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PubblicatoEdoardo Pugliese Modificato 8 anni fa
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Costruire comunità di pratiche riflessive nei contesti formativi e professionali Maura Striano Università degli Studi di Napoli Federico II
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Dobbiamo diventare capaci non solo di trasformare le nostre istituzioni in risposta a mutevoli situazioni e richieste, dobbiamo inventare e sviluppare istituzioni che siano “sistemi di apprendimento” cioè sistemi capaci di realizzare la loro continua trasformazione D.A. Schön
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Comunità mutua implicazione (i soggetti stabiliscono relazioni reciproche e sono implicati in pratiche di cui negoziano costantemente i significati); impresa comune (risultato di un processo collettivo di negoziazione definita dai partecipanti mentre lo perseguono; non si tratta di un obiettivo astratto ma concreto, che crea relazioni di mutua affidabilità); repertorio condiviso (attività, relazioni, oggetti che riflettono la storia di mutua implicazione e negoziazioni ed implicano nuove e diverse negoziazioni di significati).
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Pratica “Fare situato in contesti storici e sociali che danno struttura e significato a ciò che facciamo” (Wenger, 1998: 47) Elementi espliciti (linguaggi, strumenti, documenti, immagini, simboli, ruoli stabiliti, criteri specificati, procedure codificate, regolamenti e contratti). Elementi impliciti (relazioni implicite, convenzioni tacite, indizi sottesi, regole non dette, intuizioni, percezioni, sensazioni, comprensioni, assunzioni sottese, visioni del mondo condivise)..
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Dove è situata e come evolve la pratica? E’ situata in/nelle : comunità di persone relazioni di mutua implicazione sulla base delle quali i soggetti fanno ciò che fanno. Evolve in termini di: “storie di apprendimento condivise”
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Comunità di pratiche Sottosistema sociale che implica: condivisione e socializzazione di pratiche sostenute da linguaggi, copioni, script, orientamenti e “filosofie”, teorie più o meno implicite, valori. co-costruzione di processi di apprendimento (Brown. Campione, 1990)e di “storie di apprendimento condivise” (Wenger, 1998).
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Comunità di apprendimento “Tessuto sociale dell’apprendimento dell’organizzazione” (Wenger, 1998) Funzione delle comunità di apprendimento : costruzione e sviluppo di conoscenze e competenze condivise e negoziate.
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Apprendimento come: esperienza situata (Lave, Wenger, 1991) e distribuita (Solomon, 1993); esperienza culturalmente mediata; esperienza socialmente condivisa; negoziazione di nuovi significati; creazione di strutture di conoscenza emergenti; trasformazione di identità (Wenger, 1998) e di “strutture di significato” (Mezirow, 1991); costruzione di “traiettorie” di partecipazione (Wenger, 1998, cit.).
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Apprendere in una “comunità di pratiche” costruire forme di mutua implicazione; comprendere e sintonizzare il lavoro apprenditivo inteso come “impresa” comune; sviluppare e costruire nuove teorie, nuove forme di discorso, nuovi stili apprenditivi e cognitivi, nuovi repertori operativi.
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Riflessione come processo euristico (Schon, 2006) Percorso di indagine che emerge dalle situazioni uniche ed irripetibili in cui la pratica è situata. Si esercita: nel corso dell’azione ed è situata nel cuore stesso della pratica, che viene in questo modo organizzata e direzionata.
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Percorsi ed oggetti della riflessione come processo euristico –“conversazione con la situazione” ed identificazione dei problemi emergenti; –messa a fuoco, formulazione, negoziazione, validazione di ipotesi interpretative; –analisi del repertorio (di situazioni analoghe, di saperi, di procedure operative, di strategie, di strumenti da utilizzare…); –messa a fuoco, formulazione, negoziazione di ipotesi di intervento; –pianificazione e realizzazione delle “mosse”; –osservazione e monitoraggio delle “mosse”; –Revisione e/o validazione dell’ipotesi di intervento. –Riconfigurazione del repertorio con un nuovo elemento di conoscenza trasferibile ad altri contesti e situazioni.
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Finalità accompagnare e sostenere la pratica nella “palude” delle situazioni indeterminate, uniche, problematiche in cui è costantemente situata; arricchire i repertori di pratica di saperi (pratici) e di esperienze che ne consentono una migliore conoscenza ed un miglior controllo; generare e sviluppare nuove conoscenze, abilità, comprensioni che si traducono in competenze personali e professionali.
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Piste di lavoro formativo per attivare e sviluppare processi di riflessione nel corso dell’azione: Presentare e discutere situazioni di pratica complesse chiedendo di: mettere a fuoco il problema (o i problemi); formulare ipotesi interpretative; identificare nel proprio repertorio saperi funzionali ad interpretare e comprendere il problema, protocolli operativi, situazioni analoghe; formulare ipotesi di intervento identificando le possibili conseguenze in caso di successo o insuccesso.
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Metodologie e strumenti Metodologie: Focus group Comunità di ricerca Case study Strumenti: materiali video diari di pratica professionale “storie di guerra”
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Riflessione come processo critico (Mezirow, 2003) identificazione ed analisi delle credenze, delle ideologie, dei modelli, delle teorie, dei presupposti culturali, ideologici, istituzionali, sociali sottesi alle pratiche professionali; identificazione, analisi e trasformazione degli schemi e delle prospettive di significato che orientano gli apprendimenti in un contesto di pratica. Si esercita: sull’azione nella misura in cui essa diventa oggetto di revisione critica sulla base delle condizioni contestuali, culturali e sociali che la vincolano. E’ situata a monte ed a valle della pratica.
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Finalità esplicitare e condividere credenze, idee, modelli, premesse, teorie… impliciti nelle pratiche in atto; riflettere sulle credenze, sulle idee, sui modelli, sulle premesse sulle teorie di cui i professionisti sono portatori (sulla loro coerenza, sulla loro praticabilità, sul loro impatto sulle pratiche agite…); negoziare e co-costruire nuovi modelli e nuove teorie condivisibili nell’ambito di una comunità di pratiche; revisionare e trasformare gli schemi e le prospettive di significato attraverso cui i professionisti e le comunità di pratiche organizzano i loro apprendimenti.
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Piste di lavoro formativo per attivare processi di riflessione critica: far descrivere o narrare una pratica riferita ad una situazione percepita come critica; analizzare le narrazioni identificando le credenze, i copioni, i modelli, le rappresentazioni, gli script, le teorie sottesi alla pratica (anche attraverso una analisi categoriale e socio- linguistica); discutere le credenze, i copioni, i modelli, le rappresentazioni, gli script, le teorie identificate mettendo a fuoco le incoerenze, le fallacie, le rigidità ma anche gli elementi di efficacia, di praticabilità, di validità emergenti.
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Metodologie e strumenti Metodologie Dialogo critico a coppie Dialogo critico in piccoli gruppi Role playing Drammatizzazione Strumenti Incidenti critici Narrazioni Canovacci per drammatizzazioni
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