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PubblicatoCesarina Costanzo Modificato 8 anni fa
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o Il cyberbullismo, cioè il bullismo online, è il termine che indica un tipo di attacco continuo e ripetuto mediante la rete; come ad esempio diffondere foto private su internet, postare offese sulla bacheca di Facebook o scrivere insulti in chat. Anche se non c’è una relazione o un contatto diretto fra il cyber-bullo e la sua vittima, questo non significa che ciò che accade online non abbia conseguenze dannose: proprio per la possibilità di avere i telefonini sempre accesi e connessi ad internet, per la vittima di cyber-bullismo è molto difficile sottrarsi agli attacchi di un cyber-bullo, che possono avvenire in qualunque momento della giornata.
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-Flaming: messaggi online violenti e volgari -Molestie: spedizione ripetuta di messaggi insultanti mirati a ferire qualcuno. -Denigrazione: sparlare di qualcuno per danneggiare gratuitamente e con cattiveria la sua reputazione -Sostituzione di persona: farsi passare per un'altra persona per spedire messaggi o pubblicare testi reprensibili. -Inganno: ottenere la fiducia di qualcuno con l'inganno per poi pubblicare o condividere con altri le informazioni confidate via mezzi elettronici. -Esclusione: escludere deliberatamente una persona da un gruppo online per provocare in essa un sentimento di emarginazione. -Cyber-persecuzione: molestie e denigrazioni ripetute e minacciose mirate a incutere paura.
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Studenti e bullismo in rete
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Megan Meier oMoMoMoMegan Taylor Meier (O'Fallon, 6 novembre 1992 – Dardenne Prairie, 17 ottobre 2006) è stata una vittima statunitense del cyberbullismo. Megan aprì un account su MySpace sotto tutela dei genitori, e nel sito ricevette un messaggio da "Josh Evans": Josh asseriva di essere un ragazzo sedicenne, carino e simpatico, irresistibilmente attratto da lei. Poi però nel 2006 Josh cambiò tono nei suoi confronti e scrisse frasi ingiuriose del tipo "Tutti sanno chi sei. Sei una persona cattiva e tutti ti odiano. Che il resto della tua vita sia schifosa"; "Megan è una prostituta"; "Megan è grassa" e soprattutto "Il mondo sarebbe un posto migliore senza di te”. Disperata da questo cambio di umore, la ragazza si tolse la vita impiccandosi in camera sua. Un film intitolato “Cyber-bulli pettegolezzi online” si ispira alla storia di Megan.
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Amanda Todd oIoIoIoIl 7 settembre 2012 Anna Todd caricò su Youtube un video in cui raccontava della sua esperienza di violenza. Al secondo anno di scuola media, Amanda si divertiva a fare nuove conoscenze tramite una video chat. Durante una conversazione, un estraneo l'avrebbe convinta a fotografarsi il seno nudo. L'individuo l'avrebbe poi ricattata, minacciando di mostrare la sua foto in topless ai suoi amici a meno che lei non si fosse mostrata a seno nudo in un video. Il Natale successivo, la polizia bussò a casa sua informando la famiglia Todd che una foto di Amanda in topless stava circolando online. Amanda ne fu traumatizzata. Un anno dopo il ricattatore si fece nuovamente vivo creando un falso profilo Facebook e usando la sua fotografia in topless. Anche se si trasferì il ricattatore continuò a perseguitarla così lei decise di suicidarsi.
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