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Laboratorio di Arte Visuale e Tecnologia 02/12/2014 1 Dr. Giorgio Cipolletta, Facoltà Scienze della comunicazione, Università di Macerata, a.a. 2014-2015.

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1 Laboratorio di Arte Visuale e Tecnologia 02/12/2014 1 Dr. Giorgio Cipolletta, Facoltà Scienze della comunicazione, Università di Macerata, a.a. 2014-2015

2 Calendario lezioni 25-11-014 (9.00-11.00) Introduzione 26-11-2014 (11.00-13.00) Che cosa può un corpo? Che cosa può un corpo? 02/12/2014 (9.00–11.00) Scrivere sul corpo Scrivere sul corpo 03/12/2014 (11.00-13.00) Corpo tecnologico 09/12/2014 (9.00–11.00) Ibridazione (Corpo-animale) 10/12/2014 (11.00-13.00) Che cosa vuole la tecnologia? 2 22/12/2014 (9.00–11.00) Le terze vite 23/12/2014 (11.00-13.00) Post-umano e transumano 13/01/2015 (9.00–11.00) Architetture corporee 14/01/2015 (11.00-13.00) Parlare al corpo

3 Metodologia esame  Lo studente dovrà preparare una presentazione da discutere in classe descrivendo in maniera critica un’artista, un lavoro (performance, installazione, pittura, scultura ecc…) un movimento che lo abbia interessato particolarmente o semplicemente un percorso “di immaginari” nato durante il Laboratorio  L’elaborato deve essere strutturato nel seguente modo: Introduzione, descrizione di un’artista (un’opera, movimento, nuove tecnologie) e fornirne un quadro cronologico (anche filosofico, antropologico, sociologico, a seconda dell’artista affrontato).  Spiegare la motivazione della scelta supportata anche da una breve bibliografia appropriata e da immagini o video esplicativi. 3

4 TESTO di riferimento Testo di riferimento:  Giorgio Cipolletta, Passages metrocorporei. Il corpo come dispositivo per un’estetica della transizione, eum, Macerata, 2014  parte zero,  parte terza  parte quinta 4

5 Ulteriori testi 5 Massimo Canevacci SincretiKa. Esplorazioni etnografiche sulle arti contemporanee, Bonanno editore 2014 (interamente) Arvidsson Adam; Delfanti Alessandro, Introduzione ai media digitali, Il mulino 2013(interamente) Andrea Balzola, Paolo Rosa L'arte fuori di sé. Un manifesto per l'età post-tecnologica, Feltrinelli 2011 (interamente) Domenico Quaranta, Media, new media, postmedia, Postmediabooks, 2010 (interamente).

6 Il sistema comunicativo umano COMUNICAZIONE VERBALE COMUNICAZIONE NON VERBALE COMUNICAZIONE VOCALE Linguaggio verbale Sistema paralinguistico Tono di voce Volume di voce Pause e ritmo Sistema cinesico Mimica facciale Sguardo Gestualità postura Aptica Prossemica Paccagnella, Sociologia della comunicazione, il Mulino, Bologna, 2004, p.48

7 Il sistema paralinguistico  E ’ un sistema vocale non verbale costituito da tutti i suoni che emettiamo a prescindere dal significato delle parole ( es. tono e frequenza della voce, posizione sociale di chi parla)  Fa anche riferimento al ritmo, alla velocità delle frasi e all ’ impiego delle pause

8 Il sistema cinesico  Comprende i movimenti degli occhi, del volto e del corpo  Può interessare anche la mimica facciale, spesso al di fuori del controllo dell ’ individuo

9 Il sistema cinesico  Comprende i gesti che si utilizzano  per enfatizzare, sottolineare quanto si dice con le parole ma in alcuni casi sostituisce l ’ atto comunicativo  possono esprimere un significato controverso rispetto alle parole  Riguarda la postura che può essere rigidamente codificata (es. l ’ attenti di un soldato) oppure involontaria

10 Una classifica dei gesti (Argyle, 1975)  Gesti sottolineano il linguaggio verbale  Gesti convenzionali e linguaggio dei segni ( per es. alfabeto dei sordomuti)  Movimenti che esprimo stati emotivi (I MOVIMENTI DEL VISO)  Movimenti che esprimono la personalità (POSTURA)  Movimenti usati nei rituali e nelle cerimonie

11 La prossemica  Riguarda la gestione dello spazio e del territorio come sistema comunicativo  Zona intima rientra nei 50 cm di distanza La zona intima è la zona comunicativa della dimensione corporea  Zona personale va dai 50 cm ad un metro di distanza  Zona sociale va da uno a tre/quattro metri di distanza  Zona pubblica oltre i quattro metri

12 Diagramma di Edward T. Hall con i raggi espressi in piedi. Si ricorda che 1 piede equivale a 30,48 cm Edward T. Hallraggi piedi

13 DISTANZ A INTIMA DISTANZA PERSONALE

14 DISTANZA PUBBLICA DISTANZA SOCIALE

15 08/04/201315 Scrivere non del corpo, ma il corpo stesso. Non la corporeità, ma il corpo. Non i segni, le immagini, cifre del corpo, ma ancora il corpo. Questo è stato, e probabilmente già non è più, il programma della modernità. Scrivere si rivolge così. Scrivere è un pensiero rivolto, inviato al corpo, inviato, cioè, a ciò che allontana, che lo strania. Non è tutto. Perché è dal mio corpo che mi rivolgo al mio corpo o, meglio, è dai corpi che l’«io» di scrittura è inviato ai corpi. È dal mio corpo che ho il mio corpo come qualcosa di straniero, espropriato. Il corpo è lo straniero «laggiù» (il luogo proprio di ogni straniero), perché è qui. Qui ne «là» del qui, il corpo apre, taglia, distanzia il laggiù. Nancy, Corpus

16 BODY-ART  " E' a voi che mi rivolgo perché voi siete questa unità del mio lavoro: l'altro (...) Il corpo ha un ruolo fondamentale nel noi (...) Se apro il mio corpo affinché voi possiate guardarci il mio sangue, è per amore vostro: l'altro. Ecco perché tengo alla presenza delle mie azion i". (Gina Pane, Lettera a uno/a sconosciuto/a, "ArTitudes", n. 15/17, ottobre-dicembre 1974)

17 08/04/201317 Io credo che bisogna cominciare col dire che ci sono effettivamente diversi corpi. È un oggetto che ha l’aria di essere molto semplice, molto oggettivo, molto fisico il corpo umano, tutti pensano di potersi intendere su questo – quando in realtà ci si accorge che discipline, che scienze molto diverse sono atte a occuparsi di un certo corpo umano, e che questi corpi, direi, hanno molte difficoltà a comunicare tra loro Barthes, Encore le corps (1978)

18 08/04/201318 La frammentazione della frase, del discorso ripropone ancora una volta quella dell’essere e della sua aderenza al corpo, che, in fondo, non può mai essere tralasciato, messo da parte, trascurato, poiché è grazie ad esso che il passaggio può aver luogo, tramite cioè la petite mort. Bataille

19 08/04/201319 Dell’erotismo si può dire che esso sia l’approvazione della vita fin dentro la morte” Bataille, L’erotismo (1957) l’erotismo dei corpi l’erotismo dei cuori l’erotismo sacro Non posso considerare libero un essere che dentro di sé non nutra il desiderio di sciogliere i legami del linguaggio. » Georges Bataille

20 08/04/201320 La prima forma è caratterizzata dall’elemento fondante dell’oscenità, che rende possibile l’entrata nella continuità. Essa si manifesta ad esempio, semplicemente, nella nudità. Mostrare gli organi celati rende possibile quella comunicazione sulla quale si fonda il passaggio dal continuo al discontinuo. Bataille definisce il denudarsi come un atto che all’interno delle civiltà nelle quali ha “un senso profondo” risulta addirittura equivalente con l’uccisione. L’erotismo dei cuori si fonda invece sull’angoscia. Bataille spiega come ad esempio la mancanza dell’amato, si manifesti nell’amante come un desiderio di continuità che è praticamente impossibile mantenere nel tempo quando i due stiano fisicamente insieme.

21 08/04/201321 Helmut Newton

22 08/04/201322 La passione ci consacra alla sofferenza, giacché, in fondo, essa è la ricerca di un impossibile… La mancanza dell’altro genera nella mente dell’innamorato un’immagine che ha la caratteristica di essere angosciosa e porta per ciò stesso al desiderio di arrivare al superamento di essa stessa, ma è con essa che si rende altresì possibile la violazione. Così si accede all’essere e alla sua semplicità, attraverso il congiungimento con l’amato nell’atto erotico.

23 08/04/201323 Luis Bunuel, 1932

24 sacrificio La realtà del sacrificio consiste generalmente nell’accordare vita e morte, nel conferire alla morte il trasalimento della vita, alla vita la pesantezza, la vertigine e l’apertura alla morte. È la vita mescolata alla morte, ma in essa, in pari tempo, la morte è segno di vita, apertura sull’illimitato. […] Quello che l’atto d’amore e il sacrificio rivelano è la carne. Georges Bataille 24

25 CsO CORPO SENZA ORGANI (Antonin Artaud) 25 Chi sono? Da dove vengo? Sono Antonin Artaud e che io lo dica come lo so dire immediatamente vedrete il mio corpo attuale cadere in pezzi e raccogliersi sotto diecimila aspetti notori un corpo nuovo dove non potrete mai più dimenticarmi.” [Post-scriptum a Le Théâtre de la cruauté, XIII, 118

26 08/04/201326 Agesandros, Athenodoros e Polydoros, Laocoonte, II sec. a.C., copia romana, marmo, alt m. 2,42, Musei Vaticani, Roma

27 08/04/201327

28 08/04/201328 per Giacometti il vuoto appartiene allo spazio, il disquilibrio, i limiti stessi del corpo sono spezzati e il vuoto si inserisce come pausa che spezza i confini, dove il visibile e l’invisibile sono colti in un atto di comunicazione presente. Giacometti, 1901-1966

29 08/04/201329 ALEAH CHAPIN

30 08/04/201330 Joel-Peter Witkin, 1990Robert Mapplethorpe, Keen Moody 1983 Man Ray, Le Violon d’Ingres, 1926

31 08/04/201331 Le cicatrici come luogo d’incontro Ibridazione tra corpo e macchina La cucitura divide in due il corpo, raggrinzita, rattoppata, saldata, irregolare. Voltare le spalle = non mostrare Sottrarre lo sguardo ad ogni istanza identitaria Corpo-statua (corpo-involucro) La fotografia è l’avvento del corpo dell’Altro. Mette a nudo legami e relazioni tra corpo e immagine fotografica.

32 CRONENBERGCRONENBERG: CRASH Una seducente discesa del corpo in cui la carne si apre e ne volano fuori tutti i codici precedentemente nascosti nella storia genetica umana, diretti verso un fatidico incontro con la tecnologia ricombinante. 32 Manifesto di carne/metallo corpi che diventano altro, morte, ematomi, sangue, lividi, cicatrici, protesi, rapporti sessuali filtrati e modificati da una dimensione psichica che raggiunge il godimento attraverso il metallo, il contatto ferroso dell’automobile

33 In un incidente stradale, la struttura ordinata della società è distrutta e anche l’integrità del tuo corpo è alterata. L’incastro delle macchine stimola i corpi, arti artificiali, relitti umani e carcasse di automobili. 33

34 08/04/201334 CORPO COME PRE-TESTO Il corpo in qualche modo si costituisce come un racconto, diventa cioè testo. Il testo può realizzarsi come strumento di definizione dell’esperienza umana tramite la fissazione dei segni su di un supporto che li rende fruibili, uno strumento di produzione di senso. Il testo può essere visibile ed udibile. IL CORPO è TESTO IL TESTO è CORPUS


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