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VERIFICA ATTIVITA’ PIANO DI ZONA 11 novembre 2005 Distretto di Ostiglia.

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Presentazione sul tema: "VERIFICA ATTIVITA’ PIANO DI ZONA 11 novembre 2005 Distretto di Ostiglia."— Transcript della presentazione:

1 VERIFICA ATTIVITA’ PIANO DI ZONA 11 novembre 2005 Distretto di Ostiglia

2 18 ADERENTI AL TAVOLO COOPERATIVA ARIANNA LA CHIOCCIOLA LA CONCHIGLIA L'ARCOBALENO NEURO PSICHIATRIA SOL.CO TAVOLO POLITICO TAVOLO TECNICO ANFFAS ASL CENTRO SERVIZI AMMINISTRATIVI DI MANTOVA CON NOI E DOPO DI NOI (ASS. famiglie disabili) IL PONTE ISTITUTO COMPRENSIVO OSTIGLIA ISTITUTO COMPRENSIVO POGGIO RUSCO ISTITUTO COMPRENSIVO QUISTELLO ISTITUTO COMPRENSIVO SERMIDE ISTITUTO GREGGIATI

3

4 conoscitivo - informativo definizione della realtà dei disabili nel destra secchia programmazione e progettazione con più enti: ASL - Comuni - Scuole - Terzo settore Definizione degli obiettivi del tavolo per conoscere la realtà del Destra Secchia

5 Come definire la realtà dei disabili, quali criteri utilizzo? Per approfondire la situazione dei disabili e avere una dimensione oggettiva è stato opportuno raccogliere dei dati numerici. Quanti sono i disabili, che età hanno, dove vivono, quanto sono gravi? La raccolta di tali dati permetterà anche una programmazione a venire della situazione dei disabili, si potranno infatti ipotizzare scenari futuri.

6 Disabili segnalati dall’ASL suddivisi per Comune di residenza

7 Disabili segnalati dall’ASL suddivisi per fasce d’età

8 Suddivisione per fasce d’età e invalidità

9 Dati MINORI DISABILI : CSA (Provveditorato) e Neuropsichiatria N° minori certificati senza riconoscimento dell’invalidità : 24 N° disabili con riconoscimento dell’invalidità :29 N° disabili certificati ma non riconoscibili :43

10 Dati MINORI DISABILI :

11 ALCUNE RIFLESSIONI SUI DATI RACCOLTI: Eta’ e patologia : per pianificare i servizi sul territorio Approfondimento nucleo familiare per i disabili con età maggiore 40 anni, tramite la collaborazione dell’anagrafe di ogni Comune Proiezione per gli anni futuri 2005 – 2006 chi esce dalla scuola media ? Dalla scuola superiore?

12 Come fare un’analisi qualitativa? Sono state compilate delle SCHEDE INCONTRI IN SOTTOGRUPPI e svolti INCONTRI IN SOTTOGRUPPI per analizzare i punti di forza e di debolezza degli operatori, degli enti che operano con i disabili. Tale analisi è stata utile per porre le basi per un progettazione tra più enti.

13 Analisi dei bisogni:TERZO SETTORE (CSE, SFA e ASSOCIAZIONI) BISOGNIOBBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO a)Dopo famiglia Pensare a progetti che coinvolgano la famiglia del disabile e non solo in disabile b)Oltre alla famiglia c)Integrazione, coinvolgimento delle persone per sviluppare attività di volontariato ma in generale per presa di coscienza della realtà dei disabili SENSIBILIZZAZIONE VERSO: Cittadinanza :  per superamento dei luoghi comuni,  per conoscenza dei servizi Enti pubblici: ASL, Comuni, Provincia Mondo del lavoro:  per inserimento lavorativo,  per tirocinio socializzante Medici:  per presentare nuove terapie Famiglie:  per tipologie di disabilità d)Conoscere i servizi del territorio

14 Analisi dei bisogni:TERZO SETTORE (CSE, SFA e ASSOCIAZIONI) e)Trasporto: per CSE-SFA, per tempo libero  Convezioni con Auser,  Acquisto di nuovi mezzi a disposizione per più enti f)Tempo libero : gestione del trasporto, pochi volontari, assenza di coordinamento,  Migliorare le comunicazioni,  Allargare ad altre associazioni (AUSER, Giovani, associazioni sportive) BISOGNIOBBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO

15 Analisi dei bisogni: ASL e Neuropsichiatria BISOGNIOBBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO a)Integrazione del disabile all’interno della scuola, nel lavoro e in generale nel territorio  Inserire EDUCATORI con funzione di mediazioni e integrazione all’interno delle scuole e associazioni considerati luoghi privilegiati di socializzazione. In modo da creare dei luoghi per facilitare gli incontri (ludoteca, associazioni, luoghi di incontro, parrocchia, scuola) b)Sostegno alla famiglia  Sviluppare modalità di confronto con altre famiglie, c)Gestione del tempo Extra scolastico  Progetti educativi per disabili in età evolutiva  Investire nella scuola, come luogo di aggregazione e incontro  Facilitare incontri con centri sportivi,  Sperimentare anche progetti :teatro – musica -

16 Analisi dei bisogni: Incontro con le Scuole BISOGNIOBBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO Difficile integrazione interna con altri docenti, e con enti al di fuori della scuola soprattutto per la gestione dei disabili gravi.  Inserire nuove figure professionali (educatori) per collaborare con insegnate di sostegno che non garantisce la continuità, con i docenti, con le famiglie e con altri Enti (Comune – ASL) Richiesta di professionisti presso la scuola per conoscere meglio i casi seguiti  Definire le modalità di accordi con azienda ospedaliera (psicologi…) Aiuto alla famiglia: sostegno psicologico  Incontrare altre famiglie, aumentare le relazioni con altre famiglie

17 OBIETTIVI ANNO 2004: Sito internet Gruppo per approfondimento sui finanziamenti e bandi Definizione di progetti integrati per la gestione del tempo libero ( tempo vuoto) Definizione di protocolli tra Comuni -Scuole – ASL – Provincia Inserimento lavorativo Trasporto

18 OBIETTIVI ANNO 2004: I progetti finanziati dalla Legge 162 ( R. Redolfi – NOD Distretto di Ostiglia) L’esperienza del la Coop. Soc. Il Ponte (C. Benatti - CSE Il PONTE) Il progetto integrabile e il sito del Piano di Zona (K. Bellutti - SFA ANFFAS) I buoni erogati nel 2004 (C.Toso – Distretto di Ostiglia)

19 Progetti L.162/1998 fondi anno 2003 La legge 21 maggio 1998 n. 162 "Modifiche alla legge 5 febbraio 1992 n. 104 concernenti misure di sostegno a favore di persone con handicap grave" all'art. 1 prevede che le Regioni programmino interventi di sostegno alla persona e al nucleo familiare come prestazioni integrative degli interventi realizzati dagli enti locali a favore delle persone con handicap di particolare gravità" mediante il ricorso a interventi quali: assistenza domiciliare, percorsi di accompagnamento sia della persona disabile che della sua famiglia verso un'emancipazione, interventi di sollievo alle famiglie mediante l'accoglienza della persona disabile presso strutture residenziali, anche di tipo alberghiero, interventi di avvicinamento alla residenzialità, prestazioni aggiuntive rese all'interno delle comunità alloggio.

20 18 Progetti finanziati dalla Legge 162

21 Tabella età anagrafica delle persone disabile - progetti L.162/98, anno 2003, ambito territoriale di Ostiglia I progetti sono stati predisposti dai comuni con il supporto tecnico, nella maggior parte dei casi, del servizio di NPI per i disabili minori e del NOD per i disabili adulti. Il costo del progetto è stato assunto completamento dal comune e ha previsto la partecipazione economica delle famiglie per quanto riguarda le iscrizioni ad attività sportive e del tempo libero. I progetti sono stati elaborati e gestii con la collaborazione sostanziale delle famiglie e dove possibile della persona disabile, con gli enti locali e con le agenzie del territorio che di volta di volta sono state coinvolte quali: le cooperative sociale, che hanno gestito in prima persona il progetto, l'associazione Arcobaleno, gli SFA e il CSE, la scuola

22 L’esperienza della Coop. Soc.Il Ponte I progetti da legge 162/98 gestiti dalla Cooperativa Sociale “Il Ponte” sono 10 e sono relativi a persone disabili, sia in età evolutiva che adulti, che presentano diverse patologie, dall’handicap congenito all’handicap acquisito (ictus, trauma cranico, distrofia, insufficienza mentale medio/grave).

23 MODALITA’: con le famiglie Il primo dato rilevante è che la costruzione del progetto è avvenuta insieme alle famiglie e laddove possibile con le stesse persone disabili, in riferimento ai bisogni evidenziati. Allo stesso tempo è stata effettuata la presa in carico, ossia è stato individuato l’ educatore responsabile del progetto che ha seguito in modo privilegiato la realizzazione degli interventi.

24 I Comuni partecipano in merito a due aspetti: uno riguarda il contributo economico, l’altro riguarda l’effettivo interesse a prendersi cura dell’ andamento del progetto stesso; infatti sono stati predisposti incontri di verifica in itinere che coinvolgono i Comuni, le famiglie e gli operatori che si occupano del progetto. MODALITA’: con i Comuni

25 La possibilità di lavorare insieme alle altre Agenzie presenti sul territorio che compongono il Tavolo Disabili, ha permesso di offrire interventi più completi e di aprire una prospettiva più ampia di azioni MODALITA’: Con la rete

26 Promozione del benessere della persona disabile e della sua famiglia; Offrire luoghi di incontro; Favorire la presenza di spazi relazionali; Attivazione della rete; Potenziamento e/o mantenimento delle autonomie; Sostegno alle famiglie; OBIETTIVI PROGETTI 162

27 Il Territorio Questo obiettivo indiretto intende favorire una progressiva trasformazione del Territorio al fine di affievolire la distanza dalla disabilità costruendo ambiti di vita accoglienti e aggreganti, e quindi concepire il Territorio come risorsa e come attivazione di canali socializzanti OBIETTIVO : IL TERRITORIO

28 LA PREVENZIONE Ridurre le condizioni di bisogno e di disagio individuale e familiare derivanti da difficoltà sociali e condizioni di non autonomia, favorendo in questo modo la permanenza al domicilio delle persone disabili evitando il più possibile fenomeni di istituzionalizzazione OBIETTIVO : LA PREVENZIONE

29 Come è nato il Progetto Integr-abile dal Tavolo Disabili all’individuazione dei bisogni, alla scelta delle associazioni per disabili del Destra Secchia di incontrarsi per dar vita ad un progetto da presentare alla Fondazione della Comunità di Mantova

30 Il progetto integrabile Finanziamento ricevuto dalla “Fondazione della Comunità della Provincia di Mantova onlus” che ha lo scopo di individuare progetti di utilità sociale della provincia di Mantova, da finanziare fino ad un massimo del 50% del costo, con il concorso dei proponenti o con donazioni provenienti da altri soggetti (privati, imprese, Enti, Istituzioni). Presentato dall’associazione Arcobaleno

31 Il progetto integrabile Obiettivi: Socializzazione; Sostegno alle famiglie; Interventi differenziati in base alla gravità dell’ handicap; Reperimento e formazione dei volontari; Messa in rete delle risorse già esistenti;

32 Il progetto integrabile: i costi Finanziamento 10.000,00 euro Cofinanziamento da parte dei diversi enti: 22.725,00 euro Associazioni, comuni, Cooperative, Provincia, ASL Costo complessivo: 46.725,00 euro

33 Obiettivi e modalità Gli obiettivi del Progetto dalla socializzazione al sostegno alle famiglie, dal reperimento e formazione dei volontari alla messa in rete delle risorse già presenti Le modalità dagli incontri operativi tra i coordinatori dei vari servizi al coinvolgimento della Provincia e alla creazione, tramite il Piano di zona e il sito internet che sarà operativo a fine 2004

34 Benefici immediati Coinvolgimento durante le uscite di ragazzi e di familiari prima poco partecipi; Creazione di una solida rete tra le associazioni;

35 I buoni erogati nel 2004: finalità per sostenere attività sportive (esempi iscrizioni, ingressi, acquisto abbigliamento, piscina, ippoterapia...) ; attività di accompagnamento e/o educative (es. Educatore o accompagnatore) per accesso ad attività ricreative per week end in luoghi di villeggiatura

36 43 buoni erogati nel 2004: spese Fondo del Piano di Zona € 18.488,66 Cofinanziamento delle famiglie€ 7.103,86; Totale € 25.592,52 Importo del buono da 200 euro a 1.500 euro

37 Dalla realtà della scuola al mondo del lavoro Il Ruolo del CSA ( L. Balboni – C.S.A. di Mantova) Il piano provinciale ( A. Bezzecchi – Servizio Disabili) Il Progetto “Orientiamoci al lavoro” ( R. Redolfi – NOD Distretto di Ostiglia) Corso FSE “Rimotivazione al lavoro” ( P. Galeotti – SolCo Mantova) I buoni previsti per il 2005 (C.Toso – Distretto di Ostiglia)

38 PROBLEMATICHE EMERGENTI VUOTO dopo la frequenza scolastica difficoltà in aumento per il ragazzo disabile, che si avvia verso l’età adulta, e la sua famiglia, al termine del percorso scolastico, scarsa integrazione sociale, maggiori rischi di isolamento età piuttosto problematica in cui la persona disabile si confronta con la sua disabilità; difficoltà reinserire sia nell’ambito sociale che lavorativo persone adulte dopo eventi traumatici o morbosi che hanno determinato una significativa riduzione delle loro abilità

39 Servizi presenti sul territorio troviamo: un CSE a Sermide per disabili gravi due SFA, di cui uno a Ostiglia e uno a Poggio Rusco, per disabili medio-lievi, il Centro per l’impiego della Provincia, Centri di formazione professionale Tirocini e borse lavoro attivati dai singoli Comuni

40 Il Progetto “Orientiamoci al lavoro” Attualmente gli SFA seguono: SFA di Ostiglia: 11 utenti + 1 psichiatrici SFA di Poggio Rusco: 21 utenti + 2 progetti ad personam di cui 1 con la psichiatria e 1 con l’Istituto Greggiati

41 Progetti gestiti dagli SFA volti all’autonomia che si sviluppano in tre aree: Personale relativa alla cura di sé e dell’ambiente familiare. Sociale relativa al “modo”, anche quotidiano, di rapportarsi con il mondo esterno Lavoro attivando in questo ambito momenti formativi e anche tirocini lavorativi sia presso realtà produttive esterne sia attraverso attività gestite direttamente dal servizio attraverso convenzioni con gli Enti Pubblici.

42 Il Progetto “Orientiamoci al lavoro” risponde al bisogno di attivare risorse sul territorio del destra secchia che favoriscano, in modo mirato, percorsi di inserimento lavorativo delle persone disabili, in rete con le realtà socio economiche già presenti.

43 Il Progetto “Orientiamoci al lavoro” I risultati del progetto dipendono dalla presenza di tutte le agenzie del territorio, in qualche modo coinvolte in questa tematica, che in rete metteranno a disposizione le loro specifiche risorse e conoscenze, definendo obiettivi e progetti comuni. Agenzie quali: enti locali, provincia, Asl, scuola, servizi, terzo settore, i soggetti economici e produttivi del territorio, le famiglie e le persone disabili.

44 Il Progetto “Orientiamoci al lavoro”: fasi Valutazione approfondita delle capacità lavorative degli utenti disabili comune ai diversi Servizi di Formazione all’Autonomia; Analisi delle situazioni di “disabilità” presenti sul territorio Destra Secchia; Sensibilizzazione del territorio e del tessuto economico-sociale attivando una rete che favorisca percorsi di inserimento lavorativo; Sperimentazione di percorsi di orientamento rivolti agli allievi disabili delle scuole e che garantiscano continuità tra percorso scolastico e lavorativo.

45 Il Progetto “Orientiamoci al lavoro” : A ttività Costruzione di uno strumento metodologico di valutazione; Ricerca e mappatura sulle situazioni di “disabilità” presente nel Destra Secchia potenzialmente collocabile al lavoro con percorsi mirati; Attivazione di un tavolo di sensibilizzazione e progettazione di percorsi che pianifichino e favoriscano l’inserimento lavorativo che coinvolga: enti locali, servizi per disabili, centri per l’impiego, scuole ed enti di formazione professionale, ma soprattutto la realtà economico produttiva del territorio; Attivazione di percorso sperimentale di orientamento al lavoro, con la scuola superiore ed altre agenzie del territorio per almeno 3 allievi disabili.

46 Il Progetto “Orientiamoci al lavoro”: i costi I costi complessivi del progetto sono pari a € 49.900,00 50% richiesti tramite bando Fondazione della Comunità della provincia di Mantova 50% coop. “Il Ponte”, dallo SFA ANFFAS di Ostiglia, dal Piano di zona, dalla Provincia settore Servizi sociali, dall’istituto Gareggiati, dall’ASL attraverso la collaborazione tecnica dei suoi operatori

47 Attività anno 2005: I progetti finanziati dalla Legge 162: 25 progetti di cui 13 persone maggiorenni Accordo con il provveditorato Progetti bando legge 68 con la Provincia di Mantova: -14 progetti per inserimenti lavorativi (Solco e Ial) - 1 corso di formazione - cooperativa di tipo B – Salute mentale

48 Attività anno 2005: Accordo con il provveditorato Costituzione del Tavolo salute mentale e disabili Buono disabili e salute mentale Convezione CSE e SFA in convezione CDD e CSE

49 PROPOSTE per prossimo PDZ: Consolidare il lavoro di rete tra gli enti Incrementare il legame con la PROVINCIA Trasporto Residienzialità Inserimenti lavorativi: progetti orientiamoci al lavoro tramite collaborazione con la Provincia, definizione di un protocollo di intesa Ruolo dell’ educatore eventuale equipe Accordo di programma : scuola – comune – asl Gruppo per ricerca fondi

50 Attività anno 2005 SALUTE MENTALE: Costituzione del Tavolo salute mentale e disabili Buono disabili e salute mentale

51 PROPOSTE per prossimo PDZ: Analisi del bisogno : (dimensionare il problema da un punto di vista numenrico e economico) Incrementare il legame con la PROVINCIA Residienzialità Inserimenti lavorativi


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