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IL CONFINE ORIENTALE Una questione lunga un secolo. II parte.

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Presentazione sul tema: "IL CONFINE ORIENTALE Una questione lunga un secolo. II parte."— Transcript della presentazione:

1 IL CONFINE ORIENTALE Una questione lunga un secolo. II parte

2 1941: invasione degli eserciti italiano e tedesco Paese smembrato per volontà di Hitler Parte settentrionale della Slovenia: annessa al Reich Lubiana: annessa all’Italia Stato indipendente di Croazia, guidato dagli ustascia (ribelli), gruppo ultranazionalista di ante Pavelic

3 L’opposizione Due movimenti di resistenza: Cetnici (partigiani nazionalisti serbi fedeli alla monarchia) Partigiani di orientamento comunista, guidati da Josip Broz (detto Tito)

4 Repressione italiana e occupazione tedesca Resistenza civile a Lubiana Questore di Lubiana, Ettore Messana, (classificato dagli alleati come un criminale di guerra). (Nel maggio 1945 ispettore capo di Pubblica sicurezza in Sicilia) Obiettivi: debellare il movimento partigiano semplificazione etnica della provincia di Lubiana.

5 Dal gennaio 1942 Strumenti più brutali (definiti coloniali) Fucilazione di ostaggi Distruzione di villaggi Deportazione di sospetti Istituzione di campi: Gonars in provincia di Udine o nell’isola di Arbe (o Rab, nella Dalmazia settentrionale) (Tone Ferenc parla di 1400 decessi) http://www.anpi.it/media/uploads/patria/2010/10/13-20_GRAZIA.pdf http://gonarsmemorial.eu/index.php?option=com_content&task=view&id=14&Itemid=27

6 Ispettorato speciale di pubblica sicurezza per la Venezia Giulia repressione dei movimenti antifascisti, sia slavi che italiani; uso di metodi di tortura sistematico e capillare con gli antifascisti catturati Villa Triste in via Bellosguardo a Trieste, Stazione dei carabinieri di via Cologna a Trieste, L’ispettore di polizia Gaetano Collotti, famoso per i metodi poco ortodossi, si occuperà di torturare personalmente Ercole Miani, ex Legionario di Fiume,comandante partigiano e medaglia d'oro della Resistenza.

7 Dopo l’8 settembre 1943 Le truppe di Tito prendono il controllo dell’Istria Rappresaglie e violenze Arresti ed esecuzioni sommarie presso le foibe

8 Intervento delle forze tedesche I partigiani di Tito si ritirano dopo un mese circa di occupazione I tedeschi Insediano il loro comando a Trieste Trieste entra a far parte della Zona d'Operazione del Litorale Adriatico, che comprendeva le province di Trieste, Gorizia, Pola, Fiume, Udine e Lubiana con a capo il gauleiter austriaco Friedrich Rainer

9 Il Friuli Venezia Giulia sotto l’occupazione tedesca Friedrich Rainer Dal 10 settembre1943fu nominato commissario supremo del Litorale adriatico annesso di fatto alla Germania nazista Alla fine dell'aprile 1945tentò di organizzare un'ultima disperata resistenza delle forze naziste in Carinzia. Arrestato dagli americani e consegnato agli jugoslavi, fu processato per crimini di guerra a Lubiana ed impiccato il 19 luglio1947

10 Rastrellamenti nazisti Comandante della polizia del Litorale è il generale della SS Odilo Lotario Globocnik Risiera di San Sabba: campo di smistamento per gli ebrei verso Auschwitz Campo di raccolta dei beni razziati alla Comunità ebraica Luogo di detenzione e tortura del partigianato italiano e jugoslavo Campo di eliminazione per i resistenti

11 La Resistenza La brigata Osoppo e la brigata Garibaldi Dicembre 1944 i partigiani della brigata Garibaldi Natisone (circa 2000 uomini) passano sotto il comando del IX corpus sloveno, che dipendeva dall’Esercito popolare di liberazione iugoslavo guidato da Tito

12 7 febbraio 1945: l’eccidio di Porzûs Un gruppo di comunisti dei GAP uccide una ventina di partigiani di varia ispirazione della Brigata Osoppo

13 Togliatti e i comunisti slavi Metà ottobre 1944 Palmiro Togliatti incontra Edvard Kardeli, leader comunista sloveno e altri due dirigenti comunisti iugoslavi. Per Trieste e la Venezia Giulia sarebbe stato meglio passare sotto la sovranità iugoslava

14 La fine della guerra aprile – maggio 1943

15 La corsa per Trieste I partigiani iugoslavi entrano per primi a Trieste il 1° maggio 1945 e riconquistano l’Istria Obiettivo: annettere l’intera Venezia Giulia Internamento di tutti i militari catturati Istituzione di campi di concentramento, in particolare quello di Borovnica. Nella prima decade di maggio molte furono le esecuzioni sommarie I militari e le forze di polizia e gli aguzzini del famigerato Ispettorato speciale di pubblica sicurezza per la Venezia Giulia sono accusati di una colpa collettiva. Identità tra Italiano e fascista. Nuova serie di infoibati (4-5000)

16 Gli anglo-americani 12 giugno 1945 ingresso a Trieste delle truppe inglesi

17 Conferenza di pace 10 agosto 1946 la conferenza di pace a Parigi analizza i problemi legati al confine orientale italiano Alcide De Gasperi mette in evidenza in un famoso discorso il contributo fornito dall’Italia nell’ultimo periodo della guerra 10 febbraio 1947 l’Italia deve rinunciare a tutta l’Istria e gran parte della Venezia Giulia Si crea il Territorio libero di Trieste, posto sotto l’amministrazione delle Nazioni Unite

18 Territorio Libero di Trieste TLT Integrità ed indipendenza garantite e dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite Mancata entrata in vigore dello Statuto permanente ZONA A : amministrata da un governo militare alleato ZONA B: amministrata dall’esercito iugoslavo

19

20 Esodo istriano o esodo giuliano-dalmata L’esodo delle popolazioni Istriane 300000 persone fuggirono verso l’italia Da Pola, su 34000 abitanti, 30000 partirono (come per i tedeschi dei Sudeti o della Prussia orientale)

21 Il Giorno del Ricordo « nello scatenarsi della prima ondata di cieca violenza in quelle terre, nell'autunno del 1943, si intrecciarono "giustizialismo sommario e tumultuoso, parossismo nazionalista, rivalse sociali e un disegno di sradicamento" della presenza italiana da quella che era, e cessò di essere, la Venezia Giulia. Vi fu dunque un moto di odio e di furia sanguinaria, e un disegno annessionistico slavo, che prevalse innanzitutto nel Trattato di pace del 1947, e che assunse i sinistri contorni di una "pulizia etnica" » (Giorgio Napolitano, intervento del Presidente della Repubblica in occasione della celebrazione del "Giorno del Ricordo", 10 febbraio 2007)

22 La ZONA A Nel 1952 nella Zona A, alcune competenze (fra cui il Direttorato delle finanze e dell'economia), vennero affidate a dirigenti nominati direttamente dal Governo italiano. Ciò nonostante, il 5 e 6 novembre1953 vi furono a Trieste violenti scontri di piazza da parte di coloro che reclamavano la riunificazione della città all'Italia. Nei disordini vennero uccisi sei cittadini appartenenti al gruppo etnico italiano, cui è stata successivamente conferita la medaglia d'oro al valore dal governo italiano.

23 La situazione di stallo Risoluzione de facto: Memorandum d’intesa (accordi di Londra del 1954), Risoluzione de jure definitivanel 1975, Trattato di Osimo, quando Italia e Jugoslavia si annettono formalmente le zone A e B.


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