, alimentata dall’infiltrazione efficace delle precipitazioni meteoriche e dalle perdite subalveo dei fiumi regionali Un contributo sensibile proviene inoltre dagli apporti dell’anfiteatro morenico e delle aree prealpine La falda freatica è caratterizzata da una vulnerabilità intrinseca mediamente elevata, a rischio inquinamento
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Fascia delle risorgive
Via via, verso sud, l’insaturo della piana alluvionale diventa sempre meno esteso; si assiste ad un progressiva riduzione della granulometria (e della permeabilità) e la falda si avvicina al piano campagna sino a portare a giorno parte delle acque sotterranee nella estesa fascia di transizione delle risorgive Da questa fascia di sorgenti di pianura (con portata totale valutata attorno ai 70~80 m3/s) si sviluppa un vasto reticolo idrografico.
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Bassa pianura – falde artesiane
Il sottosuolo della bassa pianura è caratterizzato da un sistema multifalda risultato della diminuzione della granulometria dei depositi alluvionali lungo un asse circa N-S. L’alternarsi di livelli permeabili ed impermeabili rende possibile riconoscere sette-otto livelli di acquiferi artesiani più superficiali, oltre ad altri più profondi (Stefanini S. e Cucchi F., 1977).
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Bassa pianura – acquiferi artesiani “superficiali”
Acquifero A: a profondità dai 20 agli 80 dal piano campagna Acquifero B: da 80 a 100 m p.c. Acquifero C: dai 120 ai 140 m p.c. Acquifero D: dai 160 ai 170 m p.c. Acquifero E: da 180 a 190 m p.c. Acquifero F: a profondità variabili, dai 250 ad ovest ai 190 ad est Acquifero G: a profondità variabili, dai 290 ad ovest ai 230 ad est Acquifero H: due acquiferi principali, “H alto” con tetto che varia dai 350 m ai 400 m ed “H basso” che si ritrova dai 360 m ai 425 m p.c.
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Falde artesiane e geotermia
Gli acquiferi E-F-G-H hanno temperature che possono arrivare a valori massimi di 25~35 °C A profondità più elevate, sviluppati nella molassa miocenica, si ritrovano gli acquiferi più profondi presenti nella regione: Acquifero I: ha il tetto a profondità variabile da 450 m a più di 490 m p.c. Acquifero L: ha il tetto a profondità superiori a 500 m, fino a circa 540 m ed è definito praticamente solo nel Settore Tagliamento - Stella. Per entrambi il termalismo è variabile dai 30° C ai 40° C spostandosi da est verso ovest Acquifero M: caratterizza solo l’area più orientale della pianura con profondità superiori ai 590 m, con bassi valori di permeabilità e temperature relativamente basse, dell’ordine dei 30° C.
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Provincie idrogeologiche
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Provincie idrogeologiche
Alta pianura pordenonese del conoide Cellina-Meduna Alta pianura friulana centrale in destra e sinistra Tagliamento Alta pianura friulana orientale Alta pianura isontina Bassa pianura pordenonese del conoide Cellina-Meduna Bassa pianura friulana centrale in destra e sinistra Tagliamento Bassa pianura friulana orientale Bassa pianura dell’Isonzo
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Corpi idrici sotterranei
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Corpi idrici sotterranei
Corpi idrici sotterranei montani Corpi idrici sotterranei della pianura regionale
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29 corpi idrici sotterranei in area montana
Cansiglio-Cavallo Prealpi carniche occidentali Dolomiti friulane Ragogna Prealpi carniche sudorientali Prealpi carniche orientali San Simeone Prealpi giulie settentrionali Cividalese Flysch goriziano Bivera-Tinisa Col Gentile-Pieltinis Arvenis-Zoncolan Tersadia Sernio-Grauzaria-Amariana Zuc dal Bor Resia Canin Montasio Dogna-Miezegnot Predil-Mangart Fleons-Cimon Catena paleocarnica occidentale Massicci carbonatici della catena paleocarnica 1 Massicci carbonatici della catena paleocarnica 2 Massicci carbonatici della catena paleocarnica 3 Catena paleocarnica centrale Catena paleocarnica orientale - Val Canale Gail Carso classico (isontino e triestino) Flysch triestino
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Corpi idrici sotterranei
Campo di Osoppo Gemona falda freatica Anfiteatro morenico falda freatica con artesianesimo locale
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Alta pianura Alta pianura pordenonese occidentale
falda freatica con valori importanti di inquinamento da nitrati ed erbicidi falda freatica con valori importanti di inquinamento da nitrati, erbicidi e solventi organici clorurati Alta pianura pordenonese del conoide Cellina-Meduna falda freatica Alta pianura friulana centrale in destra e sinistra Tagliamento
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Alta pianura Alta pianura friulana centrale
falda freatica con valori importanti di inquinamento da nitrati ed erbicidi falda freatica con valori importanti di inquinamento da nitrati, erbicidi, cromo esavalente e tetracloroetilene Alta pianura friulana orientale falda freatica Alta pianura friulana cividalese Alta pianura isontina
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Bassa pianura Bassa pianura pordenonese
falde artesiane superficiali (falda A+B, fino a circa -100m) falda artesiane intermedia (falda C, fino a circa -140m) falde artesiane profonde (falda D+E+profonde, da -160m) Bassa pianura friulana centrale in destra e sinistra Tagliamento Bassa pianura
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Bassa pianura Bassa pianura friulana orientale
falde artesiane superficiali (falda A+B, fino a circa -100m) falda artesiane intermedia (falda C, fino a circa -140m) falde artesiane profonde (falda D+E+profonde, da -160m) Bassa pianura dell’Isonzo falde artesiane profonde (falda D+E+profonde, da ~ -160m) Bassa pianura
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Bassa pianura Bassa pianura pordenonese
falde artesiane superficiali (falda A+B, fino a circa -100m) con valori importanti di inquinamento da clorurati Bassa pianura con falda freatica locale presente in areali limitati e discontinui una falda freatica sospesa che molto spesso viene utilizzata da pozzi privati Ambienti salmastri aree lagunari bonificate caratterizzate dalla presenza di un ampio cuneo salino che si configura come fondo naturale Zone alluvionali triestine e terreni di riporto antropico, bonifica idraulica ed imbonimento caratterizzate dalla presenza di un cuneo salino che si configura come fondo naturale Fascia delle risorgive falda freatica con valori di nitrati e/o erbicidi che possono influire i corsi d’acqua di risorgiva (limite 10mg/l NO3) Bassa pianura
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Stato qualitativo
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Stato di qualità dei corpi idrici sotterranei
14 corpi idrici sotterranei di pianura sono stati classificati con stato chimico “buono” e “non a rischio” Campo di Osoppo Gemona Anfiteatro morenico: falda freatica con artesianesimo locale Alta pianura pordenonese del conoide Cellina-Meduna Alta pianura friulana centrale in destra e sinistra Tagliamento Alta pianura isontina Bassa pianura pordenonese – falde artesiane superficiali (falda A+B – fino a ~ -100 m ) Bassa pianura pordenonese – falda artesiane intermedia (falda C – fino a ~ -140 m) Bassa pianura pordenonese – falde artesiane profonde (falda D+E + profonde – da ~ -160 m) Bassa pianura friulana centrale in destra e sinistra Tagliamento – falda artesiane intermedia (falda C – fino a ~ -140 m) Bassa pianura friulana centrale in destra e sinistra Tagliamento – falde artesiane profonde (falda D+E + profonde – da ~ -160 m) Bassa pianura friulana orientale – falda artesiane intermedia (falda C – fino a ~ -140 m) Bassa pianura friulana orientale – falde artesiane profonde (falda D+E + profonde – da ~ -160 m) Bassa pianura dell’Isonzo – falda artesiane intermedia (falda C – fino a ~ -140 m) Bassa pianura dell’Isonzo – falde artesiane profonde (falda D+E + profonde – da ~ -160 m)
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Stato di qualità dei corpi idrici sotterranei
9 corpi idrici sotterranei di pianura sono stati classificati con stato chimico “scarso” ed “a rischio”
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Stato di qualità dei corpi idrici sotterranei
3 corpi idrici sotterranei di pianura presentano uno stato chimico “buono”, ma la presenza di trend in peggioramento per nitrati/fitofarmaci porta a classificarli come “a rischio”.
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Stato quantitativo
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Stato quantitativo Dal punto di vista quantitativo, la maggiore sofferenza dei corpi idrici sotterranei deriva dai seguenti fattori principali: Derivazioni per uso idroelettrico ed irriguo Elevato sfruttamento degli acquiferi artesiani, per usi diversi (in particolare domestici e ittiogenici), con un numero di pozzi >40.000
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Stato quantitativo Attualmente sono in fase di ultima analisi:
Bilancio delle risorse idriche Valutazione dei tempi di rinnovamento degli acquiferi Valutazione dei trend piezometrici della falda freatica in alta pianura
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Grazie dell’attenzione
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