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Scrittore, regista, poeta, giornalista

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Presentazione sul tema: "Scrittore, regista, poeta, giornalista"— Transcript della presentazione:

1 Scrittore, regista, poeta, giornalista
Pier Paolo Pasolini Scrittore, regista, poeta, giornalista

2 Pier Paolo Pasolini (Bologna, 1922 – Roma, 1975)
poeta, scrittore, traduttore, saggista, cineasta, sceneggiatore, drammaturgo e giornalista italiano considerato tra i maggiori artisti e intellettuali del Novecento Scriveva in lingua italiana, e in dialetto friulano Suscitava spesso forti polemiche e dibattiti per la radicalità dei suoi giudizi Il suo rapporto con la propria omosessualità fu al centro del suo personaggio pubblico Morì a 53 anni a Ostia a seguito di un‘attacco subito nella notte fra il 1° e il 2 novembre 1975

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6 Narrativa Ragazzi di vita. 1955 Una vita violenta, 1959 L'odore dell'India, 1962 Il sogno di una cosa, 1962. Alì dagli occhi azzurri, 1965. Teorema , 1968. Amado mio 1982. Petrolio, 1992. Poesia La meglio gioventù 1954 (in friulano) Le ceneri di Gramsci, 1957 L'usignolo della Chiesa Cattolica, 1958 La religione del mio tempo, 1961 Poesia in forma di rosa ( ), 1964.

7 La poetica In un articolo pubblicato nella rivista Nuovi Argomenti nella inchiesta sul romanzo, Pasolini dichiara esplicitamente il suo concetto di poetica: « Penso che il romanzo debba essere necessariamente oggettivo: l'autore borghese non ne ha forse gli strumenti, per farlo, perduti col senso della propria storicità, svaporati nella metastoria intimistico-stilistica. Essere oggettivo non significa però essere ottocentesco: al positivismo generico che presiedeva al realismo di quel secolo, si è ora sostituita una bella precisa filosofia, quella marxista. La visione oggettiva di un personaggio, di un ambiente, di una classe sociale, che ne deriva, non può essere che diversa e nuova... Il romanzo non può essere che pura rappresentazione: il significato ideologico o sociologico, deve essere mediato dalla fisicità più immediata...Personaggio in azione, paesaggio in funzione, violenta e assoluta mimesi ambientale » (Pier Paolo Pasolini da Inchiesta sul romanzo in Nuovi Argomenti 1959)

8 Le esigenze dello scrittore sono essenzialmente due
La prima è quella di recuperare al discorso poetico carattere di logicità, razionalità e storicità La seconda esigenza è una poetica classicistica. Nel recuperare gli strumenti prenovecenteschi, Pasolini dimostra la sua opposizione al neorealismo e al postermetismo. Egli vuole fare poesia basandosi sulla percezione ideologica della realtà. La sua poesia è quella della polemica ideologica e personale, delle argomentazioni e delle perorazioni.

9 TEMI PRINCIPALI DELLA SUA NARRATIVA
1. Il tema delle generazioni Uno dei temi dell'opera pasoliniana è quello delle generazioni legato al rapporto padri-figli, dove i padri e i figli sono sempre visti in contrapposizione. Questo tema trova le sue radici nel rapporto difficile che Pasolini ebbe con il padre e nel rapporto privilegiato con la madre. 2. Il tema di Roma Roma, o meglio il rapporto con la città è un altro dei temi ricorrenti nella narrativa pasoliniana. Nel 1957 Paolini stesso dichiara, come il rapporto con la città fosse alla base della sua narrativa: « Roma nella mia narrativa ha quella fondamentale importanza...in quanto violento trauma e violente carica di vitalità, cioè esperienza di un mondo e quindi in un certo senso del mondo. » (Pier Paolo Pasolini in La Fiera Letteraria 1957)

10 la critica della civiltà consumistica
Per Pasolini, con la civiltà consumistica, il proletariato si avvicinerà alla borghesia, richiedendo una più paritaria distribuzione dei beni di consumo, in cambio della rinuncia alla lotta di classe. 4. La ricerca del sacro nella realtà quotidiana

11 P.P.Pasolini e la narrativa neorealista
Con i romanzi Ragazzi di vita del 1955 e Una vita violenta del 1959 che descrivono la vita delle borgate romane, la narrativa di Pasolini raggiunge i risultati più originali. Pasolini descrive affascinato il mondo che sta ai margini della vita cittadina descrive i giovanidelinquenti che vivono tra piccole avventure, giochi, furti, semplici occasioni di ogni giorno nel tentativo di soddisfare primari bisogni. I romanzi, dal punto di vista narrativo, sono assai semplici Sono costruiti attraverso un'attenta analisi linguistica che riesce a superare il compromesso neorealistico tra lingua e dialetto. Si sente in questi romanzi il rapporto di Pasolini con l'esperienza di Carlo Emilio Gadda.

12 La lingua nei romanzi di P.P.Pasolini
I romanzi di Pasolini non sono riccamente elaborati dal punto di vista narrativo vengono costruiti con un'attenta elaborazione linguistica Pasolini sostiene che bisogna lasciar parlare le cose e per far questo scrive spesso in dialetto La lingua dei suoi romanzi principali è disposta su tre livelli: A) la lingua della voce narrante utilizza un italiano semplice/standard B) la lingua contaminata tra dialetto e la lingua standard (la voce narrante/i personaggi) C) il dialetto romanesco ( i personaggi) Questa distinzione non è comunque così netta e i brani di lingua senza interferenze di gergo non sono frequenti. Il dialetto romanesco è tuttavia un dialetto ridotto nel senso che, più che il vecchio dialetto romano, quello che emerge è il nuovo gergo delle borgate che contiene un misto di romanesco e di dialetti meridionali

13 Lo stile (I ragazzi di vita, Una vita violenta)
I ragazzi di vita sono sempre al centro della scena sono rappresentati in rapido movimento così come si aprono, in modo rapido e movimentato, i capitoli e i paragrafi all'interno di essi. La narrazione si presenta fluida e veloce la sintassi è ridotta all'essenziale: i periodi sono brevi e il loro ordine è paratattico, con frequenti periodi composti da due sole proposizione coordinate dove rara è la subordinazione Contribuiscono alla semplificazione del linguaggio i temp verbali utilizzati solamente con l'imperfetto nel caso della narrazione e dal passato remoto per i gesti e le azioni dei personaggi,

14 Una vita violenta 1956 1961

15 P. P. Pasolini, Una vita violenta
è un romanzo scritto da Pier Paolo Pasolini e pubblicato nel 1959 Pasolini inizia a lavorare al romanzo nel 1955 con l'intento di continuare il progetto, iniziato con Ragazzi di vita, di narrare come vivevano i ragazzi delle borgate romane su consiglio dell'editore, Pasolini doveva cambiare alcuni punti scabrosi e politicamente pericolosi Il romanzo è finalista del premio Strega anno 1959, che però viene assegnato a Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa LA TRAMA: il romanzo narra la storia di un giovane, Tommaso Puzzilli, che vive nella borgata romana di Pietralata egli, insieme ai suoi compagni, conosce la fame e la delinquenza, organizza furti e perfino si prostituisce

16 quando s’innamora di Irene si presenta un'occasione di cambiamento che egli però non può cogliere perché viene arrestato per aver ferito gravemente un giovane uscito dalla prigione gli si presenta un'altra occasione di riscatto perché ai genitori è stato assegnato un alloggio ma Tommaso si ammala di tubercolosi in ospedale Tommaso riflette sulla storia e sulla politica egli, che in un primo tempo si era sentito fascista per l'amicizia contratta con alcuni ladri missini e poi democristiano in seguito all'assegnazione della casa, durante la degenza si avvicina al PCI e partecipa attivamente a scioperi e manifestazioni Il romanzo termina con un Tommaso che fa progetti per una vita matrimoniale, lavora, perfino s'iscrive al Partito Comunista Eppure non riesce a vincere la tuberculosi, trascorre gli ultimi giorni di vita sul lettino di un ospedale, per poi morire nel letto di casa sua.

17 P.P.Pasolini: interviste:
La voce di Pasolini: P.P.Pasolini: interviste:


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