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PubblicatoAnnunciata Pizzi Modificato 8 anni fa
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L’idea di segnalare queste sette partigiane della Resistenza ha anche una motivazione direttamente legata alla storia del Socrate: Maria Teresa Regard Calamandrei è stata infatti la Presidente del Consiglio d’Istituto del nostro liceo negli anni ’70, al tempo dell’istituzione degli organi collegiali. Per coloro che si sono impegnati nel progetto “Toponomastica femminile” la scelta di queste sette biografie di donne che incontrano nella loro esistenza la Resistenza romana, attraverso i GAP (Gruppi di azione patriottica), i GDD (Gruppi di difesa della donna) e il Comitato di assistenza alle vittime del fascismo, ha rivelato come le storie individuali possano intrecciarsi tra di loro e nel contempo con gli eventi della Storia. Di poche partigiane della libertà, ad esempio Carla Capponi, la toponomastica della capitale si è già ricordata. E’ il momento di dedicare un riconoscimento anche alle altre.
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Nacque a Roma il 16 gennaio 1924. Partecipò nei GAP a diverse azioni contro il regime. Fu decorata con la medaglia al valore militare con la seguente motivazione «Giovane studentessa universitaria, partigiana, ardimentosa dava alla causa della Resistenza apporto entusiastico e infaticabile...Tratta in arresto e tradotta nelle prigioni di Via Tasso, teneva, durante i ripetuti interrogatori, contegno virile ed esemplare...». A quel “virile” Regard rispose dicendo “sentite, levate ‘virile’ perché proprio non lo reggo.” Morì nel 2000.
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1904-1974 Dal settembre 1943 prese parte alla Resistenza organizzando i Gruppi di difesa della donna (GDD); Partecipò anche agli assalti ai forni delle donne romane. Nel 1946 fu tra le 21 donne elette all’Assemblea Costituente Italiana. 1901-1976 Nel 1921 aderì al Partito Comunista e nel 1943 si unì alla Resistenza romana, con il nome di battaglia di Sandra. Organizzò i GDD e l'assalto ai forni insieme a Bei; nello stesso anno costituì l'Unione Donne Italiane insieme ad altre esponenti del PCI, con lo scopo di far partecipare le donne alla politica e alla ricostruzione del paese. 1922-1996 Entrò nei GAP romani con il nome di Caterina e fece parte del Comitato di Coordinamento per assistenza e appoggio alle forze combattenti. Contribuì alla preparazione dell'azione di via Rasella e partecipò in prima persona agli assalti ai forni e alla lotta armata, occupandosi del trasporto d’armi, diventando una delle figure principali della Resistenza.
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1925-1970 Iscritta al Partito Comunista e vicina al movimento dei GAP Romani, con alcune compagne istituì un comitato per aiutare prigionieri politici in fuga. La sua famiglia ospitò nella propria casa romana una famiglia di amici ebrei ferraresi durante l'occupazione nazista. 1925-2002 Si mise in contatto con l'associazione clandestina del PCI, entrò poi nei GAP e partecipò all’azione di via Rasella. In seguito fu catturata e condannata a morte, fingendosi malata riuscì però a farsi trasferire all’Ospedale San Camillo e fu poi liberata da medici antifascisti. Al termine della guerra venne insignita della Medaglia d’Argento al Valor Militare. 1913-2003 Svolse azioni di boicottaggio, organizzò scioperi e raccolte di medicine, indumenti e cibo per i prigionieri politici. In seguito all'assassinio di Teresa Gullace, del quale fu spettatrice, organizzò una protesta che scosse molto le coscienze. Dopo la liberazione di Roma dall'occupazione nazista, Laura proseguì l'attività politica sia nel PCI che nell'UDI.
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