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C.M n. 3 (…e non solo…) CERTIFICAZIONE COMPETENZE

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Presentazione sul tema: "C.M n. 3 (…e non solo…) CERTIFICAZIONE COMPETENZE"— Transcript della presentazione:

1 C.M. 13-2-2015 n. 3 (…e non solo…) CERTIFICAZIONE COMPETENZE
Mariangela Pasciuti unimore

2 RIFERIMENTI NORMATIVI
DPR 275/99, art. 10:…. “nuovi modelli per le certificazioni, le quali indicano le conoscenze, le competenze, le capacità acquisite e i crediti formativi” DL 59/2004: in attesa della modulistica nazionale, è rimessa alle singole scuole l’elaborazione dei rispettivi modelli di certificazione delle competenze DM 139/2007: nuovo obbligo di istruzione che prevede la procedura della certificazione anche al termine del percorso decennale di istruzione obbligatoria L. 169/2008, art. 3: procedura di valutazione delle competenze con voto numerico DPR 122/2012, art. 8: le certificazioni al termine dei diversi gradi devono tener conto anche delle indicazioni invalsi DM 254/2012 INDICAZIONI NAZIONALI: le scuole sono sollecitate a “progettare percorsi per la promozione, la rilevazione, la certificazione delle competenze” DLgs 13/2013: costituzione di uno specifico Sistema nazionale di Certificazione delle Competenze Cm : Adozione sperimentale nuovi modelli di certificazione delle competenze nelle scuole del primo ciclo

3 SCENARIO CULTURALE Certificazione competenze:
Occasione per ripensare l’intera prassi didattica e valutativa Occasione per sostenere l’alunno nel prosieguo degli studi

4 INDICAZIONI 2012: LA LOGICA
* Punto di arrivo: PROFILO DELLO STUDENTE (competenze chiave 2006) * Riferimenti prescrittivi: traguardi sviluppo competenze * Strada da seguire: autonomia scuole (logica della progettazione per la promozione, rilevazione, valutazione)

5 INDICAZIONI 2012: LA CULTURA
Scenario culturale contemporaneo complesso che richiede di “saper stare al mondo”. Necessità di superare barriere disciplinari o settoriali: scuola=comunità professionale unita

6 INDICAZIONI 2012: IL CURRICOLO
Strumento principale di progettazione per individuare i fini complessi del percorso di apprendimento attraverso le discipline Occasione per rivisitare la didattica e la valutazione Strumento di continuità

7 COMPETENZE: RICERCA INTERNAZIONALE
OCSE (2003): “capacità di adempiere alle richieste complesse in un particolare contesto attivando prerequisiti psicosociali…”. Le competenze chiave “contribuiscono a una vita realizzata e al buon funzionamento della società” e sono “una combinazione di capacità cognitive, atteggiamenti, emozioni, motivazione…” UE (2008): “comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali sociali e/o metodologiche in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale”.

8 STORIA DELLE COMPETENZE
Comportamentismo/cognitivismo Modello “motivazionale” Modello “intenzionale” Competenze chiave per l’apprendimento permanente (Raccomandazioni UE 2006)

9 COMPORTAMENTISMO COGNITIVISMO
Mager, 1989: la competenza è “comportamento, performance che un soggetto è capace di manifestare pubblicamente, in un ambito specifico e secondo condizioni precise” competenza=prestazione Pellerey, 2004: “la competenza è la capacità di far fronte a un compito, o a un insieme di compiti, riuscendo a mettere in moto e a orchestrare le proprie risorse interne, cognitive, affettive e volitive e a utilizzare quelle esterne disponibili in modo coerente e fecondo” competenza=contesto+strategia+strumentalità+capacità organizzative+ capacità relazionali

10 OBIETTIVI COGNITIVI Bloom(1956):Tassonomia degli obiettivi cognitivi
CONOSCERE COMPRENDERE APPLICARE ANALIZZARE SINTETIZZARE VALUTARE

11 MODELLO “MOTIVAZIONALE”
Spencer e Spencer, 1995: metafora iceberg Competenza: caratteristica intrinseca dell’individuo, correlata ad una performance efficace, composta di 5 elementi fondamentali: Motivazioni (schemi mentali, spinte interiori…) Tratti (caratteristiche fisiche generali, disposizioni a comportarsi in un certo modo…) Immagine di sé (valori, concetto di sé…) Conoscenze (di discipline o argomenti specifici) Abilità (capacità di eseguire compiti)

12 MODELLO “INTENZIONALE”
Per mobilitare una competenza occorre che il soggetto abbia un’intenzione di agire, un fine da raggiungere Quali risorse interne sollecitare? Le conoscenze (il sapere dichiarativo) Le abilità (il saper fare) Le disposizioni interne ( il saper essere)

13 COMPETENZE CHIAVE “Combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto…sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione”: 1- Comunicazione in madrelingua 2- Comunicazione in lingue straniere 3- Competenze in matematica e in scienza e tecnologia 4- Competenza digitale 5- Imparare ad imparare 6- Competenze sociali e civiche 7- Spirito di iniziativa e imprenditorialità 8- Consapevolezza ed espressione culturale Bruxelles,

14 COMPETENZA: CURRICOLO
Costrutto sintetico nel quale confluiscono diversi contenuti di apprendimento –formale, non formale e informale- insieme a fattori individuali ma non si formano competenze senza un solido bagaglio di contenuti e saperi disciplinari

15 IL CURRICOLO PER COMPETENZE
Curricolo: complesso organizzato delle esperienze di apprendimento che una scuola, nella sua autonomia, intenzionalmente progetta e realizza per gli alunni. Si articola attraverso i campi di esperienza nella scuola dell’infanzia e attraverso le discipline nella scuola del primo ciclo Ogni scuola predispone il curricolo nel rispetto delle finalità ( il senso del sapere), dei traguardi per lo sviluppo delle competenze (riferimenti per gli insegnanti, piste da percorrere), degli obiettivi di apprendimento (nuclei disciplinari) posti nelle Indicazioni Nazionali

16 TRAGUARDI Al termine della scuola dell’infanzia, primaria e
secondaria di primo grado sono individuati i traguardi per lo sviluppo delle competenze DI CHE SI TRATTA? E’ come un traguardo di tappa: un passaggio intermedio in una corsa più lunga E’ un traguardo di sviluppo all’interno di un processo continuo E’ un traguardo di sviluppo di competenze da perfezionare anche altrove e all’infinito

17 OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Sono obiettivi strategici al fine del raggiungimento dei traguardi per lo sviluppo delle competenze, degli “intermediari” per assicurare/facilitare tale raggiungimento Sono elencati per disciplina (nuclei) al termine della Classe III scuola primaria Classe V scuola primaria Classe III scuola secondaria di primo grado

18 SA FARE QUALCOSA CON CIO’ CHE SA COMPETENZE Competente è chi
Le discipline diventano strumenti per comprendere il mondo e orientarsi in esso

19 UN ESEMPIO Costruzione di un percorso curricolare di italiano in classe terza (Indicazioni Nazionali) Competenza: Legge con interesse e piacere testi letterari di vario tipo… Obiettivi di apprendimento: Leggere semplici e brevi testi letterari sia poetici che narrativi mostrando di riconoscere le caratteristiche essenziali che li contraddistinguono… Leggere testi narrativi e descrittivi, sia realistici sia fantastici, distinguendo l’invenzione dalla realtà… Prerequisiti (saperi/conoscenze): Abilità di lettura Contenuti: - Letteratura nazionale/internazionale …ecc…

20 UN ESEMPIO PER…NOI Avete 2 schede telefoniche. Quella dell’operatore Pinco vi offre telefonate verso tutti gli altri operatori a 15 centesimi di scatto alla risposta e 9 centesimi al minuto per la conversazione. Quella dell’operatore Pallo vi offre telefonate verso tutti gli altri operatori a 5 centesimi di scatto alla risposta e 12 centesimi al minuto per la conversazione. Con quale scheda vi conviene fare telefonate di 5 minuti?

21 RIFLETTIAMO… Quale competenza abbiamo “traguardato”?
Quali obiettivi di apprendimento abbiamo dimostrato di avere raggiunto? Quali saperi abbiamo messo in campo?

22 I LIVELLI DELLA COMPETENZA

23 CERTIFICAZIONE La certificazione delle competenze richiede un’azione didattica incisiva attraverso le 3 operazioni di progettazione, attività didattica, valutazione

24 PROGETTAZIONE Elementi essenziali: 1- traguardi per lo sviluppo delle competenze (prescrittivi) e obiettivi di apprendimento disciplinari 2- contenuti caratterizzati da trasversalità 3- nuclei fondanti delle discipline e loro valore formativo 3- didattica fondata su apprendimento cooperativo, modalità interattive e costruttive 4- valutazione diversa per conoscenze e competenze

25 L’ INSEGNAMENTO DELLE COMPETENZE
Come promuovere competenze? In contesti nei quali l’alunno è coinvolto in prima persona (didattica per progetti) Partendo dalle componenti specifiche di ciò che l’alunno sa e sa fare (il sapere di base) Nutrendo e valorizzando la componente autovalutativa (imparare ad imparare)

26 VALUTAZIONE APPRENDIMENTO
La certificazione delle competenze NON è un’operazione terminale. Si colloca all’interno del processo di valutazione. Che è fatto di: Valutazione sommativa prodotti + valutazione formativa processi valutazione proattiva progressi

27 VALUTAZIONE PRODOTTI Prove di verifica:
Non strutturate: apertura stimolo e risposta Strutturate: item con risposte e punteggi predeterminati Semistrutturate: stimoli chiusi e risposte aperte con alcuni vincoli prescrittivi

28 PROVE NON STRUTTURATE Temi, colloqui, prove su argomento libero, relazioni, lavori di gruppo non guidati… VALIDITA’: sviluppo abilità del pensiero divergente (analisi, sintesi, valutazione) LIMITI: scarsa oggettività RIMEDI: griglie di correzione che fissano parametri uguali per tutti

29 PROVE STRUTTURATE Quesiti vero/falso, di completamento, a corrispondenza, a scelta multipla… VALIDITA’: sviluppo delle abilità del pensiero convergente (conoscenza e comprensione), alto livello di oggettività LIMITI: verifica di obiettivi formativi

30 PROVE SEMISTRUTTURATE
Questionario con domande aperte, intervista su scaletta, riassunto, saggio breve, colloquio strutturato… VALIDITA’: controllo di apprendimenti di ampia portata, predefinizione criteri univoci di misurazione e valutazione LIMITI: rischio di imprecisioni o incongruenze nella formulazione dei quesiti RIMEDI: definizione preventiva di risposte-criterio, predisposizione di scheda analitica di valutazione

31 VALUTAZIONE SOMMATIVA PRODOTTI
Mira ad accertare con strumenti il più possibile oggettivi il possesso di conoscenze, abilità competenze relative al prodotto finale

32 VALUTAZIONE FORMATIVA PROCESSI
Sostiene e potenzia il processo di apprendimento. Raccoglie un ventaglio di informazioni che, offerte all’alunno, contribuiscono a sviluppare in lui un processo di autovalutazione e autoorientamento. Guida l’alunno ad esplorare se stesso, a conoscersi, a riconoscere le proprie capacità e i propri limiti, a migliorarsi continuamente.

33 VALUTAZIONE PROATTIVA
Mette in moto gli aspetti motivazionali che sorreggono l’apprendimento. Riconosce ed evidenzia i progressi compiuti, anche piccoli; gratifica i passi effettuati, cerca di far crescere le “emozioni di riuscita” che rappresentano il presupposto per azioni successive.

34 VALUTAZIONE IN SINTESI
Al termine di una attività didattica è opportuno effettuare prove di valutazione con funzione misurativa e sommativa La narrazione di un percorso di apprendimento da parte dell’alunno costituisce un’occasione straordinaria per riflettere sui suoi lavori per sviluppare una struttura cognitiva più ricca e critica. Mantenere in equilibrio le diverse funzioni della valutazione senza confondere i diversi oggetti (conoscenze o competenze) rappresenta un elemento di qualità dell’intera azione formativa

35 COME VALUTARE LE COMPETENZE
L’apprezzamento di una competenza NON è facile Le prove utilizzate per la valutazione degli apprendimenti NON sono adatte, da sole, per la valutazione delle competenze. La competenza si può accertare facendo ricorso a: Compiti di realtà Osservazioni sistematiche Autobiografie cognitive

36 LE COMPONENTI DELLA COMPETENZA
Risorse cognitive: conoscenze e abilità Risorse affettive/volitive: la volontà di potercela fare Risorse euristiche: capacità di individuare i problemi/le situazioni, di rappresentarli Risorse strategiche: modalità di progettare la risposta ai problemi La valutazione per competenze consiste nell’allargare lo sguardo all’insieme delle componenti che concorrono a formare la competenza prendendo in considerazione non solo ciò che lo studente sa, ma anche ciò che sa fare con ciò che sa

37 PERCORSI PER VALUTARE LE COMPETENZE
La natura polimorfa del concetto di competenza richiede e giustifica una molteplicità di pdv. Il metodo è quello della triangolazione: 1- Dimensione soggettiva: richiama i significati personali attribuiti dal soggetto alla sua esperienza di apprendimento (come mi vedo in rapporto alla richiesta? Ecc..) ISTANZA AUTOVALUTATIVA 2- Dimensione intersoggettiva: richiama le attese che il contesto sociale esprime (in che misura le aspettative vengono soddisfatte? Ecc..) ISTANZA SOCIALE 3- Dimensione oggettiva: richiama le evidenze osservabili che attestano i risultati delle prestazioni (quali prestazioni vengono fornite in rapporto ai compiti assegnati? Ecc..) ISTANZA EMPIRICA

38 STRUMENTI 1- Compiti di realtà: risolvere una situazione problematica, complessa, nuova, quanto più vicina al mondo reale utilizzando conoscenze e abilità già acquisite e trasferendo procedure e condotte cognitive in contesti e ambiti di riferimento diversi da quelli della pratica didattica. Si tratta di prove che richiamano in forma integrata più apprendimenti disciplinari. I vari progetti presenti nelle scuole rappresentano significativi percorsi di realtà e prestazioni di comportamenti

39 STRUMENTI 2- Osservazioni sistematiche: permettono di rilevare il processo, ossia le operazioni che compie l’alunno per interpretare correttamente il compito, per coordinare conoscenze e abilità già possedute, per ricavarne altre e per valorizzare le risorse esterne (libri, tecnologia…) e interne (impegno, determinazione, collaborazione…). Gli strumenti possono essere griglie, protocolli, questionari, interviste e devono riferirsi ad indicatori specifici: autonomia, relazione, partecipazione, responsabilità, flessibilità, consapevolezza

40 STRUMENTI 3- Autobiografia cognitiva: il senso e il significato attribuito dall’alunno al proprio lavoro, le intenzioni, le emozioni che l’hanno giudato emergono dalla narrazione del percorso cognitivo. Si tratta di far raccontare all’alunno quali sono stati gli aspetti più interessanti, le difficoltà, la successione delle operazioni compiute, di consentirgli di autovalutare il prodotto e il processo produttivo adottato. Valutazione=funzione riflessiva e metacognitiva: guida il soggetto ad assumere consapevolezza di come avviene il suo apprendimento. Lo strumento per eccellenza può essere il Portfolio

41 FINALITA’ DELLA CERTIFICAZIONE
Prospettiva orientativa: certificare le competenze previste dal Profilo che, nell’ottica della valutazione autentica basata sul criterio dell’attendibilità considerano congiuntamente l’apprendimento formale, informale, non formale Prospettiva di continuità: scelta di mantenere la stessa struttura all’interno del primo ciclo, creando una connessione anche con le prescrizioni in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione.

42 A CHI SERVE LA CERTIFICAZIONE
Agli alunni e alle famiglie perché è: -un documento leggibile e comparabile per la sua trasparenza -una descrizione degli esiti del percorso formativo -un insieme di elementi espliciti sulla base dei quali gli alunni stessi si possono orientare ed effettuare scelte adeguate Alle scuole che certificano perché è: -la descrizione di risultati coerenti con il quadro nazionale ed europeo -la qualificazione finale del primo ciclo -la formulazione di giudizi basati su esiti comprensibili e spendibili anche in altri contesti -una risposta alla domanda di qualità, trasparenza, rendicontazione dei risultati dell’apprendimento e dell’offerta formativa -un maggior riconoscimento sul territorio Alle scuole che accolgono l’alunno perché è: -un elemento utile per un’efficace azione di accompagnamento dell’alunno in ingresso -un elemento per favorire la continuità attraverso la condivisione di criteri/metodologie tra i diversi gradi di scuola

43 CERTICAZIONE COMPETENZE DI ATTENZIONE


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