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PubblicatoSeverina Riva Modificato 8 anni fa
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Imposte su società di capitali Lezione 15
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Introduzione SpA è impresa posseduta da azionisti → proprietà trasferibile mediante compravendita di azioni Chi investe è responsabile fino all’ammontare investito Probabilmente il gettito di queste imposte è inferiore a EB che creano
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Tassazione dei redditi d’impresa Reddito d’impresa=ricavi-costi-ammortamenti (e accantonamenti)-interessi passivi In Italia la tassazione del reddito di impresa è distinta a seconda della ragione giuridica dell’impresa Imprese individuali e società di persone è tassato mediante IRPEF SpA tassata mediante imposta sui redditi di società (IRES) IRES è 9% delle entrate tributarie e 19% delle entrate da imposte dirette
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Perché tassare le società di capitali? Giustificazione giuridica: impresa è persona giuridica→ paga le imposte Non ha senso economico → solo ind pagano le imposte Perché non tassare solo Y dei proprietari? Separazione tra proprietà e controllo (Jensen e Meckling, 1976) SpA è un’entità autonoma → non ne deriva che deve essere tassata Responsabilità limitata è beneficio per i proprietari → imposta è modo per far pagare questo beneficio Ma non sono strutturate in questo modo Y reinvestito nella società non è tassato come Y personale Imposta è un modo per farlo pagare mediante imposta sulle società Esistono modi più efficienti per evitare questo tax shelter
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Integrazione tra tassazione personale e societaria Imposta sulle società non altera le decisioni distributive dell’impresa (se e quanti utili distribuire) a patto che il carico fiscale non vari al variare della quota di utili distribuiti Questo dipende dal trattamento fiscale dei dividendi 3 alternative possibili di integrazione tra imposta personale su Y e imposta sulle società Sistema classico Integrazione completa Credito di imposta totale
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Sistema classico Tutti i redditi di impresa tassati mediante imposta sulle società Imposta personale Y colpisce solo gli utili distribuiti Vari sistemi per tassare equamente gli utili non distribuiti Sistema non neutrale Onere fiscale cresce all’aumentare degli utili distribuiti Dividendi tassati 2 volte Perché imprese distribuiscono utili? Segnalano la solidità dell’impresa Rimane comunque un puzzle Sistema adottato in USA
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Integrazione completa (partnership criterion) Redditi di impresa rientra nella base imponibile dell’imposta personale sul Y Tassato con aliquota di questa imposta Sistema neutrale Impiegato in Italia per i redditi delle società di persone
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Credito di imposta totale Imposta pagata sulla base dell’aliquota dell’imposta sui redditi societari costituisce un credito di imposta (=si sottrae) al calcolo dell’imposta personale sul reddito Imposta sui redditi societari così si applica ai soli utili non distribuiti → neutrale Applicato in Italia alle imposte sulle società fino al 2004 (IRPEG)
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Introduzione IRES in Italia Imposta proporzionale in vigore dal 2004 Soggetti passivi: SpA, in accomandita per azioni, srl, cooperative, mutue assicurazioni, enti pubblici e privati diversi dalle società che operano nel territorio italiano indipendentemente dalla nazionalità Aliquota è 27.5% Base imponibile è utile netto di impresa Se in perdita, può essere dedotta per max 5 esercizi (anni)
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Struttura IRES Abbandonato sistema di integrazione con credito di imposta Sistema non applicabile ai non residenti → svantaggiati → scoraggiate le partecipazioni di capitale straniero a imprese italiane Utili distribuiti non tassati mediante imposta sulle società Imposta cedolare secca (12,5%) se partecipazioni non qualificate (non superano una certa quota del totale del K) Entrano al 40% nel calcolo dell’IRPEF se partecipazioni qualificate Sistema iniquo ma semplificativo Regime di esenzione da partecipazione per società di capitali che hanno partecipazioni in altre società di capitali Evitare la doppia tassazione delle società di capitali Riforma Tremonti 2004 → esenzione al 95% dei dividendi e delle plusvalenze e indeducibilità delle minusvalenze e degli oneri finanziari riconducibili alle partecipazioni che beneficiano del regime di esenzione
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IRES – calcolo della base imponibile Poste attive Ricavi da vendita di beni e servizi Variazione delle scorte Plusvalenze patrimoniali Sopravvenienze attive (proventi derivanti da costi derivanti da altri esercizi o costi diventati insussistenti) Dividendi da partecipazioni e interessi passivi da capitali prestati Poste passive Costi di esercizio Minusvalenze Sopravvenienze passive Interessi passivi pagati dalla società Ammortamenti
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Qualche dato Incassi IRES 2005: 34.131 mln euro 2006: 39.960 mln euro 2007: 51.058 mln euro Variazione 2007/2006: +27.8% Fonte: Ministero del Tesoro, Relazione Generale sulla situazione Economica del Paese 2008
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Finanziamento delle imprese Scelte di finanziamento delle imprese sono influenzate da sistema fiscale in ragione di Definizione delle quote di ammortamento Trattamento degli interessi passivi e della remunerazione di capitale di rischio Imprese possono finanziarsi in 2 modi Indebitandosi → impresa paga interessi sul prestito ricevuto e alla fine restituisce il capitale Emettere titoli azionari → paga gli utili in ragione delle partecipazioni → dividendi o plusvalenze
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Finanziamento d’impresa, tassazione ed efficienza - 1 Teorema di Modigliani-Miller → in assenza di imposte e di incertezza circa gli esiti degli investimenti delle imprese, i 2 metodi di finanziamento sono equivalenti Trattamento fiscale relativo di indebitamento e emissione di capitale di rischio può alterare questa equivalenza
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Finanziamento d’impresa, tassazione ed efficienza - 2 Con imposta sui profitti d’impresa c’è tendenza ad indebitarsi Se finanziamento in debito e deduzione di interessi passivi, no distorsione Rendimento netto del creditore = rendimento lordo → neutralità Se ricorso a capitale proprio, il rendimento lordo è tassato Rendimento inferiore a quello di mercato Per garantire neutralità l’impresa deve ottenere un rendimento lordo più elevato → rinuncia ad investimenti
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Distorsioni in Italia La DIT introdotta con Visco 1996 mirava a ridurre le distorsioni tassando ad aliquota ridotta la parte di utili corrispondente alla remunerazione ordinaria del capitale investito nell’impresa stessa Dal 2004 il sistema fiscale favorisce indebitamento Dal punto di vista delle imprese gli interessi passivi sono deducibili, i dividendi distribuiti no Dal punto di vista del risparmiatore Se si presta capitale alle imprese (obbligazioni) si paga aliquota dell’imposta sostitutiva (12,5%) Se si acquistano azioni si paga cedolare secca al 12,5% ma dividendi sono stati già tassati al 33% IRES
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Deprezzamento economico e ammortamento fiscale Si ammortizza il K (es. trapano) perché produce servizi per n anni → può essere rivenduto a un certo prezzo Il costo per l’impresa è dato dal deprezzamento del K → non si può dedurre per intero dai costi per l’impresa Beni di consumo finale (es. cancelleria) è come se si deprezzassero subito Si possono dedurre per intero Vita fiscale (=periodo di ammortamento) è T, quota di ammortamento deducibile dall’imponibile è D i Se è possibile dedurre l’intero prezzo di acquisto del bene durante il periodo di ammortamento, il valore presente delle deduzioni per ammortamento è dato dalla formula
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Esempio Se una macchina costa 1000 euro, la vita fiscale è T=10 anni e D=10% il risparmio per deduzioni è pari a €=202,7 e il prezzo effettivo della macchina è €797,3. I risparmi saranno maggiori tanto più T è corto Più elevata è la spesa deducibile D
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Effetti dell’imposta sulle scelte individuali Imposta sulle società può influire su 3 margini Ammontare di investimento in K Il tipo di K da acquistare I modi di finanziare gli investimenti (già visto)
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Ammontare di investimento - 1 3 modelli Modello dell’acceleratore Modello neoclassico Modello cash flow Modello dell’acceleratore → K è una % fissa di Y, dettato da tecnologia (Leontiev) Se Y cresce, K cresce, I non dipendono da P, imposta t irrilevante
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Ammontare di investimento - 2 Modello neoclassico → I dipendono dal costo di uso del K=costo per l’impresa di possedere un asset Somma di costo opportunità di rinunciare ad altri I e dei costi diretti (ammortamenti e imposte) → indica il rendimento che un I deve raggiungere per produrre un profitto positivo Se costo C cresce, I diminuiscono (e LS aumenta ad es.): bisogna vedere Come t influenza C Quanto I sono sensibili a C r è tasso di ritorno netto, δ è tasso di deprezzamento, t aliquota di imposta sulle società e τ aliquota di imposta sulle società Jorgenson (1982) dimostra che I sono molto sensibili a C e le imposte possono influenzare C, come dimostra la formula Engen e Skinner (1996) stimano l’elasticità di I a C tra 0.25 e 1
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Ammontare di investimento - 3 Modello cash flow → I dipendono da capacità di imprese di autofinanziarli Non c’è ipotesi di mercati di K perfetti, bisogna verificare i costi di prendere a prestito Modello di cash flow presuppone che il costo di finanziamento interno sia inferiore per asimmetrie informative sul mercato del credito Se modello cash flow è corretto → imposta lump sum sulle società farebbe ridurre I perché riduce cash flow, mentre nel modello neoclassico no Tipi di assets → possibilità di dedurre certi I (ad es. R&D) può favorire tali I a scapito di altri
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