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PubblicatoRenzo Mauro Modificato 8 anni fa
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«Il figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini» (Marco 9,30-32) PARROCCHIA MARIA SS. ADDOLORATA OPERA DON GUANELLA – BARI Anno Pastorale 2015-2016
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Strumenti per capire È il secondo annuncio della morte e risurrezione (il primo in Mc 8,31 e il terzo in Mc 10,32- 34), il più breve, il più sobrio, anch’esso riservato solo ai discepoli.
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v. 30 Gesù e i discepoli attraversavano la Galilea, in incognito: egli non voleva che alcuno lo sapesse (di nuovo l’ordine del riserbo come in Mc 1,34; 5,43; 7,36; 8,30; 9,9).
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Sono in cammino verso Gerusalemme. E per strada li «istruiva». Continua l’istruzione riservata solo ai suoi, scandita dalle tre predizioni della morte- risurrezione.
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v. 31 il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini. Espressione biblica (cfr. Dn 7,25; Is 53,12; Ger 26,24).
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Il Figlio dell’uomo è consegnato da Dio agli uomini: la passione rientra nel disegno del Padre (cfr. il primo annuncio in Mc 8,31: «Il Figlio dell’uomo doveva molto soffrire»).
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Questo annuncio si avvererà pienamente: Gesù viene consegnato da Giuda ai capi dei sacerdoti (Mc 14,10.41), questi lo consegnano a Pilato (Mc 15,1.10) e Pilato lo consegna ai soldati (Mc 15,15).
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v. 32 non comprendevano queste parole. Ricompare il tema dell’incomprensione dei discepoli (Mc 4,13; 6,52; 7,18; 8,33; Lc 18,34).
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- avevano timore di chiedergli spiegazioni. Non capiscono e hanno paura di interrogarlo (Mc 9,10): non sono in grado di accettare (e condividere) l’eventualità di un Messia respinto dal suo popolo. Gesù è sempre più solo e senza ascolto.
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Piste di riflessione Gesù viene consegnato (= tradito): diventerà un oggetto, una cosa, come uno schiavo che passa da un padrone all’altro, sarà manipolato, perché «faranno di lui quello che vorranno», come per Giovanni Battista (Mc 9,13).
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L’avvenimento annunciato da Gesù è estraneo alla logica quotidiana e spezza la trama abituale dell’esperienza costruita in base ai desideri e alle previsioni umane.
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Chi non capisce, normalmente interroga. Ma qui la paura, oltre che sordi, rende muti. La nostra incredulità e diffidenza sono la sofferenza di Dio che ci ama.
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Suggerimenti per pregare Chiedere al Signore di non essere sordi alla sua parola e al suo amore per noi;
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- la capacità di domandare (invocare) umilmente, con costanza e senza stancarci, luce per vedere e grazia per capire i segni (specialmente quelli dolorosi) con cui Dio si fa presente a noi quotidianamente.
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Ringraziare il Padre perché ci dona (ci consegna) il Figlio, rivelandoci il suo amore incondizionato.
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Fa’, o Signore, che la paura di fronte alla parola della croce non mi faccia indietreggiare, ma io sappia riconoscere in essa, oltre ogni incomprensione, il tuo amore misterioso e incondizionato. Amen.
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