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PubblicatoEdmondo Deluca Modificato 8 anni fa
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Provincia di Genova – AREA 10 A – Servizio Formazione Professionale – Ufficio Programmazione Genova 22 febbraio 2005 I ragazzi disabili nei percorsi di Formazione ordinaria Anno Formativo 2004/05 A cura di Lidia Prato
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Il Monitoraggio delle attività di Inserimento tot. 36 allievi M 32 F 4 Biennali provinciali: 9 allievi Triennali regionali: 24 allievi Annuali provinciali: 3 allievi
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Le Aree professionali M F Lavori d’ufficio 1 Elettrico/elettronico 10 Alberghiero/Ristorazione 42 Grafica 31 Edilizia 2 Lavorazione legno 2
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Le Aree professionali M F Meccanica 5 Estetica1 Vendita/Magazzino 1 Termoidraulica 1 Polisettoriale 3
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12 incontri con le equipe 33 operatori coinvolti Formatori di sostegno:17 Psicologo: 1 Coordinatori/Tutor:13 Direttori: 2
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Modalità e contenuti degli incontri Si spiegano le finalità Ci si presenta nei rispettivi ruoli Descrizione del corso Descrizione del lavoro fatto per l’integrazione del ragazzo disabile Esplicitazione dell’immaginario sugli esiti Valutazione dell’efficacia del lavoro di rete
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Cosa emerge dal monitoraggio Socializzazione Buona integrazione nel gruppo: 29 Difficoltà rilevanti nel gruppo: 4 Altre difficoltà di socializzazione: 3
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Cosa emerge dal monitoraggio Apprendimento- Immaginario rispetto alla qualifica Immaginario di esito positivo:22 Immaginario di esito negativo: 6 Immaginario insufficiente: 8
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Dimissioni e riorientamenti Un ragazzo (biennale) e una ragazza (triennale) dimessi per trasferimento famiglia Tre ragazzi (triennali) riorientati (uno sostituito)
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Aspetti organizzativi Sufficiente integrazione tra i formatori: di sostegno, tutor, altri formatori Positivo il maggior numero di risorse sui triennali (tutoraggio, compresenza)
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Aspetti metodologici Lavoro per piccoli gruppi Supporto individuale offerto a tutti (tutor, psicologo, sostegno) Aiuto reciproco tra allievi Laboratorio come momento privilegiato di apprendimento per tutti Interdisciplina
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Rapporto con la rete: i Servizi Era uno dei “punti deboli” Maggiore consapevolezza dell’importanza del lavoro di rete: il ruolo del Servizio Maggiore consapevolezza del proprio ruolo all’interno del lavoro di rete: F.P una parte nel percorso di vita
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Rapporto con la rete: le famiglie Curato in tutti i percorsi Opportuna formazione più specifica sul tema
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Il progetto di uscita Era un altro dei punti deboli: “l’intervento finisce con il corso” sforzi “solo” verso qualifica e lavoro più capacità di utilizzo del placement Ancora un po’ di difficoltà per progetti con SIL, Collocamento, utilizzo di strumenti specifici, rete con altri Enti e corsi diversi Opportuna formazione specifica sul “dopo F.P”
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Le tre tipologie di percorso Biennali: forte orientamento alla professionalizzazione e al mestiere specifico equilibrio tra laboratorio, stage, teoria stage concentrato al termine Triennali: formazione meno specifica, più spazio all’orientamento e alla crescita personale Interdisciplina e unità di apprendimento personalizzazione per tutti stage in forma più graduale
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Le tre tipologie di percorso Annuali polisettoriali: flessibilità e individualizzazione massime forte presenza ore/stage modello teorico dei polisettoriali per giovani a rischio adattato all’utenza “drop out”
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Riflessione finale Offerta diversificata = maggiori possibilità di integrazione in percorsi non specifici per i ragazzi disabili Risposte a bisogni diversificati per: età, esperienze precedenti, maggiori o minori carenze nelle aree trasversali, capacità di apprendimento, bisogni di orientamento
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