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PubblicatoLeonzia Vecchi Modificato 8 anni fa
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Massimo Tomassini MEDITARE, CURARSI, CONOSCERSI NATUROPRATIC 6 Febbraio 2010
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max.tomassini@quipo.it
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… idee correnti sulla meditazione - Oriente - trascendenza - concentrazione - misticismo - calma, rilassamento - benessere - evasione
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….. Ormai da oltre 20-25 anni: confronto con il mondo delle scienze della vita
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Oltre il modello meccanicistico e l’opposizione mente-corpo - effetti delle emozioni sul sistema immunitario e sui processi di riproduzione delle cellule - profonde interrelazioni tra i diversi sistemi: nervoso, endocrino, immunologico - PNEI - neuro-plasticity - la mente non è riducibile al cervello - la mente è il principio organizzatore di relazioni interne ed esterne
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Scienza e Buddhismo (1) l’iniziativa Mind and Life: dialogo tra meditatori e scienziati Incontro di neuroscienze, fenomenologia, scienze cognitive, Buddhismo Nozioni innovative riguardo alla mente e alla realtà
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Scienza e Buddhismo (2) L’applicazione della meditazione alla cura dello stress Jon Kabat-Zinn Mindfulness-based Cognitive Therapy Mindfulness-based Stress Reduction Programme Programmi di cura e di ricerca su larga scala, su pazienti ospedalizzati e non
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Francisco Varela (1946 -2001) …. Un salto epistemologico..
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Scienze cognitive tradizionali Il mondo è una realtà pre-esistente alla mente e può essere analizzato come insieme di oggetti ben identificati, ordinati secondo criteri chiari e distinti La cognizione è una forma di continuo problem-solving che rispetta tali criteri e funziona in base a specifiche rappresentazioni del mondo La mente è uno specchio cognitivo del mondo, (orientato da rappresentazioni linguistiche e non)
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Nuove scienze cognitive. Neuro-fenomenologia Il mondo non è una realtà pre-esistente La cognizione non solo dipende dai contesti-mondi in cui si esercita, ma è creativa di tali contesti La mente è indissolubilmente legata al nostro essere-nel- mondo, al corpo e alle contingenze che fanno emergere allo stesso tempo connessioni e rappresentazioni
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Coincidenze con il discorso buddhista …. il quale riconosce l’impermanenza di ogni fenomeno e mette in luce gli effetti negativi dell’attaccamento a fondamenti esterni.. abbiamo bisogno di attaccarci all’esistenza di un mondo prestabilito e indipendente… interni..abbiamo bisogno di attaccarci a un io-Sé completo, autosufficiente, soddisfacente.. Ogni forma di attaccamento (e di avversione) nutre le emozioni distruttive
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Le “emozioni distruttive” Rabbia, paura, tristezza, disprezzo, colpa, vergogna, etc.. Insorgono anche senza che ce ne accorgiamo Il passaggio critico è il momento che intercorrere tra il loro insorgere e la coscienza che ciò sta accadendo I condizionamenti culturali ci spingono a reprimere e mascherare le emozioni.. Ancora peggio: a dimenticare le emozioni e a trascurarne gli effetti (salvo momenti auto-critici… anch’essi spesso legati a emozioni distruttive)
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La nostra salute (anche fisica) dipende molto dal modo in cui ci poniamo rispetto alle nostre emozioni e stati mentali Curarsi è in primo luogo prendersi cura di sé stessi, degli altri, di tutto ciò che ci circonda Le capacità di prendersi cura sono legate allo sviluppo di consapevolezza e presenza mentale
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Presenza Mente-cuore Intelletto- emozione (citta) Consapevolezza, presenza mentale
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Sati (mindfulness) “Consapevolezza non giudicante coltivata attraverso il prestare attenzione momento per momento” (J. Kabat-Zin) “La consapevolezza del momento presente” (Analayo) … il solo momento in cui siano veramente vivi………..
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Le Facoltà Fiducia Energia Sati Concentrazione Saggezza Ottuplice sentiero Retta visione Retto pensiero Retta parola Retta azione Retti mezzi di sussistenza Retto sforzo Samma Sati Retta concentrazione Fattori dell’illuminazione Sati Investigazione Energia Gioia Tranquillità Concentrazione Equanimità
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Meditare non è nient’altro che aprirsi alla consapevolezza, cercare di creare le condizioni per l’instaurarsi della, consapevolezza, provare a consolidare le nostre capacità di consapevolezza… nel momento presente Meditazione formale
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Meditazione formale camminata Meditazione informale (… nei momenti più comuni, durante tutta la vita)
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Il doppio valore della meditazione è un non-fare “nessun luogo dove andare, niente da fare, niente da raggiungere” non-attaccamento attenzione solo a ciò che accade qui e ora (non passato e futuro) Un’attività in sé completa Un’esperienza assolutamente individuale
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È un fare Tende a delle mete (.. meta suprema: l’illuminazione) Richiede costanza, dedizione, sforzo, allenamento È sempre parziale e incompleta Richiede il rapporto con altri (maestri, sangha, luoghi di ritiro, etc..)
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La meditazione non è in nessun modo una “cura” Può essere considerata il miglior modo di prendersi cura di sé (e degli altri)
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Coltivare la consapevolezza Riconoscimento delle emozioni distruttive, ma anche di quelle che fanno guarire I nostri veleni rabbia brama illusione Le nostre risorse compassione gentilezza amorevole gioia compartecipe equanimità (“bramavihara”)
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Riconoscimento della nostra intrinseca limitatezza, della nostra implicazione in un universo di fenomeni infinitamente più grande e complesso di noi Dhukka “nel mondo c’è dolore” Anicca il mondo è composto di fenomeni impermanenti Anatta Ogni essere è “privo di Sé”
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Auto-conoscenza e “cura”: … verso modi di vita - riflessivi - non avversivi - ispirati alla ricerca della verità e alla compassione verso se stessi e verso tutti gli esseri viventi - orientati al “risveglio”
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