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PubblicatoTito Sole Modificato 8 anni fa
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Epilessia come BES: quali strategie? ITIS G. Galilei Arezzo 3 Aprile 2014 “SOLI AL DI LA’ DELLA PATOLOGIA” Luana Bartolommei
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ADHD, DISTURBI DEL LINGUAGGIO, DEFICIT ATTIVITA’ NON VERBALI, … Bisogni Educativi Speciali
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BES Alunni con certificazione L. 104/92 – HANNO DIRITTO AL SOSTEGNO – SI PREDISPONE OBBLIGATORIAMENTE IL PEI
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BES Negli altri casi PUO' essere predisposto un Piano Didattico Personalizzato
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ALTRI BES: QUANDO FARE IL PDP? In presenza di certificazione di DSA SI In presenza di altra diagnosi: DECIDE IL CDC/TEAM DOCENTI SE FARE O NO IL PDP (anche in base alle indicazioni espresse dal Collegio Docenti e che confluiscono nel PAI) Anche in assenza di diagnosi, se la scuola lo ritiene necessario ed opportuno
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BES “….Fermo restando l'obbligo di presentazione delle certificazioni per l'esercizio dei diritti conseguenti alle situazioni di disabilità e di DSA, è compito doveroso dei Consigli di classe o dei teams dei docenti nelle scuole primarie indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l'adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni. Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di classe o il team dei docenti motiveranno opportunamente, verbalizzandole, le decisioni assunte..” Circ. Min. n. 8 del 6/03/2013
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BES “….Fermo restando l'obbligo di presentazione delle certificazioni per l'esercizio dei diritti conseguenti alle situazioni di disabilità e di DSA, è compito doveroso dei Consigli di classe o dei teams dei docenti nelle scuole primarie indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l'adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni. Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di classe o il team dei docenti motiveranno opportunamente, verbalizzandole, le decisioni assunte..” Circ. Min. n. 8 del 6/03/2013
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Quali altri BES? Il Collegio Docenti può stabilire criteri generali al fine di individuare casi specifici che non ricadono nei disturbi clinicamente riscontrabili, per i quali sia possibile attivare percorsi individualizzati, formalizzati nel PDP. Il CdC ha la facoltà di individuare tali casi, in base ai criteri stabiliti dal Collegio.
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Legge 170/2010 Prevede la personalizzazione dei percorsi di studio già presenti nella legge 53/2003 con la prospettiva della “presa in carico” dell’alunno con Bisogni Educativi Speciali da parte di ciascun docente curricolare e di tutto il team di docenti coinvolto.
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Adozione di strategie di intervento per ragazzi con Bisogni Educativi Speciali elaborazione di un percorso individualizzato e personalizzato attraverso la redazione e l’attuazione di un PDP individuale che serva da strumento di lavoro in itinere per gli insegnanti e con funzione di documentare alle famiglie le strategie di intervento programmate
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Cosa deve contenere il PDP (Piano Didattico Personalizzato)? «..la scuola predispone, nelle forme ritenute idonee e in tempi che non superino il primo trimestre scolastico, un documento che dovrà contenere almeno le seguenti voci, articolato per le discipline coinvolte dal disturbo: · dati anagrafici dell’alunno; · tipologia di disturbo; · attività didattiche individualizzate; · attività didattiche personalizzate; · strumenti compensativi utilizzati; · misure dispensative adottate; · forme di verifica e valutazione personalizzate. Decr. Min. e Linee Guida Luglio 2011
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Cosa deve fare il Consiglio di Classe? Deve approvare un percorso personalizzato Deve offrire opportunità formative e flessibilità dei percorsi senza abbassare gli obiettivi di apprendimento.
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Concetti base della direttiva Didattica inclusiva e personalizzata Presa in carico “globale” dell’alunno Riconoscimento delle differenze Diversificazione delle mete formative volte a favorire lo sviluppo delle potenzialità di tutti gli alunni Ruolo pedagogico del docente
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Epilessia Un alunno con epilessia ha un BES? In alcuni casi: certificazione l. 104/92 In altri casi: documentazione medica IL BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE NON NASCE DALLA DIAGNOSI MEDICA MA DALLA PARTICOLARE CONDIZIONE PERSONALE E DAL CONTESTO
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BES Il Bisogno Educativo Speciale dipende dal contesto (può emergere in una scuola e non emergere in un’altra).
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L'epilessia in classe Gli insegnanti devono confrontarsi con vari aspetti della patologia - attacco epilettico - assunzione di farmaci - disturbi del comportamento - difficoltà/disturbi negli apprendimenti
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ATTACCO EPILETTICO - FORMAZIONE DEI DOCENTI I DOCENTI DEVONO CONOSCERE IL PROBLEMA, ESSERE INFORMATI E FORMATI SU COME COMPORTARSI IN CASO DI ATTACCO EPILETTICO E SULLE MOPDALITA' DI SOMMINISTRAZIONE DI EVENTUALE FARMACO SALVAVITA.
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ASSUNZIONE DI FARMACI - AUTOSOMMINISTRAZIONE - SOMMINISTRAZIONE FARMACI SALVAVITA FORMAZIONE ED INFORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI
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DISTURBI DEL COMPORTAMENTO - correlati agli attacchi epilettici Attacchi che possono irritare o stancare l'alunno Ritmi sonno-veglia disturbati Attacchi o farmaci possono avere effetti negativi sull'attenzione - correlati alla condizione di “svantaggio” percepita dall'alunno Sentimenti di paura, ansia, rabbia percepiti dall'alunno Paura di sentirsi non adeguati al contesto Frustrazione
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DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO “..Nella popolazione di bambini affetti dalle diverse forme di epilessia si possono riscontrare, in misura maggiore rispetto alla popolazione generale, disturbi dell’apprendimento e difficoltà neuropsicologiche. I fattori che influenzano questo tipo di associazione sono in gran parte determinati dall’eziologia dell’epilessia ma non solo: altri fattori infatti possono essere implicati quali l’età d’esordio e la durata dell’epilessia, la presenza o meno di una farmacoresistenza e la relativa frequenza degli episodi critici, il tipo di crisi e le terapia farmacologiche stesse. In generale la prevalenza dei disturbi dell’apprendimento sembra essere maggiore nei bambini più grandi ed in quelli in cui l’epilessia ha presentato un esordio più precoce. È anche importante ricordare come tali disturbi possano presentarsi in modo stabile durante la malattia o essere una condizione temporanea legata ad un particolare fase della malattia di quel bambino... []l’attività epilettica parossistica cioè le anomalie epilettiformi e le crisi influiscono sugli aspetti cognitivi funzionali come la velocità di ragionamento, l’attenzione, la memoria a breve termine...
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... [] La condizione di crisi frequenti determina un disturbo delle normali attività cerebrali con frequenti interruzioni e necessità di recupero tra una crisi e l’altra, fattori che condizionano negativamente le possibilità del bambino di apprendere. [] Una condizione particolare di encefalopatia epilettica è quella che venne definita “Sindrome di Penelope” o ESES (Electrical Status Epilepticus during Sleep) cioè in cui si disfa la notte ciò che viene appreso durante il giorno. In questa condizione si osserva la presenza di anomalie epilettiformi ad andamento continuo che interessano più dell’85% del sonno del bambino. …
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….Nell’ambito dei disturbi dell’apprendimento esiste una parte della popolazione con epilessia che non presenta ritardi cognitivi ma può incontrare difficoltà più settoriali negli apprendimenti scolastici come nel caso di disturbi specifici dell’apprendimento della lettura, della scrittura, del calcolo o delle abilità motorie. Gli studi più significativi in letteratura sono stati effettuati nella forma di epilessia rolandica benigna dell’infanzia in cui possono essere maggiormente presenti rispetto alla popolazione generale, difficoltà in questi ambiti specifici, in particolare nelle abilità di scrittura e lettura.
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Rispetto all’utilizzo dei farmaci gli studi, presenti in letteratura riportano in generale performance cognitive peggiori per i farmaci di vecchia generazione, in particolare per il fenobarbital e nei casi di pazienti in politerapia. In queste ultime situazioni la necessità di ricorrere a più farmaci spesso è legata a condizioni di crisi difficili da controllare, fattore che, come già riportato, condiziona negativamente la prognosi cognitiva....” Dott.ssa Roberta Vittorini, neuropsichiatra infantile, ASL Torino (Fonte: A.PI.C.E. Torino)
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APPRENDIMENTI L'epilessia può influire su: - acquisizione di conoscenze - processazione e riorganizzazione delle informazioni - formulazione ed espressione di una risposta appropriata
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Necessita' di percorso didattico personalizzato In caso di – Disturbi del comportamento – Distrurbi/difficoltà negli apprendimenti
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Alcuni suggerimenti per il lavoro in classe: a) Inquadramento strutturato Inserire le informazioni in routine pianificate aiuta il bambino con epilessia a fissare ciò che può sembrare frammentato b) Presentazione di poche info per volta c) Rinforzare informazioni verbali con note scritte d) Offrire supporto di fronte a difficoltà di attenzione sostenuta e) Programmare e parcellizzare le verifiche f) Fornire appunti semplificati, schemi, mappe per facilitare lo studio g) Utilizzare eventuali ausili tecnologici
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Verifiche e prove d'esame: Tempi aggiuntivi, o prove calibrate sugli obiettivi minimi, o semplificate Pause, M omenti di riposo Possibilità di leggere il compito un po’ in anticipo Valutazione attenta ai contenuti, piuttosto che alla forma ….. Esentare l’alunno da esami o compiti se: - Ha avuto un attacco maggiore o con perdita di coscienza dopo il quale ha bisogno di dormire - C’è una alterazione prolungata del livello di coscienza - Prima dell’esame, ci sono stati cambiamenti significativi nel trattamento
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IN SINTESI.. NECESSITA' DI SCAMBIO DI INFORMAZIONI TRA - FAMIGLIA - SANITARI - INSEGNANTI per - ACCOGLIERE L'ALUNNO ED EVITARGLI DISAGIO - CONOSCERE LE ESIGENZE PER PROGETTARE IL PERCORSO DIDATTICO PIU' APPROPRIATO
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COSTRUZIONE DEL PDP COME DEVE ESSERE FATTO IL PDP? http://www.cts.arezzo.it/index.php?option=com_content&view=arti cle&id=2&Itemid=129
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Il PDP I pecorsi personalizzati non devono essere una “mera esplicitazione di strumenti dispensativi e compensativi..” ma sono strumento di lavoro per gli insegnanti, per progettare, monitorare e verificare interventi e percorsi didattici personalizzati. E’ uno strumento per piegare la metodologia alle esigenze dell’alunno, o meglio della sua persona. Circ. Min. n. 8 del 6/03/2013
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RISORSE TERRITORIALI: CTS: Centro Territoriale di Supporto Disabilità e Nuove Tecnologie – MIUR – Novembre 2011 Presso ITIS G. Galilei, Arezzo www.cts.arezzo.it CONSULENZA A DOCENTI E FAMIGLIE SU: NORMATIVA SW DIDATTICI STRUMENTI COMPENSATIVI NUOVE TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA FORMAZIONE IN COLLABORAZIONE CON UST E CAT
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RISORSE TERRITORIALI: CAT Centro Ausili Tecnologici – ASL 8 AREZZO http://nuke.cat-arezzo.org/ Dal 1° settembre 2013 il CTS collabora con il CAT per consulenze in équipe (ingegnere informatico, logopediste, docente specializzato)
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