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LA PLASTICA
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LA PLASTICA La plastica non è biodegradabile ma è riciclabile. Il problema della plastica,non è che è un materiale che inquina in quanto tale. Siamo noi uomini ad inquinare lasciando bottigliette in giro. Infatti,l’elevata resistenza agli agenti atmosferici e al passare del tempo di questo materiale fanno si che duri disperso nell’ambiente per decenni. E se giunge in mare rappresenta un grave pericolo per le creature marine e non solo… Nel mondo ogni anno se ne producono ci 50 milioni di tonnellate per tessuti,elettronica,contenitori di bevande riciclabili e prodotti per la cura personale. Il pet è fatto di elementi derivano da gas naturali e da petrolio raffinato. L’uso dei combustibili fossili insieme all’energia genera oltre 4 tonnellate di CO2 per ogni tonnellata di pet. Un esempio di prodotto ricavato dal pet sono i sacchetti per la spesa che utilizziamo. La CO2 necessaria può essere presa dalle emissioni delle centrali elettriche e di altri siti industriali. I prodotti in Pet sono riciclabili o ritrasformabili in CO2 che poi viene riassorbita dalle piante con cui creare altro pet.
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La celluloide: La celluloide è un materiale utilizzato per creare pettini,manici di spazzole e tanti altri oggetti. La celluloide è la prima sostanza plastica artificiale formata da canfora,azoto e cellulosa. Un problema era che la celluloide era infiammabile,così si è creato un materiale simile ma più sicuro. La bachelite: Per ottenere la prima plastica sintetica, bisogna aspettare il oggi è ancora utilizzata per vari oggetti,ma negli anni ’20 del secolo scorso,si crearono i primi esperimenti per creare materiali plastici usando il petrolio. Come si fa la plastica? La plastica si ottiene da composti di carbonio e idrogeno. Si ricavano dal petrolio e dal metano. Le caratteristiche della plastica sono: non è biodegradabile a temperatura ambiente è solida è leggera è impermeabile a liquidi e gas dura nel tempo e resiste gli agenti atmosferici è malleabile si può lavorare a basse temperature
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PRODUZIONE DELLA PLASTICA
La plastica si ottiene da composti di carbonio e idrogeno chiamati “monomeri”. Si ricavano dal PETROLIO e dal METANO. Immaginate i monomeri come un agglomerato di particelle davvero piccolissime che, attraverso processi chimici complessi, si uniscono tra di loro e formano lunghe catene chiamate polimeri. Si crea così la resina sintetica, una pasta molle a cui vengono aggiunti coloranti e altre sostanze che servono a dare alla plastica le caratteristiche desiderate. Questa pasta viene poi trasformata in granuli e polveri pronti per la creazione degli oggetti. Questi granuli vengono inviati alle fabbriche che producono oggetti in plastica. La plastica ha varie proprietà fisiche, meccaniche e tecnologiche.
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Trasformazione della plastica
Il processo di riciclo della plastica permette di trasformare un rifiuto di imballaggio in nuova materia prima,o meglio essere riutilizzata per dare nuova vita a vecchi oggetti. I rifiuti possono essere gestiti in maniera ecologica,sostenibile o produttiva. Il processo di riciclo della plastica deve risultare il più possibile virtuoso,dove il 75% dei rifiuti di plastica da imballaggi viene riciclato e trasformato in materia secondaria. Il rimanente 25% risulta costituito dagli scarti eterogenei degli imballaggi,che non sono più riciclabili. Vengono dunque trasformati in combustibili solidi secondari,che sono impiegati nei cementifici per sostituire il carbone. Il processo di riciclo è diviso in quattro fasi: 1)Raccolta della plastica; 2)Suddivisone e selezionamento; 3)Inviato al riciclo; 4)Si ottiene il materie finali.
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CO2 PRODOTTA Rifiuti agricoli ed erbe non commestibili mixati con anidride carbonica possono dare vita a una plastica sostenibile, non derivata dal petrolio. L’hanno scoperto gli scienziati della Standford University, che pubblicano un articolo su Nature in cui spiegano il nuovo processo. «Il nostro obiettivo è sostituire i prodotti derivati dal petrolio con plastica a base di CO2 – ha detto Matthew Kanan, assistente di chimica all’Università di Stanford – Se si riuscisse farlo senza utilizzare energie non rinnovabili, si potrebbe ridurre drasticamente l’impronta di carbonio del settore delle materie plastiche». Molti prodotti in plastica oggi sono costituiti da un polimero chiamato polietilene tereftalato (PET), noto anche come poliestere. In tutto il mondo, circa 50 milioni di tonnellate di PET sono prodotte ogni anno per diversi settori, come il tessile, l’elettronica, i il packaging e la cosmesi. Il PET è costituito da due componenti, acido tereftalico e glicole etilenico, derivati da petrolio raffinato e gas naturale. Il processo produttivo libera grandi quantità di anidride carbonica, il gas serra che più contribuisce al riscaldamento globale. «L’uso di materie prime fossili, combinato con l’energia necessaria per produrre il PET, genera più di quattro tonnellate di CO2 per ogni tonnellata di PET che viene prodotta», ha spiegato Kanan. Così, lui e i suoi collaboratori hanno deciso di concentrarsi su una promettente alternativa al PET, chiamata polietilene furandicarbossilico (PEF). Il PEF è composto da glicole etilenico e un composto chiamato acido 2,5-furandicarbossilico (FDCA). Si tratta di un sostituto interessante, perché l’acido FDCA può essere preso dalle biomasse invece che dal petrolio. Nonostante le molte caratteristiche desiderabili del PEF, l’industria delle materie plastiche ha ancora trovato un sistema a basso costo per la produzione su larga scala. Fino ad oggi.
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UTILIZZO,FINE VITA E RIFIUTI PRODOTTI DALLA PLASTICA.
La densità relativamente bassa di molte materie plastiche contribuisce alla leggerezza del prodotto finale. La plastica presenta inoltre eccellenti proprietà di isolamento termico ed elettrico. Ma se necessario,alcune materie plastiche posso fungere da conduttori di elettricità. Sono resistenti alla corrosione di molte sostanze che intaccano altri materiali e alcune sono trasparenti e quindi ideali per applicazioni ottiche .Facili da stampare in sagome e forme complesse,le materie plastiche permettono l’integrazione di funzioni e materiali diversi. Se le proprietà fisiche di una materia plastica non dovessero rispondere a determinati requisiti,è possibile modificarne le proprietà con l’aggiunta di riempitivi di rinforzo,coloranti,agenti schiumogeni,ritardanti di fiamma,plastificanti ecc…rispondendo così alle esigenze di quella particolare applicazione. In generale queste plastiche sono prodotti sintetici. In linea di principio è possibile sviluppare qualsiasi combinazione di proprietà per rispondere a qualsiasi esigenza applicativa immaginabile. Le materie plastiche sono facili da produrre,sono dotate di ottima lavorabilità e,sono usate in moltissimi settori. La tecnologia,miscelando diversi componenti è in grado di fabbricare resine dotate di proprietà meccaniche e tecnologiche molto estese e quindi adatte a molti usi. Inizialmente l’uso prevalente era indirizzato alla sostituzione di materiali tradizionali nella costruzione di oggetti vari. Oggi,invece le materie plastiche trovano una loro precisa collocazione in tutta una serie di applicazioni esclusive.
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RICICLO DELLA PLASTICA
Per creare una lampada riciclando bottiglie e cucchiai di plastica bisogna usare: -BOTTIGLIA DI PLASTICA, -CUCCHIAI DI PLASTICA, -COLLA A CALDO, -FILO E LAMPADINA, -TAGLIERINO. PROCEDIMENTO: PER PRIMA COSA BISOGNA TAGLIARE IL MANICO DEI CUCCHIAI AIUTANDOSI CON IL TAGLIERINO. CON LA COLLA A CALDO BISOGNA ATTACCARE IL CUCCHIAIO ALLA BOTTIGLIA CREANDO VARI ANELLI E RICOPRENDOLA COMPLETAMENTE. UNA VOLTA TOLTO IL TAPPO,DALL’IMBOCCATURA DELLA BOTTIGLIA SI FA PASSARE IL FILO METTENDO LA LAMPADINA AL SUO INTERNO,ATTACCANDOLO ALLA SPINA SI AVRA’ UNA SFUMATURA E UNA LUCE DOVUTA ALL’OMBRA DEI CUCCHIAI.
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RIUSO DELLA PLASTICA Le materie plastiche, infatti, non sono biodegradabili e possono resistere anche per centinaia di anni all’azione degli agenti atmosferici; molte di esse, inoltre, se incenerite generano sostanze estremamente tossiche, come la diossina. Per questo motivo il metodo più efficace per lo smaltimento dei rifiuti in plastica è il riciclaggio, che però è possibile solo per alcuni tipi di plastica, e in ogni caso comporta costi e risultati variabili a seconda del materiale utilizzato. Le tipologie di plastica riciclabile grazie alla raccolta differenziata sono 7, ciascuna identificata da un codice riportato anche sulla confezione del prodotto o dell’oggetto: PET, HDPE, PVC, LDPE, PP (polipropilene), PS (polistirene) e altri. I primi due tipi sono quelli più facilmente riciclabili e proprio per questo vengono utilizzati per la produzione di imballaggi per prodotti alimentari di largo consumo. In particolare, il PET (polietilene tereftalato) è il materiale comunemente utilizzato per le bottiglie di plastica e può essere riciclato con due metodi: quello meccanico è più economico, ma non permette di riutilizzare il materiale per usi alimentari, mentre quello chimico è in grado di riportare i polimeri allo stato originale, scomponendoli in una serie di materie prime che possono successivamente essere usate per la produzione di nuovo PET.
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La plastica VALENTINA MIRABELLA NOEMI SALADINO GIORGIA MATTERAZZO
Presentato da VALENTINA MIRABELLA NOEMI SALADINO GIORGIA MATTERAZZO ANDREA MARGAGLIANO MARIA CLAPON
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